Montiglio taglierini
Storia, opere e collezioni di una famiglia camuna
Breno, Chiesa di Sant’antonio
14 ottobre - 4 novembre 2018
© 2018, Museo Camuno, Breno
Da un’idea di Ugo Calzoni
Catalogo della mostra a cura di
Federico troletti
Comitato scientifico
oliviero Franzoni
angelo giorgi
Marco Merlo
Federico troletti
Prestatori
Famiglie Montiglio taglierini
Museo Camuno, Breno
Saggi del catalogo
oliviero Franzoni
angelo giorgi
Marco Merlo
Federico troletti
Schede di
Ugo Calzoni
oliviero Franzoni
angelo giorgi
Marco Merlo
Maurizio Mondini
Franco Scarpella
Federico troletti
Redazione
Paola Bignotti
angelo giorgi
Federico troletti
iSBn
Valgrigna edizioni, esine 2018
Layout
Valeria Damioli
Servizi didattici per le scuole
Paola Bignotti
nicolò Fiammetti
Matteo Molinari
Progetto di allestimento
gianluigi Brichetti e Patrizia
Speziari, architetti, Breno
Grafiche
Valeria Damioli
Fotografie
emanuel Montini
Logista e servizi
egidio Salvetti
giacomo Brichetti
Maurizio Ducoli
Paolo taboni
Si ringraziano
Jacopo Colombo, Piercarlo Della
Ferrera, Carlo Ducoli, Fiorella
Frisoni, Mino Scandella, gianmario Sacristani, Pier attilio Sigala,
Società operaria ‘g. garibaldi’ di
Breno, andrea Vielmi, giacomo
don Zani, oscar don Ziliani
ontiglio
aglierini
Storia, opere e collezioni di una famiglia camuna
Sommario
7
Il perché di una mostra
Ugo Calzoni
9
La collezione Montiglio Taglierini tra conservazione e
trasformazione
Federico Troletti
41
Curiose letture di un camuno del Seicento: la libreria del
notaio Pietro Taglierini
Oliviero Franzoni
51
La collezione d’armi Montiglio Taglierini
Marco Merlo
59
Spiriti risorgimentali camuni nel 1859: la seconda compagnia
del “Corpo della guardia nazionale” di Breno
Angelo Giorgi
71
Catalogo
133
Schede biografiche
157
Bibliografia
Scheda n. i
Vincenzo Schena
Forse originario di edolo, ma abitante a Brescia, operò tra la seconda metà del
XViii secolo e il primo decennio del XiX. È attestata la sua attività in Valcamonica,
in Valtellina e in Valtrompia, nell’esecuzione di soggetti religiosi1: una Immacolata
e i santi Apollonio e Giovanni Evangelista (olio su tela, 1764 o 1766), a Pezzaze, nella
parrocchiale di Sant’apollonio, in località Stravignino2; la Madonna addolorata
con Cristo morto (olio su tela, siglato e datato 1765), e l’Immacolata col Bambino
(attribuita) nella parrocchiale di Cividate Camuno3. ancora da conoscere
appieno la portata dell’attività del pittore come ritrattista, ma alcune opere sono
ben individuabili per riconoscimento certo: un inedito Ritratto di Giovan Andrea
Prudenzini (olio su tela, datato e firmato sul retro “Vinc(entiu)s Schena pinxit die
9 9bris 1776”), di proprietà della Società operaia di mutuo soccorso maschile “G.
Garibaldi” di Breno, proveniente dal lascito di Paolo Prudenzini4; Ritratto del padre
Zaccaria Fiorini di Gianico (olio su tela), commissionato dagli autorevoli membri
della Comunità di Valcamonica nel 17905. Due Natività di Cristo (olio su tela,
1 Un dubbio rimane sul riconoscimento all’artista del quadro Ludovico Ballardini predica ai missionari di Lucerna, conservato nella casa canonica di erbanno, attribuito con riserva, per lo stato
di conservazione e restauro, da Bertolini, Panazza 1984, p. 504 (ma si veda anche A. Giorgi in
Passamani 2004, p. 121, per analogo soggetto nella canonica a Breno, che, con evidenza, deriva da
una comune incisione).
2 S. Matti in Passamani 2004, p. 527, nota 98.
3 la precedente attribuzione a Pietro Scalvini (1718-1792), da parte di sina 1935, p. 37, è stata corretta da a. loda in loda, ongaro, Panteghini 1999, pp. 38-41 (poi ripresa da S. Matti in Passamani 2004,
pp. 459-460), che, a pp. 60-61, riconoscerebbero all’artista anche la pala col Transito di San Giuseppe,
conservata nella sagrestia della chiesa parrocchiale di Cividate Camuno, in cui non si ravvisano gli
stilemi della pittura dello Schena.
4 Notizie in A. Giorgi in Passamani 2004, pp. 223, 419, n. 682 (in cui si emendano alcune lacune ed
errori dovuti alla difficoltosa lettura della scritta precaria), in alto a sinistra: “Jo(hanne)s Andreas
Prudenzini / Not(ariu)s / Aetatis Lustrorum sex / An(nno) MDCCLXXVI”. Giovan Andrea Prudenzini (Breno 1746-1824) figlio di Paolo tomaso, notaio (Estimo mercantile della Valle Camonica del
1753: rP: reg. 25; Franzoni 1984, p. 98) fu anche presidente dell’ospedale degli esposti di Malegno,
negli anni 1728, 1732-1733.
5 riferimenti documentari e bibliografici (rP: reg. n. 16, Minuta delle deliberazioni ed ellezioni della
Valle Camonica (1784 gennaio 1 - 1796 aprile 29), f. 99v, pubblicato da Franzoni 1991, p. 171): “Addì
22 aprile 1790. Congregati, a risserva de’ spett. signori Guarneri, Patelli, Prudenzini, Dabeni, Calvi,
Raimondi, Ricci, e Biasini. Ritratto del molto reverendo Padre Lettore Zaccaria di Gianico. Delegato
il Cancelliere Publico sin dal principio della formazion dell’archivio con tante fatiche ridotto a
forma di Dizionario dal Molto Reverendo Padre Lettore Zaccaria di Gianico Riformato uno de’ più
135
firmate e datate 1789 e 1791), furono dipinte per la chiesa di San Giovanni (ora
conservata in casa canonica) e nella chiesa di San Giuseppe in località Tù di Vezza
d’oglio6; una Gloria di sant’Eusebio (olio su tela, 1790), nella chiesa di Sant’eusebio
di Grosotto (SO)7; Madonna col Bambino tra angeli e i santi Sebastiano e Antonio abate
(olio su tela, firmato e datato 1795), in origine pala della chiesa di San Sebastiano
al castello, oggi nella chiesa parrocchiale di San remigio di Vione8; Madonna
addolorata con Cristo morto (olio su tela, firmata e datata 1798), nella chiesa di San
Bernardo di odecla di Malonno9; Madonna col Bambino e santi Carlo Borromeo e
Giovanni di Nepomuk (olio su tela, firmata), nella chiesa del patrocinio della Beata
Vergine Maria a novelle di Sellero10.
dotti sogetti di quello istituto, delegato si repplica a far le convenienti gratificazioni, ha riferto
che a risserva di qualche contribuzione a titolo di limosina fatta al Convento della nonziata
negli anni di grave penuria, e qualche meschina sovenzione a quella Sacristia, esso chiarissimo
Sogetto per la propria spezialità non ha mai ricevuto un contrassegno di rimarco della publica
gratitudine, e riconoscenza. Propose perciò lo spett. signor Sindaco di cogliere l’opportunità del
signor Vincenzo Schena dipintore ritratista accreditato per farne il ritratto da spedir al Convento
dove risiede onde abbia a rimaner una memoria dell’illustre Sogetto, ed un contrassegno della
estimazione di questo Publico Corpo, quale venne presa a pieni voti”. Su Zaccaria Fiorini (1712
- Borno 1798), vissuto nel convento di SS. Maria annunciata a Borno e che fu anche archivista
dell’archivio della Comunità di Valcamonica, si veda Franzoni 1994, pp. 68 (immagine del ritratto, ora conservato nel refettorio del convento di S. Pietro apostolo a rezzato), 73-74, con le relative
indicazioni bibliografiche a p. 81, n. 79.
6 riferimenti documentari e bibliografici: murachelli 1985, p. 277, che riporta solo l’opera conservata in casa canonica (ripreso da S. Matti in Passamani 2004, p. 527, nota 98); Fontana 1984, p. 163
(che riporta chiaramente la presenza delle due opere, verificate in questa occasione: si ringrazia don
oscar Ziliani per le puntuali precisazioni fornite); Franzoni 2005, pp. 89, 92, 104.
7 gianasso 1979, p. 232; tognali 1998, pp. 71, 73, n. 3. Una scheda catalografica manoscritta, inedita,
di Battista Leoni, presente tra le raccolte della Biblioteca “Luigi Credaro” a Sondrio, della Banca
Popolare di Sondrio, Fondo Battista leoni (segnatura: it PopSo Fl iii.1), per le cui informazioni e riproduzione si ringrazia il direttore, dottor Piercarlo Della Ferrera, indica la frequentazione
dell’artista nel territorio retico: “Schena Vincenzo / delineò l’immagine / della Vergine con il Bam
/ bino e due angioletti / che sollevano un tendag / gio, incisa da J. Mer / recante la seguente scritta
/ «Vera Ef[f]igies B. V. M. Gratiarum / Grosubti in Valle Tellina / 1778»”. l’incisione, allo stato
dello studio, non è stata rintracciata, ma la scritta riportata, fa riferimento al Santuario della Beata
vergine delle Grazie a Grosotto (SO).
8 l’opera, che era stata attribuita precedentemente a Pietro Scalvini (Passamani 1964, p. 656), è stata
riconosciuta a Vincenzo Schena in base ai riferimenti documentari rintracciati da tognali 1998, pp.
71, 109 (fotografia a colori). riferimenti documentari e bibliografici: murachelli 1984, p. 229 (ripreso da S. Matti in Passamani 2004, p. 527, nota 98).
9 riferimenti documentari e bibliografici: murachelli 1982, p. 54 (ripreso da S. Matti in Passamani
2004, p. 527, nota 98).
10 riferimenti documentari e bibliografici: murachelli 1959, p. 131 (ripreso da S. Matti in Passamani
136
Pare attribuibile all’artista anche il Ritratto di don Marcantonio Campana (olio su
tela, attorno al 1790), nella casa canonica di Breno11; per la prima volta, viene
riconosciuto tra la produzione del pittore il Ritratto di Pietro o di Francesco Taglierini
(olio su tela, 1796, cat. n. 1), nella collezione Montiglio taglierini, a Breno.
in qualche modo avvicinabili alla produzione di Vincenzo Schena, ancor poco
conosciuto nel suo percorso artistico, sono anche due opere appartenenti alla
famiglia tovini a Cividate Camuno, databili al 1818: il Ritratto di Giuseppe Antonio
Tovini (1777-1837) e il Ritratto di Domenica Landrini in Tovini (1775-1842)12, in cui
l’ambientazione con parete sullo sfondo e iscrizione posta sullo spigolo del muro,
la presenza di una tenda drappeggiata di color verde, come quinta nell’angolo,
oltre che la disposizione dei personaggi accanto a un tavolino e con simile postura
delle mani, paiono ricordare gli stilemi dell’artista. le tele dei tovini, qui per
la prima volta avvicinate ai modi di Schena, potrebbero essere di una fase più
matura del pittore.
la presenza e l’attività dell’artista nei primi anni del secolo XiX sono documentate
a Brescia, quando in un annuncio13 pubblico vengono messe in vendita alcune
sue opere:
Da qualche tempo in qua Vincenzo Schena, abitante a Brescia, di professione pittore
è possessore di due faticosi alegorici [sic] quadri, che simboleggiano in parte gesta
magnanime dell’imper(atore) e re napoleone. essi esprimono le vittorie, che l’eroe
ha ottenute in italia e il suo ritorno dall’egitto. l’autore li offre alla cognizione
degli amatori della presente storia e a quelli, che ne volessero fare acquisto: il luogo
di sua abitazione è in Brescia a S. Cristoforo num(ero) 2967.
Angelo Giorgi, Federico Troletti
2004, p. 527, nota 98); FaPPani 1972, vol. 3, p. 41; Fontana 1984, p. 113 (che, errando, ritiene il pittore
bergamasco).
11 Marcantonio Campana (Brescia 1713 ca. - Breno 15 novembre 1791): già curato ed economo a
Breno (1765), fu arciprete della parrocchia brenese tra il 6 luglio 1765 e il 15 novembre 1791, e lasciò
una cospicua raccolta di libri (A. Giorgi in Passamani 2004, p. 122).
12 Generica attribuzione a un ignoto ritrattista bresciano da A. Loda in loda, ongaro, Panteghini
1999, pp. 134-136, ripresa da S. Matti in Passamani 2004, p. 510.
13 «il corriere milanese», n. 58, 22 luglio 1805, p. 188.
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Finito di stampare nel mese di ottobre 2018
Tipografia Valgrigna, Esine (Bs)