10 sintomi ti dicono che soffri di congiuntivite allergica
La congiuntivite allergica stagionale è un disturbo molto diffuso che interessa, secondo le stime degli esperti, quasi una persona su 5 e che colpisce l’83% dei pazienti con malattie allergiche.
A scatenare la reazione sono soprattutto i pollini ma tra le possibili concause ci sono spesso anche gli acari della polvere, i peli di animali e le spore di muffa: tutti fattori che possono provocare sintomi fastidiosi, quali lacrimazione, rossore ed anche gonfiore delle palpebre.
Cosa fare dunque? Una risposta arriva da Alcon che con il supporto di FederAsma e Allergie ODV e la consulenza scientifica del professor Andrea Leonardi, Dipartimento di Neuroscienze della Clinica Oculistica dell’Università di Padova, ha stilato un pratico vademecum per riconoscere i segnali che devono far sospettare la presenza di una congiuntivite allergica e che devono indurre a rivolgersi a uno specialista.
Evitare il fai da te
Nonostante sia così diffusa, infatti, sono pochi i pazienti con allergia oculare stagionale che decidono di andare dall’oculista per un controllo. «La tendenza è invece quella di affrontare l’emergenza da soli, o dietro indicazione di un parente o un amico, ricorrendo a un collirio decongestionante - osserva Alessandra Peres, Vicepresidente di FederAsma e Allergie ODV (federasmallergie.it) - E anche chi si reca in farmacia, spesso non chiede consiglio ma si limita all’acquisto di un determinato prodotto: se interpellato, il farmacista può invece essere un primo e qualificato interlocutore per inquadrare la situazione e sospettare che si tratti di una congiuntivite allergica, suggerendo quindi un rimedio adeguato per gestire l’emergenza e invitando a farsi poi vedere dallo specialista per individuare i fattori scatenanti».
I rischi di una cura sbagliata
Nella maggior parte dei casi dunque prurito e rossore degli occhi vengono molto spesso affrontati con il ricorso a colliri decongestionanti che però, non solo non risolvono il problema, ma possono addirittura, secondo gli esperti, rappresentare un rischio quando utilizzati in modo inappropriato.
«I colliri lenitivi decongestionano gli occhi esercitando una vasocostrizione, ma se usati impropriamente finiscono per indurre un arrossamento sempre maggiore, perché per reazione i vasi sanguigni tendono nel tempo a dilatarsi sempre di più - precisa il professor Andrea Leonardi - Si genera così un circolo vizioso che innesca un meccanismo di dipendenza e può avere anche altri indesiderati effetti collaterali come la dilatazione della pupilla o la chiusura del puntino lacrimale o di un altro fastidioso disturbo quale l’occhio secco. Inoltre, specie se si esagera con i dosaggi, possono addirittura manifestarsi tachicardia o altri disturbi cardiaci».
La prima regola è quindi quella di chiedere sempre un parere preliminare al farmacista così da poter individuare un collirio “mirato”.
L’importanza di rivolgersi a uno specialista
Inoltre, per verificare che si tratti effettivamente di un’allergia oculare stagionale e scoprire a cosa sia dovuta, è fondamentale chiedere il parere di un allergologo, che possa consigliare test cutanei, i cosiddetti prick test, oltre a specifici esami del sangue.
Chiedere l’aiuto dello specialista è infatti indispensabile per non mettere a repentaglio la salute degli occhi oltre che dell’intero organismo.
«Dopo una prima valutazione, in collaborazione con l’allergologo si procede al dosaggio delle IgE, che con un semplice prelievo del sangue consente di valutare attraverso la concentrazione di immunoglobuline E un ampio numero di potenziali allergeni, ed eventualmente all’esecuzione di un prick test, con cui invece si testano le sostanze sospette sulla cute dell’avambraccio - spiega ancora il professor Andrea Leonardi - Individuati i fattori scatenanti e inquadrata la serietà della forma allergica, si può quindi decidere se sia necessario impostare una terapia preventiva o se sia invece sufficiente gestire la situazione con l’utilizzo di un collirio antistaminico molto spesso a base di Ketotifene, la cui efficacia e rapidità d’azione è stata certificata da diversi studi clinici. Sicuramente consigliate sono poi le formulazioni prive di conservanti, potenzialmente dannosi per il film lacrimale, e confezionate in monodose, perché viene così scongiurato qualsiasi rischio di sovradosaggio».
Conoscere i fattori scatenanti dell’allergia oculare stagionale è utile però non solo per impostare una terapia mirata, ma anche per adottare tutta una serie di comportamenti preventivi che possono fare la differenza, come ridurre le ore trascorse all’aperto, tenere le finestre chiuse e indossare mascherine protettive negli spostamenti, specie nei periodi più a rischio, ovvero quando c'è una maggiore concentrazione nell’aria dei pollini incriminati.
Ma quali sono i segnali che possono indurci a pensare che soffriamo di congiuntivite allergica stagionale? Nella gallery di seguito, eccone 10 a cui prestare attenzione.