Non solo creme solari, ecco come amplificare la protezione dai raggi UV

Alcune destinazioni turistiche stanno vietando l’uso di creme solari convenzionali. Vi spieghiamo perché e come ci si protegge in maniera alternativa
Non solo creme solari ecco come amplificare la protezione dai raggi UV
Catherine Falls Commercial

Riuscireste mai a concepire una qualsiasi gita sulla spiaggia senza la crema solare. È una nostra preziosa alleata e separarcene sarebbe impensabile, tanto più che negli ultimi anni ci hanno ben spiegato quanto e come sia importante difendersi dal sole. Eppure adesso alcune destinazioni turistiche stanno vietando l'utilizzo delle creme solari che non siano Coral Reef o Ocean Friendly.

Sono infatti sempre di più i luoghi di vacanza che stanno vietando l’uso di creme solari convenzionali per proteggere gli ecosistemi marini, in particolare le barriere coralline. Questo per un motivo molto serio: di fatto le sostanze chimiche presenti in molte lozioni solari come filtri UV (l’oxybenzone, l’homosalato, l’octocrylene e l’octinoxate) sono dannose per gli organismi marini e causano lo sbiancamento dei coralli, con squilibri ormonali in numerose specie.

Ci sono anche i dati che lo confermano. Stando all’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), nei mari tropicali vengono rilasciate annualmente tra le 6.000 e le 14.000 tonnellate di creme solari, che finiscono per danneggiare le barriere coralline. Ma succede anche da noi: nel Mediterraneo, ogni giorno, circa quattro chilogrammi di filtri UV chimici finiscono in acqua, aggravando ulteriormente la situazione. Ecco perché per contrastare questo problema, molte destinazioni hanno adottato regolamenti severi al fine di proteggere gli oceani e le barriere coralline, incentivando l’uso di prodotti solari ecosostenibili che non compromettono la salute dei mari e dei loro abitanti.

Tra i primi Paesi a vietare le creme solari contenenti sostanze chimiche dannose nel 2020 c'è Palau dove ai turisti vengono addirittura confiscate le lozioni non conformi già in dogana. Dal 2021 anche le Hawaii hanno preso misure simili, vietando l’uso di creme solari contenenti ossibenzone e octinoxate, due sostanze chimiche che contribuiscono allo sbiancamento dei coralli. Bonaire, un’isola caraibica al largo del Venezuela, ha preso provvedimenti simili per proteggere i suoi 2.700 ettari di barriera corallina e anche la Florida ha seguito l’esempio delle Hawaii, vietando le creme solari convenzionali a Key West per proteggere la seconda barriera corallina più grande del mondo. Nella lista ci sono anche le Isole Vergini Britanniche, la piccola isola di Aruba e pure il Messico nelle riserve marine Xcaret e Xel-Ha e il Chankanaab Beach Adventure Park dell’isola di Cozumel, consentendo solo creme solari biodegradabili.

E la lista si è allungata anche in Asia, con la Thailandia che ha imposto il divieto di creme solari convenzionali nelle sue 26 riserve marine, mentre alcune strutture delle Maldive, come il Grand Park Kodhipparu Maldives ne hanno vietato l’utilizzo.

5 soluzioni smart per proteggersi dal sole (da abbinare alle creme solari che non danneggiano l'ambiente)

Anzitutto sarebbe necessario prediligere le creme solari con ingredienti naturali e bio presenti oggi sul mercato, che non hanno nulla da invidiare a quelle realizzate con filtri chimici, assicurando una protezione dai raggi UV immediata e completa. Tutte le creme bio sono accumunate dall'assenza di parabeni, oxybenzone, avobenzone e altre sostanze chimiche sintetiche spesso presenti nei prodotti più convenzionali.

Abbigliamento Anti UV

Un altro alleato è l'abbigliamento, ma dimenticatevi la classica t-shirt in cotone. Parliamo dell'abbigliamento con protezione UV, progettato per proteggere la pelle, riducendo il rischio di scottature, invecchiamento precoce e, soprattutto, cancro della pelle. La parola chiave da cui partire nella comprensione dell'efficacia dell'abbigliamento con protezione UV è: UPF, o Ultraviolet Protection Factor. Simile al SPF (Sun Protection Factor) utilizzato per le creme solari, l'UPF misura la capacità di un tessuto di bloccare i raggi UV. Ad esempio, un capo di abbigliamento con UPF 50 permette solo a 1/50 dei raggi UV di raggiungere la pelle, offrendo una protezione elevata. Più alto è l'UPF, maggiore è la protezione offerta. Nello store di Decathlon trovate la maglia in foto e numerose altre alternative anche per i bimbi.

Ombrellone anti-UV

Per una protezione massima sotto il sole niente di meglio che un ombrellone estremamente protettivo. Questo in vendita su Amazon garantisce la massima protezione, per proteggere dal sole, dal vento e dalla pioggia. È fiancheggiata da un sottostrato UPF 50+ che blocca nocivi UVA e UVB. posta centrale sostenibile ha una punta coclea costruito per l'ancora facilmente nella maggior parte delle superfici e regola per la massima ombra. finestre con cerniera permettono all'aria di circolare e prevenire l'ombrello di volare via.

Braccialetto per misurare i raggi UV

Gadget piuttosto insolito e particolare, il braccialetto per misurare il livello di raggi UV è invece molto utile e funzionale, soprattutto in estate è in vendita su Amazon a poco prezzo. I raggi UV sono dei particolari raggi ultravioletti che se da una parte favoriscono l’abbronzatura, allo stesso tempo possono essere particolarmente dannosi per la salute. Per misurare l’intensità dei raggi UV esiste un indice di correlazione tra il livello di radiazioni ultraviolette e il grado di rischio che va da da 1 a 11. Quando l’indice supera il livello 3 bisogna adottare delle precauzioni e limitare l’esposizione solare il più possibile. Il braccialetto entra in gioco proprio in questi casi, attraverso un indicazione semplice e simpatica in cui la faccina felice indica un livello di raggi UV tollerabile, la faccina triste indica invece livelli potenzialmente pericolosi.

Il cerotto UV solare che comunica via app

My UV Patch è un cerotto interattivo prodotto dal marchio di cosmetici La Roche-Posay che si attacca alla pelle prima dell’esposizione al sole. Abbinato alla app dedicata (disponibile gratis per iOS e Android), questo skin patch offre all’utente informazioni dettagliate e puntuali sullo stato di salute epidermico, rilevando l’intensità dei raggi solari e la quantità di luce ultravioletta. In base ai rilevamenti, l'applicazione consiglia i migliori metodi per proteggersi.

Lo spruzzino nebulizzatore ad aria compressa

Questa è un'alternativa, economica e efficace, dai soliti spruzzini nebulizzanti che usano il tradizionale sistema spray. Quello di Fair si basa invece sulla nebulizzazione ad aria compressa. Basta fare il gesto tipico di quando richiudiamo l’ombrello, per intenderci, e il sistema ad aria compressa farà fuoriuscire l’acqua nebulizzata. Lo spruzzino è fornito anche di un comodo laccio per essere portato al polso oppure appeso.