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Migrazione umana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando le grandi migrazioni della preistoria, vedi Migrazioni umane preistoriche.

La migrazione umana è un movimento di individui da un'area geografica a un'altra[1], fatto con l'intenzione di alloggiarsi temporaneamente o permanentemente nella nuova area. La migrazione può essere sia interna quando un individuo si sposta all'interno di uno stato, sia esterna quando ci si sposta da uno stato a un altro[2]. La migrazione può riguardare individui, famiglie o larghi gruppi di persone. La migrazione umana è un fenomeno sociale dovuto a diversi possibili fattori: economici, politici, sociali e ambientali[3].

«Si portano dietro i figli, le mogli, i genitori appesantiti dalla vecchiaia. Alcuni, dopo un lungo errare, non si scelsero deliberatamente una sede, ma per la stanchezza occuparono quella più prossima; altri, con le armi, si conquistarono il diritto di una terra straniera. Alcune popolazioni, avventurandosi verso terre sconosciute, furono inghiottite dal mare, altre si stabilirono là dove la mancanza di tutto le aveva fatte fermare. Non tutti hanno avuto gli stessi motivi per abbandonare la loro patria e cercarne un'altra: alcuni, sfuggiti alla distruzione della loro città e alle armi nemiche e spogliati dei loro beni, si volsero ai territori altrui; altri furono cacciati da lotte intestine; altri furono costretti a emigrare per alleggerire il peso di un'eccessiva densità di popolazione; altri ancora sono stati cacciati dalla pestilenza o dai frequenti terremoti o da altri intollerabili flagelli di una terra infelice, altri, infine, si sono lasciati attirare dalla notizia di una terra fertile e fin troppo decantata. Ognuno ha lasciato la sua casa per una ragione o per l'altra. Questo, però, è certo: che nessuno è rimasto nel luogo dove è nato. Incessante è il peregrinare dell'uomo.»

Per convenzione, il nomadismo non è generalmente considerato come tipo di migrazione in quanto non vi è alcuna intenzione, da parte dei popoli nomadi, di stabilizzarsi in un'area specifica e gli spostamenti avvengono in maniera costante entro aree più o meno vaste, generalmente seguendo l'andamento delle stagioni[5]. Naturalmente neanche lo spostamento di persone dovuto a turismo o pellegrinaggio è un tipo di migrazione, perché neanche in questo caso vi è il presupposto di stabilirsi nel luogo di destinazione.

Gli individui che si spostano dal loro paese di origine a causa di disastri naturali o climatici, guerre civili o internazionali[6], o persecuzioni di varia natura vengono solitamente definiti rifugiati, o qualora lo spostamento avviene all'interno di un paese si parla di migrazione forzata. Una persona che cerca protezione internazionale a causa persecuzioni di qualunque natura o nel caso di frequenti e gravi violazioni dei diritti umani viene definita, invece, richiedente asilo.

La migrazione umana è proseguita, nel corso della sua storia, sia sotto forma di migrazione volontaria all'interno di una regione o di un Paese, sia sotto forma di migrazione involontaria o forzata. Quest'ultima riguarda o ha riguardato lo schiavismo, il traffico di esseri umani e la pulizia etnica.

L'insediamento o l'ingresso di persone in un luogo diverso da quello di origine è chiamato immigrazione, mentre lo spostamento dal luogo di origine verso un'altra destinazione prende il nome di emigrazione.

Piccole popolazioni che migrano per svilupparsi su un territorio senza insediamenti sono detti pati (insediamento di coloni) mentre i rifugiati sono coloro che per ragioni essenzialmente politiche e sociali abbandonano il proprio Stato, di cui sono cittadini e dove risiedono, per cercare rifugio in uno Stato straniero. L'organizzazione internazionale che si occupa delle migrazioni umane è l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, fondata nel 1951.

Classificazione migranti

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Esistono vari tipi di migranti, classificati o in base al motivo della migrazione, o se migrano legalmente o clandestinamente:

Ricongiungimento familiare: diritto del/lla cittadino/a straniero/a che vive in uno stato di richiedere l'ingresso dei familiari che risiedono all'estero, al fine di ristabilire in modo continuativo l'unità della propria famiglia.

Migrante ambientale: persona che è stata costretta a lasciare il proprio habitat tradizionale, temporaneamente o permanentemente causa di un'interruzione ambientale (naturale e/o causata dall'uomo) che ha messo in pericolo la sua esistenza e/o gravemente influito sulla qualità della sua vita (ad es. cambiamento climatico, siccità, alluvione, terremoto ecc...).

Richiedente asilo: è la persona che fuori dal proprio paese d'origine, presenta in un altro Stato domanda per il riconoscimento della protezione internazionale. questo rimane tale, finché le autorità competenti non decidono in merito alla stessa domanda di protezione.

Rifugiato: persona che, "nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato"[7].

Migrante verso un luogo ameno (amenity), migrante per motivi essenzialmente edonistici, ad esempio turisti che decidono di prendere residenza nel posto di vacanza o pensionati che scelgono di risiedere in un paese straniero[8][9][10].

Clandestino per il tempo

- Unlawful entry: colui/ colei che entra nel territorio di un Paese eludendo i controlli alla frontiera oppure con documenti falsi.

- Overstayer: colui/colei che è entrato regolarmente entrato nel Paese, ma poi rimane più del tempo che gli è stato permesso (es. scadenza del permesso di soggiorno o del visto).

Migrante economico: colui/colei che lascia il proprio Paese d'origine per ragioni puramente economiche non collegate alla definizione di rifugiato/a, o al fine di migliorare i propri mezzi di sostentamento.

Seconda generazione: persone figli/e dei migranti.

Conseguenze delle migrazioni

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Paesi di arrivo:

Vantaggi:

- Manodopera a basso costo

- L'arrivo di persone con competenze e capacità diverse da quelle già presenti

- L'arrivo dei migranti aumenta la fecondità e riduce quindi l'invecchiamento demografico

Svantaggi:

- Presenza di ghettizzazioni, che diventano aree di disagio sociale ma anche di criminalità[11][12] [13]

- Creazione di “no-go zones”, ovvero di aree di fatto escluse ai cittadini ed alle autorità locali[14][15][16][17][18]

- Problemi di integrazione con la popolazione residente

Paesi di origine

Vantaggi:

- Riduzione della pressione demografica

- Rimesse: invio di denaro da parte dei migranti alle loro famiglie ancora rimaste in patria

Svantaggi:

- Moltissimi giovani dei Paesi poveri abbandonano i loro luoghi d'origine lasciando spesso una famiglia con troppa poca mano d'opera

  1. ^ migrazióne in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 30 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2019).
  2. ^ (EN) Rogelio, Saenz e Maria Isabel, Ayala, International Encyclopedia of the Social Sciences, a cura di Sandy Jr., Darity, vol. 2, 2ª ed., Farmington Hills, MI, Macmillan, 2008, pp. 156-158.
  3. ^ Alexandra Porumbescu, The European Institutional Actors in Handling Migration, in Sociology and Social Work Review, vol. 2, 2018, p. 41. URL consultato il 30 giugno 2019.
  4. ^ https://www.filosofico.net/consolatioh.htm
  5. ^ Ricerca | Garzanti Linguistica, su garzantilinguistica.it. URL consultato il 1º luglio 2019.
  6. ^ Antonello Pasini,Effetto serra, effetto guerra. Clima, conflitti, migrazioni: l'Italia in prima linea., 2017, Chiarelettere, Milano
  7. ^ Convenzione sullo Statuto dei Rifugiati - Ginevra 1951, su it.wikisource.org.
  8. ^ https://www.researchgate.net/figure/Classificazione-per-i-diversi-tipi-di-migranti-per-amenity-Fonte-Beismann-et-al_fig1_271131911
  9. ^ https://bioone.org/journals/mountain-research-and-development/volume-36/issue-4/MRD-JOURNAL-D-16-00042.1/Amenity-Migration-in-the-Alps--Applying-Models-of-Motivations/10.1659/MRD-JOURNAL-D-16-00042.1.full
  10. ^ https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/27/migrazioni-inverse-dalla-citta-alla-campagna-il-caso-spagnolo-dellalpujarra
  11. ^ L'impatto dell'esclusione e della povertà educativa sul disagio giovanile, su Openpolis. URL consultato il 26 agosto 2024.
  12. ^ Discriminazione e razzismo fanno aumentare i crimini?, su linkiesta.it.
  13. ^ Arianna Caccia, Le teorie sociologiche del degrado: tra mostri sociali e giungle urbane, su Sociologicamente, 22 febbraio 2019. URL consultato il 26 agosto 2024.
  14. ^ Emanuel Pietrobon, Quali sono (e dove sono) le no go zone in Europa, su InsideOver, 15 maggio 2021. URL consultato il 26 agosto 2024.
  15. ^ Lucio Leante, Zone “no-go”: dove i multiculturalisti disintegrano l’Europa, su L'Opinione delle Libertà, 31 marzo 2021. URL consultato il 26 agosto 2024.
  16. ^ In Europa esistono le "no-go zones"? – Analisi Difesa, su analisidifesa.it, 23 agosto 2024. URL consultato il 26 agosto 2024.
  17. ^ Merkel says Germany has ‘no-go areas;’ gov’t won’t say where - The Washington Post, su web.archive.org, 28 febbraio 2018. URL consultato il 26 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2018).
  18. ^ (EN) Robert Chalmers, Is Molenbeek really a no-go zone?, su British GQ, 21 giugno 2017. URL consultato il 26 agosto 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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