Female workers represent a fundamental component of the workforce to the extent that it is true t... more Female workers represent a fundamental component of the workforce to the extent that it is true that the Industrial Revolution owes them a huge debt. However, despite the unfair exploitation of many women in factories in which conditions resembled manslaughter, they have been often neglected and reduced to liminal characters by Victorian novelists. An interesting exception in the early Victorian period is represented by the writer Charlotte Elizabeth Tonna, whose fiction works as a medium of social criticism. Her semi-fictional The Wrongs of Woman is a reform novel which sheds a controversial light on female working conditions. On the one hand she indeed deplores the inhuman treatment of female labourers, but on the other hand she also argues that female employment provokes a consequent increase in male unemployment! My paper aims to investigate the role of Tonna's text and her attempt to alleviate working-class suffering.
L'opera di Ishiguro è stata oggetto di molteplici indagini critiche, che si sono variamente soffe... more L'opera di Ishiguro è stata oggetto di molteplici indagini critiche, che si sono variamente soffermate sui singoli romanzi o su quegli elementi ricorrenti, capaci di rivelare legami inattesi tra testi elaborati dall'autore nell'arco di più di vent'anni. Il volume di Carla Fusco appartiene a questa seconda tipologia e individua nel paradigma della memoria, coniugato in tutte le sue possibili accezioni, il fil rouge che si dipana dal romanzo d'esordio, A Pale View of the Hills (1982), a quello di approdo (seppur temporaneo), Never Let Me Go (2005). Nello studio di Fusco, la produzione di Ishiguro assume le sembianze di un macrotesto, nel quale i diversi protagonisti e narratori tentano ora di ricostruire, ora di riordinare, di reinventare o anche di cancellare i tasselli di cui si compone la propria storia individuale, spesso specchio di una Storia collettiva frammentata e densa di afflizioni (le vicende si snodano di frequente sullo sfondo di accadimenti grandi e dolorosi, quali lo scontro tra Cina e Giappone o lo scoppio della bomba atomica). I narratori, il più delle volte vistosamente inattendibili, sono così ingaggiati nella creazione di autobiografie fittizie, nell'articolazione di complessi meccanismi di autoinganno, che consentono di risanare ferite, di superare traumi, o anche di adattarsi a situazioni inammissibili, di fronte alle quali si diventa consapevolmente ciechi. Nel macrotesto di Ishiguro, corollari di un passato che si proietta come un'ombra sul presente sono i temi importanti dello scontro tra culture (come si evince in A Pale View of the Hills e When We Were Orphans, dove si esplora il contrasto tra Inghilterra e Giappone), del conflitto tra tradizione e innovazione, della divergenza irrimediabile tra reale e ideale, problematiche di fronte alle quali il lettore, invitato a un coinvolgimento attivo nella realizzazione della trama, non può assumere un atteggiamento di mera neutralità. Come Carla Fusco mette bene in rilievo, chi legge è obbligato a seguire i personaggi nei sentieri intricati dei loro ricordi, ritrovandosi parallelamente a scrutare il labirinto oscuro della propria mente. Gli inganni della memoria ha un'articolazione tematica chiara ed efficace. Nel primo capitolo si esamina il collegamento tra memoria e lutto: in A Pale View of the Hills, l'archeologia del passato porta ad annullare la distanza tra la vita e la morte, alleviando la sofferenza per la perdita di una persona cara; in When We Were Orphans, la ricerca dei propri genitori scomparsi da parte del narratore, il detective Christopher Banks, si dilata in un disegno più ambizioso, nel desiderio esaltante e irrealizzabile di restituire un ordine al mondo. Il secondo capitolo (basato sull'analisi di An Artist of the Floating World e The Remains of the Day) si concentra sul concetto di amnesia volontaria, come scelta strategica operata dai personaggi. Identificandosi con la propria professione, selezionando accuratamente gli elementi da trattenere e quelli da eliminare dalla propria memoria, i protagonisti dei due romanzi optano per una vita ordinata e rassicurante, benché priva di spessore, consumata nell'inconsapevolezza e nella totale mancanza di responsabilità. Il capitolo dedicato al testo tecnicamente più ardito di Ishiguro, The Unconsoled, si configura come una variazione sul tema della cancellazione del ricordo, vista questa volta come incapacità di affrontare il passato, come fuga incerta nell'immaginazione. Il quarto capitolo offre un'analisi di Never Let Me Go, mettendo in evidenza il valore inestimabile e salvifico della memoria come elemento fondante della propria identità, in un mondo in cui la clonazione pone quesiti insolubili sul destino e il fine ultimo di ogni vita umana. Nell'ultimo capitolo Fusco si interroga sul possibile legame che musica e scrittura hanno con la memoria attraverso una lettura ravvicinata del quinto racconto di Notturni. Infine un'appendice traccia un outline dettagliato delle trasposizioni cinematografiche di due romanzi, The Remains of the Day e Never Let Me Go, fornendo ulteriori spunti di riflessioni per studi futuri.
Female workers represent a fundamental component of the workforce to the extent that it is true t... more Female workers represent a fundamental component of the workforce to the extent that it is true that the Industrial Revolution owes them a huge debt. However, despite the unfair exploitation of many women in factories in which conditions resembled manslaughter, they have been often neglected and reduced to liminal characters by Victorian novelists. An interesting exception in the early Victorian period is represented by the writer Charlotte Elizabeth Tonna, whose fiction works as a medium of social criticism. Her semi-fictional The Wrongs of Woman is a reform novel which sheds a controversial light on female working conditions. On the one hand she indeed deplores the inhuman treatment of female labourers, but on the other hand she also argues that female employment provokes a consequent increase in male unemployment! My paper aims to investigate the role of Tonna's text and her attempt to alleviate working-class suffering.
L'opera di Ishiguro è stata oggetto di molteplici indagini critiche, che si sono variamente soffe... more L'opera di Ishiguro è stata oggetto di molteplici indagini critiche, che si sono variamente soffermate sui singoli romanzi o su quegli elementi ricorrenti, capaci di rivelare legami inattesi tra testi elaborati dall'autore nell'arco di più di vent'anni. Il volume di Carla Fusco appartiene a questa seconda tipologia e individua nel paradigma della memoria, coniugato in tutte le sue possibili accezioni, il fil rouge che si dipana dal romanzo d'esordio, A Pale View of the Hills (1982), a quello di approdo (seppur temporaneo), Never Let Me Go (2005). Nello studio di Fusco, la produzione di Ishiguro assume le sembianze di un macrotesto, nel quale i diversi protagonisti e narratori tentano ora di ricostruire, ora di riordinare, di reinventare o anche di cancellare i tasselli di cui si compone la propria storia individuale, spesso specchio di una Storia collettiva frammentata e densa di afflizioni (le vicende si snodano di frequente sullo sfondo di accadimenti grandi e dolorosi, quali lo scontro tra Cina e Giappone o lo scoppio della bomba atomica). I narratori, il più delle volte vistosamente inattendibili, sono così ingaggiati nella creazione di autobiografie fittizie, nell'articolazione di complessi meccanismi di autoinganno, che consentono di risanare ferite, di superare traumi, o anche di adattarsi a situazioni inammissibili, di fronte alle quali si diventa consapevolmente ciechi. Nel macrotesto di Ishiguro, corollari di un passato che si proietta come un'ombra sul presente sono i temi importanti dello scontro tra culture (come si evince in A Pale View of the Hills e When We Were Orphans, dove si esplora il contrasto tra Inghilterra e Giappone), del conflitto tra tradizione e innovazione, della divergenza irrimediabile tra reale e ideale, problematiche di fronte alle quali il lettore, invitato a un coinvolgimento attivo nella realizzazione della trama, non può assumere un atteggiamento di mera neutralità. Come Carla Fusco mette bene in rilievo, chi legge è obbligato a seguire i personaggi nei sentieri intricati dei loro ricordi, ritrovandosi parallelamente a scrutare il labirinto oscuro della propria mente. Gli inganni della memoria ha un'articolazione tematica chiara ed efficace. Nel primo capitolo si esamina il collegamento tra memoria e lutto: in A Pale View of the Hills, l'archeologia del passato porta ad annullare la distanza tra la vita e la morte, alleviando la sofferenza per la perdita di una persona cara; in When We Were Orphans, la ricerca dei propri genitori scomparsi da parte del narratore, il detective Christopher Banks, si dilata in un disegno più ambizioso, nel desiderio esaltante e irrealizzabile di restituire un ordine al mondo. Il secondo capitolo (basato sull'analisi di An Artist of the Floating World e The Remains of the Day) si concentra sul concetto di amnesia volontaria, come scelta strategica operata dai personaggi. Identificandosi con la propria professione, selezionando accuratamente gli elementi da trattenere e quelli da eliminare dalla propria memoria, i protagonisti dei due romanzi optano per una vita ordinata e rassicurante, benché priva di spessore, consumata nell'inconsapevolezza e nella totale mancanza di responsabilità. Il capitolo dedicato al testo tecnicamente più ardito di Ishiguro, The Unconsoled, si configura come una variazione sul tema della cancellazione del ricordo, vista questa volta come incapacità di affrontare il passato, come fuga incerta nell'immaginazione. Il quarto capitolo offre un'analisi di Never Let Me Go, mettendo in evidenza il valore inestimabile e salvifico della memoria come elemento fondante della propria identità, in un mondo in cui la clonazione pone quesiti insolubili sul destino e il fine ultimo di ogni vita umana. Nell'ultimo capitolo Fusco si interroga sul possibile legame che musica e scrittura hanno con la memoria attraverso una lettura ravvicinata del quinto racconto di Notturni. Infine un'appendice traccia un outline dettagliato delle trasposizioni cinematografiche di due romanzi, The Remains of the Day e Never Let Me Go, fornendo ulteriori spunti di riflessioni per studi futuri.
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