[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Tre Leghe

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Repubblica delle Tre Leghe)
Tre Leghe
Tre Leghe - Stemma
Tre Leghe - Localizzazione
Tre Leghe - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome ufficialeLibero Stato delle Tre Leghe
Lingue parlateitaliano, romancio, tedesco, lombardo
CapitaleCoira
Dipendente da Confederazione Svizzera (in associazione)
DipendenzeValtellina
Politica
Forma di StatoStato associato
Forma di governoRepubblica federale oligarchica
Nascita1524
CausaArticoli di Ilanz
Fine1798
CausaGuerre napoleoniche
Territorio e popolazione
Bacino geograficoRezia
Massima estensione11.700 km2 nel XVI secolo
Evoluzione storica
Preceduto daLega Caddea
Lega Grigia
Lega delle Dieci Giurisdizioni
Succeduto da Repubblica Elvetica
Repubblica Cisalpina
Tre leghe grigioni. Non colorato, al centro della Bassa Engadina, l'exclave austriaca di Tarasp

Il Libero Stato delle Tre Leghe, noto informalmente anche come Grigioni, fu uno stato federale nato nel 1524 con gli accordi di Ilanz[1], stipulati tra la Lega Caddea, la Lega Grigia e la Lega delle Dieci Giurisdizioni[2]; il nuovo Stato si associò militarmente in perpetuo alla Svizzera pur non facendovi parte.

La lega succedette nel controllo del territorio al Principato vescovile di Coira, svuotandolo progressivamente di ogni potere pur senza abolirlo legalmente. Fino al 1803 Tarasp rappresentò un'exclave austriaca nel territorio dei Grigioni.

Le Tre Leghe costituirono uno dei primi esempi noti al mondo di una federazione, come neppure la Svizzera stessa era all’epoca essendo limitata a un patto confederale di unanimità, in quanto i suoi accordi costitutivi permettevano di obbligare giuridicamente una delle sue tre leghe a una decisione di politica estera quando le altre due fossero d’accordo.

Le Tre Leghe partirono dal territorio del decadente Principato e quindi della Diocesi, ossia gli attuali Grigioni compreso fin da subito l’italofona Bregaglia, ma non la Mesolcina portata sotto il controllo del Ducato di Milano, e la allora romancia val Venosta, mentre si erano stabilizzati su una linea simile a quella odierna i confini con l’Austria. Già nel 1408 la comunità di Poschiavo, che mai aveva avuto legami con la diocesi, aderì alla Lega Caddea approfittando dei disordini interni dei domini viscontei e portando in dote il controllo di un altro passo di scorta, quello del Bernina. Quasi un secolo dopo fu la Mesolcina, che invece era già sottoposta ecclesiasticamente al vescovo, a entrare nelle Tre Leghe nel 1495. Il collasso del ducato visconteo permise poi la conquista della Valtellina, che divenne un paese soggetto. Nel 1618 si ebbe invece una perdita territoriale, quando gli Asburgo conquistarono la val Venosta tranne la val Monastero, poi germanizzandola.

Nell’accordo di tipo federalistico alla base dello stato, le tre entità, pur rimanendo autonome e distinte, stipularono un patto per difendersi meglio dal potente vicino austriaco, che in ogni modo tentava di soggiogare queste regioni al fine di ottenere il controllo sui passi presenti nella regione.

In particolare in questo accordo si stabiliva che: tutte le strade dovevano essere aperte a chiunque; la decisione presa da due Leghe è vincolante anche per la terza; le discordie tra due Leghe trovano nella terza un arbitro; non si può negare giustizia né a un cittadino, né a un Comune o a una Lega; le conquiste territoriali appartengono a tutte e tre le Leghe; le spese di guerra sono a carico di tutti, anche del clero; le decisioni vengono prese in una Dieta annuale; il patto deve valere fin che dureranno le valli e le montagne. Con accordi parziali con la Confederazione elvetica stipulati nel 1497 dalla Lega Grigia e nel 1498 dalla Lega Caddea, lo stato delle Tre Leghe era considerato Stato associato alla Confederazione ("Zugewandte Ort").

Dal 1512 la Valtellina con i Contadi di Bormio e Chiavenna appartennero, pur con differenti livelli di sudditanza, alle Tre Leghe, fino a quando nel 1797 i rivoluzionari giacobini, abilmente sostenuti dai francesi, promossero una rivolta che giustificò l'intervento transalpino il 22 ottobre, primo brumaio.

La Valtellina grigione comprendeva la pieve di Samolaco, la pieve di Chiavenna, la pieve di Ardenno, la pieve di Berbenno, la pieve di Sondrio, la pieve di Tresivio, la pieve di Villa, la pieve di Mazzo e la pieve di Bormio.

  1. ^ Vazerol, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  2. ^ Grigioni, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 7 ottobre 2022.
Approfondimenti

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Svizzera: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Svizzera