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Tornano gli otto fantastici Universal Classic Monsters, che hanno fatto la storia dell'horror cinematografico
Dracula, Frankenstein, la moglie di Frankenstein, il fantasma dell’Opera, la mummia, l’uomo invisibile, l’uomo lupo e il mostro della laguna nera sono le iconiche figure dell’horror cinematografico immortalate nei classici dell'orrore della Universal dagli anni Venti ai Cinquanta. Lo studio cinematografico li ha più volte riesumati per riportarli agli antichi fasti del grande schermo. Dapprima, com un'ondata di remake che includono i revival di La mummia nei primi anni Duemila e Van Helsing; poi con nuove origin story come Wolfman, Dracula Untold e la mummia nel decennio successivo e in seguito con i recenti L'uomo invisibile, Renfield e Demeter - Il risveglio di Dracula, dalle alterne fortune (come si fa a non amare la versione contemporanea del Dracula di Nicolas Cage?, ci chiediamo). Mentre aspettiamo che nuovi remake si manifestino, possiamo dedicarci alla re-visione dei grandi classici in home video grazie a Universal Classic Monsters – La collezione completa, prezioso cofanetto edito da Fan Factory/Plaion che riunisce otto grandi pellicole su altrettante creature iconiche dell’horror in versione 4k Ultra Hd. Quest'edizione per collezionisti e non solo contiene anche contenuti extra e speciali tra cui i documentari sul dietro le quinte, gli approfondimenti su Bela Lugosi, Boris Karloff e Lon Chaney Jr., i commenti ai film, trailer e fotografie della produzione. Per l’occasione, ecco una panoramica per rinfrescarvi la memoria su questi mitici mostri.
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Il fantasma dell'opera (1925)
Interpretato da un Lon Chaney dal volto scarnificato e spaventoso (e anche molto doloroso da ottenere per l'attore, a causa delle limitate risorse dell’epoca), il Fantasma rientra nelle creature meritevoli di pietà, isolate e incomprese, ma è anche un villain manipolatore e vendicativo. Ispirato al romanzo omonimo del 1910 di Gaston Leroux, il film muto è incentrato su Erik, genio musicale e compositore sfigurato che vive nascosto nei meandri dell'Opera di Parigi. La sua solitaria esistenza viene turbata dall’arrivo nella compagnia teatrale di Christine, interprete giovane e bellissima di cui il Fantasma si invaghisce e per la quale comincia a macchiarsi di crimini orrendi. Accecato dal suo amore ossessivo e impossibile, cercherà di favorire la carriera dell'amata per ingraziarsela, ma finirà invece per terrorizzarla e allontanarla. La storia d’amore di un mostro non può avere un lieto fine.
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Dracula (1931)
Il Dracula letterario, quello nato sulle pagine del romanzo omonimo firmato dallo scrittore irlandese Bram Stoker, non era un antieroe romantico e tormentato. Piuttosto, era una creatura spietata e assetata di sangue che non si faceva scrupoli ad assoggettare, possedere e prosciugare dell’ultima goccia di sangue le sue vittime. Così si presenta anche il re dei vampiri con le fattezze di Bela Lugosi, che con la sua calma inquietante, il suo sguardo limpido e sinistro e il ghigno diabolico manifestava immediatamente la propria natura crudele, dominata da una sete di sangue insaziabile. La storia ricalca quella del romanzo: il conte transilvano che non “beve vino” trasforma in suo servo Renfield - il legale incaricato di curare per il nobile l’acquisto di alcuni terreni in Inghilterra - per poi trasferirsi a Londra e prendere di mira le innocenti Lucy e Mina. Questo fino a quando non attirerà l’attenzione del cacciatore di vampiri Van Helsing, deciso a fermare la sua furia omicida.
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Frankenstein (1931)
Se non fosse per il mostro di Frankenstein, il mostro più iconico incarnato da Boris Karloff sarebbe stata la mummia, ma così non è stato: la Creatura non è solo il ruolo più noto della sua carriera, ma anche la più celebre incarnazione dei mostri dell’orrore ispirati alla letteratura e immortalati dal cinema. La storia narra dello scienziato Frankenstrein, ricercatore arrogante ed egoista disposto a tutto per carpire il segreto della vita eterna, che riesce a riportare in vita un cadavere composto da parti di vari defunti trafugati dal cimitero. Questo, però, è mentalmente instabile e viene ripudiato da chiunque, il suo creatore compreso. È il mostro più tragico di sempre, il più incompreso e il più perseguitato. La sua triste parabola accusa la crudeltà della società accecata dai pregiudizi e dalle apparenze. L’aspetto della creatura, ricoperta di cicatrici e con due bulloni sul collo, è memorabile, ma più che un futuro costume di Halloween, la Creatura si ricorda per l’interpretazione dolente e profonda di Karloff.
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La mummia (1932)
Prima, molto prima del movimentato remake in salsa comedy di fine millennio con Brendan Fraser, La mummia si è attestato come un horror elevato dalla presenza dell'impeccabile e austero Boris Karloff nei panni del sacerdote egizio Imhotep. Per aver cercato di riportare in vita l’amata, l'uomo viene colpito dall’immancabile maledizione che lo trasforma in una mummia (e questa volta sì, gli effetti speciali e il trucco sono strepitosi) per l’eternità. La quale, tuttavia, non è così eterna: una spedizione di archeologi riesce accidentalmente a riportarlo in vita. Per questo, e un po’ purtroppo, il buon Boris non appare molto in versione mummia: trascorre la maggior parte del tempo in un ruolo antagonistico, deciso a non lasciarsi fermare da nessuno per compiere la sua missione e riunirsi all’amata. In qualsiasi versione appaia, e anche in questa, Karloff è malvagiamente bravo, magnetico e terrificante.
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L'uomo invisibile (1933)
La perseveranza degli scienziati nel travalicare i limiti dell'etica in nome della ricerca ha dato vita ad alcuni dei film più belli della storia. Ne sono nati uomini risorti e altri mutati in insetti o diventati, addirittura, invisibili, come accade al Dr. Jack Griffin, interpretato dallo sfuggente protagonista Claude Rains. Lo scienziato riesce, dopo tanti studi, a rendersi invisibile, con conseguenze psicologiche devastanti, specialmente quando si rende conto che il processo non è reversibile. Gli effetti speciali della scena che lo mostra mentre si toglie le bende rivelando l’invisibilità sono fenomenali. Reso folle dalla sua nuova condizione, compirà numerosi delitti, arrivando a cercare di dominare il mondo. Per quanto sventurato, a differenza di altri mostri per cui è più facile provare pietà, ne ispira poca perché non prova dolore o rimorso per le sue azioni.
- Silver Screen Collection/Getty Images06
La moglie di Frankenstein (1935)
Il nostro Universal classic monster preferito è anche l’unico di questa raccolta di sesso femminile, ovvero la meravigliosa Elsa Lanchester, nei panni della sposa di Frankenstein eponima. Il suo look inconfondibile, la sua presenza inquietante e bizzarra, le sue movenze particolari (la Lanchester era una ballerina istruita da Isadora Duncan) l’hanno resa un personaggio immortale, nonostante compaia pochissimo e solo alla fine del film. La Sposa è stata creata dal macchiettistico Dottor Pretorius per soddisfare la richiesta del mostro di Frankenstein – di nuovo interpretato da Boris Karloff – di avere una compagna per non essere più così disperatamente solo. La donna, spaventata e inorridita, reagirà come un gatto atterrito e rifiuterà il compagno, destinando entrambi alla tragedia.
- Sunset Boulevard/Getty Images07
L'uomo lupo (1941)
Tra vampiri e mummie, non poteva mancare un licantropo, sebbene, tra le star dell’orrore Universal, non sia una delle creature sovrannaturali più popolari. L'uomo lupo è interpretato da Lon Chaney Jr, nei panni di Larry Talbot, un uomo anonimo e pacifico che conduce una vita tutt’altro che memorabile fino a quando non viene aggredito e morso da un lupo. Da quel momento è destinato a mutare – attraverso gli effetti speciali dell’epoca, non i migliori che le circostanze offrissero negli anni '40 - in una belva famelica ogni volta che c’è la luna piena, vagando per foreste brumose e spettrali. Larry considera una maledizione la sua trasformazione e tenterà invano di curarsi: solo la morte, però, il più delle volte, diventa l’unica liberazione.
- John Kobal Foundation/Getty Images08
Il mostro della laguna nera (1954)
Meraviglioso horror sulla diversità, il mostro della laguna nera è un altro esemplare di incrocio tra uomo e animale, in questo caso un pesce, e di mostro tragicamente incompreso. Interpretata da Ben Chapman e Ricou Browning, la creatura eponima è un essere anfibio preistorico che vive nelle profondità di una misteriosa laguna. Miracolo di trucco e parrucco, il pescione è protagonista anche di alcune delle migliore scene subacquee del cinema - non solo degli anni Cinquanta. Malauguratamente, l’antica esistenza della creatura è messa a repentaglio da alcuni scienziati che vogliono toglierli la libertà per vivisezionarlo, costringendolo a difendersi. Questo comporta il ricorso alla violenza e, inevitabilmente, all’omicidio, ma la sua reazione è la stessa di un animale braccato e disperato, vittima della curiosità della specie più crudele di tutte: l’umano.