Laura Gasparini
She studied History of Art and History of Photography at the University of Bologna and in Parma. She was in charge of the Photographic Collections at the Panizzi Library in Reggio Emilia and she is Lecturer at the Academy of Fine Arts in Bologna.
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molteplici: non solo il creatore, ma lo “sponsor” dell’arte degli
altri, il militante delle idee, il fabbricante di nuovi spazi, tempi,
occasioni. La Fototeca Panizzi rende omaggio a Luigi Ghirri
a vent’anni dalla scomparsa con una mostra che documenta
attraverso cataloghi, documenti e immagini l’attività del
grande fotografo come ideatore, organizzatore, curatore di
mostre, iniziative, incontri e conferenze. Tra i progetti che
Ghirri ha portato avanti con le istituzioni di Reggio Emilia si
ricorda l’attività editoriale per il catalogo Amanzio Firorini
fotografo (1980), la mostra Viaggio in Italia, inaugurata a Bari
e poi approdata a Reggio Emilia nel 1984 e, tra le altre, le pubblicazioni Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio
(1986), Giardini in Europa (1988), Paesaggio italiano/Italian
Landscape (1989). C’è poi una ricca documentazione fotografica, rimasta in parte inedita, che riguarda la collaborazione
con le istituzioni teatrali della città. Luigi Ghirri è stato inoltre
docente all’Università del Progetto - la sua attività è raccolta
in Lezioni di fotografia pubblicato da Quodlibet nel 2010.
La mostra e il catalogo diventano strumenti della riscoperta dell’archivio, reso disponibile agli utenti grazie a un’operazione di riordino e inventariazione.
Stanislao Farri, infatti, si concentra nel documentare le diverse sfaccettature del patrimonio culturale, folklorico e industriale locale, includendo anche il paesaggio che viene presentato come “museo diffuso”. Caratteristica della sua ricerca fotografica è lo studio costante nel tempo, fondamentale per comprendere sia le modalità di lavoro di Farri sia le diverse identità culturali che hanno trasformato la città e il territorio nel corso degli anni. L’attività professionale s’intreccia con la ricerca amatoriale che gli consente una libera sperimentazione, attraverso l’innovativo utilizzo dei materiali fotosensibili.
Il lavoro di Farri si caratterizza così con uno stile che ha trovato riconoscimento nel mondo della fotografia italiana dagli anni Sessanta agli anni Ottanta del Novecento.
Papers
all’Università di Bologna. Il libro si configura come un anello che congiunge i diversi studi sul rapporto tra
letteratura e fotografia e salda con limpidezza e sensibilità i legami tra i due linguaggi nella storia di entrambi.
molteplici: non solo il creatore, ma lo “sponsor” dell’arte degli
altri, il militante delle idee, il fabbricante di nuovi spazi, tempi,
occasioni. La Fototeca Panizzi rende omaggio a Luigi Ghirri
a vent’anni dalla scomparsa con una mostra che documenta
attraverso cataloghi, documenti e immagini l’attività del
grande fotografo come ideatore, organizzatore, curatore di
mostre, iniziative, incontri e conferenze. Tra i progetti che
Ghirri ha portato avanti con le istituzioni di Reggio Emilia si
ricorda l’attività editoriale per il catalogo Amanzio Firorini
fotografo (1980), la mostra Viaggio in Italia, inaugurata a Bari
e poi approdata a Reggio Emilia nel 1984 e, tra le altre, le pubblicazioni Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio
(1986), Giardini in Europa (1988), Paesaggio italiano/Italian
Landscape (1989). C’è poi una ricca documentazione fotografica, rimasta in parte inedita, che riguarda la collaborazione
con le istituzioni teatrali della città. Luigi Ghirri è stato inoltre
docente all’Università del Progetto - la sua attività è raccolta
in Lezioni di fotografia pubblicato da Quodlibet nel 2010.
La mostra e il catalogo diventano strumenti della riscoperta dell’archivio, reso disponibile agli utenti grazie a un’operazione di riordino e inventariazione.
Stanislao Farri, infatti, si concentra nel documentare le diverse sfaccettature del patrimonio culturale, folklorico e industriale locale, includendo anche il paesaggio che viene presentato come “museo diffuso”. Caratteristica della sua ricerca fotografica è lo studio costante nel tempo, fondamentale per comprendere sia le modalità di lavoro di Farri sia le diverse identità culturali che hanno trasformato la città e il territorio nel corso degli anni. L’attività professionale s’intreccia con la ricerca amatoriale che gli consente una libera sperimentazione, attraverso l’innovativo utilizzo dei materiali fotosensibili.
Il lavoro di Farri si caratterizza così con uno stile che ha trovato riconoscimento nel mondo della fotografia italiana dagli anni Sessanta agli anni Ottanta del Novecento.
all’Università di Bologna. Il libro si configura come un anello che congiunge i diversi studi sul rapporto tra
letteratura e fotografia e salda con limpidezza e sensibilità i legami tra i due linguaggi nella storia di entrambi.