[go: up one dir, main page]

Academia.eduAcademia.edu
paper cover icon
Musica elettroacustica e cinema in Italia negli anni Sessanta

Musica elettroacustica e cinema in Italia negli anni Sessanta

Maurizio Corbella
Abstract
"[per abstract esteso in italiano, v. sotto] My Ph.D. research focuses on the interactions between electroacoustic avant-garde music and the production of sound and music for films in Italy during the 1960s. I contribute to shed new light on the electronic activity of well-known composers such as Ennio Morricone and Nino Rota, as well as on the activity of less-known pioneers of Italian electronic experimentation, namely composers Gino Marinuzzi jr. and Vittorio Gelmetti, and sound engineer Paolo Ketoff; I underline the intense activity of American composers resident in Rome at that time such as John Eaton and Musica Elettronica Viva, through the survey of new documents regarding the foundation of the tape lab of the American Academy in Rome. I track the origin and the role of two of the first European synthesizers, Fonosynth and Synket, fundamental both for Italian cinematic sound production and electronic avant-garde. La mia tesi di dottorato di ricerca analizza da una duplice prospettiva storica ed estetica le interazioni tra la musica elettroacustica e il cinema in Italia negli anni ’60. È strutturata in quattro capitoli ai quali segue una sezione di appendici documentarie. Il primo capitolo, dedicato alla ricostruzione storica dell’ambiente musicale e cinematografico di Roma negli anni ’60, ruota intorno alla difficoltà di individuare, relativamente all’esperienza elettroacustica, un confine netto tra aree d’azione rispettivamente dell’avanguardia e della committenza messa in atto dal cinema nei confronti del mondo musicale. Si arriva a ipotizzare una sostanziale comunanza di radici tra post-produzione cinematografica e sperimentazione per quel che riguarda l’introduzione e lo sviluppo delle tecnologie elettroacustiche, che nella fattispecie sono individuate in due sintetizzatori artigianali – il Fonosynth e il Synket – progettati e realizzati dal compositore Gino Marinuzzi jr. e dall’ingegnere Paolo Ketoff. Il secondo capitolo, attraverso l’analisi delle funzioni che i sintetizzatori rivestono nelle pratiche di sonorizzazione cinematografica romana, porta in evidenza i tratti fondamentali del dibattito che investe questioni generali della riflessione musicale dell’avanguardia romana di quel periodo (dinamiche di organizzazione del suono, concetto di rumore, rapporto suono/sorgente, concetto di spazio sonoro) e li mette in collisione con il parallelo processo di ripensamento del suono filmico. Viene analizzata la significativa esperienza teorica e compositiva di Vittorio Gelmetti. Il terzo capitolo pone la questione del travaso di stilemi elettroacustici dal medium musicale al medium cinematografico, individuando alla base una trasposizione da un “livello di cultura” alto a uno medio (Eco 1964).* Viene ridiscussa e superata la nozione di cliché che lega il suono elettroacustico cinematografico a situazioni topiche narrative di tipo fantascientifico e/o di devianza psico-sociale, per compiere un excursus storico sull’affermazione, nell’immaginario cinematografico, di “tropi sonori” legati all’introduzione del suono fonografico dall’inizio del Novecento agli anni ’60. Il quarto capitolo individua le caratteristiche drammaturgiche e semantiche che il suono elettroacustico assume nel cinema italiano degli anni ’60, rilevando come esso funzioni generalmente come elemento di dinamismo, configurando momenti d’instabilità narrativa tra opposti poli situazionali. Esso si pone semanticamente in relazione feconda con una categoria filosofica particolarmente rappresentativa del sistema socio-culturale degli anni ’60, decodificata da Jean Baudrillard: l’automatismo. La parte finale formula proposte di percorsi critici e analitici, isolando quattro esperienze autoriali che rappresentano altrettante vie di sviluppo di una triangolazione instauratasi tra ricerca scientifica (in particolare campo cibernetico), sperimentazione musicale e rappresentazione cinematografica. L’apparato documentario racchiude, tra le altre cose, una lunga intervista al tecnico del suono Federico Savina, memoria storica della postproduzione cinematografica italiana e un catalogo ragionato delle musiche per film di Gino Marinuzzi jr. * Umbero Eco, "Cultura di massa e 'livelli' di cultura", in Id., "Apocalittici e integrati. Comunicazioni di massa e teorie della cultura di massa", Milano: Bompiani, 1964."

Maurizio Corbella hasn't uploaded this document.

Let Maurizio know you want this document to be uploaded.

Ask for this document to be uploaded.