Parents Television Council
Il Parents Television Council (PTC) è un gruppo di pressione statunitense fondato dal conservatore attivista L. Brent Bozell III nel 1995. L'associazione pubblica recensioni e ricerche non scientifiche sui programmi televisivi e sul potenziale effetto dannoso che potrebbero avere per lo sviluppo dei bambini.
Anche se le loro ricerche non sono supportate da nessun organismo indipendente o studi scientifici, e nonostante il numero di iscritti non raggiunge neanche l'1% della popolazione statunitense (12.000 membri fino all'ottobre 2010[1]), le dichiarazioni e le iniziative del PTC trovano sempre ampia copertura mediatica. Tipiche iniziative del PTC nei confronti di programmi considerati dannosi per i bambini sono l'invito a non guardarli per i telespettatori, a boicottare i loro spazi pubblicitari per gli inserzionisti e a limitare i loro contenuti o sospenderli per le emittenti che li trasmettono. Tali inviti sono spesso accompagnati da un'intensa campagna mediatica e da un massivo invio di reclami alla Federal Communications Commission.
Nel 2004 la Federal Communications Commission ha reso noto che il Parents Television Council è la fonte dal quale riceve la maggioranza di reclami[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Beooks Barnes, TV Watchdog Group Is on the Defensive, in The New York Times, 24 ottobre 2010. URL consultato il 21 agosto 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Philip Green, Primetime Politics: The Truth about Conservative Lies, Corporate Control, and Television Culture, Lanham, Maryland, Rowman & Littlefield, 2005, ISBN 0-7425-2107-9.
- Frederick S. Lane, The Decency Wars: The Campaign to Cleanse American Culture, Amherst, Prometheus Books, 2006, ISBN 1-59102-427-7.
- Jeremy Harris Lipschultz, Broadcast and Internet Indecency, New York, Routledge, 2008, ISBN 0-8058-5910-1.
- Monroe Edwin Price, The V-chip Debate, Philadelphia, Lawrence Erlbaum Associates, 1998, ISBN 0-8058-3062-6.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su parentstv.org.