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User:Marco Chemello (Unipd)/sandbox

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Il tempietto Barbaro è un piccolo edificio religioso della seconda metà del 16th century situato a Maser, in provincia di Treviso, noto per essere stato assieme al Teatro Olimpico l'ultima opera di Andrea Palladio, architetto che la tradizione vuole morto proprio a Maser.[1]

Il complesso di Villa Barbaro, di cui fa parte anche il tempietto, è stato inserito dall'UNESCO nel 1996 - assieme alle altre Palladian villas of the Veneto - nella lista dei patrimoni dell'umanità.

History

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Pianta, rilievo di Ottavio Bertotti Scamozzi, 1783

Ai piedi del declivio su cui sorge la villa, Palladio realizza in seguito un raffinato tempietto destinato ad assolvere la doppia funzione di cappella gentilizia e chiesa parrocchiale per il borgo di Maser. Non si conosce con certezza la data di inizio dei lavori di costruzione. Nel fregio sono incisi il millesimo 1580, i nomi del patrono, Marcantonio Barbaro, e di Palladio.[1]

I modelli di riferimento dell'edificio sono evidentemente il Pantheon, ma anche la ricostruzione offerta dallo stesso Palladio del mausoleo di Romolo sulla via Appia. Al tempo stesso è possibile che sul tempietto convergano le riflessioni palladiane per la soluzione a pianta centrale del progetto per la Chiesa del Redentore a Venezia, poi abbandonata a favore della variante longitudinale, ma che proprio Marcantonio Barbaro aveva sostenuto in prima persona.[1]

Molti studiosi stentano a riferire a Palladio la ricca decorazione a stucco dell'interno, che tuttavia è molto simile a quella presente all'interno e all'esterno dei palazzi palladiani degli anni 1570.[1]

Description

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Panoramica con la villa e il tempietto

La planimetria dell'edificio è innovativa perché combina insieme un cilindro e una croce greca. Quattro massicci pilastri servono da contrafforti alla cupola, che è ispirata espressamente a quella del Pantheon e quindi “all'antica”, a differenza di quelle della Basilica di San Giorgio Maggiore e del Redentore.[1]

See also

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References

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  1. ^ a b c d e "Scheda opera :: Mediateca Palladio". mediateca.palladiomuseum.org. Retrieved 2022-05-10.

Bibliography

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Further reading

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