Francesco Longobucco
Professore Ordinario di Diritto privato nell'Università Roma Tre
Avvocato Cassazionista Roma
Phone: 3406759090
Address: Rome, Lazio, Italy
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in pari causa turpitudinis (tra immoralita` e illiceita` del negozio). – 3. Il diritto comune delle obbligazioni e l’impiego della categoria degli obblighi di protezione: nuove potenzialita` della clausola di buona fede nel mercato. – 4. Il contratto nell’ambiente complesso della contrattazione. L’effetto dannoso verso i terzi quale tecnica di tutela. – 5. Inefficacia del negozio e categoria della validita` sopravvenuta: la condicio facti quale strumento di valorizzazione del mercato hic et nunc. – 6. L’emersione di ‘‘paradigmi alternativi’’ del diritto delle restituzioni nell’ottica di prevenire gli abusi di mercato. – 7. Verso un diritto civile (regolatorio) dell’economia: rilievi conclusivi.
OBSERVADO ANTERIORMENTE, LA MERA REITERACIÓN DE LAS PRESTACIONES DURANTE EL TIEMPO NO ES POR SÍ MISMA DIRIMENTE PARA CALIFICAR A LA RELACIÓN COMO DE DURACIÓN
A FALTA DE SUFICIENTE AUTONOMÍA FUNCIONAL DE LAS PRESTACIONES INDIVIDUALES.
Resumen: El presente estudio analiza la función que cumple el tiempo
en las transacciones contractuales específicas, con el fin de revisar la
clásica categoría de los contratos de duración. En esta perspectiva, al
considerar la diversidad de los intereses implicados, el autor reanaliza el
tradicional concepto estructuralista de las obligaciones de duración referida
a una prestación continuada y repetida, teniendo por objetivo asociar,
principalmente, a los contratos de duración con la divisibilidad funcional del
propio contrato, con la causa concreta realizada por la negociación a través
del tiempo y con una consideración dinámica del interés que las partes
pretenden satisfacer a través de la duración. Por tanto, la idea principal del
análisis propuesto es que solo una atenta investigación del interés contractual
de las partes, dejando de lado todo enfoque abstracto y tipológico, puede
ofrecer una forma convincente de solucionar los problemas sobre la aún
discutida naturaleza de los contratos de duración.
Il saggio propone una rinnovata sistematizzazione del paradigma della donazione con riserva di disporre (art. 790 c.c.) dinanzi alla perdita di attualità e ragionevolezza dello psuedo-principio donner et retenir ne vaut. In tale contesto si rivisita la prospettiva tradizionale che, muovendo dalla definitività dell’effetto già prodottosi, riconduce la clausola di riserva al meccanismo condizionale (specificatamente della condizione risolutiva), ovvero ad un’ipotesi di proprietà fiduciaria (e non piena) del donatario, per valorizzare viceversa il contesto delle vicende
del contratto e soprattutto le sopravvenienze meritevoli, le quali legittimano l’esercizio di un diritto di recesso retroattivo del donante, ovvero, alla luce della tesi specificatamente formulata dall’a., il compimento di un atto unilaterale di risoluzione di fonte negoziale che si affianca alla fattispecie legale della revocazione.
The essay proposes a renewed conceptualization of the contractual scheme of donation ex art. 790 c.c. (“donazione con riserva di disporre”), considering the loss of interest (and reasonableness) in the ancient rule “donner et retenir ne vaut”. In this context the author criticizes the traditional theories relative to the analyzed phenomenon (i.e: a conditional clause or a fiduciary property) and emphasizes
the possible unforeseen circumstances (ab initio), which give to a party
of the contract (the donor) the possibility of a contract exit (i.e. a ius poenitendi or a contractual remedy/declaration of avoidance in addition to the legal-type legal of revocazione ex art. 800 ss. c.c.).
b) al superamento dello pseudo principio di specialità del diritto di famiglia; c) alla meritevolezza della causa (“concreta” o “atipica”) del negozio familiare; d) all’attuale assetto del sistema della trascrizione degli atti. Ciò al fine di sostenere la praticabilità di operazioni negoziali convenienti al ménage familiare in un contesto avulso da vecchi dogmi e vuoti tecnicismi e aperto ad una applicazione funzionale ed elastica del nuovo diritto di famiglia.
CI
COMMENTO
OP-BKCEDAM
dottrina
Art. 1229 comma 1 c.c.
contratto e impresa 1/2017 - saggi
antitrust vietata, ed il correlato problema della tutela del contraente “a valle” inducono a riflettere sulla portata applicativa dell’art. 33, comma 2, l. n. 287 del 1990. La legislazione e la giurisprudenza comunitaria riservano ai singoli ordinamenti municipali il cómpito del governo diretto dei remedies. Dinanzi
a tale monito, la presente indagine critico-costruttiva fa perno sul metodo sistematico ed assiologico con l’intento precipuo di superare, pur nel rispetto dei fisiologici limiti di torsione degli istituti privatistici, la miope frattura tra “diritto primo” e “diritti secondi” ed il labile confine tra interesse pubblico e privato. La nozione di contratto palesa i suoi intrinseci limiti conoscitivi, ove a venire in gioco siano le “esternalità” dell’atto e subentra, in sua vece,
l’ambiente complesso della contrattazione, il risultato concreto dell’esercizio del potere economico delle imprese. “Reti” di contratti, “effetti” a danno di terzi, abbandono di approcci tesi a parcellizzare la fattispecie antitrust, ispirati alla logica formale e procedimentale, diventano assi portanti nella messa a punto di rimedi saldamente ancorati, quanto a struttura e funzione, ai diversi princípi italo-comunitari. Pluralità di tutele,
ragionevolmente commisurate alle concrete epifanie dell’infrazione antitrust e sganciate da ogni schema dogmaticamente precostituito, erosione del diaframma tra regole di validità e regole di comportamento, introducono al delicato problema dell’equilibrio tra remedies in contract
e remedies in tort, valorizzando non soltanto il profilo dell’atto (“a valle”) ma anche quello del rapporto tra i vari soggetti del mercato. Non è soltanto questione di substantial remedies: l’interesse alla Wettbewerbsordnung, dinanzi alla tecnica di Schutzgesetz, si scompone nella molteplicità di situazioni soggettive e quanto mai opportuno diviene il recupero di una giurisdizione unitaria. Non, dunque, mortificazione del private ma reciproca coesistenza con il public enforcement (a quest’ultimo demandando
la realizzazione della discussa funzione “punitiva”): piuttosto, il crinale della tutela privata, al fine della prevenzione ed eliminazione dell’abuso, aiuta a rileggere l’intera normativa antitrust, disvelando il plusvalore politico dello scambio attraverso la tecnica del bilanciamento degli interessi rilevanti.
in pari causa turpitudinis (tra immoralita` e illiceita` del negozio). – 3. Il diritto comune delle obbligazioni e l’impiego della categoria degli obblighi di protezione: nuove potenzialita` della clausola di buona fede nel mercato. – 4. Il contratto nell’ambiente complesso della contrattazione. L’effetto dannoso verso i terzi quale tecnica di tutela. – 5. Inefficacia del negozio e categoria della validita` sopravvenuta: la condicio facti quale strumento di valorizzazione del mercato hic et nunc. – 6. L’emersione di ‘‘paradigmi alternativi’’ del diritto delle restituzioni nell’ottica di prevenire gli abusi di mercato. – 7. Verso un diritto civile (regolatorio) dell’economia: rilievi conclusivi.
OBSERVADO ANTERIORMENTE, LA MERA REITERACIÓN DE LAS PRESTACIONES DURANTE EL TIEMPO NO ES POR SÍ MISMA DIRIMENTE PARA CALIFICAR A LA RELACIÓN COMO DE DURACIÓN
A FALTA DE SUFICIENTE AUTONOMÍA FUNCIONAL DE LAS PRESTACIONES INDIVIDUALES.
Resumen: El presente estudio analiza la función que cumple el tiempo
en las transacciones contractuales específicas, con el fin de revisar la
clásica categoría de los contratos de duración. En esta perspectiva, al
considerar la diversidad de los intereses implicados, el autor reanaliza el
tradicional concepto estructuralista de las obligaciones de duración referida
a una prestación continuada y repetida, teniendo por objetivo asociar,
principalmente, a los contratos de duración con la divisibilidad funcional del
propio contrato, con la causa concreta realizada por la negociación a través
del tiempo y con una consideración dinámica del interés que las partes
pretenden satisfacer a través de la duración. Por tanto, la idea principal del
análisis propuesto es que solo una atenta investigación del interés contractual
de las partes, dejando de lado todo enfoque abstracto y tipológico, puede
ofrecer una forma convincente de solucionar los problemas sobre la aún
discutida naturaleza de los contratos de duración.
Il saggio propone una rinnovata sistematizzazione del paradigma della donazione con riserva di disporre (art. 790 c.c.) dinanzi alla perdita di attualità e ragionevolezza dello psuedo-principio donner et retenir ne vaut. In tale contesto si rivisita la prospettiva tradizionale che, muovendo dalla definitività dell’effetto già prodottosi, riconduce la clausola di riserva al meccanismo condizionale (specificatamente della condizione risolutiva), ovvero ad un’ipotesi di proprietà fiduciaria (e non piena) del donatario, per valorizzare viceversa il contesto delle vicende
del contratto e soprattutto le sopravvenienze meritevoli, le quali legittimano l’esercizio di un diritto di recesso retroattivo del donante, ovvero, alla luce della tesi specificatamente formulata dall’a., il compimento di un atto unilaterale di risoluzione di fonte negoziale che si affianca alla fattispecie legale della revocazione.
The essay proposes a renewed conceptualization of the contractual scheme of donation ex art. 790 c.c. (“donazione con riserva di disporre”), considering the loss of interest (and reasonableness) in the ancient rule “donner et retenir ne vaut”. In this context the author criticizes the traditional theories relative to the analyzed phenomenon (i.e: a conditional clause or a fiduciary property) and emphasizes
the possible unforeseen circumstances (ab initio), which give to a party
of the contract (the donor) the possibility of a contract exit (i.e. a ius poenitendi or a contractual remedy/declaration of avoidance in addition to the legal-type legal of revocazione ex art. 800 ss. c.c.).
b) al superamento dello pseudo principio di specialità del diritto di famiglia; c) alla meritevolezza della causa (“concreta” o “atipica”) del negozio familiare; d) all’attuale assetto del sistema della trascrizione degli atti. Ciò al fine di sostenere la praticabilità di operazioni negoziali convenienti al ménage familiare in un contesto avulso da vecchi dogmi e vuoti tecnicismi e aperto ad una applicazione funzionale ed elastica del nuovo diritto di famiglia.
CI
COMMENTO
OP-BKCEDAM
dottrina
Art. 1229 comma 1 c.c.
contratto e impresa 1/2017 - saggi
antitrust vietata, ed il correlato problema della tutela del contraente “a valle” inducono a riflettere sulla portata applicativa dell’art. 33, comma 2, l. n. 287 del 1990. La legislazione e la giurisprudenza comunitaria riservano ai singoli ordinamenti municipali il cómpito del governo diretto dei remedies. Dinanzi
a tale monito, la presente indagine critico-costruttiva fa perno sul metodo sistematico ed assiologico con l’intento precipuo di superare, pur nel rispetto dei fisiologici limiti di torsione degli istituti privatistici, la miope frattura tra “diritto primo” e “diritti secondi” ed il labile confine tra interesse pubblico e privato. La nozione di contratto palesa i suoi intrinseci limiti conoscitivi, ove a venire in gioco siano le “esternalità” dell’atto e subentra, in sua vece,
l’ambiente complesso della contrattazione, il risultato concreto dell’esercizio del potere economico delle imprese. “Reti” di contratti, “effetti” a danno di terzi, abbandono di approcci tesi a parcellizzare la fattispecie antitrust, ispirati alla logica formale e procedimentale, diventano assi portanti nella messa a punto di rimedi saldamente ancorati, quanto a struttura e funzione, ai diversi princípi italo-comunitari. Pluralità di tutele,
ragionevolmente commisurate alle concrete epifanie dell’infrazione antitrust e sganciate da ogni schema dogmaticamente precostituito, erosione del diaframma tra regole di validità e regole di comportamento, introducono al delicato problema dell’equilibrio tra remedies in contract
e remedies in tort, valorizzando non soltanto il profilo dell’atto (“a valle”) ma anche quello del rapporto tra i vari soggetti del mercato. Non è soltanto questione di substantial remedies: l’interesse alla Wettbewerbsordnung, dinanzi alla tecnica di Schutzgesetz, si scompone nella molteplicità di situazioni soggettive e quanto mai opportuno diviene il recupero di una giurisdizione unitaria. Non, dunque, mortificazione del private ma reciproca coesistenza con il public enforcement (a quest’ultimo demandando
la realizzazione della discussa funzione “punitiva”): piuttosto, il crinale della tutela privata, al fine della prevenzione ed eliminazione dell’abuso, aiuta a rileggere l’intera normativa antitrust, disvelando il plusvalore politico dello scambio attraverso la tecnica del bilanciamento degli interessi rilevanti.