Il ‘900 e il secolo in cui si sente maggiormente la necessita di conservare in opposizione al gra... more Il ‘900 e il secolo in cui si sente maggiormente la necessita di conservare in opposizione al grande scorrere degli eventi, e quindi proliferano archivi. Anche la danza ha questa “esigenza di memoria”. Quando si parla di artisti viventi certamente il piu importante archivio sono loro stessi, il loro corpo, il loro sapere, non a caso in Giappone le persone possono essere riconosciute come beni culturali proprio per il bagaglio di informazioni che portano in loro. Oggi, di contro, sempre meno danzatori scrivono e c’e il rischio che questo immenso patrimonio vada perduto. I danzatori ancora vivi sono fonti importantissime per la danza e il loro materiale costituisce un tesoro prezioso per i ricercatori, motivo per cui ho ritenuto opportuno effettuare delle interviste a personaggi del mondo della danza che hanno affrontato tali tematiche e di cui voglio condividere e mettere a confronto alcuni concetti. I casi presi ad esempio sono quelli di Francoise e Dominique Dupuy in Francia, che t...
<div> <p>This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of... more <div> <p>This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of an ICH. In the last years, a significant interest has grown for this and for cultural diversity as a form of enrichment. This led to the birth of two UNESCO Conventions (2003 and 2005). The aim is analysing how these Conventions have been incorporated in Italy and the problems that are arising with this incorporation. The example that will be addressed is the one of dance - especially folk - and the difficulty of its classification (ICH, cultural expression) and its subsequent safeguarding (is it better a museum or an archive to preserve the 'memory of the ephemeral'?).</p> </div>
Ce document vise a repondre a un discours sur la conservation du patrimoine culturel immateriel, ... more Ce document vise a repondre a un discours sur la conservation du patrimoine culturel immateriel, qu’est la danse.A partir d'un postulat philosophique esthetique, nous etudierons les problemes qui se posent avec un art dont l'essence reside dans l’ephemere.Une nouvelle perception du temps et de l’espace entrent en jeu et font que la danse est plus adaptee que les autres arts a l'evolution de ce siecle fluide et remplie de dichotomies.Pour bien comprendre l'importance de la preservation de ces biens, nous avons consacre un chapitre a la legislation sur le patrimoine culturel immateriel, en reference notamment a la danse et aux droits d'auteur, point essentiel, lorsque nous allons aborder les problemes lies aux archives, theme sur lequel se concentre une grande partie de notre travail.Apres avoir enquete sur les materiaux de la danse (avec une attention particuliere sur le corps du danseur, le nouvelle technologies et sur le rapport avec les arts plastiques), nous t...
The word fantasmata , used by Domenico di Piacenza in De arte et saltandi choreas ducendi , has b... more The word fantasmata , used by Domenico di Piacenza in De arte et saltandi choreas ducendi , has been investigated by many scholars and raised many debates. We could summarize the concept of fantasmata in that moment of suspension, full of energy and emotion, between movement and stasis, between the power and the act, which has many references to classical culture. Another word extremely complex is created by Cesare Brandi to describe an aesthetic phase of the perception of the work of art: the astanza . When the art is manifested to consciousness, condenses it into an image, it create a suspension of existence. Investigating the different meanings and connotations of the concepts of fantasmata and astanza , there are three issues that return strongly: image (with deep connections to the memory), time and space.
This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of an ICH. In the last ... more This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of an ICH. In the last years, a significant interest has grown for this and for cultural diversity as a form of enrichment. This led to the birth of two UNESCO Conventions (2003 and 2005). The aim is analysing how these Conventions have been incorporated in Italy and the problems that are arising with this incorporation. The example that will be addressed is the one of dance especially folk and the difficulty of its classification (ICH, cultural expression) and its subsequent safeguarding (is it better a museum or an archive to preserve the ‘memory of the ephemeral’?). Summary
“Memoria e materia della danza” e il frutto di 4 anni di ricerche condotto tra Italia e Francia. ... more “Memoria e materia della danza” e il frutto di 4 anni di ricerche condotto tra Italia e Francia. Il punto di vista dal quale vengono affrontate le varie tematiche e multidisciplinare e poliedrico, rifacendosi a quella formazione di storico dell’arte che puo scaturire in una facolta di beni culturali dove e forte il pensiero del padre del restauro Cesare Brandi. Si passa dunque da approfondimenti estetico filosofici, a digressioni giuridiche (soprattutto per cio che riguarda la tutela dei beni culturali e il diritto d’autore), da analisi storico artistiche, a questioni conservative. Numerosi i riferimenti all’arte contemporanea - caratterizzata da una crescente vocazione all'effimero - con cui la danza condivide i medesimi problemi conservativi. Da qui le riflessioni sugli archivi e i musei, oggi sempre piu sconvolti dai cambiamenti che investono la societa. Il fine ultimo e proporre un centro di studi coreutici in Italia, vagliando alcune realta europee. Fondamentale al fine di questa ricerca e risultato il ruolo dei danzatori e di esperti di danza, a cui e stata data voce tramite delle interviste, che valorizzano questo testo ricco di spunti di riflessione.
Il tango argentino, riconosciuto nel 2009 dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale dell’umani... more Il tango argentino, riconosciuto nel 2009 dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale dell’umanita, sta subendo un interessante processo evolutivo e di diffusione, che rende ancora piu delicata la sua protezione. Riteniamo che una possibilita di preservare questo bene sia di dare voce a figure importanti del tango e la scelta e ricaduta su due danzatori e artisti internazionali che nella loro formazione non hanno mai trascurato le origini e la tradizione: Pablo Moyano e Roberta Beccarini. ...
Intervista all'artista Guido Sileoni durante la realizzazione del murale, in via delle Rose a Tar... more Intervista all'artista Guido Sileoni durante la realizzazione del murale, in via delle Rose a Tarquinia, ispirato ai miti e alla vita degli Etruschi.
Il periodo tra fine '800 inizi '900 è contrassegnato da grandi cambiamenti in ambito coreutico e ... more Il periodo tra fine '800 inizi '900 è contrassegnato da grandi cambiamenti in ambito coreutico e un personaggio simbolo che incarna tante delle novità del nuovo secolo può essere ravvisato sicuramente in Isadora Duncan. Uno degli aggettivi più appropriati per descriverla è rivoluzionaria, tant'è che svariati articoli o libri a lei dedicati presentano nel titolo la parola rivoluzione (1). Revolution contiene il lemma evoluzione ed il binomio rivoluzione-evoluzione è centrale nella sua poetica. Alla domanda rivoltale sul perché danzasse a piedi nudi, peculiarità che la caratterizzò a tal punto che venne soprannominata "la danzatrice scalza" (epiteto che tra l'altro detestava), la risposta di Isadora fu che l'espressione e la sensibilità del piede umano erano state una delle più grandi vittorie nell'evoluzione umana. Ciò dimostra come fosse vicina e attenta alle novità della sua epoca-come le teorie evoluzioniste (2) appunto-e numerosi furono i "maestri" che la influenzarono. Non si deve infatti trascurare, analizzando questo personaggio, la fitta rete di rapporti con artisti, intellettuali di grande valore e tantissime altre figure di spicco della sua epoca (3). Tutti gli stimoli che lei ricevette da queste personalità hanno sicuramente contribuito a plasmare la sua complessità e poliedricità artistica. Ne scaturiscono idee innovative in diversi campi: dalla posizione sociale della donna, al concetto di corpo. Quest'ultimo veniva considerato in modo nuovo esaltando la nudità, che assumeva una diversa connotazione libera dall'ignoranza che la relegava a un mero istinto carnale, e la elevava ad espressione suprema della natura, la quale assurgeva a grande madre e maestra. Anche gli antichi greci vedevano nella natura l'apice di perfezione cui aspirare, per questo eccelsero nella sua imitazione, e Isadora mostrò un forte interesse per l'arte classica, che studiò approfonditamente. Non a caso al sentire il suo nome una delle prime immagini che ai più verrà in mente è quella di una donna vestita alla greca che danza scalza all'aperto o di fronte a monumenti antichi. Il posare davanti alle opere d'arte classica era un passatempo molto in voga fra le nobildonne di fine Ottocento, il cosiddetto statue posing (momento fondamentale dell'educazione delsartiana) (4). Appare pertanto bizzarro che proprio dall'antico e da un'usanza vicina alla moda del tempo sia nata una tale rivoluzione. Come spiega Isadora la sua intenzione non era quella di ritornare alla danza degli antichi greci, né che la danza del futuro fosse una rinascita delle danze antiche o di quelle delle tribù primitive (cosa che riteneva impossibile ed inutile). No, la danza del futuro sarebbe stata un movimento nuovo, il risultato dell'intera evoluzione attraverso cui è passata l'umanità. "Se ricerchiamo la vera origine della danza, se ritorniamo alla natura, troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell'eternità, che è sempre stata e sempre sarà la stessa" (5). Una danza eterna, insita nell'universo, sempre uguale, ma sempre diversa, per tale motivo una similitudine che Isadora usa spesso per descrivere il movimento e la danza è proprio quella delle onde del mare il cui moto, insieme a quello dei venti e della terra, esiste eternamente nella stessa armonia. Con lei avviene dunque una rottura che-ossimoricamente-si manifesta ripristinando il legame con il passato analizzato con un occhio estremamente attento e creativo, poiché l'ispirarsi all'antico era
The Museum, as a cultural institution, is undergoing a crisis related to what I would term Epheme... more The Museum, as a cultural institution, is undergoing a crisis related to what I would term Ephemeral Culture. The intention of the following essay is to investigate one possible solution to this crisis – Live Performance, and how to incorporate it effectively into the life of the Museum. The discussion begins with a theoretical analysis of the phenomenon of art outside the museum as well as live performance within the museum walls, in particular those which interact with the museum space as their “theatre”. Concrete examples of these events will be given, with an intense focus on the project “Dancing Museum”, the creative solutions which have been adopted in various museums (especially those exhibiting ethnographical and contemporary art) and the cultural festival like “Tarraco Viva”. In light of these examples emerges the necessity to free us of the conditioned and standard conceptions of “Museums”, in general. That is to say, the definition of “museum” can not only include architectural containers of “exhibits”, but must be expanded to embrace archeological sites, historical cities and cultural locations. Just as in the concept of “theatre”, we must eliminate the “fourth wall” and break forth from the architectural perimeters. This is an evolutionary step which is fundamental in order to adapt to the changing times – even if somewhat dangerous and uncertain. The obvious risks are that a “democracy” without a depth of education can lead to the desecration, and lack of artistic respect needed to conserve the nature and importance of the site, in and of itself. Therefore, it is inherent that education and guided experience, play an active and vital role. The appreciation of art can be learnt when felt as a powerful emotional experience, and hence respected. Above all, it is this “dialogue of the arts”, this subtle communicative power, which brings joy and reminds us of the original intentions of “museums” – sacred places of the Muses. In our modern times, there are many positive endeavors, which seek to reunite us with the power of art, even if they often fall into the traps of mere marketing.
Il termine fantasmata, utilizzato da Domenico di Piacenza nel De arte saltandi et choreas ducendi... more Il termine fantasmata, utilizzato da Domenico di Piacenza nel De arte saltandi et choreas ducendi, è stato indagato da molti studiosi e ha sollevato numerosi dibattiti. Potremmo riassumere il concetto di fantasmata in quell’attimo di sospensione, carico di energia ed emozione, tra il movimento e la stasi, tra la potenza e l’atto, che tanti rimandi ha con la cultura classica. Un altro termine estremamente complesso è quello creato da Cesare Brandi per descrivere una fase estetica della percezione dell'opera d'arte: l’astanza. Quando l’arte si manifesta alla coscienza, condensandosi in un’immagine, si crea una sospensione dell’esistenza. Indagando le diverse valenze e accezioni dei concetti di fantasmata e astanza, si notano tre tematiche che ritornano con forza: immagine (con profonde connessioni alla memoria), tempo e spazio.
Il ‘900 e il secolo in cui si sente maggiormente la necessita di conservare in opposizione al gra... more Il ‘900 e il secolo in cui si sente maggiormente la necessita di conservare in opposizione al grande scorrere degli eventi, e quindi proliferano archivi. Anche la danza ha questa “esigenza di memoria”. Quando si parla di artisti viventi certamente il piu importante archivio sono loro stessi, il loro corpo, il loro sapere, non a caso in Giappone le persone possono essere riconosciute come beni culturali proprio per il bagaglio di informazioni che portano in loro. Oggi, di contro, sempre meno danzatori scrivono e c’e il rischio che questo immenso patrimonio vada perduto. I danzatori ancora vivi sono fonti importantissime per la danza e il loro materiale costituisce un tesoro prezioso per i ricercatori, motivo per cui ho ritenuto opportuno effettuare delle interviste a personaggi del mondo della danza che hanno affrontato tali tematiche e di cui voglio condividere e mettere a confronto alcuni concetti. I casi presi ad esempio sono quelli di Francoise e Dominique Dupuy in Francia, che t...
<div> <p>This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of... more <div> <p>This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of an ICH. In the last years, a significant interest has grown for this and for cultural diversity as a form of enrichment. This led to the birth of two UNESCO Conventions (2003 and 2005). The aim is analysing how these Conventions have been incorporated in Italy and the problems that are arising with this incorporation. The example that will be addressed is the one of dance - especially folk - and the difficulty of its classification (ICH, cultural expression) and its subsequent safeguarding (is it better a museum or an archive to preserve the 'memory of the ephemeral'?).</p> </div>
Ce document vise a repondre a un discours sur la conservation du patrimoine culturel immateriel, ... more Ce document vise a repondre a un discours sur la conservation du patrimoine culturel immateriel, qu’est la danse.A partir d'un postulat philosophique esthetique, nous etudierons les problemes qui se posent avec un art dont l'essence reside dans l’ephemere.Une nouvelle perception du temps et de l’espace entrent en jeu et font que la danse est plus adaptee que les autres arts a l'evolution de ce siecle fluide et remplie de dichotomies.Pour bien comprendre l'importance de la preservation de ces biens, nous avons consacre un chapitre a la legislation sur le patrimoine culturel immateriel, en reference notamment a la danse et aux droits d'auteur, point essentiel, lorsque nous allons aborder les problemes lies aux archives, theme sur lequel se concentre une grande partie de notre travail.Apres avoir enquete sur les materiaux de la danse (avec une attention particuliere sur le corps du danseur, le nouvelle technologies et sur le rapport avec les arts plastiques), nous t...
The word fantasmata , used by Domenico di Piacenza in De arte et saltandi choreas ducendi , has b... more The word fantasmata , used by Domenico di Piacenza in De arte et saltandi choreas ducendi , has been investigated by many scholars and raised many debates. We could summarize the concept of fantasmata in that moment of suspension, full of energy and emotion, between movement and stasis, between the power and the act, which has many references to classical culture. Another word extremely complex is created by Cesare Brandi to describe an aesthetic phase of the perception of the work of art: the astanza . When the art is manifested to consciousness, condenses it into an image, it create a suspension of existence. Investigating the different meanings and connotations of the concepts of fantasmata and astanza , there are three issues that return strongly: image (with deep connections to the memory), time and space.
This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of an ICH. In the last ... more This essay deals with the topic of the juridical and conservative problem of an ICH. In the last years, a significant interest has grown for this and for cultural diversity as a form of enrichment. This led to the birth of two UNESCO Conventions (2003 and 2005). The aim is analysing how these Conventions have been incorporated in Italy and the problems that are arising with this incorporation. The example that will be addressed is the one of dance especially folk and the difficulty of its classification (ICH, cultural expression) and its subsequent safeguarding (is it better a museum or an archive to preserve the ‘memory of the ephemeral’?). Summary
“Memoria e materia della danza” e il frutto di 4 anni di ricerche condotto tra Italia e Francia. ... more “Memoria e materia della danza” e il frutto di 4 anni di ricerche condotto tra Italia e Francia. Il punto di vista dal quale vengono affrontate le varie tematiche e multidisciplinare e poliedrico, rifacendosi a quella formazione di storico dell’arte che puo scaturire in una facolta di beni culturali dove e forte il pensiero del padre del restauro Cesare Brandi. Si passa dunque da approfondimenti estetico filosofici, a digressioni giuridiche (soprattutto per cio che riguarda la tutela dei beni culturali e il diritto d’autore), da analisi storico artistiche, a questioni conservative. Numerosi i riferimenti all’arte contemporanea - caratterizzata da una crescente vocazione all'effimero - con cui la danza condivide i medesimi problemi conservativi. Da qui le riflessioni sugli archivi e i musei, oggi sempre piu sconvolti dai cambiamenti che investono la societa. Il fine ultimo e proporre un centro di studi coreutici in Italia, vagliando alcune realta europee. Fondamentale al fine di questa ricerca e risultato il ruolo dei danzatori e di esperti di danza, a cui e stata data voce tramite delle interviste, che valorizzano questo testo ricco di spunti di riflessione.
Il tango argentino, riconosciuto nel 2009 dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale dell’umani... more Il tango argentino, riconosciuto nel 2009 dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale dell’umanita, sta subendo un interessante processo evolutivo e di diffusione, che rende ancora piu delicata la sua protezione. Riteniamo che una possibilita di preservare questo bene sia di dare voce a figure importanti del tango e la scelta e ricaduta su due danzatori e artisti internazionali che nella loro formazione non hanno mai trascurato le origini e la tradizione: Pablo Moyano e Roberta Beccarini. ...
Intervista all'artista Guido Sileoni durante la realizzazione del murale, in via delle Rose a Tar... more Intervista all'artista Guido Sileoni durante la realizzazione del murale, in via delle Rose a Tarquinia, ispirato ai miti e alla vita degli Etruschi.
Il periodo tra fine '800 inizi '900 è contrassegnato da grandi cambiamenti in ambito coreutico e ... more Il periodo tra fine '800 inizi '900 è contrassegnato da grandi cambiamenti in ambito coreutico e un personaggio simbolo che incarna tante delle novità del nuovo secolo può essere ravvisato sicuramente in Isadora Duncan. Uno degli aggettivi più appropriati per descriverla è rivoluzionaria, tant'è che svariati articoli o libri a lei dedicati presentano nel titolo la parola rivoluzione (1). Revolution contiene il lemma evoluzione ed il binomio rivoluzione-evoluzione è centrale nella sua poetica. Alla domanda rivoltale sul perché danzasse a piedi nudi, peculiarità che la caratterizzò a tal punto che venne soprannominata "la danzatrice scalza" (epiteto che tra l'altro detestava), la risposta di Isadora fu che l'espressione e la sensibilità del piede umano erano state una delle più grandi vittorie nell'evoluzione umana. Ciò dimostra come fosse vicina e attenta alle novità della sua epoca-come le teorie evoluzioniste (2) appunto-e numerosi furono i "maestri" che la influenzarono. Non si deve infatti trascurare, analizzando questo personaggio, la fitta rete di rapporti con artisti, intellettuali di grande valore e tantissime altre figure di spicco della sua epoca (3). Tutti gli stimoli che lei ricevette da queste personalità hanno sicuramente contribuito a plasmare la sua complessità e poliedricità artistica. Ne scaturiscono idee innovative in diversi campi: dalla posizione sociale della donna, al concetto di corpo. Quest'ultimo veniva considerato in modo nuovo esaltando la nudità, che assumeva una diversa connotazione libera dall'ignoranza che la relegava a un mero istinto carnale, e la elevava ad espressione suprema della natura, la quale assurgeva a grande madre e maestra. Anche gli antichi greci vedevano nella natura l'apice di perfezione cui aspirare, per questo eccelsero nella sua imitazione, e Isadora mostrò un forte interesse per l'arte classica, che studiò approfonditamente. Non a caso al sentire il suo nome una delle prime immagini che ai più verrà in mente è quella di una donna vestita alla greca che danza scalza all'aperto o di fronte a monumenti antichi. Il posare davanti alle opere d'arte classica era un passatempo molto in voga fra le nobildonne di fine Ottocento, il cosiddetto statue posing (momento fondamentale dell'educazione delsartiana) (4). Appare pertanto bizzarro che proprio dall'antico e da un'usanza vicina alla moda del tempo sia nata una tale rivoluzione. Come spiega Isadora la sua intenzione non era quella di ritornare alla danza degli antichi greci, né che la danza del futuro fosse una rinascita delle danze antiche o di quelle delle tribù primitive (cosa che riteneva impossibile ed inutile). No, la danza del futuro sarebbe stata un movimento nuovo, il risultato dell'intera evoluzione attraverso cui è passata l'umanità. "Se ricerchiamo la vera origine della danza, se ritorniamo alla natura, troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell'eternità, che è sempre stata e sempre sarà la stessa" (5). Una danza eterna, insita nell'universo, sempre uguale, ma sempre diversa, per tale motivo una similitudine che Isadora usa spesso per descrivere il movimento e la danza è proprio quella delle onde del mare il cui moto, insieme a quello dei venti e della terra, esiste eternamente nella stessa armonia. Con lei avviene dunque una rottura che-ossimoricamente-si manifesta ripristinando il legame con il passato analizzato con un occhio estremamente attento e creativo, poiché l'ispirarsi all'antico era
The Museum, as a cultural institution, is undergoing a crisis related to what I would term Epheme... more The Museum, as a cultural institution, is undergoing a crisis related to what I would term Ephemeral Culture. The intention of the following essay is to investigate one possible solution to this crisis – Live Performance, and how to incorporate it effectively into the life of the Museum. The discussion begins with a theoretical analysis of the phenomenon of art outside the museum as well as live performance within the museum walls, in particular those which interact with the museum space as their “theatre”. Concrete examples of these events will be given, with an intense focus on the project “Dancing Museum”, the creative solutions which have been adopted in various museums (especially those exhibiting ethnographical and contemporary art) and the cultural festival like “Tarraco Viva”. In light of these examples emerges the necessity to free us of the conditioned and standard conceptions of “Museums”, in general. That is to say, the definition of “museum” can not only include architectural containers of “exhibits”, but must be expanded to embrace archeological sites, historical cities and cultural locations. Just as in the concept of “theatre”, we must eliminate the “fourth wall” and break forth from the architectural perimeters. This is an evolutionary step which is fundamental in order to adapt to the changing times – even if somewhat dangerous and uncertain. The obvious risks are that a “democracy” without a depth of education can lead to the desecration, and lack of artistic respect needed to conserve the nature and importance of the site, in and of itself. Therefore, it is inherent that education and guided experience, play an active and vital role. The appreciation of art can be learnt when felt as a powerful emotional experience, and hence respected. Above all, it is this “dialogue of the arts”, this subtle communicative power, which brings joy and reminds us of the original intentions of “museums” – sacred places of the Muses. In our modern times, there are many positive endeavors, which seek to reunite us with the power of art, even if they often fall into the traps of mere marketing.
Il termine fantasmata, utilizzato da Domenico di Piacenza nel De arte saltandi et choreas ducendi... more Il termine fantasmata, utilizzato da Domenico di Piacenza nel De arte saltandi et choreas ducendi, è stato indagato da molti studiosi e ha sollevato numerosi dibattiti. Potremmo riassumere il concetto di fantasmata in quell’attimo di sospensione, carico di energia ed emozione, tra il movimento e la stasi, tra la potenza e l’atto, che tanti rimandi ha con la cultura classica. Un altro termine estremamente complesso è quello creato da Cesare Brandi per descrivere una fase estetica della percezione dell'opera d'arte: l’astanza. Quando l’arte si manifesta alla coscienza, condensandosi in un’immagine, si crea una sospensione dell’esistenza. Indagando le diverse valenze e accezioni dei concetti di fantasmata e astanza, si notano tre tematiche che ritornano con forza: immagine (con profonde connessioni alla memoria), tempo e spazio.
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