Dissertation by Elisa Paolini
PhD Thesis, 2023
Il lavoro ha l’obiettivo di analizzare le dinamiche di diffusione dei modelli morfologici e decor... more Il lavoro ha l’obiettivo di analizzare le dinamiche di diffusione dei modelli morfologici e decorativi caratteristici della produzione vascolare della facies appenninica (BM3, fine XV- fine XIV secolo a.C.). Nel progetto sono
state considerate tutte le evidenze edite per l’Italia peninsulare, a cui sono stati aggiunti contesti e materiali inediti, studiati e documentati durante il primo anno del progetto, per un totale di 463 contesti schedati (e di
7400 frammenti classificati) di cui circa il 50% di scoperta o edizione successiva all’ultima sintesi riguardante questo fenomeno archeologico, risalente al 1995. L’archiviazione, la gestione e l’interrogazione della grande massa di dati raccolti sono state possibili grazie alla realizzazione un database collegato a un progetto QGIS. La metodologia utilizzata comprende la classificazione tipologica del repertorio vascolare, sia dal punto di vista morfologico che decorativo, e la seriazione dei contesti e dei tipi/varietà individuati che ha consentito di proporre una scansione in fasi e sottofasi. Per analizzare l’articolazione territoriale della facies è stato ideato un metodo sperimentale che, grazie a una serie di analisi geostatistiche, ha condotto alla definizione di raggruppamenti locali per i quali sono stati, infine, individuati i tipi morfologici e decorativi esclusivi e osservate le dinamiche di condivisione dei modelli sia a livello sincronico che diacronico.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by Elisa Paolini
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Elisa Paolini
Origini, 2023
The site of Monte Croce Guardia offers a unique opportunity to investigate the spatial organizati... more The site of Monte Croce Guardia offers a unique opportunity to investigate the spatial organization of a Final Bronze Age settlement in peninsular Italy. Data from new excavations and geophysical surveys are presented, focusing on the distribution of identified dwellings. This distribution is explored and compared with that of coeval sites such as Sorgenti della Nova and Sovana. An organizational pattern based on groups of huts, likely related to family groups, emerges from the analysis. The described model is further compared with several settlements and buildings dating from the Bronze Age to the Early Iron Age, across continental Italy, particularly focusing on the area south of the Po river.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Dissertation by Elisa Paolini
state considerate tutte le evidenze edite per l’Italia peninsulare, a cui sono stati aggiunti contesti e materiali inediti, studiati e documentati durante il primo anno del progetto, per un totale di 463 contesti schedati (e di
7400 frammenti classificati) di cui circa il 50% di scoperta o edizione successiva all’ultima sintesi riguardante questo fenomeno archeologico, risalente al 1995. L’archiviazione, la gestione e l’interrogazione della grande massa di dati raccolti sono state possibili grazie alla realizzazione un database collegato a un progetto QGIS. La metodologia utilizzata comprende la classificazione tipologica del repertorio vascolare, sia dal punto di vista morfologico che decorativo, e la seriazione dei contesti e dei tipi/varietà individuati che ha consentito di proporre una scansione in fasi e sottofasi. Per analizzare l’articolazione territoriale della facies è stato ideato un metodo sperimentale che, grazie a una serie di analisi geostatistiche, ha condotto alla definizione di raggruppamenti locali per i quali sono stati, infine, individuati i tipi morfologici e decorativi esclusivi e osservate le dinamiche di condivisione dei modelli sia a livello sincronico che diacronico.
Conference Presentations by Elisa Paolini
Papers by Elisa Paolini
state considerate tutte le evidenze edite per l’Italia peninsulare, a cui sono stati aggiunti contesti e materiali inediti, studiati e documentati durante il primo anno del progetto, per un totale di 463 contesti schedati (e di
7400 frammenti classificati) di cui circa il 50% di scoperta o edizione successiva all’ultima sintesi riguardante questo fenomeno archeologico, risalente al 1995. L’archiviazione, la gestione e l’interrogazione della grande massa di dati raccolti sono state possibili grazie alla realizzazione un database collegato a un progetto QGIS. La metodologia utilizzata comprende la classificazione tipologica del repertorio vascolare, sia dal punto di vista morfologico che decorativo, e la seriazione dei contesti e dei tipi/varietà individuati che ha consentito di proporre una scansione in fasi e sottofasi. Per analizzare l’articolazione territoriale della facies è stato ideato un metodo sperimentale che, grazie a una serie di analisi geostatistiche, ha condotto alla definizione di raggruppamenti locali per i quali sono stati, infine, individuati i tipi morfologici e decorativi esclusivi e osservate le dinamiche di condivisione dei modelli sia a livello sincronico che diacronico.