L'inchiesta sulle trasformazioni dell'abitato rurale in Sicilia fra Due e Trecento iniziata con la pubblicazione, nel volume Villages désertés et histoire économique'del contributo di John Day et Christiane Klapisch-Zuber, primo tentativo di valutazione dell'ampiezza del movimento degli abbandoni e delle successive creazioni di nuovi centri, si avvia ora verso una tappa nuova: mentre il lavoro del Day e della Klapisch-Zuber si appoggiava sulla bibliografia esistente, l'attenzione è stata posta adesso sui numerosi documenti inediti o poco noti, che attestano il processo in questione. La ricerca di questi nuovi dati permette di precisare i grandi momenti dell'abbandono, moltiplica i nomi di casali conosciuti, permette di collegare all'inchiesta altre fonti finora poco utilizzate per la storia dell'insediamento, come le liste di feudi, i notai, i ruoli dei milites, ed i grandi Capibrevi di Gian Luca Barberi2, vere somme di topografia rurale siciliana fino al Cinquecento.