Federico Berti
Laureato nel 1998 all'Università di Firenze in Lettere con specializzazione in Storia dell'Arte Medioevale e Moderna con Mina Gregori. Borsista della Fondazione Longhi, anno accademico 1998-1999. Teaching assistant presso Holy Cross College, Worcester (MA), USA, anno 1999-2000. Impiegato presso Fondazione Longhi dal 2001 al 2006. Impiegato presso Tornabuoni Arte dal 2006 al 2021. Insegnante di storia dell'arte presso il Centro Europeo del Restauro di Firenze dal 2013.
Address: Florence, Toscana, Italy
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L’articolo presenta un disegno preparatorio per il Ratto di Europa realizzato da Giovanni Domenico Ferretti intorno al 1730 su commissione dell’Arazzeria Medicea. Il pittore fu attivo per la manifattura fiorentina succedendo al Sagrestani nella direzione delle maestranze, un passaggio i cui risvolti sono noti grazie ad una lettera da poco ritrovata. Nata per rappresentare l’elemento Acqua all’interno di una serie di arazzi dedicati agli Elementi, la composizione, mai tessuta, è nota tramite due modelli: uno di formato ridotto conservato nelle Gallerie degli Uffizi e uno, eseguito nel formato previsto in arazzo, ora a Montecitorio.
L’articolo presenta un disegno preparatorio per il Ratto di Europa realizzato da Giovanni Domenico Ferretti intorno al 1730 su commissione dell’Arazzeria Medicea. Il pittore fu attivo per la manifattura fiorentina succedendo al Sagrestani nella direzione delle maestranze, un passaggio i cui risvolti sono noti grazie ad una lettera da poco ritrovata. Nata per rappresentare l’elemento Acqua all’interno di una serie di arazzi dedicati agli Elementi, la composizione, mai tessuta, è nota tramite due modelli: uno di formato ridotto conservato nelle Gallerie degli Uffizi e uno, eseguito nel formato previsto in arazzo, ora a Montecitorio.
https://www.uffizi.it/magazine/novita-intorno-ad-un-dipinto-degli-uffizi-la-regina-d-armenia-di-mario-balassi
Dopo i violenti contrasti cromatici e i drammatici chiaroscuri che caratterizzavano la rassegna grossetana dello scorso anno, dedicata al Barocco fiorentino, sono stavolta di scena la raffinatezza, l’idealizzazione e le tinte gioiose e vivaci del manierismo, spesso esaltate nel loro splendore cromatico dalle caratteristiche del supporto ligneo. Una vera esplosione di colore, unita a un disegno impeccabile fondato sull’esempio del grande Michelangelo, sublime faro della pittura toscana del Cinquecento.
der Sammlertätigkeit der Medici oder der Habsburger
konkurrieren kann, so stehen die Haukohl klar in einer
alten und wichtigen Traditionslinie europäischen und
amerikanischen Sammlertums. Diese Tradition stellt
die Werte der Familie, individuelle Sammlertätigkeit,
kunstkritisches Verständnis, Erfahrung, Forschung
und Philanthropie in den Dienst einer viel weitergehenden
bürgerlichen und sozialen Mission: die der Museen
und unseres kollektiven Gedächtnisses
to collecting, but the Haukohl family follow an important,
longstanding tradition established by European
and American collectors. A tradition that places family
values, individual collecting, a critical sense, experience,
research and philanthropy at the service of the more
profound civic and social mission of museums
and our collective memory.
con le pratiche collezionistiche dei Medici
e degli Asburgo, gli Haukohl si pongono nel solco
di una tradizione duratura e importante di collezionismo
europeo e americano; una tradizione che pone i valori
familiari, il collezionismo individuale, la capacità critica,
l’esperienza, la ricerca e la filantropia al servizio
di una più profonda missione civica e sociale,
quella dei musei e della nostra memoria collettiva.
ERRATA: Nel testo a pp. 49-51 ci si riferisce per fig. 7 a Francesco Soderini, mentre si intendeva il figlio Mauro Soderini (1703-1751).