Violenze verso medici e infermieri, il ministro Schillaci: «Arresto in flagranza differita per le aggressioni al personale sanitario»

Il governo è pronto a inasprire le norme per chi compie violenze in ospedale. La richiesta delle associazioni dei medici è di dotare le strutture di videosorveglianza
Violenza in ospedale
Violenza in ospedalesturti

«Ci siamo confrontati anche con il ministro Nordio. In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito». Sono le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine della riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari.

Schillaci ha spiegato i risultati di un incontri che segue le aggressioni di Foggia e le centinaia di segnalazioni di violenze nei confronti del personale sanitario negli ospedali di tutta Italia. «Oggi abbiamo avuto una riunione con tutti gli ordini professionali sanitari e anche il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato. Come governo siamo intervenuti da subito contro questo che purtroppo è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo come è evidente non è più sufficiente».

Schillaci ha ha detto di aver incontrato ieri anche il ministro dell’interno Piantedosi: «Voglio sottolineare che i posti di polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale».

Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), è favorevole alla proposta. «Bene il ministro Schillaci sull'uso della flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari. Ora il problema da risolvere è dotare tutti gli ospedali di videosorveglianza e impedire a chiunque di entrare. L'episodio gravissimo di Foggia dimostra che chiunque può entrare in un ospedale e arrivare alla sala chirurgica. Questo va impedito. Abbiamo chiesto anche al Governo di difendere i medici perché noi siamo il baluardo della scienza, quindi non possono prevalere sui media le fake news sulla medicina e la scienza che alimentano un clima di diffidenza nei confronti della categoria».