Sibilla Aleramo, nome d’arte scelto da Rina Faccio, nasce in
Alessandria d’Egitto nel 1876 e muore nel 1960 . Viene ricordata per
essere una scrittrice e poetessa femminista italiana , considerata
una delle voci più ribelli di quei tempi, famosa per le sue
rappresentazioni autobiografiche della vita di una donna dell’Italia
della fine del XIX secolo.
Scrisse il libro “Una donna” il romanzo è una vera e propria
autobiografia della scrittrice. Racconta la prima parte della propria
esistenza, segnata da una violenza, un matrimonio infelice, una
maternità sofferta e un necessario abbandono del figlio per
seguire la propria indipendenza e libertà.
SIBILLA ALERAMO
Alla fine dell'Ottocento l’industrializzazione modificó la società . Le donne
incominciarono ad avere maggior autonomia. Alcune donne accedono
all'istruzione superiore ed entrano a fare parte del corpo docente.
Altre donne, a più bassi livelli sociali, svolgono diverse mansioni. Tuttavia
erano retribuite meno degli uomini e fortemente discriminate. La società
restava patriarcale e maschilista.
Nel 1890 nascono negli Stati Uniti le prime associazioni femminili, che
lottano tenacemente per ottenere il diritto di voto e la possibilità di
partecipare alla vita politica. Il loro esempio viene seguito anche in Gran
Bretagna nel primo decennio del '900.
Venivano chiamate suffragette.
Il 1914 avrebbe potuto essere l'anno delle donne ma lo scoppio della prima
guerra mondiale portò ogni sesso al posto iniziale.
Sibilla Aleramo fuggì abbandonando il figlio perché le
venne negato il divorzio dal marito , che la minacciò , e
anche dopo la fuga non era completamente libera in
quanto rimaneva proprietà dell’ uomo che esercitava il
potere maritale . Avviò anche un’azione legale per il
riconoscimento del figlio ma la legge si dimostrò ostile.
Lei fuggí per vari motivi, il più importante era l’intento di
cambiare la concezione che si aveva della donna, che
La prima guerra mondiale ha velocizzato l’ ingresso una volta moglie e madre perdeva le proprie libertà .
delle donne nel mondo del lavoro. Infatti, nei paesi Questo libro è infatti una testimonianza che lei dedicò al
impegnati nel conflitto, le donne sostituiscono per figlio in particolare , ma é una denuncia sociale che si
quattro anni gli uomini al lavoro. riferisce ad una condizione generale.
Dopo la prima guerra mondiale, in 21 nazioni fu Ispirandomi alla figura di questa donna e alla sua storia
concesso il diritto di voto alle donne. Nonostante ho voluto approfondire la lotta che ha portato alla
questo, in quegli anni la condizione delle donne legge sul divorzio.
peggiorò in Italia, in Spagna e in Germania, perché il
fascismo e il nazionalismo ripresero molti aspetti
arretrati. Per la concezione fascista la donna era un
essere in stato di inferiorità.
La svolta definitiva si ha dopo la liberazione
nazifascista (25 aprile 1945) e successivamente
con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946 ,
primo voto a suffragio universale femminile.
Questo referendum fu per le donne una doppia
liberazione, sia dal punto di vista politico che
sociale.
A partire dall’’unità d’Italia nel 1861, fallí qualsiasi
tentativo di promulgare una legge sul divorzio
soprattutto a causa della Chiesa cattolica. La
dittatura fascista aveva chiuso la questione e
anche nel dopoguerra l’indissolubilità del matrimonio
rimase un caposaldo del paese, a differenza di altri
Paesi europei. Separarsi legalmente in Italia era
possibile ma molto complicato, e con le norme in
vigore, anche dopo la separazione, erano previsti
molti vincoli per la libertà individuale,
soprattutto delle donne. Quindi rifarsi una vita con
altre persone, dopo essersi sposati una prima volta,
risultava piuttosto difficile.
Tutto iniziò a mutare negli anni sessanta, grazie alle
iniziative di alcuni partiti e gruppi democratici. Si arrivò
così, dopo un confronto molto intenso, nel dicembre del
1970 all’entrata in vigore della legge n.898, detta
Fortuna-Baslini (dal nome dei primi firmatari), che data
l’opportunità ai due coniugi di scegliere. Fu perciò un
traguardo significativo, che diede vita ad alcuni scontri.
SI NO
20
La chiesa di Roma era contraria alla questione del divorzio.
I cattolici ricorsero a uno strumento fino a quel momento mai utilizzato: il
referendum popolare abrogativo. Le 500mila firme richieste furono raccolte già 15
nel 1971. In vista della consultazione, fissata infine ne 1974.
Si schierarono per il mantenimeno del divorzio, oltre che i movimenti, tutti i maggiori
10
partiti laici: il Partito comunista, il Partito socialista, il Partito repubblicano, il Partito
liberale e il Partito socialdemocratico.
Contro il divorzio si levarono invece tante voci. Un ampio strato della società 5
italiana, che aveva paura di questo cambiamento, la Democrazia cristiana, il
Movimento sociale italiano – Destra nazionale.
0
SI NO
Si tenne così il primo referendum abrogativo della storia della Repubblica.
Il risultato delle urne fu preciso: il SÌ, l’opzione favorevole alla cancellazione della
legge sul divorzio, ottenne circa il 40%dei voti, mentre il NO, quella a favore del
mantenimento della medesima legge, ottenne i restanti 60% dei voti.
Da questo risultato l’Italia mostrò di essere, un «Paese in movimento», sempre più
democratico e laico.
La sconfitta era il segno che l’influenza del cattolicesimo stava calando
notevolmente.
Questo referendum fu uno dei momenti cruciali della storia della Repubblica, un
simbolo di cambiamento in un contesto segnato da profondi contrasti ideologici.
La copertina di 'La Stampa' del 14 maggio 1974
All’indomani del referendum sul Corriere della Sera venne
pubblicato un articolo intitolato : «La democrazia si
rafforza». Sottolineò il contributo di tutta la penisola,
dalle regioni industriali ai centri operai, dalle metropoli alle
campagne. Si leggeva in prima pagina: «È una grande
vittoria della libertà, della ragione e del diritto, una
vittoria dell'Italia che è cambiata e che vuole e può
andare avanti».
Sibilla Aleramo was born in Alexandria, Egypt, Day 3:
Wake up call at 8:00 , breakfast in the hotel. Visit
she lived for many years in Milan. “Montaza Palace” an important royal palace. Free lunch
and the coach will take you to the airport.
She was an italian feminist writer and poet. Arrival at 20:00 at Milan airport , where you will take a
taxi to get to the “Hotel Da Vinci” (30 minutes) , check in
and dinner at the hotel.
Day 1:
Departure from Rome airport at 8:00 Day 4:
arrival at Alexandria at 13:00. Wake up call at 9:00, transfer by metro to visit the
Alexandria is a metropolis located on Duomo. The underground stop is a few steps from the
the coast of the Mediterranean Sea. Duomo, near by the square, you will find the Galleria
Vittorio Emanuele II.
A bus will take you to the hotel” Villa
We recommend continuing your day at the theater “La
belle epoque” check in and free lunch. Scala”, just a 5- minute walk from the gallery. Lunch at
Then you will visit the Catacombs of Sofy's Bar.
Kom el Shoqafa (1 hour). The bus will In the afternoon, we subgest that you visit the Sforzesco
take you to the hotel, where you will Castle. It is located about 1 km from the theater la Scala
and is easy to reach on foot. Transfer by taxi to the
have dinner.
airport , back to Rome at 21:00.
Day 2:
Wake up call at 8:00, breakfast in the
hotel. The bus will take you to the
Biblioteca Alexandrina. Then you will
have lunch in a tipical restaurant to
taste local specialties. Afternoon free The participation fee includes:
Hotel: 60€ x person x night (half board rate )
to do some shopping. The bus will take Flights: 450€ x person
Local transport: 20€
you to the hotel, where you will have Tickets: 35€ x person
dinner. Guided tour: 40€ x person
The participation fee does not include:
Access to services
Lunches
Taxes and everything that does not mentione