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Municipio XVIII, le vie delle donne: Maria Malibran

Municipio XVIII, le vie delle donne: Maria Malibran

Leila Zammar
Abstract
Maria Malibran Ricordata dalla toponomastica dell’urbe con il cognome del marito, Maria Felicita Garcia, nata a Parigi il 24 marzo 1808, morì a soli ventotto anni per i postumi di una caduta da cavallo. Da quando esordì sulle scene teatrali nel 1825 al King’s Theatre di Londra nei panni di Rosina, nel Barbiere di Siviglia di Rossini, grazie anche alla sua eccezionale estensione vocale, la sua carriera divenne inarrestabile. Dopo aver suscitato grande entusiasmo anche sulle scene newyorkesi come interprete rossiniana, ricoprì ruoli da protagonista sia nelle opere di repertorio che in quelle dei grandi compositori a lei contemporanei: Bellini fra gli altri ne rimase affascinato. La prematura scomparsa e la vita appassionata sembrano una perfetta espressione dell’epoca romantica. Oltre a una solida formazione culturale e a un animo artistico, che non si espresse solo nel canto, Maria padroneggiava ben quattro lingue: il francese, l’inglese, lo spagnolo e l’italiano, che perfezionò durante i soggiorni in Italia. Fra questi mi piace citare la breve permanenza a Roma, nell’ottobre del 1832, durante la quale Maria incontrò l’artista Ernest Legouvé, che la descrisse, nella cornice di Villa Medici e di Villa Pamphili, come una giovane donna emancipata e poliedrica, capace sia di ricamare e conversare amabilmente, sia di infervorarsi discutendo sulle liriche di Byron. di Leila Zamma

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