Publications on various topics by Carla Rossi
This volume digitally reconstructs a 15th-century Book of Hours illuminated by Robert Boyvin, whi... more This volume digitally reconstructs a 15th-century Book of Hours illuminated by Robert Boyvin, which was dismembered by a notorious American dealer. Utilising the WBRM methodology, it integrates digital humanities and philological research to restore the manuscript, addressing the ethical challenges associated with manuscript dismemberment. The study examines the manuscript's historical context, its connection to Cardinal Georges d’Amboise, and Louis de La Londe. Through provenance and dating analysis, it provides a comprehensive understanding of this cultural treasure and advocates against biblioclasm. It underscores the ethical responsibility of preserving our heritage, critiques the complicity of some scholars in manuscript dismemberment, and highlights the omission of critical information in cataloguing platforms. Aimed at scholars, preservationists, and enthusiasts, this book revitalises a dismembered masterpiece and enriches the discourse on the ethical handling of historical artefacts.
This book is part of a series. View the full series, "Dismembered Medieval Manuscripts: Biblioclasm and Digital Reconstructions", by Cambridge Scholars Publishing
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Theory and Criticism of Literature & Arts, 8/2, 2024
L'articolo evidenzia il contributo fondamentale della filologia nella ricostruzione della storia ... more L'articolo evidenzia il contributo fondamentale della filologia nella ricostruzione della storia materiale, della funzione e del significato di un'opera libraria, nonostante le mutilazioni e le modifiche da essa subite nel corso dei secoli. Un esempio significativo è il manoscritto W425 di Baltimora, un Libro d’Ore del XVI secolo prodotto nelle Fiandre. Dei circa 200 fogli originari, ne sopravvivono oggi solo 58, rilegati in modo disordinato nel XIX secolo dal legatore Léon Gruel. Il manoscritto ha oggi una struttura irregolare, con fogli cuciti senza continuità testuale.
Tra le miniature superstiti, un laccio d’amore che lega le iniziali H e M. In quello che un tempo fu l'ultimo foglio del codice (oggi il ventesimo), si trova una breve annotazione erroneamente considerata una nota di possesso. Grazie a una lettura di questa nota, è stato possibile risalire al censore Juan Vidal e alla nobildonna Mencia de Mendoza, figure centrali nella storia del manoscritto W425.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L’androginia nella Commedia Atti della giornata di studi (Lugano, 18 maggio 2024) A cura di Mirco Cittadini, 2024
La similitudine tra San Giovanni e una “vergine lieta” (Par. XXV, 104), danzante ad un
banchetto ... more La similitudine tra San Giovanni e una “vergine lieta” (Par. XXV, 104), danzante ad un
banchetto di nozze, è stata frequentemente elusa dai commentatori, che hanno preferito
focalizzarsi sull’immagine del ballo di santi e beati nei cieli del Paradiso.
Il presente contributo intende esplorare il verso dantesco mettendolo in relazione con
l’iconografia, che si diffuse in tutta Europa a partire dal tardo Duecento, di Giovanni come
efebico sposo di Cristo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Programme du Colloque, 2024
Colloque des 4 et 5 octobre 2024 à Fontevraud "Autour d'Aliénor d'Aquitaine : Femmes de l'Empire ... more Colloque des 4 et 5 octobre 2024 à Fontevraud "Autour d'Aliénor d'Aquitaine : Femmes de l'Empire Plantagenêt (1152-1204)"
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Commentario del Libro d'Ore del Maestro di Carlo V W 425, 2024
Opera rara e preziosa, prodotta tra il 1530 ed il 1538 nelle Fiandre. Grazie alla decodifica di u... more Opera rara e preziosa, prodotta tra il 1530 ed il 1538 nelle Fiandre. Grazie alla decodifica di una scritta ormai poco leggibile su quello che un tempo fu l'ultimo foglio del codice, ho scoperto che il manoscritto è legato alle vicende personali di una delle nobildonne più colte e potenti del Rinascimento Europeo: la marchesa Mencia de Mendoza (1508 – 1554), raffinata collezionista di opere d’arte, in contatto con i maggiori pittori, miniatori e orafi del suo tempo. Il Libro d'Ore fu un dono per il marito Hendrik III di Nassau-Dillemburg, visconte di Anversa e signore di Breda, confidente e ciambellano dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo.
Questo codice dall’apparato iconografico accuratissimo, di piccole dimensioni, smembrato a Parigi nell'Ottocento, si compone oggi di 58 fogli singoli senza continuità testuale tra loro, poiché la rilegatura è avvenuta esclusivamente sulla base di principi estetici. Presenta, nel calendario incompleto, 12 miniature, inquadrate in una fittizia cornice lignea, più altrettante illustrazioni del simbolo zodiacale; 14 miniature a piena pagina, all’interno di una cornice lignea ad arco, bordate su tre lati da elementi architettonici o floreali su fondo d’oro; 32 miniature più piccole, sempre inquadrate da cornice lignea; 43 iniziali decorate di diverse dimensioni. Ogni foglio è decorato da ampie bordure arricchite da elementi floreali, insetti, animali esotici o ornamenti architettonici.
Dall'analisi delle carte d'archivio, ho scoperto che la realizzazione delle miniature venne commissionata alla bottega di Simon Bening, miniatore fiammingo vissuto tra il XV e il XVI secolo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Isabelle Boursier's Book of Hours, a Dismembered Manuscript from Mary Benson's Collection, 2024
This book provides a detailed exploration of profit-driven biblioclasm, centring on the case of a... more This book provides a detailed exploration of profit-driven biblioclasm, centring on the case of a Book of Hours, part of the Brooklyn Museum's holdings until 2021. Facing financial difficulties exacerbated by the COVID-19 pandemic, the museum chose to deaccession and sell various pieces, among which was a manuscript from the Mary Benson bequest of 1919, later dismembered by an American dealer who had purchased it at auction. Whilst examining the moral complexities surrounding these sales and the destruction of irreplaceable European cultural artifacts, the book uncovers the identity of the original owner of the manuscript, and provides a digital reconstruction of the original text.
This book not only brings to light a critical occurrence but also discusses wider issues of cultural conservation and ethical responsibility in the art world. Its global significance and focus on a notable event in art history render it an indispensable read for those dedicated to safeguarding our collective cultural heritage.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
SISD, 2023
Convegno SISD, Lugano (RECEPTIO) 7-8 dicembre 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Studj romanzi, XVIII, pp. 161-196, 2023
The European medieval manuscript heritage is seriously endangered. Private collectors, museums, ... more The European medieval manuscript heritage is seriously endangered. Private collectors, museums, and libraries, especially from those
countries that cannot boast their own medieval relics, eagerly compete for medieval and pre-Renaissance manuscript and incunabula
leaves from our cultural heritage. The fetishistic worship of manuscript fragments has only served to encourage their dismemberment.
Mobilising as European scholars to demand the formulation and
implementation of international laws that protect a particularly fragile
type of cultural heritage is the only way to ensure their preservation
for future generations.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
CIER Sofia, 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Theory and Criticism of Literature & Arts, Vol. 7, Nr. 2, 2023
SOMMARIO
Il progetto sull’intersessualità in immagini dipinte e testuali in manoscritti medieval... more SOMMARIO
Il progetto sull’intersessualità in immagini dipinte e testuali in manoscritti medievali
Carla Rossi
6-33
Uomo e Donna tra Cielo e Terra: scintille in divenire
Arianna C. T. Vaudano
34-63
Sacred Symbolism: The Divine Feminine and the Fibonacci spiral in Bourgot Le Noir's Illumination of the Vagina Christi
Gabor Marx
64-70
La metamorfosi per volontà divina: il motivo in Yde et Olive e la sua diffusione nel Trecento
Paolo Spaggiari
71-86
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Lectio in musica Dantis. Atti del Convegno Internazionale di Studi Dante e la musica del suo tempo Filologia e Musicologia a confronto (Roma - Palestrina 8-9 ottobre 2021), a cura di Cecilia Campa, Roma, Ibimus - Palestrina, Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina, 2023
Il saggio affronta il tema dell'ars musica e della sua relazione con la teoria del verso e l'orga... more Il saggio affronta il tema dell'ars musica e della sua relazione con la teoria del verso e l'organizzazione metrica del testo poetico, esplorando la funzione narrativa del Miserere nelle prime due cantiche della Commedia. Attraverso una prospettiva speculativa, l'obiettivo è comprendere il trattamento distintivo di questa particolare presenza musicale, anche in absentia, laddove, per descrivere gli ignavi, Virgilio specifica che costoro tegnon un misero modo: il verbo tenere, seguito da modo, dà adito al sospetto che la locuzione possa valere, in un ambito fortemente sonoro (con la sequenza rimica odo, modo, coro) per una delle otto forme dei modi gregoriani. Inoltre, ammettendo che il primo tuono udito dal pellegrino Dante non si riferisca né ad un fenomeno atmosferico (il Purgatorio, come l’Inferno, infatti non è soggetto agli agenti atmosferici), né a un primo rumore della porta del Purgatorio (cui non segue un secondo), bensì ad una precisa intonazione, in accordo tra la voce delle anime purganti e il dolce suono, viene condotta un’analisi del rapporto tra vox, sonus, sensus e signum.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Theory and Criticism of Literature & Arts, 2023
DOI: 10.55456/TCLA042023
digital version-ISSN : 2297-1874
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPT... more DOI: 10.55456/TCLA042023
digital version-ISSN : 2297-1874
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPTIO Academic Press Ltd
20-22, Wenlock Road,
London, N1 7GU
United Kingdom
Research Centre for European Philological Tradition
Via Rolino 13, 6963 Lugano
Svizzera
CONTENTS
1. Reversed ekphrasis/ L’ecfrasi riflessa
«Con color, con parole, e con intagli»: ritratti di gentil donne napoletane sulla “soglia del tempio”
Daniela Caracciolo (Università del Salento)
6-41
L’ekphrasis détournée au profit de la philosophie sensualiste : un art du XVIIIe siècle français
Florence Fesneau (Universite de Paris I-Pantheon Sorbonne)
42-62
L’art conceptuel à la lumière de l’ekphrasis. Sur quelques motifs d’une rencontre entre peinture et langage à l’origine d'Art & Language
Louis-Antoine Mège (Sorbonne-Université, Paris)
62-89
Ekphrasis, l’arte riflessa nelle opere del Bronzino
Il caso di due libri d’ore
Carla Rossi (Università di Zurigo)
90-107
2. Open questionsconcerning Garnier (or Guernes) de Pont-Sainte-Maxence
Baal's other priest
Leena Löfstedt (Emerita, University of California at Los Angeles)
108-132
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Copertina rivista
C. Rossi, Miniatrici di Dio e del Demonio: per un database delle miniatrici europee, p. 232-233
... more C. Rossi, Miniatrici di Dio e del Demonio: per un database delle miniatrici europee, p. 232-233
Abstract degli interventi presentati in occasione delle Giornate di studio
in modalità Webinar in memoria di Maria Grazia Ciardi Dupré dal Poggetto,
18-18 settembre 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Biblioclasm & Digital Reconstruction, TCLA, Vol. 6. No. 1, August 2022, 2022
Vol. 6. No. 1, August 2022, Special Issue
Biblioclasm & Digital Reconstruction
Ten scattered ... more Vol. 6. No. 1, August 2022, Special Issue
Biblioclasm & Digital Reconstruction
Ten scattered manuscripts digitally reassembled through the WayBack Recovery Method
DOI: 10.55456/TCLA082022
Copyright © 20212RECEPTIO
digital version-ISSN : 2297-1874,
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPTIO Academic Press Ltd
20-22, Wenlock Road,
Islington, London, N1 7GU
United Kingdom
Bookmarks Related papers MentionsView impact
WayBack Recovery, Manuale metodologico per la ricostruzione digitale di manoscritti smembrati, 2022
Questo manuale pratico rende conto di un innovativo metodo scientifico per ricostruire manoscritt... more Questo manuale pratico rende conto di un innovativo metodo scientifico per ricostruire manoscritti medievali e rinascimentali smembrati e immessi sul mercato antiquario negli ultimi due secoli.
Il procedimento è stato ribattezzato dalla sua ideatrice, la Professoressa Carla Rossi, direttrice del Research Centre for European Philological Tradition, WayBack Recovery Method© ed è il risultato di una serie di operazioni filologiche, che mirano a ricreare, attraverso l'uso di frammenti digitali, la struttura che i manoscritti oggi smembrati avevano al momento della vendita.
Grazie al WBRM, ad oggi, Carla Rossi e il team di frammentologi del centro di ricerca da lei diretto, hanno riassemblato una cinquantina di codici e altrettanti prevedono di ricostruirne ogni anno.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
MINIATRICI DI DIO E DEL DEMONIO IL CONTRIBUTO FEMMINILE ALLA MINIATURA EUROPEA, 2021
Questo manuale, nato nell'ambito del Master di Specializzazione in Codicologia applicata per libr... more Questo manuale, nato nell'ambito del Master di Specializzazione in Codicologia applicata per librai antiquari, del Research Centre for European Philological Tradition (Zurigo, Londra, Lugano, Roma), colma una lacuna nel panorama editoriale in lingua italiana e costituisce il primo volume di una storia del codice manoscritto miniato da donne, dal Medioevo al Rinascimento.
(Le dispense di approfondimento sono gratuite per chiunque acquisti il volume entro l'11 novembre 2021)
https://www.receptioacademic.press/product-page/miniatrici-di-dio-e-del-demonio-vol-1-viii-xiv-sec
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Otto studiosi, docenti presso diverse università europee e riuniti attorno a Giulia Lanciani, han... more Otto studiosi, docenti presso diverse università europee e riuniti attorno a Giulia Lanciani, hanno deciso di offrire al loro amico e maestro Giuseppe Tavani una miscellanea di articoli che si prefigge di esplorare il vasto ambito dell’attribuzione dei nomi d’autore nei testi medievali.
Ma il nome è solo un pretesto retorico attraverso il quale l’autore si sottrae a qualsiasi possibilità d’identificazione storica, sotto le sembianze d’un narratore o d’un cantore lirico? E qual è il valore degli anagrammi o degli epiteti giullareschi che appaiono nei testi; quale il ruolo degli amanuensi o dei responsabili dei vari scriptoria nell’inventare e catalogare i nomi d’autore?
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Theory and Criticism of Literature & Arts, 2021
Vol. 5. No. 1, Febbraio 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Preprints by Carla Rossi
Theory and Criticism of Literature and Arts, 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Theory and Criticism of Literature & Arts, 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Publications on various topics by Carla Rossi
This book is part of a series. View the full series, "Dismembered Medieval Manuscripts: Biblioclasm and Digital Reconstructions", by Cambridge Scholars Publishing
Tra le miniature superstiti, un laccio d’amore che lega le iniziali H e M. In quello che un tempo fu l'ultimo foglio del codice (oggi il ventesimo), si trova una breve annotazione erroneamente considerata una nota di possesso. Grazie a una lettura di questa nota, è stato possibile risalire al censore Juan Vidal e alla nobildonna Mencia de Mendoza, figure centrali nella storia del manoscritto W425.
banchetto di nozze, è stata frequentemente elusa dai commentatori, che hanno preferito
focalizzarsi sull’immagine del ballo di santi e beati nei cieli del Paradiso.
Il presente contributo intende esplorare il verso dantesco mettendolo in relazione con
l’iconografia, che si diffuse in tutta Europa a partire dal tardo Duecento, di Giovanni come
efebico sposo di Cristo.
Questo codice dall’apparato iconografico accuratissimo, di piccole dimensioni, smembrato a Parigi nell'Ottocento, si compone oggi di 58 fogli singoli senza continuità testuale tra loro, poiché la rilegatura è avvenuta esclusivamente sulla base di principi estetici. Presenta, nel calendario incompleto, 12 miniature, inquadrate in una fittizia cornice lignea, più altrettante illustrazioni del simbolo zodiacale; 14 miniature a piena pagina, all’interno di una cornice lignea ad arco, bordate su tre lati da elementi architettonici o floreali su fondo d’oro; 32 miniature più piccole, sempre inquadrate da cornice lignea; 43 iniziali decorate di diverse dimensioni. Ogni foglio è decorato da ampie bordure arricchite da elementi floreali, insetti, animali esotici o ornamenti architettonici.
Dall'analisi delle carte d'archivio, ho scoperto che la realizzazione delle miniature venne commissionata alla bottega di Simon Bening, miniatore fiammingo vissuto tra il XV e il XVI secolo.
This book not only brings to light a critical occurrence but also discusses wider issues of cultural conservation and ethical responsibility in the art world. Its global significance and focus on a notable event in art history render it an indispensable read for those dedicated to safeguarding our collective cultural heritage.
countries that cannot boast their own medieval relics, eagerly compete for medieval and pre-Renaissance manuscript and incunabula
leaves from our cultural heritage. The fetishistic worship of manuscript fragments has only served to encourage their dismemberment.
Mobilising as European scholars to demand the formulation and
implementation of international laws that protect a particularly fragile
type of cultural heritage is the only way to ensure their preservation
for future generations.
Il progetto sull’intersessualità in immagini dipinte e testuali in manoscritti medievali
Carla Rossi
6-33
Uomo e Donna tra Cielo e Terra: scintille in divenire
Arianna C. T. Vaudano
34-63
Sacred Symbolism: The Divine Feminine and the Fibonacci spiral in Bourgot Le Noir's Illumination of the Vagina Christi
Gabor Marx
64-70
La metamorfosi per volontà divina: il motivo in Yde et Olive e la sua diffusione nel Trecento
Paolo Spaggiari
71-86
digital version-ISSN : 2297-1874
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPTIO Academic Press Ltd
20-22, Wenlock Road,
London, N1 7GU
United Kingdom
Research Centre for European Philological Tradition
Via Rolino 13, 6963 Lugano
Svizzera
CONTENTS
1. Reversed ekphrasis/ L’ecfrasi riflessa
«Con color, con parole, e con intagli»: ritratti di gentil donne napoletane sulla “soglia del tempio”
Daniela Caracciolo (Università del Salento)
6-41
L’ekphrasis détournée au profit de la philosophie sensualiste : un art du XVIIIe siècle français
Florence Fesneau (Universite de Paris I-Pantheon Sorbonne)
42-62
L’art conceptuel à la lumière de l’ekphrasis. Sur quelques motifs d’une rencontre entre peinture et langage à l’origine d'Art & Language
Louis-Antoine Mège (Sorbonne-Université, Paris)
62-89
Ekphrasis, l’arte riflessa nelle opere del Bronzino
Il caso di due libri d’ore
Carla Rossi (Università di Zurigo)
90-107
2. Open questionsconcerning Garnier (or Guernes) de Pont-Sainte-Maxence
Baal's other priest
Leena Löfstedt (Emerita, University of California at Los Angeles)
108-132
Abstract degli interventi presentati in occasione delle Giornate di studio
in modalità Webinar in memoria di Maria Grazia Ciardi Dupré dal Poggetto,
18-18 settembre 2021
Biblioclasm & Digital Reconstruction
Ten scattered manuscripts digitally reassembled through the WayBack Recovery Method
DOI: 10.55456/TCLA082022
Copyright © 20212RECEPTIO
digital version-ISSN : 2297-1874,
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPTIO Academic Press Ltd
20-22, Wenlock Road,
Islington, London, N1 7GU
United Kingdom
Il procedimento è stato ribattezzato dalla sua ideatrice, la Professoressa Carla Rossi, direttrice del Research Centre for European Philological Tradition, WayBack Recovery Method© ed è il risultato di una serie di operazioni filologiche, che mirano a ricreare, attraverso l'uso di frammenti digitali, la struttura che i manoscritti oggi smembrati avevano al momento della vendita.
Grazie al WBRM, ad oggi, Carla Rossi e il team di frammentologi del centro di ricerca da lei diretto, hanno riassemblato una cinquantina di codici e altrettanti prevedono di ricostruirne ogni anno.
(Le dispense di approfondimento sono gratuite per chiunque acquisti il volume entro l'11 novembre 2021)
https://www.receptioacademic.press/product-page/miniatrici-di-dio-e-del-demonio-vol-1-viii-xiv-sec
Ma il nome è solo un pretesto retorico attraverso il quale l’autore si sottrae a qualsiasi possibilità d’identificazione storica, sotto le sembianze d’un narratore o d’un cantore lirico? E qual è il valore degli anagrammi o degli epiteti giullareschi che appaiono nei testi; quale il ruolo degli amanuensi o dei responsabili dei vari scriptoria nell’inventare e catalogare i nomi d’autore?
Preprints by Carla Rossi
This book is part of a series. View the full series, "Dismembered Medieval Manuscripts: Biblioclasm and Digital Reconstructions", by Cambridge Scholars Publishing
Tra le miniature superstiti, un laccio d’amore che lega le iniziali H e M. In quello che un tempo fu l'ultimo foglio del codice (oggi il ventesimo), si trova una breve annotazione erroneamente considerata una nota di possesso. Grazie a una lettura di questa nota, è stato possibile risalire al censore Juan Vidal e alla nobildonna Mencia de Mendoza, figure centrali nella storia del manoscritto W425.
banchetto di nozze, è stata frequentemente elusa dai commentatori, che hanno preferito
focalizzarsi sull’immagine del ballo di santi e beati nei cieli del Paradiso.
Il presente contributo intende esplorare il verso dantesco mettendolo in relazione con
l’iconografia, che si diffuse in tutta Europa a partire dal tardo Duecento, di Giovanni come
efebico sposo di Cristo.
Questo codice dall’apparato iconografico accuratissimo, di piccole dimensioni, smembrato a Parigi nell'Ottocento, si compone oggi di 58 fogli singoli senza continuità testuale tra loro, poiché la rilegatura è avvenuta esclusivamente sulla base di principi estetici. Presenta, nel calendario incompleto, 12 miniature, inquadrate in una fittizia cornice lignea, più altrettante illustrazioni del simbolo zodiacale; 14 miniature a piena pagina, all’interno di una cornice lignea ad arco, bordate su tre lati da elementi architettonici o floreali su fondo d’oro; 32 miniature più piccole, sempre inquadrate da cornice lignea; 43 iniziali decorate di diverse dimensioni. Ogni foglio è decorato da ampie bordure arricchite da elementi floreali, insetti, animali esotici o ornamenti architettonici.
Dall'analisi delle carte d'archivio, ho scoperto che la realizzazione delle miniature venne commissionata alla bottega di Simon Bening, miniatore fiammingo vissuto tra il XV e il XVI secolo.
This book not only brings to light a critical occurrence but also discusses wider issues of cultural conservation and ethical responsibility in the art world. Its global significance and focus on a notable event in art history render it an indispensable read for those dedicated to safeguarding our collective cultural heritage.
countries that cannot boast their own medieval relics, eagerly compete for medieval and pre-Renaissance manuscript and incunabula
leaves from our cultural heritage. The fetishistic worship of manuscript fragments has only served to encourage their dismemberment.
Mobilising as European scholars to demand the formulation and
implementation of international laws that protect a particularly fragile
type of cultural heritage is the only way to ensure their preservation
for future generations.
Il progetto sull’intersessualità in immagini dipinte e testuali in manoscritti medievali
Carla Rossi
6-33
Uomo e Donna tra Cielo e Terra: scintille in divenire
Arianna C. T. Vaudano
34-63
Sacred Symbolism: The Divine Feminine and the Fibonacci spiral in Bourgot Le Noir's Illumination of the Vagina Christi
Gabor Marx
64-70
La metamorfosi per volontà divina: il motivo in Yde et Olive e la sua diffusione nel Trecento
Paolo Spaggiari
71-86
digital version-ISSN : 2297-1874
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPTIO Academic Press Ltd
20-22, Wenlock Road,
London, N1 7GU
United Kingdom
Research Centre for European Philological Tradition
Via Rolino 13, 6963 Lugano
Svizzera
CONTENTS
1. Reversed ekphrasis/ L’ecfrasi riflessa
«Con color, con parole, e con intagli»: ritratti di gentil donne napoletane sulla “soglia del tempio”
Daniela Caracciolo (Università del Salento)
6-41
L’ekphrasis détournée au profit de la philosophie sensualiste : un art du XVIIIe siècle français
Florence Fesneau (Universite de Paris I-Pantheon Sorbonne)
42-62
L’art conceptuel à la lumière de l’ekphrasis. Sur quelques motifs d’une rencontre entre peinture et langage à l’origine d'Art & Language
Louis-Antoine Mège (Sorbonne-Université, Paris)
62-89
Ekphrasis, l’arte riflessa nelle opere del Bronzino
Il caso di due libri d’ore
Carla Rossi (Università di Zurigo)
90-107
2. Open questionsconcerning Garnier (or Guernes) de Pont-Sainte-Maxence
Baal's other priest
Leena Löfstedt (Emerita, University of California at Los Angeles)
108-132
Abstract degli interventi presentati in occasione delle Giornate di studio
in modalità Webinar in memoria di Maria Grazia Ciardi Dupré dal Poggetto,
18-18 settembre 2021
Biblioclasm & Digital Reconstruction
Ten scattered manuscripts digitally reassembled through the WayBack Recovery Method
DOI: 10.55456/TCLA082022
Copyright © 20212RECEPTIO
digital version-ISSN : 2297-1874,
printed version-ISSN : 2504-2238
RECEPTIO Academic Press Ltd
20-22, Wenlock Road,
Islington, London, N1 7GU
United Kingdom
Il procedimento è stato ribattezzato dalla sua ideatrice, la Professoressa Carla Rossi, direttrice del Research Centre for European Philological Tradition, WayBack Recovery Method© ed è il risultato di una serie di operazioni filologiche, che mirano a ricreare, attraverso l'uso di frammenti digitali, la struttura che i manoscritti oggi smembrati avevano al momento della vendita.
Grazie al WBRM, ad oggi, Carla Rossi e il team di frammentologi del centro di ricerca da lei diretto, hanno riassemblato una cinquantina di codici e altrettanti prevedono di ricostruirne ogni anno.
(Le dispense di approfondimento sono gratuite per chiunque acquisti il volume entro l'11 novembre 2021)
https://www.receptioacademic.press/product-page/miniatrici-di-dio-e-del-demonio-vol-1-viii-xiv-sec
Ma il nome è solo un pretesto retorico attraverso il quale l’autore si sottrae a qualsiasi possibilità d’identificazione storica, sotto le sembianze d’un narratore o d’un cantore lirico? E qual è il valore degli anagrammi o degli epiteti giullareschi che appaiono nei testi; quale il ruolo degli amanuensi o dei responsabili dei vari scriptoria nell’inventare e catalogare i nomi d’autore?
Redatte tra il 1543 e il 1566, ispirate da una musa in carne ed ossa (che non fu la Battiferri), le rime amorose alludono, tra espedienti retorici, nella scia del più pedissequo petrarchismo rinascimentale, ad una vicenda il cui svolgimento val la pena di seguire, soprattutto perché la loro esegesi permette di chiarire legami, familiari ed artistici, estremamente importanti nella Firenze del tardo Cinquecento.
Il contributo offre una prima disamina dei contenuti del manoscritto miscellaneo, recentemente riscoperto, Vitt.Em.9 (Roma, BNC Vittorio Emanuele), latore di rime burlesche composte tra il XVI e XVIII secolo (con particolare attenzione alla poesia cinquecentesca di area fiorentina); si segnala la presenza nel codice di una copia del Capitolo de’ Romori di Agnolo Bronzino, dedicato all’amico Luca Martini, che è invece attestato con un sonetto inedito, di cui viene qui offerta l’edizione. Il ms., come dichiarato in conclusione, contiene anche rime autografe di Anton Francesco Grazzini, detto il Lasca, di cui si offrirà un'edizione nel prossimo numero di TCLA, e di sonetti burleschi di Lorenzo Fiamminghi, pubblicati invece nei due contributi a seguire.
- Carla Rossi, Marco Nava, La collana di sonetti del Fiamminghi contro l’Amelonghi
Si fornisce l’edizione commentata dei sonetti burleschi di Lorenzo Fiamminghi, abate di San Miniato e membro originario dell'Accademia degli Umidi di Firenze. I componimenti sono suddivisi tematicamente: alla collana di sonetti contro Girolamo Amelonghi, detto il Gobbo da Pisa (I-VII), segue un’appendice che comprende un sonetto indirizzato a Bernardino Neretti (VIII) e uno a “Bavio” (forse Giovan Battista Adriani).
- Marco Nava, Due capitoli in terza rima di Alessandro Alfini in risposta a due sonetti burleschi di Lorenzo Fiamminghi, abate di San Miniato
Si offre l’edizione commentata di altri due sonetti di Lorenzo Fiamminghi, indirizzati questa volta ad Alessandro Alfini, che nel ms. Vitt.Em.9 è attestato con due capitoli burleschi in terza rima rivolti proprio al Fiamminghi. Anche questi componimenti vengono qui editi e commentati, con un’attenzione rivolta particolarmente all’opportuno disvelamento dei codici retorico-lessicali caratterizzanti il genere burlesco
- Jonathan Schiesaro, Contra Baccium Sonetti, sonettesse ed epigrammi in scherno del Bandinelli
Il contributo raccoglie e sottopone a edizione critica e commento quattordici componimenti (sonetti, sonettesse ed epigrammi) in vituperio dello scultore fiorentino Baccio Bandinelli (1493-1560) e di diverse sculture bandinelliane, offrendo un’opportuna contestualizzazione dei versi satirici all’interno delle polemiche tra artisti e letterati nella Firenze del Cinquecento.
- Carla Rossi, Nuove indagini attorno ai due maggiori codici latori delle rime burlesche del Bronzino
- Marco Nava, Note in corso d’opera sugli autografi di Alessandro Allori
https://www.tcla-journal.eu/product-page/theory-and-criticism-of-literature-arts-vol-5-n-1-2021
Il quadrato magico del Bronzino e i ritratti di Tonino Lapi, Filippo Peruzzi
ed un'effige di Don Garzia mai consegnata a Cosimo I,
pp. 19-55
La Milvia bronziniana
pp. 56-65
In "Theory and Criticism of Literaure and Arts", Academic Journal, Vol. 2, No. 1, November 2017, 4-25, ISBN 978-0-244-33674-5
In spite of the manuscript tradition, which assigns to Bertran de Born the sirventès Gent part nostre reis liouranda (BdT 80, 18), recent criticism rejects this attribution, claiming that in 1196 the troubadour became a monk and entered the Cistercian Abbey of Dalon. A closer analysis both of the historical data at our disposal and of the expressive code used in the poem shows that the sirventès could actually be one of the last compositions of the Lord of Hautefort.
a Marie, abbatissa Berkingensis, che può rappresentare un ulteriore,
importante tassello a sostegno dell’identificazione della badessa, sorella
di Thomas Becket, con la prima poetessa di lingua francese, Marie de
France. Nata a Londra, intorno al 1125-30 (data concordemente fissata
dai filologi anche per la nascita della poetessa), da un ricco mercante
di Rouen, Gilbert, che ricoprì la carica di sceriffo sotto re Stefano
d’Inghilterra e da una borghese di Caen, Marie fu la sorella minore di
Thomas Becket, il celebre arcivescovo di Canterbury che, brutalmente
assassinato il 29 dicembre 1170 per mano di quattro cavalieri di Enrico
II Plantageneto, divenne uno dei santi più popolari del Medioevo. Nel
1165, Marie fu costretta dal re Plantageneto a lasciare l’Inghilterra e a
recarsi in Francia, grazie alla protezione benevola di Luigi VII, insieme ai
propri parenti e ai letterati del circolo becketiano, accanto ai quali la vediamo
ritratta tanto nelle vetrate di Chartres dedicate a Thomas Becket,
il cui progetto iconografico venne ideato da Giovanni di Salisbury, amico
e segretario dello stesso Becket, quanto in uno dei frammenti superstiti
della Vita di Becket, miniata da Matthew Paris, il maggior autore di
cronache del Medioevo, sempre ben informato in merito agli eventi che
narra. Nella primavera del 1173, poco più di due anni dopo l’assassinio
dell’Arcivescovo, Enrico II, per riparare alla morte violenta di Becket, su
insistenza di Odone, priore di Canterbury, letterato e amico di Thomas,
elesse Marie badessa del più influente monastero femminile del regno:
l’abbazia di Barking, che sotto la sua guida ricevette uno stimolo intellettuale
fortissimo, tanto che negli anni in cui rimase in carica, dal 1173 al
1180 circa, assistiamo alla redazione, presso lo scriptorium di Barking, di
ben tre testi agiografici anglo-normanni, ovvero d’una Vie d’Edouard le
confesseur, della Vie de sainte Catherine da parte di una monaca di nome
Clémence e della Vie seinte Audree, poemetto su Santa Eteldreda di Ely,
che la critica recente attribuisce proprio a Marie de France.
The letter collection has been available to readers of Latin since its edition and publication by Jean Leclercq in 1953 under the title Les lettres familières d’un moine du Bec. Neither Hauréau nor Leclercq claimed to identify the letters’ author(s) or recipients, although both recognized they were of monastic provenance, almost certainly from the famous abbey of Bec in Normandy.
In 1972 Palémon Glorieux suggested that these letters showed certain resemblances to the work of Alan of Lille, whose writings are relatively well known but whose career remains to a large extent mysterious. F. Hudry's new edition of the letters sought not only to prove the conjectures of Glorieux but even to extend them beyond any previously accepted bounds. The historical and philological rectifications that I suggested in my article were such as to invalidate a whole series of forced interpretations and biographical guesses proposed by Françoise Hudry on Alan of Lille.
By continuing to carry out research, I reached good evidence that the Epistulæ familiares appear not to have been written by the doctor universalis and that the likely author of the letters is Henry, a monk from the Bec abbey, chosen by earl Galeran II de Meulan as abbot of Préaux in 1168.
KEY WORDS : Alanus ab Insulis, Alain de Lille, Doctor Universalis, Epistulæ familiaris, Bec Abbey, Henricus monachus Becci, abbas Pratellis
Women whose activity has been investigated too little or only superficially by historiographers. We have therefore proceeded, by means of new and precise archival research, mainly to update bio-bibliographical and art-historical data on a variety of themes: 15th-century copyists and illuminators active in the Monastero del Paradiso in Florence, Italy's first female architect Plautilla Bricci, Sofonisba Anguissola, Grisalda Bianchelli and Adriana Polissena, Asja Lācis, Sella Hasse and Elisabeth Voigt, Růžena Zátková, and – finally – Edmonia Lewis.
The issue ends with an interesting study, conducted by Maurizio Rebaudengo, in the archives of the Einaudi publishing house in Turin.
I would like to sincerely thank the authors of the research papers published here, whose efforts have made this new printing possible.
This special issue is published in Open Access.