Papers by maria giovanna musso
Si tratta di un lavoro di sociologia della creatività e dell’arte, realizzato sulla base di inter... more Si tratta di un lavoro di sociologia della creatività e dell’arte, realizzato sulla base di interviste e osservazione partecipante, che ha consentito di esplorare in un contesto quasi laboratoriale i meccanismi di trasformazione dell’esistenza e delle rappresentazioni sociali in un contesto eterotopico (nel senso di Foucault). Prendendo spunto da un esperimento artistico che si è svolto nel carcere dismesso di Montefiascone nell’agosto del 2016 – in cui 12 artisti più il curatore si sono rinchiusi per una settimana con l’intento di produrre un’opera d’arte in regime reclusivo – l’autrice indaga il rapporto fra creatività e libertà, regole e costrizione, immaginario e privazione, e si interroga sul ruolo dell’arte nella contemporaneità. In un costante rimando di sguardo fra il dentro e il fuori della prigione, indagando i nessi fra arte e vita, realtà e finzione, devianza e normalità, il carcere, anzi la mezza-galera di questo esperimento, si è rivelato un punto di osservazione privi...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il lavoro si configura come un contributo alla Sociologia visuale e alla Sociologia dell’arte e s... more Il lavoro si configura come un contributo alla Sociologia visuale e alla Sociologia dell’arte e si interroga sul ruolo della fotografia nella società dell’immagine, sul suo contenuto testimoniale e sul suo rapporto con la “verità”, specie quando è volta, come in questo caso, alla denuncia sociale. L’opera di McKinnon viene analizzata, sotto questo profilo, in quanto si occupa della condizione femminile nel Sud del mondo. E’ dedicata, infatti, alle donne “invisibili”, tradizionalmente vittime di una doppia esclusione: quella dei contesti patriarcali e quella dell’Agenda dello sviluppo economico-politico delle Istituzioni mondiali che solo di recente hanno individuato nelle donne un soggetto di rilievo per l’uscita dalla povertà
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il saggio è il risultato di una ricerca empirica all’interno di un più ampio progetto di indagine... more Il saggio è il risultato di una ricerca empirica all’interno di un più ampio progetto di indagine interdisciplinare condotto da un’equipe di urbanisti, architetti e sociologi su una porzione della Periferia Est di Roma (il quartiere Casilino 23, da poco rinominato Villa de Sancits). La ricerca sociologica, incentrata sul rapporto tra spazio urbano, contenitore architettonico e forme dell’abitare, aveva lo scopo di intercettare, in un’ottica sistemica, le caratteristiche del quartiere, i processi di cambiamento sociale e di ridefinizione identitaria che ne hanno accompagnato lo sviluppo nel più ampio contesto di ridefinizione (anche amministrativa) dei rapporti fra Centro e Periferia. I risultati dell’indagine fanno emergere, oltre alle peculiarità del quartiere (di impianto modernista e di cultura operaia), il fondamentale ruolo dell’universo simbolico nella definizione dell’identità, degli stili di vita, le differenze generazionali in relazione ai bisogni culturali e alla concezion...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sia la tecnica sia l’immaginario sono potenti motori del mutamento sociale. Ma in che modo operan... more Sia la tecnica sia l’immaginario sono potenti motori del mutamento sociale. Ma in che modo operano e soprattutto in che relazione stanno fra loro? Quali sono le svolte più significative dell’evoluzione tecnologica e della produzione immaginaria che hanno scandito la nostra storia, producendo le basi per una nuova Grande Trasformazione sociale e antropologica? In base ai contributi di autori di diversa provenienza disciplinare si cercherà di tracciare, a grandi linee, i termini del rapporto tra produzione immaginaria e condizioni tecniche e sociali dell’esistenza, nel tentativo di individuare i nodi teorici più utili ad affrontare gli interrogativi del presente
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La cultura occidentale si è distinta per un particolare accanimento nei confronti del corpo. Fors... more La cultura occidentale si è distinta per un particolare accanimento nei confronti del corpo. Forse perché il corpo “unisce ciò che vorremmo fosse separato: piacere e dolore, ragione e sensi, verità ed errore”. O forse perché il corpo è ciò che ci rende vivi, e proprio per questo ci espone alla morte. Attraverso la Performance il corpo ha ritrovato una centralità – talvolta persino una sacralità – che nell’immaginario occidentale era andata quasi del tutto persa
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L’intervista a Peter Kim, verte sia sugli aspetti artistici e poetici della sua opera che su quel... more L’intervista a Peter Kim, verte sia sugli aspetti artistici e poetici della sua opera che su quelli più propriamente sociologici. In particolare la ricostruzione della storia dell’artista e del suo paese, la Korea, serve da spunto per un’indagine sui meccanismi della creatività, sul ruolo dello shock culturale nello sguardo dell’artista e sul rapporto fra tradizione e modernità
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il saggio su Peter Kim, artista koreano attualmente residente a New York, è un contributo critico... more Il saggio su Peter Kim, artista koreano attualmente residente a New York, è un contributo critico sull’opera dell’artista e un lavoro di sociologia dell’arte. L’autrice prende spunto dall’oggetto privilegiato dell’opera di Peter Kim (il vaso) e dalla tecnica utilizzata (la linea ripetuta alla stregua di un mantra) per addentrarsi nella disamina delle diverse dimensioni del tempo contenute nella sua poetica, il rapporto sofferto fra tradizione e modernità, e il ruolo dell’archetipo e del segno aborigeno come elementi di connessione fra arte e vita, fra arte e società, anche al di là del tempo storico in cui si esprimono
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Attraverso una rilettura critica dei classici della sociologia, questo libro indaga i contenuti, ... more Attraverso una rilettura critica dei classici della sociologia, questo libro indaga i contenuti, le forme e il significato del legame sociale. Solo mediante un’attenta disamina delle sue trasformazioni storiche e una definizione concettuale del suo ambito di pertinenza sarà possibile, infatti, intravedere i nuovi orizzonti entro cui riformulare i cardini e il senso stesso del legame sociale nell’era globale
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Si tratta di due saggi critici, uno sulla creatività e il suo ruolo nella società contemporanea, ... more Si tratta di due saggi critici, uno sulla creatività e il suo ruolo nella società contemporanea, l'altro sul rapporto fra arte, tempo storico e società, frutto di un ciclo di conferenze tenute a S.Paulo do Brasil nel novembre del 2010
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'articolo espone i risultati di un lavoro di ricerca effettuato sulle serie tv Subscription ... more L'articolo espone i risultati di un lavoro di ricerca effettuato sulle serie tv Subscription Video On Demand (SVOD) più seguite negli Stati Uniti. L'obiettivo della ricerca è di individuare i modelli di rappresentazione della violenza sessuale sulle donne (rape myths) e il loro cambiamento nel corso del tempo. Dall'analisi emergono alcune costanti nei modelli di rappresentazione e alcune discontinuità. Mentre il ruolo dei personaggi femminili si è modificato nel tempo, da ruolo passivo a ruolo attivo in conformità con i cambiamenti culturali e sociali intervenuti, l'immagine dello stupratore rimane ancorata a un'idea stereotipata basata sulla devianza e l'estraneità rispetto alla vittima (in aperta contraddizione con le evidenze empiriche riportate anche dai media)
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Violence against women is one of the most persistent and widespread phenomena that human societie... more Violence against women is one of the most persistent and widespread phenomena that human societies know and in many contexts its practice still proves difficult to eradicate. On the other hand, its perception and acceptance as normative are rapidly changing in every part of the globe, thanks to feminism, policies derived from studies of gendered violence, and global phenomena such as #Metoo. In this change, the medium of television has played and continues to play a fundamental role, both as a receiver and diffuser of the collective imaginary, and as a generator of its transformations. In this essay we ask about the specific logics that emerge from television narrative in relation to violence against women, especially around rape. Through a discussion of the different television formats and genres (fiction and non fiction, including broadcast, cable TV, streaming and video demand) we intend to examine the links beteween social change and television clichés in the representation of v...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Edgar Morin è uno dei grandi pensatori del XX secolo. È direttore di ricerca emerito al CNRS, che... more Edgar Morin è uno dei grandi pensatori del XX secolo. È direttore di ricerca emerito al CNRS, che gli ha intitolato il Centre Edgar Morin (all’interno dello IIAC – Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain), dove dirige l’ISCC (Institut des Sciences de la Communication). Testimone attivo dei grandi cambiamenti storici e sociali del nostro tempo, non ha mai cessato di contribuire con il pensiero critico e con l’azione al mutamento sociale e alla riflessività politica. I suoi contributi allo studio dell’educazione, della socio-antropologia, dell’industria culturale e del cinema, insieme all’analisi epistemologica della complessità, costituiscono alcune pietre miliari del sapere contemporaneo. Fra le sue opere principali: La Méthode (5 voll.); L’Homme et la mort; Le Cinéma ou l’homme imaginaire; L’Esprit du temps; Le Paradigme perdu: la nature humaine; La tête bien faite; Relier les connaissances; Les Sept savoirs nécessaires à l’éducation du future; La voie; Enseigner à vivre. Manifeste pour changer l’éducation. In quest’ultimo testo sviluppa alcuni punti già presenti in La tête bien faite e Les Sept savoirs nécessaires, in particolare la necessità di ricondurre la scuola e il sistema formativo alla loro missione educativa originaria, cioè quella di insegnare a vivere attraverso l’integrazione fra le diverse branche del sapere, la ricomposizione della frattura fra conoscenza e vita, fra teoresi e pratica. L’intervista, realizzata via Skype durante le vacanze di Natale del 2017, è stata svolta mentre Edgar Morin era «à l’écart du monde» per la stesura del suo nuovo libro. È densa di spunti di riflessione sul rapporto fra educazione e mutamento sociale, sulle trasformazioni dell’umano e i possibili sviluppi delle tecnoscienze. Riaffiorano in essa i grandi temi della sua opera e i convincimenti che costellano l’umanesimo di fede e di progetto di questo grande pensatore della complessità e dell’improbabile: la necessità di una riforma generale dell’educazione e del pensiero; l’importanza della dimensione poetica dell’esistenza; il bisogno di affrontare la complessità del reale contemplando le insidie della razionalità (in particolare l’errore e l’illusione) come ostacoli all’adozione di soluzioni non distruttive per lo sviluppo dell’umanità
Bookmarks Related papers MentionsView impact
International Review of Sociology, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
International Review of Sociology, 2020
ABSTRACT This essay deals with the topic of violence against women in a cross-national, transdisc... more ABSTRACT This essay deals with the topic of violence against women in a cross-national, transdisciplinary perspective. Through the investigation of a vast empirical, theoretical literature and critical thinking on the directions taken by research, the distinctive features and the complexity of violence against women are pointed out. Variable in terms of impact and form, violence against women is a feature not only present in widely-differing geo-cultural realities but also persistent and showing a polymorphic, transverse character related to male dominance which enables it (until now) to survive many social and legislative changes. As well as identifying the particular features and changing forms of this type of violence, quite unlike any other, the essay stresses the adaptive, endemic and persistent character of this phenomenon and highlights above all its intimate and political matrix.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Violence against women is one of the most persistent and widespread phenomena that human societie... more Violence against women is one of the most persistent and widespread phenomena that human societies know and in many contexts its practice still proves difficult to eradicate. On the other hand, its perception and acceptance as normative are rapidly changing in every part of the globe, thanks to feminism, policies derived from studies of gendered violence, and global phenomena such as #Metoo. In this change, the medium of television has played and continues to play a fundamental role, both as a receiver and diffuser of the collective imaginary, and as a generator of its transformations. In this essay we ask about the specific logics that emerge from television narrative in relation to violence against women, especially around rape. Through a discussion of the different television formats and genres (fiction and non fiction, including broadcast, cable TV, streaming and video demand) we intend to examine the links beteween social change and television clichés in the representation of violence and rape, to see if and how these have changed over time. How does the culture of rape emerge and/or appear in various television genres and how is it changing in new streaming video content? What factors are most influencing the changes taking place in television representations of violence against women?
Bookmarks Related papers MentionsView impact
This monographic issue of Im@go dedicated to Don Quixote is a reflection on a classic of modern l... more This monographic issue of Im@go dedicated to Don Quixote is a reflection on a classic of modern literature, on the meanings it has embodied, the representations it has generated, the utopias or idiosyncrasies it has sustained, and in general the social use that has been made of it, from its birth to the present day. But it is also the cue for a socio-epistemological reflection on the structural and structuring role that the imaginary plays in the processes of construction of social reality and in the historical dynamics of social change, according to a perspective of analysis peculiar to this journal. It contains essays that concern the sphere of social action in general, epistemology and the processes of construction of reality (conflicts, negotiation of meanings, cultural influences, politics, public sphere etc.);- the sphere of social change (imaginaries, technological sphere, gender relations, the relationship between the digital world and the physical world etc.);- the sphere of art and creativity (literature, media, cinema, theater, dance etc.)
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Im@go, n. 18, 2021
Don Quixote, in addition to being a literary masterpiece, is also an inexhaustible ... more Don Quixote, in addition to being a literary masterpiece, is also an inexhaustible epistemic reservoir that we need to draw on in order to understand what the relationship between imaginary and reality is made of and the peculiar way it is articulated in different eras, not only in Modernity. In this essay - from the perspective of Social Theory and the Social Change analysis - I will try to highlight how Cervantes' novel anticipates by many centuries what will be the most important epistemological (and aesthetic) acquisitions of the 20th century. Don Quixote is, from this point of view, a poetic treatise on the epistemology of complexity that reveals, in its folds, the mechanisms of functioning of complex systems and the paradoxes that are produced in them.After mentioning what makes this work unique in the cultural landscape of any age, I will therefore dwell on its great epistemic legacy. In addition to having made it possible to highlight the existence of multiple realities (Schütz, 2008), it consists in having created an immortal mimetic device that ostensibly illustrates the co-essentiality and secret relationships between reality and the imaginary, anticipating the relational and systemic character of social reality and the risks that lurk in the inauspicious treatment of its complexity.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by maria giovanna musso