POMPONIO TORELLI, Movimenti dell'animo, a c. di Luigi Vignali con una Appendice di lettere inedite a c. di Luigi Vignali e Gabriele Nori, pp. 97-166, 1983
Una biblioteca privata emiliana del 1357: i libri di Guglielmo Arimondi, ambasciatore ad Avignone... more Una biblioteca privata emiliana del 1357: i libri di Guglielmo Arimondi, ambasciatore ad Avignone e podestà a Bologna ** inedito documento notarile del 12 ottobre 1357 trascritto in appendice (e riprodotto in Fig. 1) costituisce una testimonianza rara, e perciò ragguardevole e preziosa, della circolazione libraria in area padana prima dell'introduzione della stampa: difatti elenca i libri appartenuti al conte palatino, dottore in legge e avvocato Guglielmo Arimondi, 1 figlio del fu Gerardo, 2 abitante a Parma nella parrocchia di San Nicola, vicinissima alla cattedrale. Come hanno chiarito i biografi, l'Arimondi fu dapprima (1326) vicario del podestà a Treviso, quindi (1339), insieme a Francesco Petrarca, ambasciatore alla corte pontificia di Avignone per conto di Mastino della Scala, signore di Verona. 3
POMPONIO TORELLI, Movimenti dell'animo, a c. di Luigi Vignali con una Appendice di lettere inedite a c. di Luigi Vignali e Gabriele Nori, pp. 97-166, 1983
Una biblioteca privata emiliana del 1357: i libri di Guglielmo Arimondi, ambasciatore ad Avignone... more Una biblioteca privata emiliana del 1357: i libri di Guglielmo Arimondi, ambasciatore ad Avignone e podestà a Bologna ** inedito documento notarile del 12 ottobre 1357 trascritto in appendice (e riprodotto in Fig. 1) costituisce una testimonianza rara, e perciò ragguardevole e preziosa, della circolazione libraria in area padana prima dell'introduzione della stampa: difatti elenca i libri appartenuti al conte palatino, dottore in legge e avvocato Guglielmo Arimondi, 1 figlio del fu Gerardo, 2 abitante a Parma nella parrocchia di San Nicola, vicinissima alla cattedrale. Come hanno chiarito i biografi, l'Arimondi fu dapprima (1326) vicario del podestà a Treviso, quindi (1339), insieme a Francesco Petrarca, ambasciatore alla corte pontificia di Avignone per conto di Mastino della Scala, signore di Verona. 3
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