La trascrizione di un manoscritto rappresenta , seppur nella sua complessità, non soltanto la tra... more La trascrizione di un manoscritto rappresenta , seppur nella sua complessità, non soltanto la trasposizione di un testo da un supporto all'altro, ma diventa un'occasione di dialogo con le pagine di un codice o le carte di archivio, che attraverso i segni vergati da mani antiche, tramandano finestre aperte, su porzioni di storia, dalle quali potersi affacciare. Il presente elaborato riguarda la trascrizione del codice manoscritto "Il Giornale dell'ultima infermità di Sua Maestà Innocenzo XI" che consiste nella stesura definitiva del testo originale, si può dire in "bella copia" dell'opera lancisiana relativa all'agonia, la morte e il post mortem del pontefice Innocenzo XI. Il manoscritto tramanda la cronaca di ciò che accadde attorno al capezzale del Pontefice, mirabilmente descritta con minuzia, e getta un interessante ponte sulla medicina dell'epoca, la cura con l'uso delle spezie e della dietetica. Inoltre conduce il lettore verso la società contemporanea a Innocenzo XI, specialmente quella che riguardava la città di Roma. L'intento è quello di fornire uno strumento che favorisca la fruizione e lo studio del prezioso manoscritto, oltre a promuovere e stimolare la conoscenza del patrimonio bibliografico inedito, conservato nella Biblioteca Lancisiana di Roma .
Le tre schede codicologiche , a cura di Patrizia Ricca, costituiscono un approfondimento dell'art... more Le tre schede codicologiche , a cura di Patrizia Ricca, costituiscono un approfondimento dell'articolo sulla Biblioteca Lancisiana di Roma apparso sul numero 55 di ALUMINA (ottobre-novembre-dicembre 2016) a firma di Patrizia Ricca (Biblioteca Lancisiana) e Francesca Manzari (Università "Sapienza" di Roma).
Lo studio è dedicato all’analisi storico artistica, e in particolare iconografica, del Manoscritt... more Lo studio è dedicato all’analisi storico artistica, e in particolare iconografica, del Manoscritto 121, codice membranaceo appartenente al “Fondo Lancisi”, conservato presso la biblioteca Lancisiana della ASL Roma1 . Giunto in Italia attraverso canali poco noti, il manoscritto tramanda l’opera Al-Qānūn fī’l -ṭibb il Canone di medicina, «uno dei prodotti più significativi nella storia della medicina non solo islamica» composta dal medico arabo Abū ῾Alī Ibn Sīnā – Avicènna. Il codice fa parte di un esiguo nucleo di codici miniati appartenente alla biblioteca Lancisiana e risulta essere stato menzionato per la prima volta nel XVIII secolo dal “primo bibliotecario eletto dallo stesso Lancisi” Cristoforo Carsughi .Gli Avicenna di ambito francese mostrano scelte iconografiche simili nell’elaborazione di loro progetti illustrativi, ma il manoscritto 121 spicca per diversi dettagli ripresi dalla pratica reale che lo rendono particolarmente interessante.Per questo motivo si è deciso di affrontare lo studio del suo progetto illustrativo, per individuare e descrivere le iconografie utilizzate agli incipit dei diversi libri.Inoltre, nel manoscritto lancisiano 121, la «cristianizzazione» dell’autore, è accentuata e chiarita dall’inserimento dello Spirito Santo come fonte di ispirazione. Sebbene tale scelta iconografica sia attestata anche in altri esemplari, la soluzione adottata nel codice lancisiano costituisce un unicum, per quanto ad oggi conosciuto, e rende il manoscritto particolarmente interessante nell’ambito della produzione di codici universitari della Francia meridionale, nella seconda metà del XIII secolo.
La trascrizione di un manoscritto rappresenta , seppur nella sua complessità, non soltanto la tra... more La trascrizione di un manoscritto rappresenta , seppur nella sua complessità, non soltanto la trasposizione di un testo da un supporto all'altro, ma diventa un'occasione di dialogo con le pagine di un codice o le carte di archivio, che attraverso i segni vergati da mani antiche, tramandano finestre aperte, su porzioni di storia, dalle quali potersi affacciare. Il presente elaborato riguarda la trascrizione del codice manoscritto "Il Giornale dell'ultima infermità di Sua Maestà Innocenzo XI" che consiste nella stesura definitiva del testo originale, si può dire in "bella copia" dell'opera lancisiana relativa all'agonia, la morte e il post mortem del pontefice Innocenzo XI. Il manoscritto tramanda la cronaca di ciò che accadde attorno al capezzale del Pontefice, mirabilmente descritta con minuzia, e getta un interessante ponte sulla medicina dell'epoca, la cura con l'uso delle spezie e della dietetica. Inoltre conduce il lettore verso la società contemporanea a Innocenzo XI, specialmente quella che riguardava la città di Roma. L'intento è quello di fornire uno strumento che favorisca la fruizione e lo studio del prezioso manoscritto, oltre a promuovere e stimolare la conoscenza del patrimonio bibliografico inedito, conservato nella Biblioteca Lancisiana di Roma .
Le tre schede codicologiche , a cura di Patrizia Ricca, costituiscono un approfondimento dell'art... more Le tre schede codicologiche , a cura di Patrizia Ricca, costituiscono un approfondimento dell'articolo sulla Biblioteca Lancisiana di Roma apparso sul numero 55 di ALUMINA (ottobre-novembre-dicembre 2016) a firma di Patrizia Ricca (Biblioteca Lancisiana) e Francesca Manzari (Università "Sapienza" di Roma).
Lo studio è dedicato all’analisi storico artistica, e in particolare iconografica, del Manoscritt... more Lo studio è dedicato all’analisi storico artistica, e in particolare iconografica, del Manoscritto 121, codice membranaceo appartenente al “Fondo Lancisi”, conservato presso la biblioteca Lancisiana della ASL Roma1 . Giunto in Italia attraverso canali poco noti, il manoscritto tramanda l’opera Al-Qānūn fī’l -ṭibb il Canone di medicina, «uno dei prodotti più significativi nella storia della medicina non solo islamica» composta dal medico arabo Abū ῾Alī Ibn Sīnā – Avicènna. Il codice fa parte di un esiguo nucleo di codici miniati appartenente alla biblioteca Lancisiana e risulta essere stato menzionato per la prima volta nel XVIII secolo dal “primo bibliotecario eletto dallo stesso Lancisi” Cristoforo Carsughi .Gli Avicenna di ambito francese mostrano scelte iconografiche simili nell’elaborazione di loro progetti illustrativi, ma il manoscritto 121 spicca per diversi dettagli ripresi dalla pratica reale che lo rendono particolarmente interessante.Per questo motivo si è deciso di affrontare lo studio del suo progetto illustrativo, per individuare e descrivere le iconografie utilizzate agli incipit dei diversi libri.Inoltre, nel manoscritto lancisiano 121, la «cristianizzazione» dell’autore, è accentuata e chiarita dall’inserimento dello Spirito Santo come fonte di ispirazione. Sebbene tale scelta iconografica sia attestata anche in altri esemplari, la soluzione adottata nel codice lancisiano costituisce un unicum, per quanto ad oggi conosciuto, e rende il manoscritto particolarmente interessante nell’ambito della produzione di codici universitari della Francia meridionale, nella seconda metà del XIII secolo.
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