Le raffigurazioni femminili neolitiche in Italia: iconografia, iconologia, contesti, Pubblicazioni del Museo Friulano di Storia Naturale, 55 / Millenni, 20, 2019
Il presente contributo introduce alcuni spunti di riflessione sul patrimonio di immagini femminil... more Il presente contributo introduce alcuni spunti di riflessione sul patrimonio di immagini femminili del Neolitico italiano, anche in relazione alle evidenze balcaniche. A partire dalle fonti bibliografiche disponibili, questo lavoro, che funge da premessa a quanti, con le loro sintesi geografiche e nuove interpretazioni, hanno voluto partecipare a questo volume, ha affrontato la differenza numerica tra patrimonio italiano in confronto a quello balcanico e la variabilità formale tra piccola statuaria paleolitica e quella neolitica. Il focus sulla statuaria neolitica ha indagato le decorazioni e i segni sul corpo, i contesti di provenienza, i fenomeni di frammentazione intenzionale e, in generale, la loro interpretazione. Sono stati, inoltre, affrontati alcuni casi esemplari provenienti dai Balcani e, in particolare, i siti posti alle Porte di ferro, tra Serbia e Romania, con il caso esemplare del sito di Lepenski Vir, e quello di Mavropigi-Fyllotsairi, in Macedonia occidentale.
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Il contributo indaga anche la storia delle ricerche condotte presso la Grotta di Robič, la cui scoperta si deve a Carlo de Marchesetti,
con un successivo intervento di Achille Tellini, eclettico scienziato friulano, che con i suoi studi ha contribuito alla conoscenza in Friuli di numerosi siti preistorici.
THE ROBIČ CAVE AND THE ORIGIN OF THE PREHISTORICAL AND ANTHROPOLOGICAL SECTION OF THE FRIULIAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY IN UDINE. There are some little known or unpublished aspects of the history of the Friulian Museum, founded on 13th May 1866, the formal establishment of the Friulian Museum of Natural History in 1950, and the simultaneous origin of the Prehistorical
and Anthropological Section. The contribution also investigates the history of the research carried out at the Robič Cave, the discovery of which is due to Carlo de Marchesetti, with a subsequent intervention by Achille Tellini, an eclectic Friulian scientist, who with his studies contributed to the knowledge of numerous prehistoric sites in Friuli.
con una industria litica che per materia prima, aspetti tecnologici e tipologici rimanda ad una tradizione padana e una produzione ceramica che risente di forti influssi provenienti dall’Adriatico orientale.
UPDATES ON THE FULL DEVELOPMENT OF THE NEOLITHIC
IN EASTERN FRIULI FROM A REVIEW OF THE MATERIALS
DEPOSITED AT THE FRIULIAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY
Abstract - Following the review of materials from excavations and survey collections, whose materials are deposited at the Friulian Museum of Natural History and the Archaeological Museum of Udine, some considerations on the full development of the Neolithic period in Eastern Friuli are presented. This phase seems to replicate the methods already observed during the Early Neolithic with a lithic industry that, in terms of raw materials, technological and typological aspects, refers to a Po Valley tradition and a pottery production that was strongly influenced by the Eastern Adriatic Cultures.
Riassunto Questo contributo offre un quadro preliminare d'insieme dei tipi e degli stili ceramici noti in Friuli Venezia Giulia nel III millennio a.C., sulla base di 28 siti di cui sono noti i repertori ceramici. Vengono dapprima presentati i dati stratigrafici, cronologici e di cultura materiale provenienti dal sito pordenonese di Meduno-Sach di Sotto, per procedere con un esame critico e comparativo della produzione ceramica proveniente dalle altre località, che tiene conto anche delle, seppur poche, datazioni al radiocarbonio disponibili.
Gli autori, dopo una breve presentazione degli aspetti stratigrafici e cronologico-culturali del sito di Castellaro Lagusello, affrontano l'esame tipologico dell'industria litica dell'Unità Stratigrafica.
ABSTRACT Visitor study on the Udine Archaeological Museum as part of Interreg Central Europe project COME-IN! In the framework of the European project COME-IN! a survey of visitors' appreciation of the accessibility improvements carried out on the permanent collections of the Archaeological Museum of Udine and on the inclusive exhibition "Women, mothers, goddesses. Universal languages and metaphors in prehistoric art". The evaluation, which lasted 180 days, had the aim of testing the accessibility choices made, to detect their effectiveness and then make any corrections and adjustments, to be reported also on the guidelines of the European project COME-IN!, made available to all cultural institutions.
riassunto – neolitico ed eneolitico del caput adriae – la costa orientale dell’adriatico e il Caput Adriae sono situati lungo una delle vie principali seguite dal processo di neolitizzazione in europa. l’area esaminata comprende la dalmazia, l’istria, il carso e il friuli che presentano caratteristiche ambientali e geomorfologiche differenti. le ricerche effettuate negli ultimi anni hanno svelato un quadro archeologico complesso costituito da numerose communità neolitiche con sistemi di sussistenza diversificati ben adattati ai differenti ambienti locali. l’area considerata è inoltre di grande interesse per la comprensione dei contatti e delle interazioni intercorse tra il mondo mediterraneo e le regioni più interne nel corso del neolitico e nelle successive fasi preistoriche; tuttavia, solo la dalmazia ha delle sequenze ceramiche relativamente dettagliate che forniscono un quadro cronologico e culturale affidabile delle diverse fasi neolitiche tra il 6000 e il 4000 circa a.c. le evidenze del pieno neolitico sono occasionalmente attestate in istria e nel carso, mentre sono meglio note nelle zone più occidentali del friuli. l’eneolitico non è ancora ben definito ed è conosciuto solo da alcune evidenze ceramiche e dalla comparsa occasionale dei primi manufatti di rame. l’articolo delinea lo sviluppo delle comunità agricole nel corso del neolitico e le loro trasformazioni economiche e sociali tra il vi e il iii millennio a.c.
The authors present the preliminary data on the research project carried out in the alluvial plain of the Torre River, in the territory of Pavia di Udine and San Vito al Torre. The area, characterized by a strong river dynamics, allows to collect information on the archaeological potential, in particular prehistoric and protohistoric, of this part of the Udine plain.
The authors present the project COME-IN! (Cooperating for Open access to Museums – towards a widEr INclusion), which is funded under the Interreg CENTRAL EUROPE Programme. The Central Europe an Initiative–Executive Secretariat, in its capacity as Lead Partner, coordinates a multifaceted network of Museums, Disability associations, Academic representatives, training institutions and Policy makers from Central Europe area, that will contribute to define transnational high level standards and ensure know–how transfer to guarantee accessibility to museums involved in the project. More precisely, guidelines will be develop to help organizing accessible collections and exhibitions and a training handbook for museum operators will be made available. An innovative promotional tool, the COME-IN! label, will be developed to award museums complying with the established accessibility standards. The label will be promoted on transnational, national and local level to ensure its sustainability and transferability
SUMMARY – New data on the prehistoric population of the hilly area of Friuli – This paper presents a new look at some old collections from sites on the hills between Fagagna and Ragogna providing an opportunity to initiate a general review of the prehistoric population of that area in the period going from the Mesolithic to Early Neolithic.
RIASSUNTO – Memorie dal sottosuolo: tracce di occupazione preistorica nel suburbio aquileiese – Il territorio aquileiese offre spunti interessanti per la ricostruzione del quadro delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato questo tratto di frangia lagunare nel corso dei millenni. Da recenti indagini geoarcheologiche, integrate da prospezioni di superficie, sono in particolare emersi nuovi dati significativi sul potenziale popolamento preistorico nell’area prospiciente l’attuale linea di costa.
CONTACTS AND INTERACTIONS OF THE NEOLITHIC BETWEEN FRIULI AND EASTERN ADRIATIC. Following the revisions of old excavations and the new stratigraphic researches carried out in the Neolithic sites of the Eastern Adriatic, the authors present the phenomenon of the neolithization of the area between Croatia, Slovenia and Friuli, considering the relations between the eastern Adriatic and northern Italy, analyzed starting from the data offered by pottery production.
Il contributo indaga anche la storia delle ricerche condotte presso la Grotta di Robič, la cui scoperta si deve a Carlo de Marchesetti,
con un successivo intervento di Achille Tellini, eclettico scienziato friulano, che con i suoi studi ha contribuito alla conoscenza in Friuli di numerosi siti preistorici.
THE ROBIČ CAVE AND THE ORIGIN OF THE PREHISTORICAL AND ANTHROPOLOGICAL SECTION OF THE FRIULIAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY IN UDINE. There are some little known or unpublished aspects of the history of the Friulian Museum, founded on 13th May 1866, the formal establishment of the Friulian Museum of Natural History in 1950, and the simultaneous origin of the Prehistorical
and Anthropological Section. The contribution also investigates the history of the research carried out at the Robič Cave, the discovery of which is due to Carlo de Marchesetti, with a subsequent intervention by Achille Tellini, an eclectic Friulian scientist, who with his studies contributed to the knowledge of numerous prehistoric sites in Friuli.
con una industria litica che per materia prima, aspetti tecnologici e tipologici rimanda ad una tradizione padana e una produzione ceramica che risente di forti influssi provenienti dall’Adriatico orientale.
UPDATES ON THE FULL DEVELOPMENT OF THE NEOLITHIC
IN EASTERN FRIULI FROM A REVIEW OF THE MATERIALS
DEPOSITED AT THE FRIULIAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY
Abstract - Following the review of materials from excavations and survey collections, whose materials are deposited at the Friulian Museum of Natural History and the Archaeological Museum of Udine, some considerations on the full development of the Neolithic period in Eastern Friuli are presented. This phase seems to replicate the methods already observed during the Early Neolithic with a lithic industry that, in terms of raw materials, technological and typological aspects, refers to a Po Valley tradition and a pottery production that was strongly influenced by the Eastern Adriatic Cultures.
Riassunto Questo contributo offre un quadro preliminare d'insieme dei tipi e degli stili ceramici noti in Friuli Venezia Giulia nel III millennio a.C., sulla base di 28 siti di cui sono noti i repertori ceramici. Vengono dapprima presentati i dati stratigrafici, cronologici e di cultura materiale provenienti dal sito pordenonese di Meduno-Sach di Sotto, per procedere con un esame critico e comparativo della produzione ceramica proveniente dalle altre località, che tiene conto anche delle, seppur poche, datazioni al radiocarbonio disponibili.
Gli autori, dopo una breve presentazione degli aspetti stratigrafici e cronologico-culturali del sito di Castellaro Lagusello, affrontano l'esame tipologico dell'industria litica dell'Unità Stratigrafica.
ABSTRACT Visitor study on the Udine Archaeological Museum as part of Interreg Central Europe project COME-IN! In the framework of the European project COME-IN! a survey of visitors' appreciation of the accessibility improvements carried out on the permanent collections of the Archaeological Museum of Udine and on the inclusive exhibition "Women, mothers, goddesses. Universal languages and metaphors in prehistoric art". The evaluation, which lasted 180 days, had the aim of testing the accessibility choices made, to detect their effectiveness and then make any corrections and adjustments, to be reported also on the guidelines of the European project COME-IN!, made available to all cultural institutions.
riassunto – neolitico ed eneolitico del caput adriae – la costa orientale dell’adriatico e il Caput Adriae sono situati lungo una delle vie principali seguite dal processo di neolitizzazione in europa. l’area esaminata comprende la dalmazia, l’istria, il carso e il friuli che presentano caratteristiche ambientali e geomorfologiche differenti. le ricerche effettuate negli ultimi anni hanno svelato un quadro archeologico complesso costituito da numerose communità neolitiche con sistemi di sussistenza diversificati ben adattati ai differenti ambienti locali. l’area considerata è inoltre di grande interesse per la comprensione dei contatti e delle interazioni intercorse tra il mondo mediterraneo e le regioni più interne nel corso del neolitico e nelle successive fasi preistoriche; tuttavia, solo la dalmazia ha delle sequenze ceramiche relativamente dettagliate che forniscono un quadro cronologico e culturale affidabile delle diverse fasi neolitiche tra il 6000 e il 4000 circa a.c. le evidenze del pieno neolitico sono occasionalmente attestate in istria e nel carso, mentre sono meglio note nelle zone più occidentali del friuli. l’eneolitico non è ancora ben definito ed è conosciuto solo da alcune evidenze ceramiche e dalla comparsa occasionale dei primi manufatti di rame. l’articolo delinea lo sviluppo delle comunità agricole nel corso del neolitico e le loro trasformazioni economiche e sociali tra il vi e il iii millennio a.c.
The authors present the preliminary data on the research project carried out in the alluvial plain of the Torre River, in the territory of Pavia di Udine and San Vito al Torre. The area, characterized by a strong river dynamics, allows to collect information on the archaeological potential, in particular prehistoric and protohistoric, of this part of the Udine plain.
The authors present the project COME-IN! (Cooperating for Open access to Museums – towards a widEr INclusion), which is funded under the Interreg CENTRAL EUROPE Programme. The Central Europe an Initiative–Executive Secretariat, in its capacity as Lead Partner, coordinates a multifaceted network of Museums, Disability associations, Academic representatives, training institutions and Policy makers from Central Europe area, that will contribute to define transnational high level standards and ensure know–how transfer to guarantee accessibility to museums involved in the project. More precisely, guidelines will be develop to help organizing accessible collections and exhibitions and a training handbook for museum operators will be made available. An innovative promotional tool, the COME-IN! label, will be developed to award museums complying with the established accessibility standards. The label will be promoted on transnational, national and local level to ensure its sustainability and transferability
SUMMARY – New data on the prehistoric population of the hilly area of Friuli – This paper presents a new look at some old collections from sites on the hills between Fagagna and Ragogna providing an opportunity to initiate a general review of the prehistoric population of that area in the period going from the Mesolithic to Early Neolithic.
RIASSUNTO – Memorie dal sottosuolo: tracce di occupazione preistorica nel suburbio aquileiese – Il territorio aquileiese offre spunti interessanti per la ricostruzione del quadro delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato questo tratto di frangia lagunare nel corso dei millenni. Da recenti indagini geoarcheologiche, integrate da prospezioni di superficie, sono in particolare emersi nuovi dati significativi sul potenziale popolamento preistorico nell’area prospiciente l’attuale linea di costa.
CONTACTS AND INTERACTIONS OF THE NEOLITHIC BETWEEN FRIULI AND EASTERN ADRIATIC. Following the revisions of old excavations and the new stratigraphic researches carried out in the Neolithic sites of the Eastern Adriatic, the authors present the phenomenon of the neolithization of the area between Croatia, Slovenia and Friuli, considering the relations between the eastern Adriatic and northern Italy, analyzed starting from the data offered by pottery production.
Da esperienze attivate presso alcune strutture museali si è riscontrato come l’arte sia in grado di incidere sulla memoria a lungo termine e possa riuscire ad estrapolare quello che le persone con Alzheimer hanno dentro, ma non riescono ad esprimere.
Già da alcuni anni a livello internazionale sono stati avviati progetti dedicati a persone con differenti disabilità, al fine di rendere i luoghi della cultura accessibili e aperti a diversi pubblici: anche le iniziative rivolte a persone con demenza e a coloro che se ne prendono cura si sono moltiplicate.
Dal report dei progetti pubblicati emerge che i benefici dei percorsi in museo pos- sono estendersi anche ben oltre la visita stessa, migliorando l’umore e l’autostima e riducendo lo stato d’ansia. Sia per il caregiver che per l’anziano, le esperienze in museo, in forma di percorsi strutturati e di laboratori, rappresentano un’occa- sione per socializzare e un momento di tregua nella “sfida” rappresentata dalla malattia.
Le attività creative offrono infatti importanti stimoli, facilitando lo scambio di idee, aiutando a connettere il proprio vissuto con ciò che viene proposto, stimolando il recupero di memorie ed esperienze personali. Le persone fragili si sentono così protagoniste, interagiscono e si mettono in relazione con i propri “compagni di esperienza”, raccontando di sé, emozionandosi ed emozionando.
Andare al museo, ad un concerto, alle mostre o partecipare a laboratori creativi, sono attività che fanno stare bene. Ma non è solo l’opera d’arte, il reperto o “la cosa bella” a far stare bene. E’ anche il fatto che altre persone intorno a noi provi- no le stesse emozioni e le stesse sensazioni.
Nelle pagine a seguire troverete brevemente descritti i progetti di istituzioni, asso- ciazioni e professionisti che credono profondamente nel ruolo sociale del museo e che ogni giorno si impegnano affinché la cultura non sia solo per pochi ma diventi davvero accessibile a tutti.