L'immagine stereotipata di un Muratori 'antiquario', ospite occasionale delle lettere e compilato... more L'immagine stereotipata di un Muratori 'antiquario', ospite occasionale delle lettere e compilatore minuzioso del passato, poco s'addice alla sistematica lezione riformatrice del padre della nostra storiografia medievale, cui spetta invece un posto di primo piano tra i novatores del Settecento europeo. Questo libro racconta di un originale primato, metodologico e culturale, che va sotto il segno della modernità muratoriana: una modernità sempre moderata, lontana dagli eccessi di «antichi» e «moderni», mai spettatrice passiva dei cambiamenti, bensì aperta ai problemi, alla loro pubblica discussione o intesa alla loro soluzione, di là dalla mera erudizione libresca.
Dall'apprendistato, poetico e teatrale, milanese sino alle operose officine delle Osservazioni alle Rime del Petrarca e del Governo della peste (secondo un tragitto qui ampiamente documentato dai tre capitoli e dai testi, editi e inediti, raccolti in Appendice), l'«erario» muratoriano, collocandosi al centro dei saperi, si accresce via via di conoscenze, opinioni, esperienze, grazie ad un'inesausta ricerca del vero, del buon gusto e dell'utile, che rappresenta la bussola di cui lo sperimentalismo muratoriano si serve per attraversare un mondo «zoppo», svilupparne le mappe e correggerne gli abusi, così da leggerne gli orientamenti ben oltre l'anagrafe del secolo.
Pedagogia dell'azione nella Scuola Madre Gratuita : Filippo Pistrucci maestro e improvvisatore, 2019
The paper will focus on the paradigmatic profile of exile Filippo Pistrucci (1782-1859) as direct... more The paper will focus on the paradigmatic profile of exile Filippo Pistrucci (1782-1859) as director and teacher at the Free Italian School from 1841 to 1848, linking this pedagogic role to his performances of Improvisatore [sic] both in public and private venues in London; to his journalistic writings published in proletarian and protestant journals and foreign language papers addressing foreign workers and immigrants (such as Apostolato Popolare, Il Pellegrino, L'Educatore, L'Eco di Savonarola); to philanthropic actions, organised by reformist's circle, for all continental refugees and marginalised childhood. Promoting and supporting civil engagement within the context of Victorian democratic thought, nationalism and Protestantism, collecting some lessons given to poor Italian boys and workers in the self-anthology of Letture (1842) or enhancing militant impulse in all his literary works (tragedies, extemporaneous verses, letters, pedagogical sketches, memoir), Pistrucci's artistic path testify-both in its empirical and theoretical manifestations-a special devotion to Mazzini's cause on national education. Through the analysis of his biographical profile, the study of his political engagement with Young Italy, together with religious adherence to Reformated Church, the paper shows how Pistrucci produces a critique of catholic pedagogical model, prospecting a new one based on active citizenship, community ethics and social contract between different classes and generations. «Noi eravamo più grandi di S. Martino perché riescivamo a far che il diavolo facesse elemosina [...]; da quel giorno di S. Martino in poi il diavolo era stato condannato a non poter più comparire se non con un mantello di gesuita addosso» (G. Mazzini, lettera del 4 novembre 1844) «Fate dunque di questa scuola la vostra patria e vi troverete quei conforti che, da lei lontani, aver non potete. Noi vi fa-remo da padri, da fratelli e prenderemo il loco degli altri che avete perduti fin dove le nostre forze lo permetteranno» (F. Pistrucci, Seconda lettura) 1. Pistrucci esule e maestro veterano «Se non sapete leggere, andate alla scuola degli Italian Boys di Greville Street, che vi insegneranno, ancor che ci andaste vestito di rosso, perché là non si odia alcuno, ovvero mettetevi a fare qualch'altro mestiere diverso da quello che fate, che così sareste
L'intervento mira a ritessere il complesso giudizio critico carducciano sul fenomeno della po... more L'intervento mira a ritessere il complesso giudizio critico carducciano sul fenomeno della poesia estemporanea tra XVIII e XIX secolo, ricavandolo dal corpus delle operazioni storiografiche ed editoriali (antologie, commenti, prefazioni, sillogi, cammei monografici, prose storico-letterarie, orazioni). Soffermandosi, in particolare, sui temi della poesia popolare e sul ruolo dell'improvvisazione nel sistema delle arti, nella pedagogia, nell'oratoria pubblica, nell'apprendistato letterario, si ripercorrono le spigolose e talvolta contraddittorie sentenze storiografiche ed estetiche, alla luce sia delle costanti critiche (che si fondano sullo studio dei modelli classici, sull'erudizione, sul canone della poesia scritta) sia delle tensioni contrarie, che dimostrano una moderata apertura all'ispirazione e alla spontaneita se accompagnate dalla conoscenza della tradizione o dalla militanza politica e civile.
Dante, the “anima di fuoco [soul of fire]”—like Mazzini and Garibaldi, the two other main icons o... more Dante, the “anima di fuoco [soul of fire]”—like Mazzini and Garibaldi, the two other main icons of the Risorgimento—gave off “scintille di senso [sparks of meaning]” across time, as Italian historian Mario Isnenghi so aptly put it. This meant he was surrounded by the same constant “effetto alone [halo effect]” that continued even through decades or centuries of apparent silence. Catapulted into modernity by literature and the visual and performing arts, the “Genio gigante [great Genius]”, apostle and prophet of the nation, poet of Italian regeneration, symbol of an individual and collective fate, therefore represented a pulsar memory, both inside and outside the text. For this very reason, as Alberto Savinio stated, “Homer, Dante, and Shakespeare are great names but they are timeless: we would say detached from life...they are men-oases, or men-islands, detached from the chain, or better the conveyor belt of ideas.” In the nineteenth century, Mazzini’s thought, the romantic myth, It...
L’intervento si focalizza sull’orazione inedita di Pier Jacopo Martello, Degli errori d’inclinazi... more L’intervento si focalizza sull’orazione inedita di Pier Jacopo Martello, Degli errori d’inclinazione poetica [1697], ritrovata tra le carte muratoriane, che rappresenta, allo stato attuale delle ricerche, uno dei rari testi superstiti delle sedute dell’Accademia degli Accesi di Bologna. Quest’ultima, nata il 21 dicembre 1686, in antinomia ai Gelati, per iniziativa di un gruppo di giovani aristocratici, gia membri degli Inabili o Indivisi (tra cui lo stesso Martello, Eustachio Manfredi, Francesco Pepoli, Nicolo Fava, Prospero Malvezzi Pietro Antonio Bernardoni, Girolamo Gigli), si qualifica come un’istituzione culturale aperta al ‘nuovo’ e retta da un’impostazione professionalizzante del sapere scientifico e umanistico. Come hanno dimostrato gli studi di Maria Cristina Bergamini, Marta Cavazza, Gian Paolo Brizzi, Amedeo Quondam, Elisabetta Graziosi, Mario Fanti – che hanno affinato, seppur da focali differenti, le linee tracciate da Maylander nel suo regesto delle accademie italiane ...
Against the setting of the winter colloquium of 17th February 2011, this contribution examines mo... more Against the setting of the winter colloquium of 17th February 2011, this contribution examines modernity as a vital category crossing both the theoretical front and the literary axis of Muratori’s works, and weighing up a number of exemplary aspects in the light of the attitudes towards them over the 19th and 20th centuries. Alongside tradition, here meant in true Muratori style as a possible seam of novelty, Muratori’s concept of modernity (both critical and operative) is irrepressible, and currently gaining attention thanks to recent studies undertaken of his correspondence and other specialist investigations, serving as a compass to understand 18th- century Europe. This is just the start of a return towards an author who, already at the heart of a secular fortune and of renewed multi-disciplinary interests, cannot be passed over with Foscolo’s label of ‘giant antiquarian’.
Questo volume su Giosue Carducci prosatore raccoglie i contributi presentati al XVII Convegno int... more Questo volume su Giosue Carducci prosatore raccoglie i contributi presentati al XVII Convegno internazionale di Letteratura italiana "Gennaro Barbarisi", tenutosi a Palazzo Feltrinelli (Gargnano del Garda) dal 29 settembre al 1° ottobre 2016. Si e trattato di una proficua occasione di incontro, di studio e di approfondimento su un tema forse poco frequentato, soprattutto in tempi recenti, ma ricco di sollecitazioni per una piu articolata e storicamente fondata definizione della personalita di un autore cosi significativo nel panorama della cultura italiana fra Otto e primo Novecento; non soltanto sul versante della poesia (un primato sancito dal premio Nobel nel 1906) ma anche, e forse ancora di piu, su quello della prosa saggistica, degli scritti di polemica, delle curatele editoriali, delle ricerche erudite, fino alle prove di alta oratoria e all'epistolografia.
Il "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario" (nato sotto l&a... more Il "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario" (nato sotto l'egida del Comitato ravennate della Societ\ue0 Dante Alighieri), il cui approdo sar\ue0 rappresentato dal 2021, ossia dal settimo centenario della morte di Dante, si pubblica annualmente, in coincidenza col "Settembre dantesco" ravennate. Esso si occupa di critica e di curiosit\ue0 dantesche, anche nel titolo ricalcando le orme del glorioso "Il VI centenario dantesco. Bollettino bimestrale illustrato", gi\ue0 diretto (dal 1914 al 1921) da mons. Giovanni Mesini, noto cultore ravennate di Dante. Ogni volume, di circa 160 pp., si suddivide, di norma, in cinque sezioni: I. "Nuove letture dantesche"; II. "Il Bollettino fra l'antico e il moderno" (con la discussione ed il recupero degli articoli pi\uf9 significativi dello storico "Bollettino" novecentesco, sottoposti all'esame della moderna esegesi); III. "Curiosit\ue0 dantesche"; IV. "Rassegna bibliografica"; V. "Notizie ravennati". Scientificamente diretto da Alfredo Cottignoli e da Emilio Pasquini (direttore responsabile Franco G\ue0bici, presidente del Comitato ravennate della Societ\ue0 Dante Alighieri), il nuovo "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario" \ue8 un periodico soggetto a "peer review" anonima, e vanta un Comitato scientifico internazionale, composto da illustri studiosi (Z.G. Baranski, S. Carrai, R. Hollander, G. Inglese, G. Mazzotta, L. Pertile, P. Vecchi). Il suo Comitato di Redazione \ue8 cos\uec costituito: C.S. Nobili (Responsabile), R. Bonfatti, A. Campana, T. Forcellini, N. Maldina, A. Mangini A. Merci, D. Pantone. ISSN: 2280-823X ISBN: 978-88-96117-20-
Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spic... more Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spiccata intermedialità tra Sette e Ottocento, caricandosi di valori culturali estesi che sono stati valorizzati dalle recenti ricerche multidisciplinari. Ripensati come documenti viventi, come luoghi cioè di una performance che è messa in scena di sé nelle forme di un dialogo continuo con il pubblico, con la tradizione, con le convenzioni sociali, con i generi, quei corpi inviolati non hanno ancora smesso di parlare, di interrogarci nella loro atemporale eloquenza. Quest’intervento intende sondare alcuni aspetti del corpo-voce delle poetesse improvvisatrici attraverso fonti documentarie letterarie e iconografiche, partendo, in particolare, da alcuni celebri ritratti realizzati da Angelica Kauffmann per arrivare alla statuaria celebrativa e alla memoria trasmessa dalle cronache degli spettacoli, dalle recensioni, dagli egodocuments, al fine di mettere in luce la costruzione di un’identità pu...
L'immagine stereotipata di un Muratori 'antiquario', ospite occasionale delle lettere e compilato... more L'immagine stereotipata di un Muratori 'antiquario', ospite occasionale delle lettere e compilatore minuzioso del passato, poco s'addice alla sistematica lezione riformatrice del padre della nostra storiografia medievale, cui spetta invece un posto di primo piano tra i novatores del Settecento europeo. Questo libro racconta di un originale primato, metodologico e culturale, che va sotto il segno della modernità muratoriana: una modernità sempre moderata, lontana dagli eccessi di «antichi» e «moderni», mai spettatrice passiva dei cambiamenti, bensì aperta ai problemi, alla loro pubblica discussione o intesa alla loro soluzione, di là dalla mera erudizione libresca.
Dall'apprendistato, poetico e teatrale, milanese sino alle operose officine delle Osservazioni alle Rime del Petrarca e del Governo della peste (secondo un tragitto qui ampiamente documentato dai tre capitoli e dai testi, editi e inediti, raccolti in Appendice), l'«erario» muratoriano, collocandosi al centro dei saperi, si accresce via via di conoscenze, opinioni, esperienze, grazie ad un'inesausta ricerca del vero, del buon gusto e dell'utile, che rappresenta la bussola di cui lo sperimentalismo muratoriano si serve per attraversare un mondo «zoppo», svilupparne le mappe e correggerne gli abusi, così da leggerne gli orientamenti ben oltre l'anagrafe del secolo.
Pedagogia dell'azione nella Scuola Madre Gratuita : Filippo Pistrucci maestro e improvvisatore, 2019
The paper will focus on the paradigmatic profile of exile Filippo Pistrucci (1782-1859) as direct... more The paper will focus on the paradigmatic profile of exile Filippo Pistrucci (1782-1859) as director and teacher at the Free Italian School from 1841 to 1848, linking this pedagogic role to his performances of Improvisatore [sic] both in public and private venues in London; to his journalistic writings published in proletarian and protestant journals and foreign language papers addressing foreign workers and immigrants (such as Apostolato Popolare, Il Pellegrino, L'Educatore, L'Eco di Savonarola); to philanthropic actions, organised by reformist's circle, for all continental refugees and marginalised childhood. Promoting and supporting civil engagement within the context of Victorian democratic thought, nationalism and Protestantism, collecting some lessons given to poor Italian boys and workers in the self-anthology of Letture (1842) or enhancing militant impulse in all his literary works (tragedies, extemporaneous verses, letters, pedagogical sketches, memoir), Pistrucci's artistic path testify-both in its empirical and theoretical manifestations-a special devotion to Mazzini's cause on national education. Through the analysis of his biographical profile, the study of his political engagement with Young Italy, together with religious adherence to Reformated Church, the paper shows how Pistrucci produces a critique of catholic pedagogical model, prospecting a new one based on active citizenship, community ethics and social contract between different classes and generations. «Noi eravamo più grandi di S. Martino perché riescivamo a far che il diavolo facesse elemosina [...]; da quel giorno di S. Martino in poi il diavolo era stato condannato a non poter più comparire se non con un mantello di gesuita addosso» (G. Mazzini, lettera del 4 novembre 1844) «Fate dunque di questa scuola la vostra patria e vi troverete quei conforti che, da lei lontani, aver non potete. Noi vi fa-remo da padri, da fratelli e prenderemo il loco degli altri che avete perduti fin dove le nostre forze lo permetteranno» (F. Pistrucci, Seconda lettura) 1. Pistrucci esule e maestro veterano «Se non sapete leggere, andate alla scuola degli Italian Boys di Greville Street, che vi insegneranno, ancor che ci andaste vestito di rosso, perché là non si odia alcuno, ovvero mettetevi a fare qualch'altro mestiere diverso da quello che fate, che così sareste
L'intervento mira a ritessere il complesso giudizio critico carducciano sul fenomeno della po... more L'intervento mira a ritessere il complesso giudizio critico carducciano sul fenomeno della poesia estemporanea tra XVIII e XIX secolo, ricavandolo dal corpus delle operazioni storiografiche ed editoriali (antologie, commenti, prefazioni, sillogi, cammei monografici, prose storico-letterarie, orazioni). Soffermandosi, in particolare, sui temi della poesia popolare e sul ruolo dell'improvvisazione nel sistema delle arti, nella pedagogia, nell'oratoria pubblica, nell'apprendistato letterario, si ripercorrono le spigolose e talvolta contraddittorie sentenze storiografiche ed estetiche, alla luce sia delle costanti critiche (che si fondano sullo studio dei modelli classici, sull'erudizione, sul canone della poesia scritta) sia delle tensioni contrarie, che dimostrano una moderata apertura all'ispirazione e alla spontaneita se accompagnate dalla conoscenza della tradizione o dalla militanza politica e civile.
Dante, the “anima di fuoco [soul of fire]”—like Mazzini and Garibaldi, the two other main icons o... more Dante, the “anima di fuoco [soul of fire]”—like Mazzini and Garibaldi, the two other main icons of the Risorgimento—gave off “scintille di senso [sparks of meaning]” across time, as Italian historian Mario Isnenghi so aptly put it. This meant he was surrounded by the same constant “effetto alone [halo effect]” that continued even through decades or centuries of apparent silence. Catapulted into modernity by literature and the visual and performing arts, the “Genio gigante [great Genius]”, apostle and prophet of the nation, poet of Italian regeneration, symbol of an individual and collective fate, therefore represented a pulsar memory, both inside and outside the text. For this very reason, as Alberto Savinio stated, “Homer, Dante, and Shakespeare are great names but they are timeless: we would say detached from life...they are men-oases, or men-islands, detached from the chain, or better the conveyor belt of ideas.” In the nineteenth century, Mazzini’s thought, the romantic myth, It...
L’intervento si focalizza sull’orazione inedita di Pier Jacopo Martello, Degli errori d’inclinazi... more L’intervento si focalizza sull’orazione inedita di Pier Jacopo Martello, Degli errori d’inclinazione poetica [1697], ritrovata tra le carte muratoriane, che rappresenta, allo stato attuale delle ricerche, uno dei rari testi superstiti delle sedute dell’Accademia degli Accesi di Bologna. Quest’ultima, nata il 21 dicembre 1686, in antinomia ai Gelati, per iniziativa di un gruppo di giovani aristocratici, gia membri degli Inabili o Indivisi (tra cui lo stesso Martello, Eustachio Manfredi, Francesco Pepoli, Nicolo Fava, Prospero Malvezzi Pietro Antonio Bernardoni, Girolamo Gigli), si qualifica come un’istituzione culturale aperta al ‘nuovo’ e retta da un’impostazione professionalizzante del sapere scientifico e umanistico. Come hanno dimostrato gli studi di Maria Cristina Bergamini, Marta Cavazza, Gian Paolo Brizzi, Amedeo Quondam, Elisabetta Graziosi, Mario Fanti – che hanno affinato, seppur da focali differenti, le linee tracciate da Maylander nel suo regesto delle accademie italiane ...
Against the setting of the winter colloquium of 17th February 2011, this contribution examines mo... more Against the setting of the winter colloquium of 17th February 2011, this contribution examines modernity as a vital category crossing both the theoretical front and the literary axis of Muratori’s works, and weighing up a number of exemplary aspects in the light of the attitudes towards them over the 19th and 20th centuries. Alongside tradition, here meant in true Muratori style as a possible seam of novelty, Muratori’s concept of modernity (both critical and operative) is irrepressible, and currently gaining attention thanks to recent studies undertaken of his correspondence and other specialist investigations, serving as a compass to understand 18th- century Europe. This is just the start of a return towards an author who, already at the heart of a secular fortune and of renewed multi-disciplinary interests, cannot be passed over with Foscolo’s label of ‘giant antiquarian’.
Questo volume su Giosue Carducci prosatore raccoglie i contributi presentati al XVII Convegno int... more Questo volume su Giosue Carducci prosatore raccoglie i contributi presentati al XVII Convegno internazionale di Letteratura italiana "Gennaro Barbarisi", tenutosi a Palazzo Feltrinelli (Gargnano del Garda) dal 29 settembre al 1° ottobre 2016. Si e trattato di una proficua occasione di incontro, di studio e di approfondimento su un tema forse poco frequentato, soprattutto in tempi recenti, ma ricco di sollecitazioni per una piu articolata e storicamente fondata definizione della personalita di un autore cosi significativo nel panorama della cultura italiana fra Otto e primo Novecento; non soltanto sul versante della poesia (un primato sancito dal premio Nobel nel 1906) ma anche, e forse ancora di piu, su quello della prosa saggistica, degli scritti di polemica, delle curatele editoriali, delle ricerche erudite, fino alle prove di alta oratoria e all'epistolografia.
Il "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario" (nato sotto l&a... more Il "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario" (nato sotto l'egida del Comitato ravennate della Societ\ue0 Dante Alighieri), il cui approdo sar\ue0 rappresentato dal 2021, ossia dal settimo centenario della morte di Dante, si pubblica annualmente, in coincidenza col "Settembre dantesco" ravennate. Esso si occupa di critica e di curiosit\ue0 dantesche, anche nel titolo ricalcando le orme del glorioso "Il VI centenario dantesco. Bollettino bimestrale illustrato", gi\ue0 diretto (dal 1914 al 1921) da mons. Giovanni Mesini, noto cultore ravennate di Dante. Ogni volume, di circa 160 pp., si suddivide, di norma, in cinque sezioni: I. "Nuove letture dantesche"; II. "Il Bollettino fra l'antico e il moderno" (con la discussione ed il recupero degli articoli pi\uf9 significativi dello storico "Bollettino" novecentesco, sottoposti all'esame della moderna esegesi); III. "Curiosit\ue0 dantesche"; IV. "Rassegna bibliografica"; V. "Notizie ravennati". Scientificamente diretto da Alfredo Cottignoli e da Emilio Pasquini (direttore responsabile Franco G\ue0bici, presidente del Comitato ravennate della Societ\ue0 Dante Alighieri), il nuovo "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario" \ue8 un periodico soggetto a "peer review" anonima, e vanta un Comitato scientifico internazionale, composto da illustri studiosi (Z.G. Baranski, S. Carrai, R. Hollander, G. Inglese, G. Mazzotta, L. Pertile, P. Vecchi). Il suo Comitato di Redazione \ue8 cos\uec costituito: C.S. Nobili (Responsabile), R. Bonfatti, A. Campana, T. Forcellini, N. Maldina, A. Mangini A. Merci, D. Pantone. ISSN: 2280-823X ISBN: 978-88-96117-20-
Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spic... more Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spiccata intermedialità tra Sette e Ottocento, caricandosi di valori culturali estesi che sono stati valorizzati dalle recenti ricerche multidisciplinari. Ripensati come documenti viventi, come luoghi cioè di una performance che è messa in scena di sé nelle forme di un dialogo continuo con il pubblico, con la tradizione, con le convenzioni sociali, con i generi, quei corpi inviolati non hanno ancora smesso di parlare, di interrogarci nella loro atemporale eloquenza. Quest’intervento intende sondare alcuni aspetti del corpo-voce delle poetesse improvvisatrici attraverso fonti documentarie letterarie e iconografiche, partendo, in particolare, da alcuni celebri ritratti realizzati da Angelica Kauffmann per arrivare alla statuaria celebrativa e alla memoria trasmessa dalle cronache degli spettacoli, dalle recensioni, dagli egodocuments, al fine di mettere in luce la costruzione di un’identità pu...
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Dall'apprendistato, poetico e teatrale, milanese sino alle operose officine delle Osservazioni alle Rime del Petrarca e del Governo della peste (secondo un tragitto qui ampiamente documentato dai tre capitoli e dai testi, editi e inediti, raccolti in Appendice), l'«erario» muratoriano, collocandosi al centro dei saperi, si accresce via via di conoscenze, opinioni, esperienze, grazie ad un'inesausta ricerca del vero, del buon gusto e dell'utile, che rappresenta la bussola di cui lo sperimentalismo muratoriano si serve per attraversare un mondo «zoppo», svilupparne le mappe e correggerne gli abusi, così da leggerne gli orientamenti ben oltre l'anagrafe del secolo.