È forse da quando gli uomini hanno ragionato intorno al concetto di letteratura, che il mare si è fin da subito contraddistinto come suo topos, destinato ad attraversare un numero non quantificabile di pagine in prosa e in versi della ‘letteratura ˗ mondo’. In particolare, il mar Mediterraneo, oltre ad essere stato teatro di incontri e scontri fra civiltà di ogni tempo e di ogni dove, si è configurato, fin dalle origini della cultura occidentale per i viaggi eroici di Odisseo ed Enea, come un vero e proprio Leitmotiv. Ancora oggi, il mare che i latini chiamarono nostrum è al centro di dibattici politici, economici e sociali, che inevitabilmente coinvolgono la letteratura, specialmente quella scritta da e per quei migranti che fuggono dalla Storia del proprio Paese per raggiungere le coste italiche. E sono queste coste, fra le molte possibili, a stimolare la creatività di chi le attraversa e/o le osserva, parlandone, scrivendone e, in alcuni casi, dando vita ad iniziative come quella de “I Dialoghi di Acquafredda”.

In «Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee», 3.03.2023

Saggio critico intorno all'opera scultorea di Andrea Jori. P. Bertelli, Il "motore immobile" tra teofania e antropologia, in Intorno all'uomo. Sculture di Andrea Jori, catalogo della mostra (Reggio Emilia, Museo dei Cappuccini, 18 aprile - 14 giugno 2009), a cura di S. Provinciali, San Martino in Rio (Re), 2009, pp. 21-25.

Questo libro si propone di affrontare, dal punto di vista dell'antropologia culturale, la teoria sociale che John R. Searle, uno dei più illustri filosofi nordamericani, ha elaborato per cogliere la struttura di fondo delle istituzioni umane. In un momento storico in cui alcuni caratteri distintivi dell'antropologia - a cominciare dalla dicotomia tra società moderne e tradizionali - sembrano sfumare, il confronto con l'ontologia sociale di Searle rappresenta un'occasione per riflettere su alcuni punti chiave dell'epistemologia delle scienze sociali e aggiornare la stessa nozione di cultura.