La prova è un'operazione volta a verificare, quindi ad accertare come vera o falsa, una qualsiasi... more La prova è un'operazione volta a verificare, quindi ad accertare come vera o falsa, una qualsiasi proposizione. In essa si possono individuare 3 componenti: 1. PROBATORIE-o proposizioni probatorie o premesse probatorie-(attengono all'attività del "provare"), che possiamo anche chiamare più semplicemente "PROVE". Queste premesse porteranno ad una conclusione che chiamiamo 2. L'OGGETTO O TEMA DELLA PROVA OSSIA LE "PROPOSIZIONI DA PROVARE" che potranno essere "provate" o "non provate". Parliamo sempre di "proposizioni" e non di fatti materiali. 3. Il criterio o la regola di giudizio alla cui stregua si può ritenere raggiunta la prova e, quindi, effettuato con esito positivo il passaggio dalle proposizioni probatorie alla proposizione da provare: la regola, già implicita nel concetto stesso di "provare", è rappresentata dal canone dell'oltre ogni ragionevole dubbio. Composizione triadica: PROVE OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO PREMESSE DA PROVARE • I CONCETTI DI FATTISPECIE E DI SITUAZIONE SOGGETTIVA: POTERE, DOVERE, FACOLTA', ONERE Nel processo penale assumono particolare importanza i concetti di FATTISPECIE e di SITUAZIONE SOGGETTIVA, la quale, a sua volta, include il potere, il dovere, la facoltà e l'onere.-FATTISPECIE Con fattispecie intendiamo i requisiti sufficienti e necessari perché un atto produca i suoi effetti tipici e possa quindi dirsi valido; la validità è, per l'appunto, l'idoneità dell'atto a produrre gli effetti tipici. In un ordinamento molto semplificato, tutti i requisiti che la legge richiede per l'atto sono condizioni di validità e quindi compongono la fattispecie; l'assenza di uno qualsiasi di essi determina nullità dell'atto e pregiudica irrimediabilmente il prodursi degli effetti. Negli ordinamenti moderni, dove gli atti assumono forme più complesse, non tutti i requisiti previsti dalla legge assumono la stessa rilevanza. L'assenza dei requisiti per i quali non sia contemplata espressamente la nullità, non pregiudica la validità dell'atto, ma è fonte di una semplice irregolarità che può eventualmente esporre a sanzioni il responsabile di essa, senza impedire il prodursi dell'effetto dell'atto. Possiamo illustrare la differenza tra i due generi di requisiti con due cerchi concentrici: quello interno rappresenta la fattispecie e include i soli requisiti la cui assenza determina la nullità dell'atto; quello esterno comprende tutti i requisiti previsti perché l'atto possa dirsi regolare, ossia perfettamente conforme alle previsioni della legge.-LE SITUAZIONI SOGGETTIVE Implicano un rapporto che si istituisce tra un soggetto del processo ed una determinata condotta. La condotta può essere attribuita al soggetto a titolo di: 1. POTERE: La condotta si manifesta sottoforma di potere quando è lo stesso ordinamento ad assicurare al soggetto gli effetti a cui la condotta dello stesso è preordinata. Ad esempio, l'imputato o il PM sono titolari del potere di impugnare la sentenza. L'esercizio del potere genera effetti giuridici che consistono in una nuova situazione soggettiva di potere o di dovere. In assenza del potere, l'atto compiuto, o meglio la condotta tenuta dal soggetto, resta giuridicamente inesistente, inidonea a produrre gli effetti a cui mirava; ad esempio: una prova che il giudice non abbia il potere di assumere perché vietata dalla legge, se immessa nel processo è giuridicamente inesistente. 2. DOVERE: Il dovere è una condotta che implica una valutazione positiva da parte dell'ordinamento; quali elementi valuta? Deve confrontare la norma e la condotta del soggetto: il risultato di questa valutazione deve essere un risultato positivo perché se no se la norma e la condotta sono difformi siamo di fronte ad una violazione della norma. Da notare che la violazione di un dovere non è
La prova è un'operazione volta a verificare, quindi ad accertare come vera o falsa, una qualsiasi... more La prova è un'operazione volta a verificare, quindi ad accertare come vera o falsa, una qualsiasi proposizione. In essa si possono individuare 3 componenti: 1. PROBATORIE-o proposizioni probatorie o premesse probatorie-(attengono all'attività del "provare"), che possiamo anche chiamare più semplicemente "PROVE". Queste premesse porteranno ad una conclusione che chiamiamo 2. L'OGGETTO O TEMA DELLA PROVA OSSIA LE "PROPOSIZIONI DA PROVARE" che potranno essere "provate" o "non provate". Parliamo sempre di "proposizioni" e non di fatti materiali. 3. Il criterio o la regola di giudizio alla cui stregua si può ritenere raggiunta la prova e, quindi, effettuato con esito positivo il passaggio dalle proposizioni probatorie alla proposizione da provare: la regola, già implicita nel concetto stesso di "provare", è rappresentata dal canone dell'oltre ogni ragionevole dubbio. Composizione triadica: PROVE OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO PREMESSE DA PROVARE • I CONCETTI DI FATTISPECIE E DI SITUAZIONE SOGGETTIVA: POTERE, DOVERE, FACOLTA', ONERE Nel processo penale assumono particolare importanza i concetti di FATTISPECIE e di SITUAZIONE SOGGETTIVA, la quale, a sua volta, include il potere, il dovere, la facoltà e l'onere.-FATTISPECIE Con fattispecie intendiamo i requisiti sufficienti e necessari perché un atto produca i suoi effetti tipici e possa quindi dirsi valido; la validità è, per l'appunto, l'idoneità dell'atto a produrre gli effetti tipici. In un ordinamento molto semplificato, tutti i requisiti che la legge richiede per l'atto sono condizioni di validità e quindi compongono la fattispecie; l'assenza di uno qualsiasi di essi determina nullità dell'atto e pregiudica irrimediabilmente il prodursi degli effetti. Negli ordinamenti moderni, dove gli atti assumono forme più complesse, non tutti i requisiti previsti dalla legge assumono la stessa rilevanza. L'assenza dei requisiti per i quali non sia contemplata espressamente la nullità, non pregiudica la validità dell'atto, ma è fonte di una semplice irregolarità che può eventualmente esporre a sanzioni il responsabile di essa, senza impedire il prodursi dell'effetto dell'atto. Possiamo illustrare la differenza tra i due generi di requisiti con due cerchi concentrici: quello interno rappresenta la fattispecie e include i soli requisiti la cui assenza determina la nullità dell'atto; quello esterno comprende tutti i requisiti previsti perché l'atto possa dirsi regolare, ossia perfettamente conforme alle previsioni della legge.-LE SITUAZIONI SOGGETTIVE Implicano un rapporto che si istituisce tra un soggetto del processo ed una determinata condotta. La condotta può essere attribuita al soggetto a titolo di: 1. POTERE: La condotta si manifesta sottoforma di potere quando è lo stesso ordinamento ad assicurare al soggetto gli effetti a cui la condotta dello stesso è preordinata. Ad esempio, l'imputato o il PM sono titolari del potere di impugnare la sentenza. L'esercizio del potere genera effetti giuridici che consistono in una nuova situazione soggettiva di potere o di dovere. In assenza del potere, l'atto compiuto, o meglio la condotta tenuta dal soggetto, resta giuridicamente inesistente, inidonea a produrre gli effetti a cui mirava; ad esempio: una prova che il giudice non abbia il potere di assumere perché vietata dalla legge, se immessa nel processo è giuridicamente inesistente. 2. DOVERE: Il dovere è una condotta che implica una valutazione positiva da parte dell'ordinamento; quali elementi valuta? Deve confrontare la norma e la condotta del soggetto: il risultato di questa valutazione deve essere un risultato positivo perché se no se la norma e la condotta sono difformi siamo di fronte ad una violazione della norma. Da notare che la violazione di un dovere non è
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