[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Giuseppe Micheli (ingegnere)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Giuseppe Micheli (1823))
Giuseppe Micheli

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXIII, XIV, XV
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioingegnere navale
Professionemilitare di carriera
Giuseppe Micheli
NascitaLivorno, 30 maggio 1823
MorteCastellammare di Stabia, 1º aprile 1883
Dati militari
Paese servito Granducato di Toscana
Italia (bandiera) Italia
Forza armataMarina del Granducato di Toscana
Regia Marina
CorpoGenio navale
Anni di servizio1861-1883
GradoIspettore generale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Uomini della Marina, 1861-1946[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Giuseppe Micheli (Livorno, 30 maggio 1823Castellammare di Stabia, 1º aprile 1883) è stato un generale e ingegnere italiano.

Come Ispettore del Corpo del genio navale fu progettista della navi da battaglia classe Ruggiero di Lauria realizzate in tre esemplari tra il 1881 e il 1891.

Il varo della nave da battaglia Ruggiero di Lauria nel 1884.

Nacque a Livorno il 30 maggio 1823.[1] Specializzatosi come costruttore navale nella marina mercantile, nel 1859 entrò nella marina militare del Granducato di Toscana in qualità di ingegnere costruttore.[1]

Nel 1861, alla costituzione del Regno d'Italia, passò in servizio presso la Regia Marina in qualità di ingegnere di 1ª classe.[1]

Fu direttore delle costruzioni navali dell'Arsenale Mediceo di Livorno tra il 1959 e il 1867, periodo nel quale vennero realizzate la pirofregata Conte Verde e la corvetta Magenta.[1] Tra il 1868 e il 1877 fu direttore dell'arsenale di Venezia, e nominato membro del Consiglio superiore di Marina, ricoprì tale incarico tra il 1877 e il 1880.[1]

Successivamente, e fino alla sua morte, fu membro del Comitato per i disegni della navi.[1]

Deputato del Regno d'Italia per tre legislature, XIII, XIV, XV, in quel periodo fu progettista della navi da battaglia della classe Ruggiero di Lauria realizzate in tre esemplari tra il 1881 e il 1891.[1]

Si spense a Castellammare di Stabia il 1 aprile 1883.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i Alberini, Prosperini 2016, p. 353.
  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • (EN) Robert Gardiner, Conway's All the World's Fighting Ships: 1860–1905, Annapolis, Conway Maritime Press, 1979, ISBN 0-85177-133-5.
  • Giorgio Giorgerini e Augusto Nani, Le navi di linea italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1966.
  • Giorgio Giorgerini e Augusto Nani, Almanacco storico delle navi militari d'Italia 1861-1975, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1978.
  • Cesare Augusto Levi, Navi da guerra costruite nell'Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896, Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1896.