Estratto da
Almum Studium Papiense
Storia dell’Università di Pavia
Volume 2
Dall’età austriaca alla nuova Italia
Tomo I L’età austriaca e napoleonica
a cura di DARIO MANTOVANI
Milano, 2015
ISBN 978-88-205-1077-0
DOCUMENTI
«ALMI FIGLI DEL VERO»
Studenti tra Accademie e guardie d’onore (1801-1806)
Giulia Delogu
Università “Ca’ Foscari”, Venezia
I
primissimi anni dell’Ottocento sono caratterizzati
da un attivismo studentesco che, pur vivace, ha
caratteri molto differenti dall’azione giovanile del
Triennio repubblicano1. Il dominio napoleonico sull’Italia era, infatti, ormai consolidato e il governo non
intendeva più tollerare gli eccessi giacobini verificatisi
alcuni anni prima. Iniziative degli studenti, dunque, si
svilupparono, ma sempre sotto un rigido controllo
istituzionale.
Fu questo il caso dell’effimera Accademia scientifico-letteraria ticinense, che ebbe breve vita nel corso
del 1804. L’Accademia fu fondata da un gruppo di
studenti legati a Vincenzo Monti, che, benché poco
presente e poco ligio alle regole, seppe accendere gli
animi dei suoi allievi, con i quali «trattenne legami
umanissimi»2. Monti era stato nominato docente di
Eloquenza all’Università di Pavia nel 1800 e aveva iniziato le lezioni nel 1802; nel 1804 lasciò l’insegnamento per la nomina a «Poeta del governo» e «Storiografo
del Regno». Con la partenza del venerato maestro,
anche l’Accademia cessò di esistere. L’istituzione, che si
riuniva due volte a settimana, iniziò la sua attività fra
il gennaio e il febbraio del 1804 su spinta di alcuni studenti della classe legale: ad aprile, estesasi alle classi
medica e matematico-fisica, contava ben 60 membri.
Il successo era tale che i giovani accademici scrissero
un appello al Ministero degli Interni perché concedesse loro spazi adeguati:
Figure 1-2 – Lettera con cui nel 1804 viene
richiesto al ministro degli Interni un «luogo
conveniente» per le riunioni dell’Accademia
scientifico-letteraria ticinense. ASMI, Studi,
p.m., cart. 42.
Il maggiore inciampo che si frappose all’effettuazione di sì lodevole pensiero, fu il rintracciare una sala acconcia a queste adunanze: il
quale inciampo fu tale, che se un forte amore
per gli studi non li avesse spronati, avrebbero
desistito dall’impresa. Ora conoscendo essi lo
zelo che accende chi governa in pro della pubblica istruzione, e pensando che cotale Accademia può tornare in maggior lustro di questa Università, si fanno arditi a chiedere, Cittadino Ministro, che vi compiacciate di mettere a disposizione un luogo conveniente all’uopo, affinché non abbiano la briga sempre
di ritrovarne un nuovo, non senza loro scoraggiante molestia3.
Primo firmatario, nonché presidente fu Giovanni
Battista Pagani, brillante studente di Giurisprudenza4
e fraterno amico di Alessandro Manzoni, da cui ricevette i complimenti per la sua iniziativa in una lettera
scritta da Venezia il 24 marzo5.
L’Accademia attirò presto anche l’attenzione del
rettore Antonio Scarpa che, preoccupato che il «fuoco
letterario giovanile»6 potesse degenerare, chiese l’intervento del governo:
Il Rettore suddetto vedendo, che un sì lodevole entusiasmo comincia a degenerarsi col trattare cose inette, puerili propone che il Governo prenda in considerazione questa progettata specie di Accademia, interessando quei
Professori a dirigerla, dietro gli avvertimenti
de’ quali instituire i loro lavori Accademici.
Un intervento che non si fece attendere: nel timore
che le adunanze studentesche «oltre al rendersi di nessun
giovamento»7 potessero «anche divenire pericolose», si
1 Vd. in questo tomo DELOGU (pp. 475-480).
2 TONGIORGI (1997, p. 182); vd., inoltre, su Monti docente a Pavia, TONGIORGI (pp. 531-534) in questo tomo.
3 ASMI, Studi, p.m., cart. 42: lettera s.d. al Ministero degli Interni. Sull’Accademia, cfr. anche CORBELLINI (1912).
4 Pagani si laureò il 15 giugno 1804 con lode (ASPV, Università, Giurisprudenza, cart. 455).
5 «Mi scordava di congratularmi col signor presidente. Ma egli è tardi, e la posta che sta per partire, mi obbliga farti
una
congratulazione magra ed imperfetta. Addio» (MANZONI 1986, I, pp. 7-8). Tra i membri si contavano anche altri cari amici
di Manzoni come Ermes Visconti, Ignazio Calderari e Andrea Mustoxidi, vd. DELOGU (2013, pp. 5-7).
6 ASMI, Studi, p.m., cart. 42: Pavia, 2 aprile 1804, il rettore al ministro degli Interni.
7 Ivi: Milano, 11 aprile 1811, «Il Consigliere Segretario di Stato al Consigliere incaricato al Portafoglio dell’Interno».
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GIULIA DELOGU
prescrisse che le riunioni fossero dirette da un docente «delle classi rispettive cui appartengono questi giovani per allontanare così qualunque temibile pericolo»8. Furono pertanto incaricati Jacopi per Medicina,
Butturini per Legge e Gratognini per le Scienze, con
il compito di «rivedere loro produzioni, o discorsi, di
approvare le materie e argomenti, di cui trattarsi
nelle loro adunanze, e di assistere alle medesime»,
insomma di «prestarsi al maggior bene della gioventù
studiosa, che dee un giorno far onore alle cure de’
suoi Maestri»9.
La vita studentesca dell’età napoleonica, tuttavia,
non era scandita solo da cure accademiche, ma anche
e soprattutto da pubbliche ricorrenze come la festa
patriottica svoltasi l’11 gennaio 1801 per celebrare il
ritorno dei francesi e che per alcuni aspetti – la presenza, ad esempio, dell’Albero della Libertà – ancora
ricordava le cerimonie giacobine del Triennio:
Figura 3 – L’Albero della Libertà con le iscrizioni «eguaglianza», «libertà» e «umanità», pastello su carta di Paolo Mescoli, fine XVIII
sec. Pavia, Musei Civici.
Figura 4 – Programma dell’Accademia filarmonico-letteraria, celebratasi nella «Grand’Aula»
dell’Università il 23 aprile 1806, alla presenza
di «sua Altezza Imperiale il Principe Eugenio
Napoleone viceré d’Italia». ASMI, Studi, p.m.,
cart. 42.
Il governo è rimasto pienamente soddisfatto
della condotta degli studenti di codesta università, e del loro contegno non meno all’atto della festa per le bandiere nazionali che
nel pranzo patriottico occasionato dall’erezione dell’Albero della Libertà ne’ portici del
Liceo10.
gi serene e tranquille / Le pupille a’ tuoi figli
quaggiù / Che non più fra la tema e gli affanni / Le tua pianta fatale ai tiranni / Oggi deve
ombreggiar sul terreno / Dell’ameno giardin
di virtù. / Chi può dir quanto grande e sublime / Qui nel Cielo ergerà le sue cime! / Quali
frutti alla Patria dolente / Il crescente suo
tronco darà! / Stuol di Eroi già si aduna e raccoglie / Sotto il rezzo gentil di sue foglie, / E
virtù con un’aura scherzando / Aleggiando
d’intorno le và. / (...) / Su venite, almi figli del
vero, / Della Patria sostegno primiero, / E
festosi alla pianta d’intorno / Questo giorno vi
vegga gioir11.
Di ben altro segno fu invece la visita di Napoleone il 7 maggio 1805. L’imperatore fece tappa a
Pavia durante il viaggio celebrativo che culminò con
l’incoronazione a re d’Italia nel duomo di Milano il 26
maggio. Per l’occasione gli studenti furono chiamati a
formare una guardia d’onore, compito che, sebbene
«estraneo a que’ sublimi rami delle scienze, su cui versa
l’istruzione», eseguirono alla perfezione, tanto da
meritare le lodi del rettore Tommaso Nani:
La mia speranza si è compiutamente verificata. Tutto corrispose alla mia aspettazione, e la
vostra condotta fu veramente quella che conviene alla sublime vostra destinazione. Il benefico nostro Sovrano partì da questa città soddisfattissimo del vostro zelo, della vostra
saviezza, e di quell’ordine con cui avete eseguite le importante funzioni che vi erano affidate. Aggradite per tanto, giovani studiosi e
valorosi, il sentimento della viva mia ricono-
La celebrazione fu scandita dai versi del patriota
napoletano Michelangelo Tedeschi, riparato a Pavia in
seguito alla caduta della Repubblica Partenopea, che
invitò gli studenti, «almi figli del vero», a festeggiare la
ritrovata libertà:
Tu frattanto, gran Diva [Libertà], deponi /
Quello sdegno onde folgori e tuoni, / E rivol-
8 Ivi: Milano, 12 aprile 1804, la Segreteria di Stato.
9 Ibid.
10 ASPV, Università, Rettorato, cart. 231: Milano, 26 nevoso a. IX [16 gennaio 1801], il ministro degli Interni al rettore dell’Università di Pavia.
11 Innalzandosi l’albero della libertà nell’atrio dell’Università di Pavia il 21 nevoso anno IX, in Parnasso Democratico (BERNASCONI 1801). Per le questioni
di stampa, vd. LAVEZZI (2008, pp. 63-81).
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relative alla datazione e al luogo
STUDENTI TRA ACCADEMIE E GUARDIE D’ONORE
scenza (...). Siate persuasi che nella gloria da
voi acquistata con l’esatto adempimento de’
doveri inseparabili da una Guardia d’Onore
per la sacra persona di Napoleone consiste il
miglior compenso delle vostre veglie e fatiche,
siccome appunto in questo consolantissimo
oggetto dovevate ravvisare il più efficace incoraggiamento ad intraprenderle12.
Esempio ancor più chiaro della capillare diffusione del culto napoleonico è un’Accademia filarmonicoletteraria, celebratasi nella Grand’Aula dell’Università
il 23 aprile 1806 alla presenza di Eugène de
Beauharnais13. Il rettore Vincenzo Brunacci invitò il
viceré a presenziare alla cerimonia dedicata alla celebrazione delle «azioni magnanime del Gran Napoleone Nostro Sovrano»14, il governo fece sapere che
Eugène sarebbe stato lieto di intervenire, a patto che
fosse «escluso assolutamente ogni elogio del medesimo principe»15.
L’Accademia, dunque, come si può constatare dal
programma a stampa, fu incentrata sulla figura di
Napoleone e vide la partecipazione di studenti delle
classi legale, medica e fisico-matematica, che si cimentarono in pezzi musicali e poetici16.
Nella medesima occasione il principe visitò i
gabinetti di Storia naturale, di Fisica, d’Anatomia e la
Biblioteca «e ne rimase contento oltremodo (...) poiché ha potuto riconoscere da se medesimo che
l’Università di Pavia è uno di quei pochi stabilimenti scientifici dell’Europa, i quali possono quasi dirsi
12 ASPV, Università, Rettorato, cart. 231: «Dalla Cancelleria dell’Università, 10 maggio 1805, Alli ss.ri studenti che formarono la Guardia d’Onore a S.M. l’Imperatore dei Francesi e Re
d’Italia, Il Rettore dell’Università».
13 CRISCUOLO (1997, p. 161): «Napoleone è stato il principale artefice del proprio mito. (...) il teatro, la pittura, la poesia, gettarono le basi della leggenda»; ID. (1980, p. 39): «Bonaparte,
forse dopo Cesare, è il primo a comprendere l’importanza della propaganda. Non basta vincere le battaglie, bisogna dare alle battaglie un alone di leggenda».
14 ASMI, Studi, p.m., cart. 42: Pavia, 9 aprile 1806, il rettore Brunacci al direttore generale di Pubblica Istruzione di Milano.
15 Ibid.: Milano, 12 aprile 1806, il consigliere Rossi al rettore dell’Università di Pavia.
16 Ibid.: Programma dell’Accademia filarmonico-letteraria tenuta nella Grand’Aula della Regia Università di Pavia dai giovani studenti il giorno 23 aprile 1806 alla presenza di S.I. il Principe
Eugenio Napoleone Viceré d’Italia.
525
GIULIA DELOGU
completi»17. Il viceré, infine, passò in rassegna il battaglione degli studenti e volle «particolarmente conoscere»18 i capitani Marioni, studente di Legge,
Bertolazzi e Pasi di Medicina, Bonacina e Silvestri di
Matematica. Il bilancio della visita fu estremamente
positivo:
Insomma la giornata d’oggi è stata una vera
festa per tutta l’Università. Un giovine principe in mezzo ad una numerosissima e fervida gioventù inebriata dalle di lui dolci maniere, un Principe che sembrava aver deposta
la Maestà del Trono per maggiormente ispirare la confidenza e l’amore, è stato uno spettacolo di tenerezza e di ammirazione per
tutta la città, e particolarmente per i professori che hanno avuto il bene di goderlo più
da vicino19.
Messi da parte gli entusiasmi suscitati dalla visita
di Eugène de Beauharnais, all’Accademia seguì una
vivace polemica “letteraria”, che si dipanò tra il rettore
Brunacci, il direttore generale per la Pubblica Istruzione
Pietro Moscati e l’estensore del Giornale Italiano Vincenzo Cuoco. Oggetto del contendere era la pubblicazione sul foglio milanese di un sonetto in lode del
principe e la dichiarazione che tali versi erano stati
recitati durante l’accademia del 23 aprile. Come ricordava il rettore, lamentandosi con Moscati, infatti, «era
vietato il lodare l’Imperiale A.S.» e inoltre «non dovevano stamparsi le poesie». Moscati sollecitò, quindi,
Cuoco a correggere l’errore, pubblicando per intero il
programma dell’Accademia, così da «tacitare i reclami
di quella Gioventù»20.
Già in data 25 aprile il Giornale Italiano aveva
pubblicato dettagliata cronaca della visita pavese di
Eugène de Beauharnais21; il 2 maggio, poi, aveva dato
alle stampe il sonetto incriminato, Al Principe Eugenio
di Cesare Frappolli «milanese studente di legge»:
Te dell’invitto Genitore a lato / vidder del Nilo
le feconde arene / serto al giovine crin cinger
sudato / nei deserti di Tebe, e di Cirene. / Te fulmine poi scorse in campo armato / Marengo
romper l’Itale catene, / e vinta l’ira del contrario
Fato / di sereno avvenir fondar la spene. / Te
l’insorto fugar nembo di guerra / Felsina vide, e
da futuri danni / fatta secura omai l’enotria
terra, / te lieta a diva sposa in braccio or vede /
caro aver premio de’ passati affanni; / al magnanimo Alcide, Ebe è mercede22.
I «reclami» degli studenti e del rettore non passarono inascoltati e, infine, il 12 maggio comparve la
sollecitata rettifica, nella quale si recava l’intero programma dell’Accademia e si correggeva quanto pubblicato in precedenza:
Figura 5 – Eugène de Beauharnais, viceré
d’Italia dal 1805 al 1814, busto in marmo di
Giovanni Battista Comolli, 1809. Château de
Versailles.
Fu per equivoco che nel num. 122 pag. 402
inserendosi un sonetto di Cesare Frappolli
milanese si disse esser stato recitato nell’accademia filarmonico-letteraria tenuta nella
grand’aula dell’Università di Pavia. Esso non
fu letto che nella ripetizione23.
17
18
19
20
Ibid.: Pavia, 23 aprile 1806, il rettore Brunacci al consultore-direttore Moscati.
Ibid.
Ibid.
ASMI, Studi, p.m., cart. 42: Milano, 9 maggio 1806, «il Consigliere-Consultore Moscati Direttore Generale della Pubblica Istruzione nel Regno d’Italia al Sig. Cuoco estensore del
Giornale Italiano».
21 Giornale Italiano, n. 116, 25 aprile 1806.
22 Ivi, n. 122, 2 maggio 1806.
23 Ivi, n. 132, 12 maggio 1806.
526
Indice
I
L’ETÀ AUSTRIACA
Il quadro istituzionale
p.
La Lombardia austriaca. Il contesto politico e istituzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
CARLO CAPRA
Vicende istituzionali di Pavia e provincia nel Settecento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
CHIARA PORQUEDDU
3
13
Il “sistema letterario” milanese-pavese tra il 1706 e il 1740
La formazione superiore in età austriaca tra Pavia e Milano (1706-1740) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
SIMONA NEGRUZZO
personaggi Lo studente Carlo Goldoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
documenti
personaggi
SIMONA NEGRUZZO
Gerolamo Saccheri e la geometria non euclidea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
RICCARDO ROSSO
Ramiro Rampinelli, un maestro esemplare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
CLARA SILVIA ROERO
I Collegi dell’Università e i Collegi professionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
STEFANIA T. SALVI
documenti Il vescovo-cancelliere fra atti accademici e presenze rituali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
25
43
47
49
53
61
SIMONA NEGRUZZO
L’organizzazione dell’Università. L’età teresiana (1740-1780)
1740-1765: un declino inarrestabile? Il Senato milanese “recalcitrante” tra misure
riformistiche di ripiego e modesti segni di rinnovamento dell’Ateneo pavese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARIA GIGLIOLA DI RENZO VILLATA
1765-1771: gli anni decisivi per la riforma. Dall’incubazione ai risultati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARIA GIGLIOLA DI RENZO VILLATA
1771-1780: la riforma attuata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
CLAUDIA BUSSOLINO
63
83
115
L’organizzazione dell’Università. Dall’età giuseppina alla Rivoluzione
La piena realizzazione settecentesca di una Università dello Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ELENA BRAMBILLA
istituzioni
Il Direttorio medico-chirurgico all’Università di Pavia e la riforma della sanità in Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ELENA BRAMBILLA
129
151
istituzioni
documenti
documenti
documenti
documenti
Il Seminario Generale nella Facoltà teologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p.
ELENA BRAMBILLA
«Un paese diverso da quello che eravamo». Il giudizio di Pietro Verri sulle riforme teresiane e giuseppine . . . . . . . . .
GIANMARCO GASPARI
Un’elegia del riformismo asburgico e un inno alla libera ricerca: l’Invito a Lesbia Cidonia di Mascheroni . . . . . . . . . . .
DUCCIO TONGIORGI
Gli «scolari» e i «loro doveri» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
VALENTINA CANI
Cenni sulla vita studentesca e sulla diffusione delle idee francesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ELENA BRAMBILLA
155
157
159
163
167
Le Scuole Palatine di Milano e l’Università di Pavia
Le Scuole Palatine di Milano e il complesso di Brera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
AGNESE VISCONTI
personaggi Una cattedra per Cesare Beccaria. L’insegnamento di Economia pubblica alle Scuole Palatine . . . . . . . . . . . . . . . . .
personaggi
GIANMARCO GASPARI
Il botanico Fulgenzio Vitman e i rapporti fra l’Università di Pavia e le Scuole Palatine di Milano . . . . . . . . . . . . . . .
AGNESE VISCONTI
169
177
181
Le Facoltà dal 1765 al 1796
La Facoltà di Teologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARCO BERNUZZI
documenti I piani di studio della Facoltà teologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
documenti
documenti
personaggi
personaggi
MARCO BERNUZZI
L’ecclesiologia di Pietro Tamburini: Chiesa, concilio, vescovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARCO BARBIERI
L’episcopato contro la Facoltà teologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARCO BARBIERI
John Lanigan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
JOHN MEDDEMMEN
«Tamburini, Lanigan, Rezia, Frank, vi arcisalutano». Frederik Münter e l’Università di Pavia . . . . . . . . . . . . . . . . . .
FEDERICO ZULIANI
La Facoltà di Giurisprudenza prima e dopo la riforma teresiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARZIA LUCCHESI
personaggi
documenti
personaggi
«Contra Interpretes potius quam contra auctores juris antiqui».
Antonio Giudici e la via culta alla riforma dell’insegnamento giuridico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
FEDERICO BATTAGLIA
Maria Pellegrina Amoretti: il manoscritto inedito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIOVANNI ZAFFIGNANI
Giacinto Gandini e la Parafrasi di Teofilo. Presagi di storia giuridica
a Pavia nel Settecento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
DARIO MANTOVANI
La Medicina nel Settecento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
PAOLO MAZZARELLO - VALENTINA CANI
personaggi Giovanni Alessandro Brambilla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
documenti
personaggi
MARIA CARLA GARBARINO
L’«uomo zamputo» di Pietro Moscati. La prolusione pavese del 1770 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIANMARCO GASPARI
Agli albori della Clinica pavese: Giambattista Borsieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
VALENTINA CANI
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La Facoltà di Filosofia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p.
ALESSANDRA FERRARESI - LUCIO FREGONESE
personaggi Ruggiero Giuseppe Boscovich . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
documenti
personaggi
personaggi
personaggi
documenti
documenti
luoghi
personaggi
documenti
documenti
LUCA GUZZARDI
La lettera di Giannambrogio Sangiorgio a Linneo: alle origini della Storia naturale in Lombardia . . . . . . . . . . . . . .
ALESSANDRA FERRARESI
Lazzaro Spallanzani. Esperimenti e diari di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARIA TERESA MONTI
L’intrigo Spallanzani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
PAOLO MAZZARELLO
Il professore e la cantante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
PAOLO MAZZARELLO
La pila di Volta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
LUCIO FREGONESE
La controversia Volta-Galvani nel Diario di Mangili e nei versi di Mascheroni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
FRANCO GIUDICE
L’immagine dello scienziato. La tomba di Alessandro Volta a Camnago e altre iconografie voltiane . . . . . . . . . . . . . .
GIANPAOLO ANGELINI
«Dolce è sentir d’argute corde il suono». Gli anni dell’insegnamento pavese di Aurelio de’ Giorgi Bertola . . . . . . . . .
GIUSEPPE POLIMENI
Le Memorie di Vincenzo Rosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
CLAUDIA BUSSOLINO
Luigi Valentino Brugnatelli e le riviste scientifiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIULIA CASALI
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I luoghi
Il palazzo dell’Università fra Sette e Ottocento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
LUISA ERBA
Magnificenza e decoro. Il sistema e l’architettura dei Collegi universitari nell’età teresiano-giuseppina (1770-1790) . . . .
GIANPAOLO ANGELINI
Il Collegio Germanico-ungarico di Pavia (1781-1796) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ALBERTO MILANESI
documenti L’Università di Pavia nelle guide e nei libri di viaggio del Settecento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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417
427
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GIANFRANCA LAVEZZI
II
L’ETÀ NAPOLEONICA
Il quadro istituzionale
La situazione politico-istituzionale (1796-1814) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIANLUCA ALBERGONI
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Il periodo giacobino (1796-1802)
I docenti pavesi dal Triennio repubblicano al 1803 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIANLUCA ALBERGONI
personaggi Università, giansenismo, Rivoluzione: Francesco Antonio Alpruni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
451
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MARCO BARBIERI
Proposte e piani di riforma durante la prima Cisalpina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ANGELO BIANCHI
463
documenti
documenti
I «semi della virtù». Giovanni Rasori e il calendario dell’anno V . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p.
GIULIA DELOGU
«Giovine stuolo di virtude spinto». Documenti di vita studentesca (1796-1799) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIULIA DELOGU
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Gli anni di Napoleone
Tra Repubblica e Regno. I nuovi ordinamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ALESSANDRA FERRARESI
documenti L’Istituto Nazionale della Repubblica e del Regno d’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
istituzioni
istituzioni
documenti
LUIGI PEPE
Il sistema scolastico militare a Pavia in età napoleonica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
FABIO ZUCCA
L’Osservatorio astronomico di Brera nella Legge sui piani di studi e di disciplina
per le Università nazionali (31 ottobre 1803): il regolamento di Barnaba Oriani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
AGNESE MANDRINO - AGNESE VISCONTI
«Almi figli del vero». Studenti tra Accademie e guardie d’onore (1801-1806) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIULIA DELOGU
La prolusione pro studiorum inauguratione in età francese (1797-1809) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
DUCCIO TONGIORGI
documenti Foscolo professore a Pavia e l’Orazione dell’Origine e dell’Ufficio della Letteratura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
luoghi
DARIO MANTOVANI
La casa pavese di Ugo Foscolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
GIANFRANCA LAVEZZI
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Le Facoltà
La Facoltà legale in età napoleonica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ELISABETTA D’AMICO
personaggi Gian Domenico Romagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
personaggi
CARLA DE PASCALE
Liberalismo e liberismo nella prima metà dell’Ottocento.
Giacomo Giovanetti dalla Facoltà legale napoleonica alle riforme carloalbertine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ETTORE DEZZA
La Facoltà di Medicina dal 1796 al 1814 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
PAOLO MAZZARELLO - MARIA CARLA GARBARINO
personaggi Luigi Sacco e la vaccinazione antivaiolosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
personaggi
personaggi
luoghi
MARIA CARLA GARBARINO
Agostino Bassi e la teoria del contagium vivum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
MARIA CARLA GARBARINO - VALENTINA CANI - PAOLO MAZZARELLO
Vita avventurosa di un ex studente della Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia: Augustus Bozzi Granville . . . .
MARIA CARLA GARBARINO
La casa di campagna di Antonio Scarpa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ANNA LETIZIA MAGRASSI MATRICARDI
La Facoltà fisico-matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ALESSANDRA FERRARESI - LUCIO FREGONESE
documenti Geometria controcorrente: Lorenzo Mascheroni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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RICCARDO ROSSO
Analisi matematica e probabilità in Fontana, Brunacci e Bordoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
RICCARDO ROSSO
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Abbreviazioni bibliografiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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personaggi