Quello che (non) hanno mangiato gli atleti olimpici a Parigi 2024

Del Villaggio Olimpico parigino si ricorderanno la mancanza di aria condizionata, letti di cartone e soprattutto… il cibo, e in generale una cucina che ha lasciato molto a desiderare, nonostante una corretta alimentazione sia fondamentale per chi fa sport. Ecco che cosa e come hanno mangiato gli atleti a Parigi 2024
Olympics Chocolate Muffin
I muffin al cioccolato ribattezzati Olympics muffinThe Washington Post/Getty Images

L’ultima notizia ha per protagonista Akrame Benallal, il capo cuoco del Villaggio olimpico di Parigi 2024: «La verità è che gli atleti non mangiano come noi, anzi, direi che dalla mattina alla sera non fanno altro che mangiare. Praticamente volevano 900 grammi di proteine quotidiane, d’altronde fanno sport tutto il giorno e il loro corpo ha bisogno di nutrirsi in questo modo».

Come riporta l'agenzia ANSA, Benallal ha raccontato le lamentele di diversi atleti ospiti che hanno parlato di pasti troppo scarsi, carne cruda e poco cotta, menù troppo low carb, poca varietà, carenza di vitamine. E, su tutto, infiniti tempi di attesa in coda (per un piatto).

In realtà, la quantità e la qualità della cucina promettevano, sulla carta, di essere al livello della Grandeur francese: per Parigi 2024, infatti, Sodexo Live!, divisione di Sodexo, società incaricata della gestione della mensa globale, aveva pensato le cose in grande, con 3.500 posti a sedere, 40.000 pasti serviti ogni giorno, dalla prima colazione alla cena, con 550 ricette create e selezionate da grandi chef stellati, un servizio attivo 24 ore su 24. Inoltre, cucine e sapori da tutto il modo, con piatti tipici della cucina Francese, Asiatica, Africana, Caraibica e Mondiale. Tutto per soddisfare i 10.000 atleti del Villaggio Olimpico.

Eppure, nonostante gli sforzi per creare un’offerta ampia e un menu variegato e nutrizionalmente equilibrato, sono state molte le critiche degli atleti al food offerto nel Villaggio Olimpico. Alcuni di loro hanno segnalato insoddisfazione riguardo alla qualità e quantità del cibo, che è stato percepito come insufficiente per sostenere le esigenze fisiche degli sportivi.

Tra le lamentele più frequenti, gli atleti hanno denunciato la mancanza di uova a colazione e il latte che è stato descritto come annacquato. Vere e proprie «star culinarie», invece, i muffin al cioccolato (ribattezzati Olympics muffin) che, pur essendo diventati una sorta di dolcetto icona nei video postati dagli atleti su TikTok e Instagram, sono stati altresì al centro di molte critiche: dato che, nonostante il loro gusto irresistibile, la presenza di alimenti come i muffin è considerata meno utile ad un'alimentazione adeguata alle esigenze energetiche degli atleti.

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Le critiche di Thomas Ceccon e Simone Biles

Nei giorni scorsi, già Thomas Ceccon si era espresso a riguardo delle condizioni globalmente problematiche del Villaggio Olimpico, dichiarando a Rai Sport: «Sono un po' stanco, si fa fatica a dormire sia la notte che nel pomeriggio, tra rumore e caldo. Nel Villaggio non c'è l'aria condizionata, non si mangia bene e ci sono problemi col cibo. Molti atleti si spostano per questi motivi». Spiegando poi: «Mi aspettavo molto di più. Non è accettabile che manchino alimenti essenziali come le uova. E il latte, sembra acqua colorata». Da annotare anche i commenti della ginnasta statunitense Simone Biles e della sua connazionale Hezly Rivera, citati da Sky Tg 24: se per la prima «La qualità del cibo lascia a desiderare, e il fatto che non ci sia aria condizionata rende tutto ancora più difficile. Non è quello che ci si aspetta da un evento di questa portata», la seconda aveva poi rincarato la dose: «Non mi pare che il cibo sia molto buono, almeno quello che ci viene servito al ristorante. Penso che la gastronomia francese sia buona, ma quello che ci servono lì... non credo sia quanto si possa trovare di meglio».

A testimonianza del malcontento, già nei primi Giorni dell’Olimpiade l’intero team della Gran Bretagna aveva deciso di trasferirsi presso gli Head Quarters del Comitato Olimpico inglese a Clichy, preferendo gestire autonomamente la propria alimentazione piuttosto che affidarsi alla mensa del Villaggio Olimpico. Chi è rimasto, la star del nuoto britannica e sei volte medaglia d’oro Adam Peaty, ha denunciato (Adnkronos) le condizioni del cibo offerto agli atleti nel Villaggio Olimpico, sottolineando addirittura la presenza di vermi. Infine rivelando come, fin da subito, gli atleti fossero rimasti spiazzati dalla clamorosa mancanza di varietà alimentare nel Villaggio, probabilmente dovuta all’adesione della cucina al principio di sostenibilità dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, che ha così privilegiato opzioni vegetariane a scapito di quelle a base di proteine di origine animale.

Soprattutto, dato il velocissimo esaurirsi quotidiano di alcuni piatti e la scarsità del cibo in generale, sembra essere stata sottovalutata dall'Organizzazione dei Giochi l'importanza di un surplus calorico per sostenere allenamenti e gare, aspetto cruciale per atleti che devono affrontare intensi carichi di lavoro fisico durante tutta la durata delle competizioni.

A seguito dei feedback non positivissimi, c’è da dire che la situazione è immediatamente migliorata in tutta l’offerta di cucina: ma ormai les jeux sont faits, rien ne va plus, e cala il sipario su Parigi 2024.

Fonti: ANSA, Rai Sport, Sky Tg 24, Adnkronos