2026
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
DI BILANCIO
COVER
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
DI BILANCIO
2026
Presentato dal Ministro dell’economia e delle finanze
Giancarlo Giorgetti
al Consiglio dei ministri il 14 ottobre 2025
PREMESSA
Il Documento Programmatico di Bilancio (DPB) per il 2026 viene presentato in
concomitanza con l’avvio del processo di revisione del Regolamento (UE) n. 473/2013,
che disciplina modalità di presentazione e contenuti dei DPB per i paesi dell’area
dell’euro. La revisione si colloca in continuità con la riforma del quadro di governance
economica europea entrata in vigore nel 2024.
Il 2 ottobre 2025, la Commissione europea ha pubblicato un pacchetto di
proposte legislative – il cosiddetto simplification package – che interviene su diversi
regolamenti, tra cui il n. 473/2013. Le modifiche proposte mirano ad allineare tale
regolamento al nuovo assetto normativo, eliminando riferimenti e strumenti non più
coerenti con il quadro riformato e aggiornando i contenuti in funzione dei nuovi
strumenti di programmazione, i Piani strutturali di bilancio di medio termine
(PSBMT).
In attesa dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni del Regolamento (UE)
n. 473/2013, il presente documento è stato redatto in conformità alle istruzioni
operative recentemente trasmesse dalla Commissione europea.
Il DPB 2026 recepisce le indicazioni formulate in sede di coordinamento tecnico
e istituzionale e che hanno previsto un aggiornamento dei contenuti tabellari e
l’esclusione di alcune delle tavole che in precedenza costituivano un contenuto
obbligatorio. In particolare, non è richiesta la consueta tavola relativa alle misure
discrezionali di bilancio. Tuttavia, al fine di rafforzare il contenuto informativo del
presente Documento, si è ritenuto opportuno comunque corredarlo con la descrizione
dell’articolazione della manovra di finanza pubblica che sarà presentata al
Parlamento.
Come previsto dalle indicazioni europee, sono stati inoltre introdotti elementi
informativi aggiuntivi nei prospetti quantitativi del Documento, al fine di garantirne
la coerenza con i contenuti della Relazione annuale sui progressi compiuti
nell’attuazione del PSBMT.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE i
INDICE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO 1
I.1 Tendenze recenti dell’economia e della finanza pubblica 1
I.2 Previsione macroeconomica a legislazione vigente e programmatica 4
I.3 Validazione delle previsioni ufficiciali da parte del’UPB 5
I.4 Quadro di finanza pubblica a legislazione vigente 5
I.5 Quadro programmatico di finanza pubblica 8
I.6 La politica di bilancio per il 2026 10
I.7 Evoluzione prevista del rapporto debito/PIL 12
II. LE AZIONI DI RIFORMA E INVESTIMENTO E
LE RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
EUROPEA 15
III. TAVOLE 25
APPENDICE: NOTE METODOLOGICHE 31
Breve descrizione dei modelli utilizzati 31
Modello Econometrico ITEM sull'economia Italiana 31
QUEST III - Italy 31
Modello ITFIN 32
MACGEM-IT - Il Modello CGE per Economia Italiana 32
Stima del prodotto potenziale, dell’output gap e dei saldi strutturali 33
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE I
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
INDICE DELLE TABELLE
Tabella I.6-1 : Impatto stimato delle misure discrezionali della manovra di finanza
pubblica 12
Tabella II.1-1 : Raccomandazioni specifiche per il paese: Raccomandazione 1 15
Tabella II.1-2 : Raccomandazioni specifiche per il paese: Raccomandazione 2 18
Tabella II.1-3 : Raccomandazioni specifiche per il paese: Raccomandazione 3 19
Tabella II.1-4 : Raccomandazioni specifiche per il paese: Raccomandazione 4 21
Tabella II.1-5 : Raccomandazioni specifiche per il paese: Raccomandazione 5 22
Tabella II.1-6 : Raccomandazioni specifiche per il paese: Raccomandazione 6 23
Tabella III.1-1 : Indicatore di spesa netta nel quadro programmatico (EU 1.a) –
(Var. %) 25
Tabella III.1-2 : Principali variabili (EU 1.b) 25
Tabella III.1-3 : Quadro Macroeconomico programmatico (EU 2) 26
Tabella III.1-4 : Ipotesi di base (EU 3) 26
Tabella III.1-5 : Quadro programmatico di finanza pubblica (EU 4) 27
Tabella III.1-6 : Amministrazioni pubbliche: previsioni di uscite e entrate a politiche
invariate, articolate per le principali categorie (EU 5) 28
Tabella III.1-7 : Sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza (EU 6) 29
Tabella III.1-8 : Prestiti del dispositivo per la ripresa e la resilienza (EU 7) 29
INDICE DELLE FIGURE
Figura I.7-1 : Indebitamento netto, saldo primario e debito della pa (% del PIL) 13
II MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
Il presente Documento conferma le previsioni dello scenario macroeconomico e
di finanza pubblica a legislazione vigente e programmatico del Documento
programmatico di finanza pubblica (DPFP) 2025 1.
I.1 TENDENZE RECENTI DELL’ECONOMIA E DELLA FINANZA PUBBLICA
Nella prima parte del 2025, l’economia globale è stata segnata da conflitti
internazionali e dal nuovo regime tariffario introdotto dagli Stati Uniti. Dopo un dazio
universale del 10 per cento e vari aumenti settoriali fino al 50 per cento per acciaio,
alluminio e rame, gli Stati Uniti hanno avviato trattative bilaterali: con la Cina si è
raggiunta una tregua che ha ridotto parzialmente le tariffe, con il Regno Unito è stato
concordato un dazio uniforme del 10 per cento, mentre con l’Unione Europea l’intesa
di Turnberry ha fissato un’aliquota al 15 per cento. Queste dinamiche hanno favorito
la riorganizzazione degli scambi e il rafforzamento di nuove aree di integrazione, come
il rilancio dei negoziati UE-Mercosur 2 e la spinta del partenariato asiatico RCEP 3.
L’incertezza legata ai dazi ha raggiunto livelli elevati nella prima metà dell’anno,
ma il commercio mondiale ha mostrato resilienza, sostenuto dagli acquisti anticipati
delle imprese. Tale fenomeno, tuttavia, ha accentuato gli squilibri globali, con
l’aumento del deficit degli Stati Uniti e del surplus di Cina e Unione Europea. Nel
complesso, gli scambi sono cresciuti più del previsto, portando l’Organizzazione
mondiale del commercio (OMC) a rivedere al rialzo le stime di crescita del commercio
globale per l’intero 2025 (+2,4 per cento), anche in considerazione del forte impulso
degli investimenti in intelligenza artificiale e di un contesto favorevole di disinflazione,
politiche fiscali espansive e solida occupazione nelle principali economie.
Sul fronte della crescita, l’OCSE ha rivisto al rialzo le stime globali al 3,2 per
cento per il 2025, pur prevedendo un rallentamento l’anno successivo. Negli Stati Uniti
l’economia si è mostrata resiliente, sostenuta da consumi e industria, mentre
l’Eurozona ha subito una frenata, dovuta all’incertezza del contesto globale, con
Germania e Italia più deboli rispetto a Francia e Spagna. Il Regno Unito ha recuperato
moderatamente, la Cina è rimasta su ritmi sostenuti grazie agli stimoli fiscali e il
Giappone ha beneficiato della domanda interna, pur con prospettive di rallentamento.
Le pressioni sui prezzi si sono attenuate, soprattutto grazie al calo dei prezzi
energetici, ma in alcuni Paesi l’inflazione resta elevata: nei Paesi dell’area OCSE si è
ridotta al 4,3 per cento nella prima metà dell’anno, seppur con dinamiche diverse:
1
Nelle more della riforma della disciplina nazionale in materia di contabilità e finanza pubblica in corso
di definizione, il DPFP 2025 è stato adottato dal Governo alla luce degli elementi di indirizzo delineati
con le risoluzioni, di identico contenuto, approvate all’unanimità dalle Commissioni parlamentari
competenti del Senato e della Camera (il 17 e il 18 settembre, rispettivamente risoluzione n. 7-00028 e
n. 7-00329), nonché il 24 settembre dall’Assemblea del Senato (n. 7-00028).
2
Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay.
3
Comprende i paesi dell’ASEAN (Vietnam, Malesia, Tailandia, Singapore, Indonesia, Filippine, Cambogia,
Repubblica dell’Unione del Myanmar, Repubblica Popolare Democratica del Laos, Stato del Brunei) e
cinque partner dell’area Asia-pacifico (Australia, Cina, India, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di
Corea).
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 1
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
discesa contenuta in Eurozona e Stati Uniti, nuovo aumento in Regno Unito e Giappone,
spinto dai prezzi alimentari, stabilità in Cina. Le prospettive restano incerte, tra effetti
inflattivi dei dazi e spinte disinflazionistiche legate al minor costo del petrolio e alla
possibile diversione dei flussi commerciali.
Le politiche monetarie si sono mosse in modo differenziato. La Federal Reserve
ha avviato un primo taglio prudente dei tassi a settembre, mentre la BCE ha proseguito
nel percorso di riduzione portando il tasso sui depositi al 2 per cento. La Banca
d’Inghilterra ha ridotto i tassi, pur a fronte di inflazione crescente, mentre in Cina
la politica monetaria è rimasta molto accomodante in un contesto deflazionistico.
In Giappone la banca centrale ha interrotto la stretta per non compromettere
la competitività delle esportazioni.
Nei mercati finanziari, il 2025 è stato segnato da volatilità, ma anche da risultati
positivi. Le borse hanno registrato rialzi diffusi, con le piazze europee e asiatiche in
crescita nella prima parte dell’anno e Wall Street trainata dai colossi tecnologici legati
all’intelligenza artificiale. Anche i mercati obbligazionari hanno visto una riduzione
dei rendimenti, in particolare negli Stati Uniti, mentre l’euro si è apprezzato
sensibilmente rispetto a dollaro, yen e renminbi. In Cina, nonostante le fragilità
immobiliari, la liquidità pubblica ha alimentato un boom azionario.
Guardando avanti, le prospettive segnalano un rallentamento della crescita
globale tra la fine del 2025 e il 2026, con rischi legati a tensioni geopolitiche,
incertezze fiscali e fragilità finanziarie in un contesto di tassi reali più elevati.
Tuttavia, la prosecuzione dell’allentamento monetario internazionale e l’ondata di
investimenti nell’intelligenza artificiale potrebbero sostenere l’economia, bilanciando
parzialmente le pressioni negative.
Con riferimento all’economia italiana, la crescita nella prima metà del 2025 è
risultata solo lievemente inferiore rispetto alle attese. Tale risultato è stato conseguito
nonostante le molteplici fonti di incertezza legate all’evoluzione del contesto
commerciale globale e di quello geopolitico. In particolare, il PIL italiano è cresciuto
dello 0,3 per cento nel primo trimestre, mentre nel secondo trimestre ha registrato
una lieve contrazione dello 0,1 per cento. La crescita acquisita per il 2025 si attesta
allo 0,5 per cento.
La volatilità che ha caratterizzato i primi otto mesi dell'anno ha influito
negativamente sull'andamento dei flussi commerciali. Tale contesto di incertezza ha
inoltre condizionato le scelte delle imprese e frenato la propensione alla spesa delle
famiglie. I consumi delle famiglie hanno registrato un andamento al di sotto delle
aspettative, con una crescita contenuta nel primo trimestre seguita da una sostanziale
stagnazione nel secondo. Diversamente, la dinamica degli investimenti ha consolidato
la tendenza positiva già osservata negli ultimi mesi del 2024. In particolare, gli
investimenti nel settore delle costruzioni hanno beneficiato, tra gli altri fattori,
dell'avanzamento dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il contributo della domanda estera netta alla crescita del PIL è stato
significativamente condizionato dall'andamento anomalo dei flussi commerciali. Nel
primo trimestre si è registrata una marcata accelerazione delle esportazioni, coerente
con la dinamica globale determinata dall'anticipazione degli acquisti statunitensi, con
un conseguente apporto positivo alla crescita. Nel secondo trimestre, per contro, il
ridimensionamento registrato ha riflesso in larga parte una normalizzazione dei volumi
di scambio. Contestualmente, si è osservato un rallentamento nella crescita delle
importazioni, accompagnato da una diminuzione del relativo deflatore.
Le prospettive a breve termine si confermano moderatamente positive. Per
quanto riguarda le imprese, le più recenti indagini qualitative delineano una tendenza
2 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
al miglioramento, seppure con marcate eterogeneità settoriali. A settembre l’ISTAT
ha rilevato un ulteriore aumento della fiducia nei servizi, mentre nella manifattura la
fiducia si è mantenuta a un livello superiore alla media del secondo trimestre.
Analogamente, l'indagine PMI 4 segnala un miglioramento del sentiment manifatturiero,
con l'indicatore che, nel terzo trimestre, ha registrato una media superiore a quella
del trimestre precedente. Per i servizi emerge invece un quadro più stabile e che si
mantiene in territorio espansivo. Infine, in settembre, l’indicatore di fiducia dei
consumatori calcolato dall’ISTAT, seppure in lieve calo rispetto al mese precedente,
si è mantenuto ad un livello superiore alla media del secondo trimestre.
Per la seconda metà dell’anno si prevede una minore volatilità, senza le forti
oscillazioni che hanno caratterizzato l’andamento dei flussi commerciali della prima
parte del 2025. L’evoluzione attesa dovrebbe quindi consentire una moderata
accelerazione della crescita, sostenuta da segnali incoraggianti provenienti dalla
produzione manifatturiera, dalla tenuta del mercato del lavoro e dal dissolversi di
alcune incertezze legate agli accordi tariffari.
Nell’ambito del settore industriale, la produzione è tornata a calare in agosto (-
2,4 per cento) anche per via del persistere della contrazione nell’attività estrattiva.
Di contro il calo della manifattura è più contenuto e tale da determinare stazionarietà
in termini di valore acquisito al terzo trimestre. Per quanto riguarda i servizi,
nonostante la stagnazione del fatturato in volume rilevata a luglio, la variazione
acquisita per il terzo trimestre resta positiva.
Nel mercato del lavoro è proseguita, pur rallentando, la tendenza alla crescita:
in agosto gli occupati sono aumentati dello 0,4 per cento su base annua, mentre il
tasso di disoccupazione si è stabilizzato intorno al 6 per cento, mantenendosi sui livelli
più bassi della serie storica. Il tasso di occupazione e la partecipazione al mercato del
lavoro permangono su valori storicamente elevati.
Per quanto riguarda la finanza pubblica, sulla base delle più recenti stime di
consuntivo pubblicate dall’ISTAT 5, l’indebitamento netto risulta pari, rispettivamente,
al 7,2 e al 3,4 per cento del PIL nel 2023 e 2024, in linea con le stime provvisorie di
aprile riportate nel Documento di finanza pubblica (DFP).
Risulta confermata la rilevante riduzione del rapporto deficit/PIL nel 2024
rispetto al 2023, nonostante l’incremento ― già ampiamente scontato nel PSBMT e
riconducibile alla fase di politica monetaria restrittiva della BCE ― della spesa per
interessi dal 3,6 al 3,9 per cento del PIL. La diminuzione del deficit è dunque dovuta
al notevole miglioramento (di 4,1 punti percentuali) del saldo primario, tornato
positivo (0,5 per cento del PIL) per la prima volta dall’inizio della pandemia 6.
Riguardo agli andamenti del debito pubblico, le stime più recenti beneficiano
della revisione al rialzo del PIL nominale, che comportano una riduzione del rapporto
debito/PIL per il 2023 (dal 134,6 al 133,9 per cento) e per il 2024 (dal 135,3 al 134,9
per cento). Come già descritto nel DFP, l’aumento osservato nel 2024 rispetto all’anno
precedente è determinato da fattori che esulano da recenti decisioni di bilancio:
4
L'indice PMI (Purchasing Managers' Index) è un indicatore composito della congiuntura economica
elaborato sulla base di indagini mensili condotte presso i direttori degli acquisti delle imprese. L'indicatore
assume valori compresi tra 0 e 100: valori superiori a 50 segnalano un'espansione dell'attività economica
rispetto al mese precedente, mentre valori inferiori indicano una contrazione.
5
ISTAT, ‘Conti Economici Nazionali’, 22 settembre 2025.
6
Vale la pena evidenziare in questa sede che tale stima risulta di 0,1 punti percentuali superiore rispetto
a quella di aprile.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 3
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
l’incremento della spesa per interessi in termini di cassa (+12 per cento) e l’utilizzo
dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi maturati negli anni precedenti.
I.2 PREVISIONE MACROECONOMICA A LEGISLAZIONE VIGENTE E
PROGRAMMATICA
Come indicato per la definizione del quadro macroeconomico contenuto nel
DPFP, ai fini dell’elaborazione delle previsioni sono stati integrati i dati di contabilità
nazionale disponibili fino a fine settembre 2025 7. Le stime di crescita sono state
formulate secondo principi di cautela e prudenza, in linea con le previsioni di consenso.
Nello scenario a legislazione vigente, la crescita del PIL nel 2025 è stata rivista
allo 0,5 per cento. Si attende, tuttavia, una dinamica più vivace dei consumi delle
famiglie negli ultimi trimestri, sostenuta dall'aumento delle retribuzioni reali. Il
graduale attenuarsi delle incertezze sui dazi dovrebbe favorire il commercio
internazionale. Per il biennio 2026-2027 si prevede una crescita dello 0,7 in ciascun
anno; nel 2028, la crescita sale allo 0,8 per cento, trainata dai consumi e dagli
investimenti. La domanda estera netta contribuirebbe negativamente nel 2026, per
poi diventare neutrale dal 2027. Il mercato del lavoro mostrerebbe un andamento
positivo, con il tasso di disoccupazione in calo dal 6,0 al 5,7 per cento. L'inflazione
misurata dal deflatore del PIL scenderebbe dal 2,3 per cento del 2025 al 2,0 per cento
nel 2026.
A questo quadro di base si affiancano gli interventi previsti nello scenario
programmatico, che include le misure del Governo volte a perseguire gli obiettivi di
politica economica e fiscale. La prossima manovra di bilancio prevede un'ulteriore
riduzione del prelievo delle imposte dirette per le fasce di reddito finora escluse da
interventi simili, nonché il rafforzamento del sostegno alle famiglie più numerose.
Questi interventi determineranno un graduale impulso favorevole sui consumi rispetto
al quadro tendenziale. In particolare, per il 2026 il tasso di crescita del PIL è
confermato allo 0,7 per cento, mentre nel 2027 l'espansione dell'attività economica
raggiungerebbe lo 0,8 per cento, superando quanto previsto a legislazione vigente.
Tale accelerazione rifletterebbe sia il protrarsi degli effetti delle misure fiscali sia la
maggiore spesa della Pubblica Amministrazione, resa possibile dagli spazi di bilancio
assicurati dal rispetto degli obiettivi di crescita della spesa netta. Nel 2028, si
confermerebbe una crescita dello 0,9 per cento, con un tasso di disoccupazione
leggermente inferiore al tendenziale. Per quanto riguarda i prezzi, la dinamica del
deflatore del PIL nello scenario programmatico scenderebbe dal 2,1 per cento del 2026
all'1,7 per cento nel 2027, per poi risalire all'1,8 per cento nel 2028, risultando
lievemente superiore al tendenziale nel 2026 e inferiore nel 2027.
7
La revisione dei conti economici trimestrali pubblicata dall'ISTAT il 3 ottobre ha lasciato invariate
le variazioni congiunturali e tendenziali del PIL, con modifiche marginali limitate esclusivamente ad
alcune dinamiche interne ai singoli comparti della domanda aggregata. Risulta inoltre confermata la
variazione acquisita per il 2025, pari allo 0,5 per cento.
4 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
I.3 VALIDAZIONE DELLE PREVISIONI UFFICIALI DA PARTE DELL’UPB
Le previsioni macroeconomiche nello scenario a legislazione vigente e in quello
programmatico sono state validate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio,
rispettivamente in data 29 settembre e 8 ottobre 2025.
I.4 QUADRO DI FINANZA PUBBLICA A LEGISLAZIONE VIGENTE
Nel primo semestre del 2025, gli indicatori di finanza pubblica mostrano
un miglioramento rispetto al 2024, con il rapporto deficit/PIL che risulta pari al 5,0
per cento, contro il 5,9 per cento dello stesso semestre del 2024 8. Inoltre, rispetto alle
proiezioni di aprile 9, il livello atteso del PIL nominale risulta più elevato e le previsioni
del conto economico della PA più favorevoli, sul lato sia della spesa, sia delle entrate.
Di conseguenza, il saldo primario nell’anno in corso è atteso allo 0,9 per cento del PIL,
superiore rispetto alla previsione del DFP (0,7 per cento), mentre il deficit si
collocherebbe sulla soglia del 3 per cento del PIL (3,3 per cento nel DFP).
Il miglioramento delle prospettive di finanza pubblica per l’anno in corso si riflette
anche sulle previsioni a legislazione vigente del prossimo triennio. In particolare, il
deficit è previsto scendere al di sotto del 3 per cento del PIL nel 2026 (al 2,7 per
cento), in coerenza con l’obiettivo, più volte ribadito, di uscire dalla Procedura per
disavanzi eccessivi. Il deficit si manterrebbe su un sentiero di progressiva riduzione,
fino a raggiungere il 2,1 per cento del PIL nel 2028.
Le proiezioni scontano l’andamento della spesa per interessi passivi, prevista in
graduale ascesa, dal 3,9 per cento del PIL nel 2024 al 4,3 per cento nel 2028. Ciò è
dovuto sia alla dinamica crescente dello stock di titoli governativi, sia all’accumularsi,
nello stock stesso, di titoli emessi negli anni passati, che hanno recepito gli effetti
della restrizione monetaria attuata dalla BCE dalla seconda metà del 2022 fino a inizio
2024.
L’incremento della spesa per interessi è stato rivisto al ribasso rispetto alle
proiezioni di aprile, in primis grazie ad un significativo miglioramento della percezione
del rischio Paese da parte degli investitori istituzionali, con conseguente riduzione dei
rendimenti dei titoli di Stato italiani. Tale sviluppo è stato possibile anche grazie al
miglioramento del rating della Repubblica deliberato da Standard & Poor's (ad aprile)
e da Fitch (a settembre): un’evoluzione che riflette la presa d’atto da parte degli
analisti e dei mercati finanziari di una gestione prudente della politica fiscale, resa
possibile anche dalla stabilità politica del Paese maturata nella legislatura in corso.
In continuità con le proiezioni del DFP, il saldo primario è atteso in graduale
miglioramento, fino al 2,2 per cento del PIL nel 2028, innescando così la discesa del
rapporto deficit/PIL. La dinamica è influenzata principalmente dalla prosecuzione del
processo di ricomposizione della spesa pubblica, che vede un ulteriore contenimento
8
ISTAT, ‘Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti
delle società – II trimestre 2025’, 3 ottobre 2025. È opportuno ricordare che il rapporto deficit /PIL risulta
mediamente molto più elevato nel primo semestre (negli ultimi 10 anni, in media vale il 70 per cento del
dato annuale), a causa della distribuzione non regolare nel corso dell'anno delle voci di spesa e di entrata,
al numeratore, e della maggiore uniformità del PIL, al denominatore.
9
In quanto incorpora le revisioni al rialzo dei dati di consuntivo ISTAT relativi al biennio 2023-2024, che
più che compensano la revisione al ribasso del tasso di crescita previsto per quest’anno.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 5
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
della spesa primaria corrente (dal 41,3 per cento del PIL nel 2025 al 40,4 per cento nel
2028), anche attraverso l’attuazione del programma di revisione della spesa già
pianificato e avviato. Il ruolo degli investimenti pubblici risulta salvaguardato: sono,
infatti, previsti salire al 3,8 per cento del PIL nel 2026, rimanere invariati nel 2027, e
attestarsi al 3,5 per cento nel 2028, un livello indubbiamente elevato su base storica.
Per le entrate tributarie e contributive, nonostante la moderazione attesa del
tasso di crescita dell’occupazione, l’andamento del gettito si manterrebbe comunque
vivace, seguendo in media nell’arco del triennio un ritmo di variazione leggermente
inferiore rispetto alla crescita del PIL nominale.
Stima di crescita della spesa netta per il 2024 e andamenti tendenziali negli anni 2025-
2028
Nello scenario tendenziale di finanza pubblica l’indicatore della spesa netta 10 è
stimato ridursi del 2,0 per cento nel 2024 e crescere dell’1,3 per cento nel 2025,
diminuendo cumulativamente dello 0,7 per cento nei due anni 11.
L’aggiornamento dei dati comporta una lieve revisione della stima di crescita
dell’indicatore nel 2024 rispetto alla Relazione annuale sui progressi compiuti di aprile
(Sezione I del DFP 2025), in cui si indicava una riduzione del 2,1 per cento per il 2024.
Nel 2024 la riduzione percentuale annua della spesa primaria (-4,5 per cento)
contribuisce in modo sostanziale al calo dell’indicatore di spesa netta. Tale riduzione
riflette il ridimensionamento delle spese per contributi agli investimenti legati al
Superbonus. Nel 2025, la spesa primaria è prevista crescere a un tasso del 3,1 per
cento, che risulta inferiore alle attese di aprile.
Nei due anni, la dinamica delle spese finanziate da trasferimenti UE, delle entrate
di natura discrezionale e della componente ciclica della spesa per disoccupazione
influisce significativamente sul diverso andamento della spesa totale e dell’indicatore
di spesa netta.
Le spese finanziate da trasferimenti UE, che includono le spese finanziate con
i fondi strutturali dell’UE e con le sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility
(RRF) 12, si riducono in modo marcato nel 2024 rispetto al 2023 per l’esaurirsi di alcune
misure di spesa per contributi agli investimenti finanziate con risorse RRF. Tali spese,
per contro, tornano ad aumentare nel 2025, con il risultato di attenuare la crescita
dell’indicatore complessivo. Tuttavia, l’aumento delle spese finanziate da
trasferimenti UE previsto per il 2025 (e per il 2026) nello scenario tendenziale della
Relazione sui progressi computi di aprile è stato ridimensionato a causa della
rimodulazione di parte delle spese finanziate dal PNRR dal 2025 agli anni successivi.
Va precisato che tale rimodulazione considera esclusivamente l’aggiornamento dei
10
L’aggregato di spesa netta è definito come la spesa finale delle amministrazioni pubbliche al netto
della spesa per interessi (spesa primaria) e di variabili di raccordo quali: la componente ciclica della spesa
per disoccupazione, le spese per i programmi dell'Unione interamente finanziati dai trasferimenti
provenienti dalla UE, la spesa nazionale per il cofinanziamento di programmi finanziati dalla UE, le misure
una tantum di spesa, le misure discrezionali dal lato delle entrate (Discretionary Revenue Measures, DRM)
al netto delle misure finanziate dalla UE e delle misure una tantum di entrata.
11
Il tasso di crescita cumulato è calcolato applicando il tasso di crescita annuo del 2025 alla crescita
cumulata registrata nel 2024 rispetto al 2023, pari al -2,0 per cento.
12
Le spese finanziate dai prestiti RRF sono invece ricomprese nell’aggregato di spesa soggetto a
sorveglianza.
6 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
cronoprogrammi di spesa dei vari progetti finanziati, mentre il quadro programmatico
sconta anche gli effetti derivanti dalla rinegoziazione del PNRR, attualmente oggetto
di un confronto con le autorità UE, che dovrebbe concludersi entro il prossimo mese di
novembre.
Sull’andamento dell’indicatore incide anche la variazione, rispetto all’anno
precedente, delle entrate di natura discrezionale (d’ora in poi DRM), al netto delle
misure finanziate dalla UE e delle misure una tantum. Nel 2024, il minor gettito
derivante da tali misure, conseguente principalmente alla riduzione del cuneo fiscale,
si somma alla spesa primaria al netto delle altre voci di spesa, attenuando la riduzione
dell’indicatore complessivo 13. Diversamente, nell’anno in corso, le maggiori entrate
attese dalle DRM tendono a ridurre la crescita della spesa netta.
Infine, sull’andamento dell’indicatore di spesa netta nel 2024 e 2025 ha inciso la
componente ciclica della spesa per disoccupazione 14, sebbene in misura relativamente
minore rispetto alle altre due voci di raccordo descritte. Tale componente risulta
negativa, in quanto il tasso di disoccupazione è inferiore al tasso strutturale
(o NAWRU), e dunque – in questo caso – va a incrementare l’aggregato di spesa
rilevante. L’aumento della componente ciclica stimato sia nel 2024, sia nel 2025,
determina in entrambi gli anni un incremento del tasso di crescita dell’indicatore di
spesa netta.
In base alle previsioni tendenziali aggiornate, nel triennio 2026-2028 l’indicatore
di spesa netta crescerà a un tasso medio pari a circa l’1,5 per cento.
In particolare, nello scenario tendenziale, la crescita della spesa netta sarebbe
dell’1,7 per cento nel 2026, al di sopra del limite fissato all’1,6 per cento. L’indicatore
è atteso crescere dell’1,3 per cento nel 2027, al di sotto del limite fissato pari all’1,9
per cento; e dell’1,5 per cento nel 2028, al di sotto dell’1,7 per cento fissato. La lieve
deviazione del 2026 sarà compensata attraverso le misure di finanza pubblica incluse
nello scenario programmatico.
Nel triennio 2026-2028, la dinamica della spesa netta dello scenario tendenziale
riflette una sostanziale stabilizzazione della crescita della spesa primaria, che si
collocherà in media all’1,4 per cento.
Dal lato delle voci di raccordo di spesa, la spesa finanziata con i finanziamenti
UE è attesa raggiungere un picco nel 2026, in linea con il profilo aggiornato delle spese
finanziate dal PNRR. La variazione delle DRM, al netto delle misure finanziate dalla UE
e delle misure una tantum, è prevista negativa nel 2026 e 2028 e sostanzialmente nulla
nel 2027. Infine, la componente ciclica della spesa per disoccupazione continuerà a
esercitare un effetto lievemente peggiorativo sulla dinamica dell’indicatore.
Valutazione sul 2024 e 2025 ai fini del braccio preventivo del Patto di Stabilità e
Crescita
In linea con le scadenze del Semestre europeo, nel Pacchetto di primavera
pubblicato in giugno la Commissione ha pubblicato le sue stime di crescita
dell’indicatore di spesa netta e valutato la conformità del tasso di crescita della spesa
13
In continuità con i lavori di preparazione del Documento di aprile, le stime sono state aggiornate anche
sulla base delle valutazioni a consuntivo di alcune misure, tra cui gli effetti della riduzione del cuneo
fiscale prevista dalla Legge di bilancio 2024, risultati superiori rispetto alle previsioni iniziali.
14
Tale componente è misurata dalla quota di spesa per prestazioni sociali in denaro relativa alla funzione
disoccupazione legata alle fluttuazioni della congiuntura economica.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 7
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
netta nel 2025 (e con riferimento al 2024 e al 2025 considerati congiuntamente) con
quello raccomandato dal Consiglio.
Secondo le Spring Forecast pubblicate il 19 maggio 2025, cui fa riferimento
il Pacchetto di primavera, il tasso di crescita dell’indicatore di spesa netta è del -2,2
per cento nel 2024. Tale valore risulta inferiore al tasso del –1,9 per cento previsto per
il 2024 nelle raccomandazioni del Consiglio. Considerando che il limite massimo di
crescita della spesa netta raccomandato dal Consiglio per il 2025, in coerenza con
il PSBMT, è pari all’1,3 per cento in termini annui, e al -0,7 per cento in termini cumulati,
e che nelle Spring Forecast il tasso di crescita della spesa netta previsto è 1,2 per cento
nel 2025, la crescita della spesa netta è attesa rimanere entro il limite prefissato in
termini sia annui sia cumulati.
La conformità della crescita della spesa netta con i limiti raccomandati dal
Consiglio è confermata anche dall’aggiornamento delle previsioni di questo
Documento.
In conclusione, l’andamento della spesa netta nel 2025 può ritenersi conforme con
le raccomandazioni del Consiglio.
I.5 QUADRO PROGRAMMATICO DI FINANZA PUBBLICA
Il quadro previsivo a legislazione vigente così descritto è stato integrato al fine
di includere l’impatto atteso dalla prossima manovra di bilancio e la riprogrammazione
del PNRR. Lo scenario programmatico di questo Documento conferma quello
sottostante il DPFP approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 15 ed è costruito in
modo da assicurare il rispetto del tasso massimo di crescita della spesa netta definito
nel PSBMT.
Gli obiettivi di crescita annuali della spesa netta che il Governo si impegna a
perseguire in questo Documento, sono pari all’1,3 per cento nel 2025, all’1,6 per cento
nel 2026, all’1,9 per cento nel 2027 e all’1,6 per cento nel 2028, pienamente
compatibili con i tassi massimi indicati nel PSBMT.
Pertanto, nella manovra di bilancio per il triennio 2026-2028, illustrata in questo
Documento, sono incluse le misure necessarie a correggere il disallineamento nel 2026
tra la previsione del tasso di crescita della spesa netta a legislazione vigente e il suo
valore obiettivo. I margini che emergono rispetto agli obiettivi nei due anni successivi
saranno utilizzati – completamente per il 2027, e parzialmente per il 2028 - per
finanziare interventi mirati ad affrontare le attuali priorità di politica economica.
In via prudenziale, infatti, l’obiettivo di crescita della spesa netta per il 2028 si attesta
all’1,6 per cento, un livello inferiore rispetto al limite massimo previsto nel PSBMT
(l’1,7 per cento).
La manovra garantirà, dunque, l’impegno a mantenere la spesa netta entro
i limiti di crescita stabiliti nel PSBMT e raccomandati dal Consiglio, destinando al
contempo le risorse necessarie per affrontare le priorità di politica economica.
Di conseguenza, le tendenze di fondo dello scenario a legislazione vigente, che
suggeriscono una gestione prudente e più efficiente della spesa pubblica, sarebbero
sostenute e ulteriormente rafforzate.
15
Nelle more della revisione della normativa nazionale in materia di contabilità e finanza pubblica,
la deliberazione finale del Parlamento sul DPFP 2025 è avvenuta in data 9 ottobre mediante l'approvazione
di risoluzioni (6-00178 n. 3 al Senato e 6-00205 alla Camera), in analogia con le vigenti procedure di
approvazione dei documenti di programmazione.
8 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
Il rispetto degli obiettivi di crescita della spesa netta fissati nel PSBMT consente
di confermare il rientro dell’indebitamento netto sotto la soglia del 3 per cento del
PIL nel 2026 (2,8 per cento).
Anche per il biennio 2027-2028, la previsione nello scenario programmatico
conferma la tendenza di fondo dello scenario a legislazione vigente. Lo stanziamento
delle risorse rese disponibili dai margini rispetto alla traiettoria obiettivo di spesa
netta, utilizzate per finanziare i prossimi interventi di politica economica, comporta
una moderata riduzione dell’avanzo primario in rapporto al PIL rispetto allo scenario
tendenziale, di circa 0,3 punti percentuali l’anno nel 2027 e nel 2028. Nonostante ciò,
l’avanzo primario continuerà a rafforzarsi progressivamente, raggiungendo l’1,9 per
cento del PIL nel 2028, favorendo la prosecuzione della graduale discesa
dell’indebitamento netto, atteso al 2,6 per cento del PIL nel 2027 e al 2,3 per cento
nel 2028, in linea con quanto previsto nel PSBMT e ben al di sotto della soglia del 3 per
cento.
Riguardo alla spesa in difesa, come chiarito nel DPFP, il 29 luglio l’Italia ha già
espresso l’interesse a fare ricorso allo strumento finanziario europeo SAFE (Security
Action For Europe), per un ammontare pari a circa 15 miliardi. L’impegno a
incrementare, in coerenza con quanto concordato a livello internazionale, il livello
della spesa per la difesa e la sicurezza nazionale così come indicato nel DPFP, per un
ammontare massimo pari allo 0,5 per cento del PIL nel 2028, è stato confermato dalle
risoluzioni con le quali il Parlamento ha approvato Il suddetto Documento.
Tale aumento garantirebbe il rispetto degli impegni assunti in ambito
internazionale e sarebbe compatibile con il mantenimento del rapporto deficit/PIL al
di sotto della soglia del 3 per cento lungo tutto l’orizzonte considerato.
La valutazione sulla richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia
nazionale è rimandata a una fase successiva, tenuto anche conto dell’obiettivo di
uscire dalla Procedura per Disavanzi Eccessivi.
Coerenza del quadro di finanza pubblica con la Procedura per disavanzi eccessivi
Nella raccomandazione del 21 gennaio 2025, rivolta all’Italia per porre fine alla
situazione di disavanzo eccessivo, il Consiglio ha precisato l’obbligo di riferire sui
progressi compiuti nell'attuazione della raccomandazione per la procedura almeno ogni
sei mesi fino alla correzione del disavanzo eccessivo 16.
I tassi di crescita della spesa netta raccomandati all’Italia ai fini della Procedura
per disavanzi eccessivi (PDE) coincidono con quelli raccomandati per gli anni 2025 e
2026 ai fini delle regole del braccio preventivo.
Il Consiglio ha inoltre raccomandato all'Italia di porre fine alla situazione di
disavanzo eccessivo entro il 2026. Anche nel nuovo framework, la chiusura della PDE
è quindi vincolata al raggiungimento (verificato ex-post) di un valore del deficit
inferiore al 3 per cento del PIL, indipendentemente dalla positiva valutazione
dell’efficacia delle azioni adottate: ciò implica che l’evoluzione del ciclo economico
continua ad avere un ruolo rilevante nella programmazione degli obiettivi di finanza
pubblica per i Paesi in PDE.
16
Le regole del braccio correttivo del Patto di Stabilità e Crescita prevedono che i Paesi trasmettano alla
Commissione delle informative sulle azioni efficaci con cadenza semestrale per consentire
un monitoraggio rafforzato dei conti pubblici.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 9
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
La strategia di finanza pubblica delineata in questo Documento tiene in adeguata
considerazione questo ulteriore vincolo, in quanto le previsioni dello scenario
programmatico rispettano i tassi di crescita della spesa netta raccomandati ai fini della
procedura PDE per il 2025 e 2026, in termini sia annuali, sia cumulati, e la riduzione
dell’indebitamento in rapporto al PIL al di sotto del 3 per cento nel 2026 (2,8 per
cento) 17 risulta confermata.
Il giudizio favorevole espresso dalla Commissione e dal Consiglio sulle azioni
efficaci attuate dal nostro Paese 18 ha riconosciuto che le misure incluse nella
precedente manovra di bilancio per il triennio 2025-2027 sono state efficaci nel
conseguire gli obiettivi che il Governo italiano si era prefissato, avvalorando così
la scelta del Governo di proseguire lungo il percorso avviato, in coerenza con le misure
già introdotte.
I.6 LA POLITICA DI BILANCIO PER IL 2026
La manovra di finanza pubblica per il triennio 2026-2028 interviene in un contesto
in cui permangono forti elementi di incertezza, coniugando l’impegno del Governo a
proseguire, da un lato, l’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle
imprese e per il sociale e, dall’altro, ad assicurare la sostenibilità della finanza
pubblica.
Complessivamente, la manovra dispone interventi per circa 18 miliardi medi
annui e tiene conto del quadro programmatico derivante dalla richiesta di
rimodulazione del PNRR trasmessa alle Autorità europee dopo l’approvazione della
risoluzione presentata alle comunicazioni rese dal Ministro Foti alle Camere nelle
giornate del 30 settembre e del 1°ottobre.
In materia di fisco, prosegue il percorso di riduzione della tassazione sui redditi
da lavoro che il Governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare,
la manovra riduce la seconda aliquota IRPEF che, dall’attuale 35 per cento passa al 33
per cento, limitando i benefici per i redditi più alti.
Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare
il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi
di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e
premi di risultato.
Per le medesime finalità, nel settore pubblico, si prevede una misura di
agevolazione fiscale sul trattamento accessorio.
Sono prorogate al 2026, alle stesse condizioni previste per l’anno 2025,
le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi e
le misure di esenzione ai fini IRPEF dei redditi dominicali e agrari.
Nell’ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese e, più in
generale, all’innovazione, oltre al credito d'imposta per le imprese ubicate nelle zone
economiche speciali (ZES) e a quello per le zone logistiche semplificate (ZLS), è
prevista una specifica misura per favorire gli investimenti in beni materiali attraverso
17
Informativa sulle azioni efficaci intraprese dal Governo italiano (ex art. 3, comma 5 del Regolamento
(CE) n. 1467/97).
18
Nella Raccomandazione dell’8 luglio 2025 sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali
e di bilancio dell’Italia, il Consiglio ha concluso che la procedura per disavanzi eccessivi nei confronti
dell'Italia fosse ‘sospesa’, a indicare che non vi sarebbe stata un’escalation della procedura.
10 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento. Sono,
inoltre, finanziati i contratti di sviluppo e la “Nuova Sabatini”.
È prorogata, inoltre, al 31 dicembre 2026, la sterilizzazione della plastic tax e
della sugar tax.
In materia di politiche sociali, e al fine di potenziare il sostegno alle famiglie, è
rifinanziata, per le annualità 2026 e 2027, la “Carta dedicata a te” destinata
all’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di
cura e di assistenza del caregiver familiare ed è potenziata, per l’anno 2026, la misura
già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli titolari di reddito da
lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.
Al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate, si introduce
una revisione della disciplina per il calcolo dell’ISEE, prevedendo maggiorazioni delle
scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli e l’innalzamento della
soglia di esclusione della casa di abitazione.
In materia di sanità, agli incrementi del fondo per il finanziamento del servizio
sanitario nazionale previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi
per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4
miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi annui per il biennio successivo. Una parte di
tali risorse è destinata ad assunzioni e al miglioramento dei trattamenti in favore del
personale sanitario.
Sono inoltre previste specifiche risorse da destinare agli investimenti, anche con
riferimento ai contratti di programma e di servizio e per fronteggiare le emergenze
nazionali e gli interventi di protezione civile.
Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione
dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al
pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita.
Specifici interventi sono previsti a supporto delle politiche di competenza degli
enti territoriali, per i quali sono disposte misure volte a migliorarne le capacità di
riscossione.
Infine, è previsto uno specifico fondo per fronteggiare gli effetti finanziari che
potrebbero derivare dalle sentenze dei plessi giurisdizionali nazionali ed europei.
Oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica dovuti alla
rimodulazione del PNRR 19, concorrono al finanziamento della manovra, sul versante
delle entrate, in particolare, le risorse reperite a carico del settore finanziario e
assicurativo e, dal lato della spesa, specifici interventi sugli stanziamenti del bilancio
dello Stato. Tali interventi sono volti all’efficientamento della spesa corrente, mentre,
relativamente alla spesa in conto capitale, rispondono alla necessità di migliorare
la capacità di programmazione delle amministrazioni mediante una rimodulazione
delle dotazioni di bilancio che tenga conto dell’andamento gestionale senza
pregiudicare la realizzazione dei relativi interventi.
19
Il quadro programmatico sconta effetti migliorativi per circa 5 miliardi di euro nel 2026, 0,7 miliardi
nel 2027 e 0,4 miliardi nel 2028, calcolati in relazione alla citata proposta di rimodulazione del Piano.
In attesa della definitiva approvazione della proposta da parte delle competenti istituzioni europee,
le tavole III.1-7 e III.1-8 del presente documento sono riferite agli andamenti a legislazione vigente.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 11
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA I.6-1 : IMPATTO STIMATO DELLE MISURE DISCREZIONALI DELLA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA
U na Sp e se /
2026 2027 2028
ta ntum Entr a te
% de l PI L
I mp i e ghi
Riduzione aliquote IRPEF no e -0,12 -0,12 -0,12
Riduzione del carico fiscale sul lavoro no e/s -0,09 -0,03 -0,01
Altre misure fiscali no e -0,07 -0,06 -0,04
Sostegno alle imprese e all'innovazione no e/s -0,13 -0,10 -0,08
Politiche per la famiglia e spesa sociale no e/s -0,07 -0,06 -0,04
Sanità no e/s -0,09 -0,09 -0,09
Investimenti pubblici no s 0,00 -0,09 -0,12
Sicurezza, emergenza e protezione civile no e/s -0,02 -0,04 -0,02
Sicurezza, emergenza e protezione civile si s -0,04 -0,02 -0,02
Pensioni no s -0,02 -0,08 -0,05
Enti territoriali no s -0,02 -0,03 -0,03
Fondo sentenze si s -0,09 0,00 0,00
Altre spese/interventi no e/s -0,05 -0,05 -0,06
R i so r se
Rimodulazione spese PNRR no e/s 0,22 0,03 0,02
Misure a carico del settore finanziario e assicurativo no e 0,19 0,19 0,10
Revisione spesa ministeri no s 0,10 0,11 0,14
Altre entrate/coperture no e/s 0,14 0,16 0,17
Altre entrate/coperture si e 0,01 0,00 0,00
Altre spese/coperture no s 0,11 0,03 -0,03
I MPA TTO COMPLESSI VO -0,04 -0,25 -0,29
Nota: eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
I.7 EVOLUZIONE PREVISTA DEL RAPPORTO DEBITO/PIL
Per il 2025, il rapporto debito/PIL è previsto al 136,2 per cento, in aumento
rispetto all’anno precedente ma comunque al di sotto di quanto atteso nel DFP (136,6
per cento). La differenza è determinata dal più elevato valore del PIL nominale
previsto (per effetto della recente revisione statistica operata dall’ISTAT), ma anche
dalle evidenze dei dati di monitoraggio, che mostrano un andamento del fabbisogno
del settore statale per l’anno in corso migliore delle aspettative: il saldo di cassa è ora
atteso al 5,6 per cento del PIL a fine anno, contro il 5,8 per cento previsto nel DFP.
Ciò ha anche determinato una revisione al ribasso delle proiezioni a legislazione
vigente del rapporto debito/PIL nel prossimo triennio. Si segnala, a tale proposito,
il ruolo di una leggera revisione al ribasso, in via prudenziale, del tasso di crescita del
PIL nominale.
Lo scenario programmatico conferma il profilo discendente del rapporto debito/PIL
pur risultando di alcuni decimi di punto più alto rispetto al tendenziale. In particolare,
resta confermato il lieve incremento del rapporto debito/PIL fino al 2026 (137,4 per
cento), seguito dall’inversione di tendenza a partire dal 2027, anno in cui il debito si
attesta al 137,3 per cento del PIL. La discesa continuerà nel 2028 quando il rapporto
12 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
I. QUADRO MACROECONOMICO E POLITICA DI BILANCIO
raggiungerà il 136,4 per cento, lo stesso livello previsto nel PSBMT. Tale inversione di
tendenza sarà determinata dal venir meno dell’impatto dei crediti di imposta da bonus
edilizi, riflesso nel ridimensionamento della componente relativa all’aggiustamento
stock-flussi (SFA), attesa variare dall’1,9 per cento del PIL per l’anno in corso allo 0,5 per
cento nel 202820. Sulla componente SFA incideranno positivamente i proventi dalla
realizzazione del piano di dismissioni e valorizzazione degli asset pubblici e, più in generale,
l’accumulazione netta di attività finanziarie, che comprende, tra l’altro, le giacenze liquide
del Tesoro, elementi che controbilanceranno gli effetti negativi di valutazione del debito.
Per quanto riguarda la componente snow-ball, risulta confermata una tendenza
leggermente avversa. A fronte di previsioni prudenziali del tasso di crescita del PIL
reale e di una stabilizzazione della componente nominale, data dalla dinamica del
deflatore del PIL, l’aumento atteso dell’onere del debito nel medio termine (a partire
dal biennio 2027-2028) finisce per prevalere.
In contrapposizione ai fattori appena descritti, il graduale consolidamento del
saldo primario, fino all’1,9 per cento del PIL nel 2028 (inferiore di 0,3 p.p. rispetto
allo scenario tendenziale), favorirà il ritorno del rapporto debito/PIL su un sentiero
discendente, più che compensando il contributo alla crescita del rapporto debito/PIL
derivante dall’effetto snow-ball e dalla componente SFA.
FIGURA I.7-1 : INDEBITAMENTO NETTO, SALDO PRIMARIO E DEBITO DELLA PA (% DEL PIL)
Indebitamento netto Saldo primario 3% Debito pubblico (asse destro)
12 160
150
8
140
4
1,9 1,9 130
1,2 1,5
0,5 0,9
-6,0 -5,5 -4,0 -3,5
0 120
-1,5
110
-4 -3,0 -2,8 -2,6 -2,3
-3,4
100
-8 -7,2
-8,1 90
-8,9
-9,4
-12 80
2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028
Fonte: Istat e Banca d’Italia. Dal 2025, previsioni dello scenario programmatico
20
Di cui lo 0,2 per cento del PIL derivante dall’effetto dei bonus edilizi. L’impatto sul fabbisogno di cassa
dei crediti maturati nel periodo 2020-2023 stimato nel DFP risulta confermato; allo stesso tempo, risulta
rafforzata l’evidenza che i nuovi crediti maturati dal 2024, tornati in linea con la media storica, non
avranno un impatto significativo sul fabbisogno di cassa.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 13
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
14 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
II. LE AZIONI DI RIFORMA E INVESTIMENTO E LE
RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
EUROPEA
Numerose e complesse le Raccomandazioni Specifiche rivolte all’Italia (CSR) nel 2025.
Già in questi mesi, il Governo ha adottato un approccio di policy integrato, valorizzando
le riforme avviate nell’ambito del PNRR, così da perseguire più obiettivi
contemporaneamente e generare sinergie tra le politiche nazionali e quelle europee.
Le tabelle che seguono illustrano concretamente tale azione, mostrando come,
di fronte a queste sfide, l’Italia abbia risposto con soluzioni capaci di intervenire su più aree
di policy, producendo effetti trasversali su diversi ambiti critici.
TABELLA II.1-1 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 1
Raccomandazione 1 Misure adottate Descrizione
Rafforzamento dell’industria Interesse a fare ricorso ai prestiti del
della difesa fondo europeo Security Action For Europe.
Risorse per investimenti mirati a
Potenziare la spesa
rafforzare le capacità di difesa,
complessiva e la Piano di investimento nella
aumentare la produzione di attrezzature
prontezza in difesa europea
militari attraverso il mercato unico e
materia di difesa in
Difesa fornire supporto alle popolazioni in guerra.
linea con le
conclusioni del Incremento delle risorse del Fondo
Consiglio europeo missioni internazionali e del Fondo per le
Incremento degli interventi
del 6 marzo 2025. nelle operazioni fuori dai forze ad alta e altissima prontezza
operativa per assicurare il rispetto degli
confini nazionali
impegni assunti per il mantenimento della
pace e della sicurezza internazionale.
Rispettare i tassi Rispetto della traiettoria di Raggiunto per il 2025 il tasso di crescita
massimi di crescita spesa per il 2025 della spesa netta pari a 1,3.
della spesa netta
raccomandati dal
Consiglio il 21
gennaio 2025 al Conseguimento degli obiettivi
fine di porre fine previsti dal PNRR (giugno
alla situazione di 2025) e prosecuzione delle
Piano strutturale di disavanzo attività riferite agli obiettivi del Per approfondimenti circa i progressi
bilancio di medio eccessivo. Attuare PNRR da conseguire entro conseguiti, si veda la Relazione Annuale
termine l'insieme di riforme giugno 2026; sui Progressi (APR) di aprile 2025 e
e investimenti che avvio delle attività il Documento Programmatico di Finanza
giustifica la proroga propedeutiche alla Pubblica (DPFP) di ottobre 2025.
del periodo di realizzazione degli obiettivi del
aggiustamento Piano Strutturale di Bilancio a
come Medio Termine (PSBMT).
raccomandato dal
Consiglio il 21
gennaio 2025.
Interventi per garantire la riduzione del
carico fiscale per i contribuenti,
Riforma del sistema Disciplina degli acconti predisponendo che gli acconti del 2025
fiscale IRPEF 21 debbano riflettere le nuove aliquote e
detrazioni più vantaggiose già in vigore
per l'anno d'imposta 2024.
21
Decreto-legge 23 aprile 2025, n. 55, come convertito dalla legge. 19 giugno 2025, n. 86, recante:
“Disposizioni urgenti in materia di acconti IRPEF dovuti per l'anno 2025”.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 15
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA II.1-1 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 1
Raccomandazione 1 Misure adottate Descrizione
Introdotte modifiche per definire in modo
più dettagliato i casi di esclusione e
Concordato Preventivo
cessazione dal regime, oltre che le
Biennale 22
dinamiche da seguire per la definizione
delle proposte di concordato.
Possibilità per gli Enti del Terzo Settore
non commerciali di beneficiare, in
riferimento alle attività svolte con
Regime fiscale agevolate per modalità commerciali, del regime
In linea con gli gli enti del Terzo settore 23 forfettario per il reddito d'impresa, con un
obiettivi di coefficiente di redditività dal 5% al 17% a
sostenibilità di seconda della tipologia di attività svolta e
bilancio, rendere il dei ricavi dell'ente.
sistema fiscale più Possibilità per le imprese di beneficiare di
propizio alla una riduzione dell’aliquota IRES ordinaria
crescita di 4 punti percentuali per promuovere
IRES premiale 24
contrastando l’utilizzo degli utili non distribuiti per
ulteriormente incrementare l’occupazione e gli
l'evasione fiscale, investimenti.
riducendo il cuneo Ampliamento della platea di imprese che
fiscale sul lavoro e Cooperative compliance 25 possono aderire al regime di
le restanti spese adempimento collaborativo.
fiscali, comprese Disposizioni per il raggiungimento degli
Testo Unico in materia di
quelle collegate obiettivi di riordino, razionalizzazione e
imposta di registro e altri
all'imposta sul semplificazione delle norme del sistema
tributi indiretti 26
valore aggiunto e tributario.
alle sovvenzioni Previsto un aumento di 1,5 centesimi di
dannose per Revisione delle disposizioni in euro al litro dell'accisa sul diesel e una
l'ambiente, e materia di accise 27 diminuzione simmetrica dell'aliquota di
aggiornando i valori accisa sulla benzina.
catastali Allineamento dei valori
nell'ambito di una catastali per gli edifici che
più ampia revisione sono stati sottoposti a
Invio lettere di invito alla compliance, per
delle politiche interventi di efficienza
gli immobili attualmente iscritti in Catasto
abitative, energetica e di miglioramento
e privi di rendita catastale.
garantendo nel strutturale finanziati in tutto o
contempo l'equità. in parte da fondi pubblici dal
2019
Trasmissione della prima Relazione alla
Conferenza unificata per l’acquisizione
Riordino del sistema
dell’intesa necessaria per il successivo
nazionale della riscossione e
inoltro al Ministro dell’Economia e delle
definizione degli stock dei
finanze 28. La Relazione contiene
crediti pregressi non riscossi e
un’analisi dettagliata del magazzino dei
non recuperabili
crediti in carico all'Agenzia delle entrate-
Riscossione nel periodo 2000-2024.
22
Decreto legislativo 12 giugno 2025, n. 81, recante “Disposizioni integrative e correttive in materia di
adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sanzioni tributarie”;
Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 9/E del 24 giugno 2025.
23
Decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2025, n. 108,
recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale”.
24
Decreto del V.M. dell’Economia e delle Finanze dell’8 agosto 2025 recante disposizioni in materia di
“Riduzione dell'aliquota IRES per le imprese che realizzano investimenti rilevanti”.
25
Decreto del V.M. dell’Economia e delle Finanze del 9 luglio 2025 recante “Modalità applicative delle
disposizioni di cui all'articolo 7-bis del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128, recante la disciplina del
regime opzionale di adozione del sistema di controllo del rischio fiscale”.
26
Decreto legislativo 1°agosto 2025, n. 123, recante “Testo unico delle disposizioni legislative in materia
di imposta di registro e di altri tributi indiretti”.
27
Decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica del 14 maggio 2025, recante la
“Revisione delle disposizioni in materia di accise”.
28
Decreto legislativo 29 giugno 2024, n. 110, recante “Disposizioni in materia di riordino del sistema
nazionale della riscossione”, art. 7.
16 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
II. LE AZIONI DI RIFORMA E INVESTIMENTO E LE RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
EUROPEA
TABELLA II.1-1 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 1
Raccomandazione 1 Misure adottate Descrizione
Avviate le attività per l’adozione del Piano
con la presentazione da parte di ciascun
Piano di monitoraggio e Ministero di proposte di intervento di
Intensificare gli valutazione della spesa politiche di diretta competenza,
sforzi per nell’ambito dei Piani di analisi e
migliorare valutazione della spesa (PAVS).
l'efficienza e Disposizioni per consentire alle
l'efficacia della Rafforzamento delle strutture amministrazioni centrali dello Stato di
spesa pubblica. destinate alle attività di analisi disporre delle competenze e delle
Mitigare gli effetti e valutazione della spesa professionalità necessarie per una
dell'invecchiament sistematica attività di valutazione.
o della popolazione Piano di audit sulla adeguatezza e
sulla crescita tempestività dei pagamenti di un
potenziale e sulla Riduzione dei tempi di campione di 173 amministrazioni (statali,
Spesa pubblica ed pagamento delle pubbliche locali e aziende sanitarie) individuate tra
sostenibilità di
effetti amministrazioni quelle con maggiori tempi di ritardo
bilancio, tra l'altro
dell’invecchiamento rilevati dalla Piattaforma dei crediti
limitando il ricorso
della popolazione commerciali.
a regimi di
pensionamento Estensione dei termini al fine di agevolare
Bonus nuove nascite
anticipato e i potenziali beneficiari 29.
facendo fronte alle Integrazione al reddito mensile per le
sfide Supporto alle madri lavoratrici
lavoratrici madri.
demografiche, Ampliamento del Bonus Asilo
anche attirando e Ampliamento della platea dei beneficiari.
Nido
trattenendo una Ampliamento dell’offerta di
forza lavoro servizi socioeducativi
qualitativamente Stanziate nuove risorse.
territoriali a favore dei minori
valida. da parte dei comuni
Supporto a settori produttivi in
Finanziamenti e agevolazioni ad imprese
difficoltà o di rilevanza
in crisi.
strategica
29
Informativa INPS 2345 del 24 luglio 2025
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 17
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA II.1-2 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 2
Raccomandazione 2 Misure adottate Descrizione
In considerazione Interventi per favorire la crescita
dei termini economica e sociale delle zone montane,
Promozione delle zone
applicabili per il che prevede risorse complessive
montane 30
tempestivo superiori a 100 milioni annui a decorrere
completamento dal 2025.
delle riforme e Supporto all’occupazione
degli investimenti giovanile nei territori Supporto ai giovani in condizioni di
a norma del cd. Svantaggiati ‘Resto al Sud svantaggio.
regolamento (UE) 2.0’
2021/241, Avvio della seconda fase del Piano di
accelerare Piano formativo Agenda Sud contrasto alla dispersione scolastica e
l'attuazione del per il superamento dei divari territoriali.
piano per la Avviati i negoziati con le regioni
PNRR e programmi ripresa e la richiedenti l’attribuzione di maggiore
della politica di resilienza, Legge sull’Autonomia
autonomia in alcune materie in cui non
coesione compreso il Differenziata
sono presenti livelli essenziali delle
capitolo dedicato prestazioni (LEP).
al piano
REPowerEU.
Accelerare Il Consiglio dei ministri del 9 maggio 2025
l'attuazione dei ha approvato, in sede preliminare,
programmi della il decreto legislativo recante disposizioni
politica di in materia di ‘tributi regionali e locali e di
coesione (FESR, Federalismo fiscale
federalismo fiscale regionale’, in
JTF, FSE+), se del attuazione della recente riforma fiscale
caso sfruttando le delineata dalla legge delega n. 111 del
possibilità offerte 2023.
dal riesame
intermedio.
Revisione della normativa per facilitare le
fusioni, scissioni e trasformazioni tra
Mobilità transfrontaliera
società di diversi Stati, bilanciando la
europea o internazionale 31
libertà di stabilimento con la tutela degli
interessi di soci, creditori e lavoratori.
Disegno di legge delega che promuove la
produzione interna di principi attivi ed
Normativa farmaceutica eccipienti e l’adeguamento dei tetti di
spesa farmaceutica e dei relativi
Usare in modo meccanismi di payback.
ottimale gli Supporto a settori produttivi
strumenti dell'UE in difficoltà o di rilevanza Si veda quanto riportato sopra.
per migliorare la strategica
competitività, Rimozione degli ostacoli che
Semplificazioni per l’apertura dei cantieri.
Strumenti per la sfruttando anche rallentano grandi opere
competitività le possibilità Canoni portuali e regole
offerte da InvestEU chiare per la stagione Semplificazioni amministrative.
e dalla piattaforma balneare
per le tecnologie Miglioramento del sistema Disposizioni per migliorare l’efficienza nel
strategiche per ferroviario e stradale settore.
l'Europa. Potenziamento della mobilità
delle merci e Investimenti per la costruzione di
dell’interconnessione tra infrastrutture strategiche.
porti, ferrovie e strade
Risorse aggiuntive per le reti Stanziamento di risorse per l’attuazione
di distribuzione dell’acqua della norma.
Legge delega su Carbon
Capture Storage (CCS), Definizione di un quadro normativo
idrogeno ed emissioni di completo.
metano
30
Legge 12 settembre 2025, n. 131, in materia di riconoscimento e la promozione delle zone montane.
31
Decreto legislativo 19 giugno 88/2025 ‘Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo
2 marzo 2023, n. 19, recante attuazione della direttiva (UE) 2019/2121 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 27 novembre 2019, che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda
le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere’
18 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
II. LE AZIONI DI RIFORMA E INVESTIMENTO E LE RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
EUROPEA
TABELLA II.1-2 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 2
Raccomandazione 2 Misure adottate Descrizione
Meccanismo di Estensione della platea dei beneficiari e
incentivazione del Conto semplificazione dell’accesso al
Termico 3.0 meccanismo.
Rimozione degli ostacoli che
Si veda quanto riportato sopra.
rallentano grandi opere
Canoni portuali e regole
chiare per la stagione Si veda quanto riportato sopra.
balneare
Risorse aggiuntive per le reti
Si veda quanto riportato sopra.
di distribuzione dell’acqua
TABELLA II.1-3 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 3
Raccomandazione 3 Misure adottate Descrizione
Rafforzamento del valore dei titoli nel
Valore dei titoli (marchi,
contesto del processo di riforma del
brevetti e disegni) 32
Codice della Proprietà Industriale.
Potenziamento degli Uffici per il
trasferimento tecnologico e messa a
Uffici per il trasferimento
disposizione di piattaforme innovative per
tecnologico 33
il dialogo tra il mondo della ricerca e delle
imprese.
Adozione del Piano che mira a rafforzare
Piano d’azione per l’export la diversificazione dei mercati di sbocco
Sostenere italiano nei mercati extra-UE delle esportazioni italiane attraverso
l'innovazione ad alto potenziale azioni promozionali, sostegno alle
rafforzando imprese e partenariati economici.
ulteriormente i Introduzione della prima disciplina
collegamenti tra Economia dello spazio 34
organica in materia.
imprese e Adozione dei (KPI) con cui sarà valutata la
Innovazione università, gli KPI per i Centri Nazionali e dei
performance dei Centri Nazionali e dei
appalti per Partenariati Estesi
Partenariati Estesi avviati con il PNRR.
l'innovazione, il
Adozione della Strategia da parte del
capitale di rischio Strategia Nazionale per le
Comitato interministeriale per la
aziendale e le Tecnologie Quantistiche
transizione digitale.
opportunità per i
talenti. Fondo a sostegno della filiera
nazionale dei Rifinanziamento del Fondo.
semiconduttori 35
Normativa utile a favorire la ricerca tra
Legge sull’Intelligenza
imprese, organismi di ricerca e centri di
artificiale
trasferimento tecnologico.
Nuove figure di ricerca, sia nel Introdotte due nuove figure di ricerca con
sistema universitario, sia contratto da uno a tre anni, cd. incarico di
negli enti pubblici di ricerca ricerca e incarico post-doc.
Personale ricercatore e
Si veda quanto riportato sopra.
docente nelle università
Potenziare il ruolo Ampliamento dell'offerta
Rinnovo per il 2025 delle risorse (pari a 1
delle università formativa per i processi di
milione) per l'ampliamento dell'offerta
nell'innovazione internazionalizzazione degli
formativa.
consentendo una ITS (Piano Mattei)
maggiore apertura Esenzione dall'IRPEF per le borse di
Università
alla ITS Academy studio erogate agli studenti iscritti ai
commercializzazio percorsi formativi.
ne dei risultati Corsi di laurea in medicina e Nuove modalità di accesso ai corsi di
della ricerca e chirurgia, odontoiatria e laurea magistrale a ciclo unico in
migliorando il veterinaria medicina e chirurgia, odontoiatria e
32
Decreto direttoriale 6 agosto 2025 per la programmazione delle risorse finanziarie destinate alle misure
Brevetti+, Disegni + e Marchi.
33
Decreto direttoriale 5 aprile 2025 per assicurare continuità operativa ai progetti già finanziati e per
finanziare nuovi progetti che mirino a migliorare i processi di trasferimento tecnologico dalle Università,
dagli Enti pubblici di ricerca e dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico alle imprese.
34
Legge n. 89/2025 recante Disposizioni in materia di economia dello spazio.
35
DPCM del 13 giugno 2025.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 19
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA II.1-3 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 3
Raccomandazione 3 Misure adottate Descrizione
percorso protesi dentaria e medicina veterinaria
professionale dei basato sul cosiddetto ‘semestre filtro’ 36.
ricercatori. Revisione della modalità di accesso,
Personale ricercatore e
valutazione e reclutamento del personale
docente nelle università
ricercatore e docente 37.
Destinazione di 150 milioni alla
Fondo ordinario per gli Enti di
realizzazione del Piano volto a rendere il
ricerca e Piano d'azione
Sud Italia un polo d’eccellenza per la
"Ricerca Sud"
ricerca scientifica e tecnologica.
Nuove figure di ricerca, sia nel
sistema universitario, sia Si veda quanto riportato sopra.
negli enti pubblici di ricerca 38
KPI per i Centri Nazionali e dei
Si veda quanto riportato sopra.
Partenariati Estesi
Strategia Nazionale per le
Si veda quanto riportato sopra.
Tecnologie Quantistiche
Fondo a sostegno della filiera
Si veda quanto riportato sopra.
nazionale dei semiconduttori
Legge sull'Intelligenza
Si veda quanto riportato sopra.
Artificiale
Supporto a settori produttivi
in difficoltà o di rilevanza Si veda quanto riportato sopra.
strategica
Rimozione degli ostacoli che
Si veda quanto riportato sopra.
rallentano grandi opere
Promuovere la Canoni portuali e regole
crescita e chiare per la stagione Si veda quanto riportato sopra.
l'aggregazione balneare
delle PMI e delle Risorse aggiuntive per le reti
start-up. Attuare Si veda quanto riportato sopra.
di distribuzione dell’acqua
una strategia Estensione della procedura di Riduzione dei tempi degli adempimenti
industriale, anche autorizzazione unica amministrativi.
PMI, start-up e per ridurre le
politica industriale disparità Investimenti Sostenibili 4.0
territoriali, (Basilicata, Calabria, Accesso ai benefici per investimenti nel
razionalizzando le Campania, Molise, Puglia, Mezzogiorno.
misure politiche Sicilia e Sardegna)
vigenti e tenendo Valore dei titoli (marchi,
Si veda quanto riportato sopra.
conto dei progetti brevetti e disegni)
infrastrutturali Potenziamento degli Uffici per
Si veda quanto riportato sopra.
fondamentali. il trasferimento tecnologico
Piano d’azione per l’export
italiano nei mercati extra-UE Si veda quanto riportato sopra.
ad alto potenziale
Disciplina organica in materia
Si veda quanto riportato sopra.
di economia dello spazio
36
Decreto legislativo 15 maggio 2025, n. 71.
37
Disegno di legge AS 1518 per la revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del
personale ricercatore e docente universitario.
38
Decreto-legge 7 aprile 2025 n. 45 convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 2025, n. 79.
20 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
II. LE AZIONI DI RIFORMA E INVESTIMENTO E LE RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
EUROPEA
TABELLA II.1-4 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 4
Raccomandazione 4 Misure adottate Descrizione
Disposizioni per la completa attuazione
Riforma del processo civile della riforma e del procedimento
fallimentare.
Disposizioni per accelerare la definizione
Procedimenti civili
Migliorare dei procedimenti civili pendenti
l'efficienza della Potenziamento della mobilità orizzontale
Mobilità nella PA
pubblica e verticale
amministrazione e Miglioramento del sistema di
rafforzare la Potenziamento del merito e reclutamento del Portale inPA e
capacità delle competenze nella PA potenziamento della piattaforma Syllabus
Riforma della PA e e pubblicazione del KPI.
amministrativa, in
sistema giudiziario Legge sull’Autonomia
particolare a livello Si veda quanto riportato sopra..
locale. Ridurre Differenziata
ulteriormente Programma di edilizia Aumento della capienza complessiva
l'arretrato e i tempi penitenziaria 2025-2027 delle carceri e miglioramento delle
del sistema orizzontale condizioni strutturali degli istituti.
giudiziario. Disposizioni in materia di Disposizioni per garantire una più
circoscrizioni giudiziarie efficiente distribuzione della giustizia,
Informatizzazione del fascicolo personale
Procedure di valutazione sulla
e miglioramento della riabilitazione del
liberazione anticipata
detenuto.
Superare le Legge sull’Autonomia
Si veda quanto riportato sopra.
rimanenti Differenziata
restrizioni alla
concorrenza,
Concorrenza anche nei servizi
pubblici locali, nei Legge sull’Autonomia
Si veda quanto riportato sopra.
servizi alle imprese Differenziata
e nel comparto
ferroviario.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 21
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA II.1-5 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 5
Raccomandazione 5 Misure adottate Descrizione
Pianificazione delle zone di
Semplificazione delle procedure.
accelerazione
Accelerare
l'elettrificazione e Modifica modalità di incentivazione della
intensificare le Aggiornamento FERX
generazione di energia rinnovabile.
iniziative per la Individuazione di territori in cui è prevista
diffusione delle Piattaforma delle Aree una procedura autorizzativa agevolata
Elettrificazione e
energie rinnovabili, Idonee per l’installazione di impianti per la
diffusione delle
anche riducendo produzione di energia rinnovabile.
energie rinnovabili
la frammentazione Bonus per l’installazione di
della normativa colonnine di ricarica Potenziamento delle agevolazioni.
sulle autorizzazioni domestiche
e investendo nella Modifiche alle modalità attuative della
rete elettrica. Comunità energetiche
misura.
Incentivo acquisto veicoli Semplificazioni e agevolazione per
elettrici l’acquisto.
Protocollo quadro per i rischi Possibilità di richiedere il trattamento di
lavorativi connessi alle integrazione salariale nei settori esposti a
emergenze climatiche rischi.
Legge delega su Carbon
Capture Storage (CCS),
Si veda quanto riportato sopra.
idrogeno ed emissioni di
metano
Meccanismo di
incentivazione del Conto Si veda quanto riportato sopra.
Termico 3.0
Affrontare il Disposizione per proteggere famiglie e
problema dei Piano sociale per il Clima imprese vulnerabili dalla transizione
rischi legati al energetica.
clima e attutirne Piano di Azione Nazionale
Disposizioni per il contenimento
l'impatto per il Miglioramento della
dell’inquinamento atmosferico.
economico grazie Qualità dell’Aria
a un maggiore Modifica dell’Energy Release Supporto delle imprese energivore
Rischi climatici
coordinamento Pianificazione delle zone di
istituzionale, a Si veda quanto riportato sopra.
accelerazione
soluzioni basate Modifiche normative al sistema di
sulla natura e alla Aggiornamento FER X incentivazione della generazione
copertura energetica da fonti rinnovabili.
assicurativa contro Piattaforma delle Aree
i rischi climatici. Si veda quanto riportato sopra.
Idonee
Bonus per l’installazione di
colonnine di ricarica Si veda quanto riportato sopra.
domestiche
Comunità energetiche Si veda quanto riportato sopra.
Incentivo acquisto veicoli
Si veda quanto riportato sopra.
elettrici
Misure per il contrasto dei
Si veda quanto riportato sopra.
reati ambientali - rifiuti
Parare le restanti
inefficienze nella
Introdotte misure urgenti volte ad
gestione delle
Gestione delle ampliare le fattispecie dei reati
risorse idriche e Misure per il contrasto dei
risorse idriche e ambientali e inasprire le sanzioni,
dei rifiuti reati ambientali - rifiuti
dei rifiuti soprattutto per gli abusi relativi ai rifiuti
colmando le
pericolosi e alle discariche abusive.
lacune
nell'infrastruttura.
22 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
II. LE AZIONI DI RIFORMA E INVESTIMENTO E LE RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE
EUROPEA
TABELLA II.1-6 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 6
Raccomandazione 6 Misure adottate Descrizione
Supporto alle madri
Si veda quanto riportato sopra.
lavoratrici
Piano nazionale per la
Servizi di welfare per le famiglie.
famiglia 2025-2027
Piano nazionale di azione e di
Misure rivolte alla tutela e alla
interventi per la tutela dei
promozione dei diritti di bambini e
diritti e lo sviluppo dei soggetti
adolescenti.
Promuovere la in età evolutiva 2025-2027
qualità del lavoro e Piano nazionale di
ridurre la prevenzione e contrasto Azioni prioritarie volte a combattere i
segmentazione del dell’abuso e dello fenomeni della pedofilia e della
mercato del sfruttamento sessuale dei pornografia minorile.
lavoro, anche per minori 2025-2027
sostenere salari Ampliamento del Bonus Asilo
Si veda quanto riportato sopra.
adeguati, e Nido
aumentare la Bonus nuove nascite Si veda quanto riportato sopra.
partecipazione al Ampliamento dell’offerta di
mercato del servizi socioeducativi
lavoro, in Si veda quanto riportato sopra.
territoriali a favore dei minori
particolare dei da parte dei comuni
Qualità e
gruppi Rafforzamento dei Centri per Aumento delle risorse per l’attuazione
partecipazione nel
sottorappresentati, la famiglia della misura.
mercato del lavoro
anche rafforzando Fondo unico nazionale per la
ulteriormente le retribuzione di posizione e Aumento delle risorse per mobilità e
politiche attive del risultato relativo al personale valutazione.
mercato del lavoro dirigenziale scolastico
e migliorando Supporto all’occupazione
l'accesso a prezzi giovanile nei territori cd.
abbordabili a Si veda quanto riportato sopra.
Svantaggiati ‘Resto al Sud
un'assistenza di 2.0’
qualità all'infanzia Attuazione del Piano
e a lungo termine, Disposizioni ai fini di assicurare i livelli
Nazionale degli Interventi e
tenendo conto minimi di assistenza sul territorio
dei Servizi Sociali 2024-2026
delle disparità Rifinanziamento delle misure
regionali. Stanziamento di ulteriori risorse per il
per l’assistenza e il Terzo
Piano.
settore
Rafforzamento centri per piattaforma per la diffusione delle
l’impiego competenze digitali di base.
Investimenti Sostenibili 4.0
(Basilicata, Calabria,
Supporto all’investimento.
Campania, Molise, Puglia,
Sicilia e Sardegna)
Mantenere alto
l'impegno per
contrastare il
lavoro non Portale nazionale del
Contrasto al lavoro Potenziamento dell’attività di
dichiarato, in sommerso: adozione regole di
non dichiarato monitoraggio.
particolare nei funzionamento
settori interessati
maggiormente dal
fenomeno.
Continuare a Fondo Unico per l'edilizia Interventi di messa in sicurezza degli
promuovere scolastica edifici scolastici.
l’istruzione e la
formazione Borse di studio universitario
Supporto all’accesso allo studio.
professionale post- per alti meriti sportivi
secondaria e la
formazione sul
Formazione
lavoro nei Fondo per l'alta formazione
professionale e
comparti ad alta artistica, musicale e coreutica Supporto all’accesso allo studio.
competenze di
domanda per (AFAM)
base
soddisfare il
fabbisogno di Riforma dell'esame di Stato e
competenze a avvio anno scolastico Supporto all’accesso allo studio.
breve termine, 2025/2026
rafforzando nel Riduzione del fenomeno della
contempo Istituzione di nuovi percorsi abilitanti e di
precarietà del personale
l'apprendimento specializzazione per il sostegno.
docente
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 23
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA II.1-6 : RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER IL PAESE: RACCOMANDAZIONE 6
Raccomandazione 6 Misure adottate Descrizione
degli adulti tramite Fondo unico nazionale per la
l'espansione retribuzione di posizione e
Si veda quanto riportato sopra.
dell'apprendiment risultato relativo al personale
o sul lavoro nei dirigenziale scolastico
comparti ad alta Ampliamento dell'offerta
crescita. Migliorare formativa per i processi di
i risultati Si veda quanto riportato sopra.
internazionalizzazione degli
nell'istruzione, con ITS (Piano Mattei)
particolare
attenzione agli
studenti
svantaggiati, ITS Academy Si veda quanto riportato sopra.
anche rafforzando
le competenze di
base.
24 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
III. TAVOLE
TABELLA III.1-1 : INDICATORE DI SPESA NETTA NEL QUADRO PROGRAMMATICO (EU 1.A) – (VAR. %)
2024 2025 2026 2027 2028
Raccomandazione del Consiglio
(1a) Tasso di crescita annuo -1,9 1,3 1,6 1,9 1,7
Stime di consuntivo/previsioni
(2a) Tasso di crescita annuo -2,0 1,3 1,6 1,9 1,6
Nota: eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
TABELLA III.1-2 : PRINCIPALI VARIABILI (EU 1.B)
2024 2025 2026 2027 2028
% del PIL
1. Accreditamento/indebitamento netto -3,4 -3,0 -2,8 -2,6 -2,3
2. Saldo strutturale -4,1 -3,4 -2,9 -2,8 -2,6
3. Saldo primario strutturale -0,2 0,5 1,1 1,4 1,7
4. Debito lordo (1) 134,9 136,2 137,4 137,3 136,4
5. Variazione rispetto all’anno precedente 1,0 1,3 1,3 -0,2 -0,9
(1) Al lordo delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati membri dell’UEM, bilaterali o attraverso l’EFSF, e del
contributo al capitale dell’ESM.
Nota: eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 25
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA III.1-3 : QUADRO MACROECONOMICO PROGRAMMATICO (EU 2)
2024 2024 2025 2026
Codifica SEC
Livello var. % var. % var. %
PIL
1. PIL reale B.1*g 1.938.809 0,7 0,5 0,7
2. Deflatore del PIL 113,5 2,0 2,3 2,1
3. PIL nominale B.1*g 2.199.619 2,7 2,8 2,8
Componenti del PIL reale
4. Consumi privati P.3 1.088.459 0,6 0,7 1,2
5. Spesa per consumi pubblici P.3 364.428 1,0 0,6 0,3
6. Investimenti fissi lordi P.51 438.627 0,5 2,5 1,3
7. Variazione delle scorte (% del PIL) P.52 + P.53 0,0 0,0 0,2 0,0
8. Esportazioni di beni e servizi P.6 600.385 0,0 0,1 1,2
9. Importazioni di beni e servizi P.7 538.650 -0,4 2,5 2,5
Contributi alla crescita del PIL reale
10. Domanda interna finale 0,6 1,0 1,0
11. Variazione delle scorte P.52 + P.53 0,0 0,2 0,0
12. Esportazioni nette B.11 0,1 -0,7 -0,4
Deflatori e IPCA
13. Defaltore dei consumi privati 115,5 1,5 1,8 1,7
14. p.m. IPCA 122,3 1,1 1,8 1,7
15. Deflatore dei consumi pubblici 109,1 2,8 2,5 1,9
16. Deflatore degli investimenti 111,1 -0,1 1,2 1,8
17. Deflatore delle esportazioni (beni e servizi) 119,1 0,1 1,3 1,2
18. Deflatore delle importazioni (beni e servizi) 123,8 -1,7 -1,1 0,1
Mercato del lavoro
19. Occupazione nazionale (1.000 persone, contabilità nazionale) 26.508 1,6 1,0 0,6
20. Ore medie annue lavorate per persona occupata 1.716 0,4 0,4 0,1
21. PIL reale per persona occupata 73.141 -0,9 -0,5 0,1
22. PIL reale per ora lavorata 42,6 -1,4 -1,0 0,0
23. Redditi da lavoro dipendente 866.095,2 5,2 4,3 3,4
24. Reddito per dipendente (1) D.1 48.142 2,8 3,2 2,7
25. Tasso di disoccupazione (%) 6,5 6,0 5,8
PIL potenziale e componenti
26. PIL potenziale 1.917.817 1,3 1,0 0,9
Contributo alla crescita potenziale:
27. Lavoro 1,0 0,7 0,6
28. Capitale 0,5 0,5 0,5
29. Produttività totale dei fattori -0,2 -0,2 -0,1
30. Output gap 1,1 0,5 0,3
(1) In euro. Il reddito per dipendente è calcolato dividendo il reddito da lavoro dei dipendenti per le unità dilavoro dipendenti.
Nota: eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
TABELLA III.1-4 : IPOTESI DI BASE (EU 3)
2024 2025 2026 2027 2028
% del PIL
1. Accreditamento/indebitamento netto -3,4 -3,0 -2,8 -2,6 -2,3
2. Saldo strutturale -4,1 -3,4 -2,9 -2,8 -2,6
3. Saldo primario strutturale -0,2 0,5 1,1 1,4 1,7
4. Debito lordo (1) 134,9 136,2 137,4 137,3 136,4
5. Variazione rispetto all’anno precedente 1,0 1,3 1,3 -0,2 -0,9
(1) Al lordo delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati membri dell’UEM, bilaterali o attraverso l’EFSF, e del
contributo al capitale dell’ESM.
Nota: eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
26 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
III. TAVOLE
TABELLA III.1-5 : QUADRO PROGRAMMATICO DI FINANZA PUBBLICA (EU 4)
2024 2025 2026
Codifica SEC
Livello (1) % del PIL % del PIL % del PIL
Componenti delle entrate
1. Imposte indirette D.2 309.123 14,1 14,1 14,0
2. Imposte dirette D.5 343.466 15,6 15,1 15,1
3. Contributi sociali D.61 279.705 12,7 13,5 13,6
(P.11+P.12+P.131)
4. Altre entrate correnti 95.731 4,4 4,5 4,5
+ D.39 + D.4 + D.7
5. Imposte in c/capitale D.91 1.822 0,1 0,1 0,1
6. Altre entrate in c/capitale D.92+D.99 5.371 0,2 0,3 0,6
7. Totale entrate (=1+2+3+4+5+6) TR 1.035.217 47,1 47,6 47,9
8. di cui trasferimenti UE (entrate di competenza, non di cassa) D.7EU+D.9EU 8.600 0,4 0,5 1,0
9. Totale entrate diverse dai trasferimenti UE (=7-8) 1.026.617 46,7 47,0 47,0
10. p.m. Misure sul lato delle entrate (incrementi, escluse le
-11.637 -0,5 0,6 -0,1
misure finanziate dall'UE)
10b. p.m. Misure di riduzione di entrate finanziate da fondi UE
0 0,0 0,0 0,0
(livelli)
11. p.m. Entrate una tantum incluse nelle previsioni (livelli, 4.437 0,2 0,1 0,1
Componenti della spesa
12. Redditi da lavoro dipendente D.1 197.169 9,0 8,9 8,9
13. Consumi intermedi P.2 128.351 5,8 5,8 5,8
14. Spesa per interessi D.41 85.621 3,9 3,9 3,9
15. Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura D.62 445.739 20,3 20,4 20,4
16. Prestazioni sociali in natura D.632 51.055 2,3 2,4 2,4
17. Sussidi D.3 36.627 1,7 1,5 1,5
D.29 + (D.4-D.41) +
18. Altre spese correnti 47.286 2,1 2,2 2,4
D.5 + D.7 + D.8
19. Investimenti fissi lordi P.51 78.345 3,6 3,7 3,7
20. Di cui: investimenti pubblici finanziati a livello nazionale 75.427 3,4 3,5 3,3
21. Trasferimenti in c/capitale D.9 37.631 1,7 1,7 1,6
22. Altre spese in conto capitale P.52+P.53+NP 1.330 0,1 0,1 0,1
23. Totale spesa (=12+13+14+15+16+17+18+19+21+22) TE 1.109.154 50,4 50,6 50,7
24. di cui: Spese finanziate da trasferimenti dall'UE (=8-10b) 8.600 0,4 0,5 1,0
25. Spesa finanziata a livello nazionale (=23-24) 1.100.554 50,0 50,1 49,7
26. p.m. Cofinanziamento nazionale dei programmi finanziati 3.043 0,1 0,2 0,3
27. p.m. Componente ciclica della spesa per sussidi di -5.332 -0,2 -0,3 -0,4
28. p.m. Spese una tantum incluse nelle previsioni (livelli, 656 0,0 0,0 0,1
29. Spesa netta finanziata a livello nazionale (al lordo delle 1.016.567 46,2 46,2 45,7
Spesa netta finanziata a livello nazionale
30. Crescita della spesa netta finanziata a livello nazionale ( var. -2,0 1,3 1,6
Finanza pubblica
31.Accreditamento/indebitameto netto (=7-23) -73.937 -3,4 -3,0 -2,8
Accreditamento/indebitamento netto per sottosettori
31.a. Amministrazioni centrali B.9 (S1311) -85.348 -3,9 -3,4 -3,1
31.b Stato B.9 (S1312)
31c. Amministrazioni locali B.9 (S1313) 1.793 0,1 0,1 0,0
31d. Enti di previdenza B.9 (S1314) 9.618 0,4 0,3 0,3
32. Saldo primario (=31+14) B.9+D.41p 11.684 0,5 0,9 1,2
Aggiustamento per il ciclo
33. Saldo strutturale -4,1 -3,4 -2,9
34. Saldo primario strutturale -0,2 0,5 1,1
Debito pubblico
35. Debito lordo (2) 2.966.915 134,9 136,2 137,4
36. Variazione rispetto all’anno precedente 98.505 1,0 1,3 1,3
37. Contributi alla variazione del debito pubblico:
38. Saldo primario (=-32) -0,5 -0,9 -1,2
39. Effetto snow-ball, di cui 0,4 0,3 0,3
componente per:
40. Spesa per Interessi (=14) 3,9 3,9 3,9
41. Crescita reale -0,9 -0,6 -0,9
42. Deflatore del PIL (var %) -2,5 -3,0 -2,7
43. Aggiustamento stock -flussi (=36-38-39) 1,1 1,9 2,2
44.p.m. Tasso di interesse implicito sul debito (=14/Debito (t-1)) 3,0 3,0 3,0
(1) Milioni di euro.
(2) Al lordo delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati membri dell’UEM, bilaterali o attraverso l’EFSF, e del contributo al capitale dell’ESM.
Nota: Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 27
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
TABELLA III.1-6 : AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: PREVISIONI DI USCITE E ENTRATE A POLITICHE
INVARIATE, ARTICOLATE PER LE PRINCIPALI CATEGORIE (EU 5)
Codifica SEC 2024 2024 2025 2026
Amministrazioni pubbliche (S13) Livello (1) % PIL % PIL % PIL
Entrate totali a politiche invariate TR
di cui
1. Imposte indirette D.2 309.123 14,1 14,1 13,9
2. Imposte dirette D.5 343.466 15,6 15,1 15,1
3. Contributi sociali D.61 279.705 12,7 13,5 13,6
(P.11+P.12+P.131) +
4. Altre entrate correnti
D.39 + D.4 + D.7 95.731 4,4 4,5 4,5
5. Imposte in c/capitale D.91 1.822 0,1 0,1 0,1
6. Altre entrate in c/capitale D.91 + D.99 5.371 0,2 0,3 0,6
7.Totale entrate TR 1.035.217 47,1 47,6 47,9
Uscite totali a politiche invariate TE
di cui
8. Redditi da lavoro dipendente D.1 197.169 9,0 8,9 8,9
9. Consumi intermedi P.2 128.351 5,8 5,8 5,8
10. Spesa per interessi D.41 85.621 3,9 3,9 3,9
11. Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura D.62 445.739 20,3 20,4 20,3
12. Prestazioni sociali in natura D.632 51.055 2,3 2,4 2,3
13. Sussidi D.3 36.627 1,7 1,5 1,5
D.29 + (D.4-D.41) +
14. Altre spese correnti
D.5 + D.7 + D.8 47.286 2,1 2,2 2,4
15. Investimenti fissi lordi P.51 78.345 3,6 3,7 3,8
16. Di cui: Investimenti pubblici finanziati a livello nazionale 75.427 3,4 3,5 3,4
17. Trasferimenti in c/capitale D.9 37.631 1,7 1,7 1,5
18. Altre spese in conto capitale P.52+P.53+NP 1.330 0,1 0,1 0,1
19. Totale spesa (=8+9+10+11+12+13+14+15+17+18) TE 1.109.154 50,4 50,6 50,6
Saldi
di cui
20. Accreditamento netto/indebitamento netto (=7-19) B.9 -73.937 -3,4 -3,0 -2,7
21. Saldo primario (=20+10) B.9+D.41p 11.684 0,5 0,9 1,2
(1) Milioni di euro.
Nota: eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
28 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
III. TAVOLE
TABELLA III.1-7 : SOVVENZIONI DEL DISPOSITIVO PER LA RIPRESA E LA RESILIENZA (EU 6)
2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026
Entrate da sovvenzioni RRF (% di PIL)
1. Sovvenzioni RRF come incluse nelle previsioni delle entrate 0,0 0,2 0,6 0,8 0,3 0,4 0,7
2. Erogazioni di cassa dalla UE delle sovvenzioni RRF 0,0 0,5 1,0 0,6 0,2 0,3 0,8
Spese finanziate dalle sovvenzioni RRF (% di PIL)
3. Totale spese correnti 0,0 0,0 0,0 0,1 0,2 0,2 0,3
4. Investimenti fissi lordi 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,1 0,2
5. Trasferimenti in conto capitale 0,0 0,1 0,6 0,6 0,0 0,0 0,1
6. Totale spese in conto capitale (4+5) 0,0 0,2 0,6 0,7 0,1 0,2 0,4
Altri costi finanziati dalle sovvenzioni RRF 1 (% dil PIL)
7. Riduzione delle entrate fiscali 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
8. Altri costi con impatto sulle entrate 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
9. Transazioni finanziarie 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
1
Si fa riferimento a voci di costo non registrate come spese nella contabilità nazionale.
Nota: nella Tavola non sono incluse le spese previste oltre il 2026 (pari a circa 0,4 p.p. di PIL) relative a misure per le quali i milestone e target sono raggiunti nei tempi
stabiliti indipendentemente dalla spesa effettivamente sostenuta. Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
TABELLA III.1-8 : PRESTITI DEL DISPOSITIVO PER LA RIPRESA E LA RESILIENZA (EU 7)
2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026
Flussi di cassa dei prestiti RRF previsti nel Programma (% di PIL)
1. Versamenti UE dei prestiti RRF 0,0 0,9 1,1 1,1 0,7 1,0 1,0
2. Rimborsi di prestiti RRF alla UE 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Spese finanziate dai prestiti RRF (% di PIL)
3. Totale spese correnti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,1
4. Investimenti fissi lordi 0,1 0,1 0,1 0,3 0,5 0,5 0,9
5. Trasferimenti in conto capitale 0,0 0,0 0,0 0,1 0,2 0,2 0,3
6. Totale spese in conto capitale (4+5) 0,1 0,1 0,2 0,3 0,7 0,7 1,3
Altri costi finanziati dai prestiti RRF 1 (% dil PIL)
7. Riduzione delle entrate fiscali 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
8. Altri costi con impatto sulle entrate 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
9. Transazioni finanziarie 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
1
Si fa riferimento a voci di costo non registrate come spese nella contabilità nazionale.
Nota: nella Tavola non sono incluse le spese previste oltre il 2026 (pari a circa 1,2 p.p. di PIL) relative a misure per le quali i milestone e target sono raggiunti nei temp
stabiliti indipendentemente dalla spesa effettivamente sostenuta. Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 29
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
30 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
APPENDICE: NOTE METODOLOGICHE
Con riferimento agli aspetti metodologici e ai modelli utilizzati per le stime
contenute nel DPB, segue una breve descrizione della modellistica utilizzata per
il quadro macroeconomico e l’impatto delle riforme strutturali, in coerenza con
gli elementi esposti nel DPFP 2025.
Nelle more della revisione della normativa contabile nazionale in corso di definizione,
si rinvia altresì alla “Nota metodologica sui criteri di formulazione delle previsioni
tendenziali” allegata alla seconda sezione del DFP 2025 39, in merito alle informazioni
di dettaglio sulla metodologia, il processo previsivo e i modelli utilizzati per
le previsioni di finanza pubblica 40.
BREVE DESCRIZIONE DEI MODELLI UTILIZZATI
Modello Econometrico ITEM sull'economia Italiana
Il modello econometrico ITEM (Italian Treasury Econometric Model) è stato
sviluppato presso il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle
finanze ed è ampiamente utilizzato nelle attività di analisi e programmazione
economica. ITEM descrive il comportamento dei principali aggregati dell’economia
italiana a livello macroeconomico ed è un modello di medie dimensioni. Include
371 variabili, di cui 247 endogene, e si basa su 36 equazioni comportamentali e
211 identità. Si tratta di uno strumento di analisi economica di tipo quantitativo
utilizzato sia per le previsioni di breve e medio periodo condizionate al quadro
economico internazionale sia per la valutazione dell’impatto macroeconomico di
interventi di politica economica o di variazione nelle variabili esogene internazionali.
Una caratteristica distintiva di ITEM è quella di formalizzare congiuntamente,
all’interno del modello, il lato dell’offerta e il lato della domanda dell’economia.
Tuttavia, le condizioni di domanda risultano predominanti nel determinare
l’evoluzione di breve periodo, mentre le condizioni dal lato dell’offerta influenzano
l’andamento dell’economia nel medio periodo.
QUEST III - Italy
Il modello QUEST III con Ricerca e Sviluppo (R&S) è la versione più recente del
modello di equilibrio generale sviluppato dalla Commissione Europea 41 È uno strumento
di analisi e simulazione per comprendere gli effetti di riforme strutturali e studiare la
risposta dell’economia a shock di varia natura o ad interventi di policy. In particolare,
39
Disponibile al seguente link https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-
I/attivita_istituzionali/previsione/contabilit_e_finanza_pubblica/documento_di_finanza_pubblica/Nota-
Metodologica-2025.pdf.
40
In particolare, si vedano i capitoli II e III.
41
Roeger, W., Varga, J., in’t Veld, J. (2022). The QUEST III R&D Model. In: Akcigit, U., Benedetti Fasil,
C., Impullitti, G., Licandro, O., Sanchez-Martinez, M. (eds) Macroeconomic Modelling of R&D and
Innovation Policies. International Economic Association Series. Palgrave Macmillan, Cham.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 31
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 2026
la versione del modello utilizzata al Dipartimento del Tesoro è una estensione del
modello sviluppato dalla Commissione Europea (DG ECFIN) per la valutazione
quantitativa di politiche economiche e modificato per la crescita endogena. Negli
esercizi di simulazione il Dipartimento utilizza la versione del modello calibrata per
l’Italia, già impiegata in alcune analisi multi-country per valutare le riforme strutturali
dalla Commissione Europea. La crescita endogena che caratterizza QUEST III si adatta
particolarmente bene a valutare l’impatto di riforme strutturali volte a favorire la
crescita. Includendo diverse vischiosità nominali e reali e mercati non perfettamente
competitivi, il modello può essere utilizzato, ad esempio, per studiare l’effetto di
politiche che stimolano la competizione e riforme finalizzate al miglioramento del
capitale umano.
Modello ITFIN
ITFIN è un modello econometrico trimestrale dell’economia italiana,
caratterizzato da una struttura che assicura la coerenza tra gli stock e i flussi (c.d.
stock-flow consistent model). Il modello presenta una disaggregazione dettagliata dei
settori istituzionali e tiene traccia della loro interdipendenza generata dalle
transazioni finanziarie e non finanziarie. L’evoluzione delle diverse tipologie di attività
e passività finanziarie di ogni settore discende, oltre che dall’andamento dei prezzi di
mercato degli asset, anche dai flussi finanziari che le alimentano, assicurando così
coerenza tra stock e flussi.
Come ITEM, anche ITFIN è un modello fortemente orientato ai dati. In ITFIN,
le relazioni tra le variabili presenti nelle diverse equazioni di comportamento, pur
derivando dalla teoria economica, incorporano una forte componente dinamica che
riproduce quella osservata nei dati. ITFIN sfrutta il potenziale di due diverse basi di
dati che forniscono informazioni complementari sull’economia: i conti finanziari e
i conti dei settori istituzionali all’interno della contabilità nazionale. La prima fonte
include una descrizione dettagliata delle diverse attività a passività finanziarie dei vari
settori, mentre la seconda contiene informazioni sui flussi di spesa e di reddito, inclusi
quelli delle attività finanziarie.
Una caratteristica di ITFIN è la ricostruzione dettagliata del funzionamento del
settore bancario, monetario e finanziario. Il modello considera un’ampia
disaggregazione anche riguardo alla tipologia di strumenti finanziari emessi da
ciascuno dei diversi settori considerati. Particolare attenzione è rivolta alla
modellizzazione della domanda e offerta di titoli di stato e dei meccanismi di
trasmissione del rischio sovrano al livello dell’attività economica, tramite canali che
riguardano in gran parte il settore bancario e finanziario.
La struttura e le proprietà del modello sono documentate in lavori di ricerca
recenti e il suo sviluppo sta proseguendo per introdurre una sezione sulla
determinazione di prezzi e salari che consenta di analizzare anche aspetti relativi alla
dinamica dell’inflazione.
MACGEM-IT - Il Modello CGE per Economia Italiana
Il modello MACGEM-IT è stato realizzato dalla Direzione I del Dipartimento del
Tesoro in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università degli
32 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
APPENDICE: NOTE METODOLOGICHE
Studi di Macerata 42. MACGEM-IT è un modello Computazionale di Equilibrio Generale
(CGE), con rigidità nel settore dell’Amministrazione Pubblica e di imperfezioni nel
mercato del lavoro. Esso è costruito e sviluppato in modo da riflettere l’assetto
istituzionale del sistema economico italiano, allo scopo di quantificare l’impatto
aggregato e disaggregato, diretto ed indiretto, degli scenari di policy sui principali
aggregati macroeconomici. In particolare, gli impatti sono disaggregati per prodotto,
per attività produttiva e per settore istituzionale.
La base dati di riferimento per la calibrazione di MACGEM-IT è la Social
Accounting Matrix (SAM) per l’Italia, che consente di analizzare gli interventi di policy
all’interno del flusso circolare del reddito.
Il modello dedica un ampio grado di dettaglio ai flussi della Pubblica
Amministrazione, in modo da tenere conto della complessità della struttura
amministrativa del settore istituzionale pubblico. Il modulo fiscale è modellato con un
ampio livello di disaggregazione, per rispettare la base imponibile e le aliquote vigenti,
differenziando tra i tributi sui prodotti, i tributi sulle attività produttive e le imposte
che colpiscono i redditi dei settori istituzionali.
Infine, con riferimento alle emergenti questioni energetiche e climatiche, la SAM
è stata integrata con i dati relativi alle differenti fonti di energia e alle emissioni
ambientali dei settori produttivi e dei consumi delle famiglie. Ciò consente di valutare
l’impatto derivante dall’introduzione di imposte ambientali, con la possibilità di
stimare gli effetti sulle emissioni atmosferiche, sull’occupazione e sull’efficacia del
sistema fiscale.
STIMA DEL PRODOTTO POTENZIALE, DELL’OUTPUT GAP E DEI SALDI
STRUTTURALI
La metodologia utilizzata per stimare il prodotto potenziale e l’output gap
dell’economia italiana è comune a tutti i paesi dell’UE 43; le specifiche vengono
discusse e decise dal Potential Output Working Group (POWG), costituito in seno al
Comitato di Politica Economica (CPE-UE) del Consiglio UE.
Le stime del presente Documento sono state prodotte sulla base del quadro
macroeconomico programmatico di riferimento per gli anni 2025-2026.
Per la stima del tasso di disoccupazione strutturale (Non Accelerating Wage Rate
of Unemployment – NAWRU) e del trend della Total Factor Productivity, sono stati
impiegati i parametri di inizializzazione utilizzati dalla Commissione Europea in
occasione delle Spring Forecasts 2025 44.
42
Cfr. M. Ciaschini, Felici F., Pretaroli R., Severini F.and Socci C., “MACGEM-IT A SAM based CGE model
for the Italian Economy”, 2020,Working Paper del Dipartimento del Tesoro, n. 1, 03./2020
https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_en/analisi_progammazione/workin
g_papers/WP_1_-_2020.pdf . C. Socci, Felici F., Pretaroli R, Severini F. e Loiero R., "The Multisector
Applied Computable General Equilibrium Model for Italian Economy (MACGEM-IT)", 2021, Italian
Economic Journal: A Continuation of Rivista Italiana degli Economisti and Giornale degli Economisti,
Springer, Società Italiana degli Economisti (Italian Economic Association), vol. 7(1), pages 109-127, Marzo
2021.
43
Per maggiori dettagli si veda: Havik et al., 2014, ‘The production function methodology for calculating
potential growth rates and output gaps, European Economy’, (Economic Papers n. 535),
http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/economic_paper/2014/pdf/ecp535_en.pdf.
44
Per dettagli sulla metodologia e i parametri applicati, si veda la “Nota metodologica sui criteri di
formulazione delle previsioni tendenziali” allegata alla seconda sezione del DFP 2025.
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 33