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Cambia Paradigma. Cambia La Tua Vita

di bob Proctof

Caricato da

Michele Bosio
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© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
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BOB PROCTOR

CAMBIA PARADIGMA
CAMBIA LA TUA VITA

Aziona il successo ora!

Prefazione di Sandra Gallagher


Traduzione di Rossella Pruneti
RP PUBLISHING
Titolo originale: Change Your Paradigm. Change Your Life. © 2021

Original English–language edition published by G&D Media.


All rights reserved.
Copyright licensed by Waterside Productions, Inc.,
arranged with Vicki Satlow Literary Agency.

Edizione italiana: Cambia paradigma. Cambia la tua vita © 2021


RP Publishing (15 settembre 2021)

Traduzione di Rossella Pruneti

ISBN 9788899174453 (Edizione brossura)

RP Publishing difende il diritto di copyright.


Il copyright alimenta la creatività, incoraggia la pluralità di opinione,
promuove la libera discussione e mantiene viva la cultura.
Grazie per avere acquistato una copia autorizzata di questo libro e
per rispettare la legislazione sul copyright.
Tutti i diritti riservati.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta
in alcuna forma o con qualsiasi mezzo (elettronico,
meccanico, fotostatico, scanner o di altro genere)
senza il permesso scritto dell’editore,
fatta eccezione per eventuali brevi citazioni nelle recensioni.

Per la distribuzione dell’edizione italiana, contattare: RP Publishing


Fitness Media SRLU www.fitnessmedia.it
INDICE
PREFAZIONE
Capitolo 1 - L’eccezionale potere di cambiare
Paradigmi e abitudini
Competenza inconscia
Acquisire consapevolezza
Energia e forma
Insoddisfazione creativa
Imprese e sistemi
Comprendere la programmazione
Capitolo 2 - Vivi con il p a r a d i g m a di un altr o?
Crea il mondo che vuoi
Vuoi?
Immaginazione determinata
Obiettivi A, B e C
Attrai ciò che ti serve
Creare o disintegrare
Trova il tuo scopo
Uscire dall’isolamento
Capitolo 3 - Sviluppa sicurezza per cambiare paradigma
La sicurezza viene dalla conoscenza
La tirannia delle “altre persone”
Denaro: un bene necessario
Il successo e l’ideale degno
Capitolo 4 -Paradigmi e c i b e r n e t i c a
Un meccanismo psicologico
Comprendere i paradigmi
Polarità
Crescita e fastidio
Capitolo 5 - L’effetto d e l l e c r e d e n z e sul p a r a d i g m a
Credenza e rivalutazione
Superare la distrazione
Come funziona la pubblicità
Rispondere invece che reagire
Risolvere i problemi con la scrittura
Capitolo 6 - Il paradigma da performance
Operare su frequenze
Il socio di responsabilità
Senti l’immagine
Stabilisci un nuovo standard
Tu e solo tu
Autodisciplina
Usa l’autosuggestione
Elimina la procrastinazione
Capitolo 7 - Le lezioni della gratitudine in libertà
Un esercizio per iscritto
Posizionati su una frequenza di amore
Vattene via
Libertà finanziaria
Capitolo 8 - I vantaggi di cambiare paradigma
Cambiare percezione
Padroneggiare il tempo
Utilizza la creatività
Produttività ed efficacia
Logico rispetto a illogico
Cambia il paradigma del denaro
Capitolo 9 - Il p a r a d i g m a p o s i t i v o com e a b i t u d i n e di vita
Ignoranza e conoscenza
Comprendere e studiare
L’abitudine della ripetizione
Cosa vuoi veramente?
Un Oscar, un Emmy e un Tony
Otto principi per la vita
PREFAZIONE
Ti sei mai chiesto perché spesso non basta lavorare tanto per avere i
risultati sperati? Sei mai rimasto perplesso che, nonostante ti prefiggi
degli obiettivi da tempo, continui a non raggiungerli, anno dopo anno?
Quando accade qualcosa di stressante nella società o nella vita privata, non
capisci perché ti rimane difficile controllare atteggiamento mentale ed
emozioni mentre gli altri sembrano rimanere calmi, composti e fiduciosi? I
soliti consigli dello sviluppo personale (come pensare positivo,
visualizzare ciò che vuoi o ripetere le affermazioni) troppo spesso
assomigliano alla fatica di spingere un macigno in salita invece del
processo semplice, entusiasmante e veloce che ci aspettiamo. Queste
domande frequenti sulla crescita personale trovano risposta in un fattore
trattato da pochi coach, insegnanti o filosofi.
Nel lungo termine il fattore che controlla completamente il successo o
il fallimento è il paradigma. In questo libro, Bob Proctor, leggenda
dell’oratoria motivazionale ed esperto di crescita personale, presenta un
materiale incredibile che in passato era disponibile solamente a chi
partecipa ai suoi esclusivi seminari dove si registra sempre il tutto
esaurito. Qui troverai una formazione di massimo livello e imparerai
come ottenere risultati in maniera sistematica, consistente e fattibile,
bypassando gli effetti peggiori degli elementi che distruggono il successo
quali paura di fallire, paura di avere successo, procrastinazione e più di
tutti: l’auto sabotaggio. Bob ti mostrerà come gestirli dedicando tempo a
lavorare sul tuo paradigma, l’unica cosa che la stragrande maggioranza
delle persone trascura eppure è la più importante. Allora, cos’è un
paradigma? Come spiega Bob, semplificando molto, un paradigma è un
programma mentale situato nel subconscio che ha quasi esclusivo controllo
di ogni comportamento abituale (e quasi ogni comportamento è abituale).
I paradigmi sono una molteplicità di abitudini trasmesse di generazione
in generazione e si manifestano sotto molti aspetti. I paradigmi
rappresentano il modo in cui vedi te stesso, il mondo e le opportunità; sono
come ti poni di fronte al cambiamento e alle sfide. Appena ti rendi conto
che tutto il comportamento è controllato dai paradigmi, cambia come
guardi al mondo intero. Forse conosci qualcuno sempre arrabbiato,
scontento se c’è un cambiamento nella vita e incapace di trovare qualcosa
di positivo nei problemi. Magari conosci anche qualcuno che lotta contro
l’aumento di peso corporeo da anni o decenni. Per un po’ di tempo
sembra procedere bene, in salute e perdendo peso, ma quasi sempre
rimbalza alla situazione di partenza. Magari conosci anche qualcun altro
che pare inchiodato su un certo stipendio da anni e non riesce a ottenere un
aumento. Tutte queste cose sono controllate dai paradigmi. Proprio come i
paradigmi possono essere prigioni che costruiamo da soli, possono essere
cambiati per darti la libertà di diventare esattamente come desideri.
In questo libro Bob ti svelerà il segreto per liberarti dai paradigmi
limitanti e cambiare il tuo attuale paradigma (quel programma mentale in
azione di sottofondo) trasformando situazione finanziaria, salute, carriera,
relazioni e la vita in generale.
Bob Proctor è l’insegnante perfetto per guidarti in questo viaggio. Bob
ha studiato la mente e il potenziale umano con alcuni dei migliori cervelli al
mondo. Nel 1961 iniziò a studiare l’immortale classico sul successo Pensa
e arricchisci te stesso di Napoleon Hill e gli cambiò la vita. Bob ha
ascoltato migliaia di volte le registrazioni della leggenda dello sviluppo
personale Earl Nightingale. Bob ha perfino lavorato accanto a Earl
Nightingale nell’azienda Nightingale-Conant Corporation, dal 1968 al
1973, prima di passare a fondare la propria, il Proctor Gallagher Institute,
con la socia e co-fondatrice Sandy Gallagher.
Oggigiorno sono milioni le persone ispirate da lui attraverso il successo
cinematografico The Secret, i libri tra i quali il New York Times best seller
Sei nato ricco, i programmi di coaching e gli eventi dal vivo.
̶ SANDRA GALLAGHER
Capitolo 1 - L’eccezionale potere di cambiare
Questo sarà un libro incredibile per alcuni di voi. Perché non dico per
tutti? Perché voglio sottolineare l’assoluta importanza di prendere la
decisione di cambiare la tua vita. Decidi tu se lo sarà per te.
Cambiare paradigma richiede di impegnarsi nella decisione perché va in
direzione opposta a quasi tutto ciò che ci è stato insegnato. Frequentiamo la
scuola, prendiamo un libro, lo leggiamo, facciamo domande sull’argomento
e poi passiamo a un altro libro. La verità è che probabilmente non possiamo
comprenderne i contenuti in questo modo. Leggere qualcosa una volta sola
e poi passare ad altro non permette di capire.
Il paradigma è stato costruito attraverso la ripetizione (costante e
distanziata) e quello è anche il modo con cui lo cambierai. Eppure, ciò non
torna alla maggioranza delle persone: fanno riferimento a come sono e a
come sono stati educati in passato, quando non erano affatto condotti verso
una vera crescita personale ma stavano semplicemente raccogliendo
informazioni.
Vedi persone con lauree molto importanti conseguite presso università
prestigiose che hanno difficoltà nella vita. Non possiedono sufficiente
denaro e non occupano un buon posto di lavoro. Se gestiscono un’azienda,
finiscono con un fallimento o la chiusura. Tu penserai: “Sono
intelligentissimi, come mai accade tutto questo?”. La verità è che non sono
affatto intelligenti. Hanno accumulato molte informazioni ma non le usano.
Il comportamento è controllato dai paradigmi, non dalle informazioni che
possiedono. Non fanno ciò che sanno fare. Per qualche strano motivo, non
lo scopriranno mai. Non si fermano mai ad analizzare il proprio
comportamento in relazione a cosa sanno.
Negli anni ho notato che la maggioranza delle persone di grande
successo possiede una competenza inconscia. Non sa spiegare perché ha
successo. Magari sono multimilionari e hanno creato organizzazioni
prestigiose ma non riescono a trasferire queste conoscenze ai figli perché
non conoscono i motivi per i quali lo fanno. Dicono: “Boh, è così”. Sono
considerati molto intelligenti dagli altri, ma non c’entra l’intelligenza. Sono
i paradigmi, perché questi ci controllano in misura enorme. Il successo in
ogni impresa dipende al cento per cento su cosa avviene nella mente; non
ha niente a che fare con cosa avviene all’esterno.
Alcuni se la cavavano estremamente bene a dispetto delle cattive
condizioni economiche. Durante la Grande Depressione non tutti erano
disoccupati e senza soldi. Qualcuno se la passava bene, guadagnando
milioni di dollari. Perché se la passava bene? Cosa accadeva? Perché alcuni
avevano successo? Deve venire da dentro a fuori, non da fuori a dentro.
Siamo controllati dal nostro mondo esterno perché siamo stati addestrati in
quel modo; siamo stati programmati a permettere che ci controlli il mondo
esterno.

Paradigmi e abitudini
Come ho detto, non basta il pensiero positivo: è un’illusione. Occorre il
cambio di paradigma e un paradigma è una moltitudine di idee impresse
nella mente subconscia. Le idee impresse nel subconscio sono conosciute
col termine di “abitudini”. Un paradigma è una moltitudine di abitudini
impresse nel subconscio. Un’abitudine è un’idea che si esprime senza
pensiero conscio; ti muovi in automatico. Guidi l’auto soprattutto per
abitudine. Non devi pensarci perché sei stato programmato.
Se osservi oggettivamente il tuo comportamento per due o tre ore da
quando ti alzi al mattino, noterai che la maggioranza degli schemi
comportamentali non ti porterà al successo che desideri. Allora è necessario
chiedersi: “Perché agisco in questo modo?”.
Ogni giorno fai le stesse cose perché sei programmato a farle. Siamo
programmati a vivere come viviamo. Anzitutto siamo programmati
geneticamente; ecco perché assomigliamo ai parenti, è una cosa contenuta
nei geni e presente fin dalla nascita. Ciascuno di noi è la confluenza di un
pool genetico che risale a molte generazioni indietro. Il paradigma ci
controlla; presiede a tutto quello che facciamo. Il paradigma di una persona
non ha niente a che fare con quello che ha imparato a scuola. Se il
paradigma è vizioso, la persona non ha successo anche se possiede un
ottimo livello di istruzione. Non servirà a niente.
Per prima cosa dobbiamo capire com’è formato il paradigma. Poi com’è
cambiato, un passo che rimane oscuro alla maggioranza. Non si insegna a
scuola. Esiste qualche seminario che lo spiega. Quando incappai nell’idea,
rimasi sconcertato perché, pur lavorando nel settore della crescita personale,
non avevo compreso perfettamente il principio.
Competenza inconscia
Nel 1961, guadagnavo 4.000 dollari l’anno e avevo debiti per 6.000. Non
riuscivo a immaginare come uscirne. Cinque anni dopo guadagnavo oltre un
milione di dollari l’anno e avevo una azienda con succursali a Toronto,
Montreal, Boston, Cleveland, Atlanta e Londra.
Mi comportavo in modo molto irresponsabile. Vivevo a Londra, dove
avevo creato un’azienda dopo il trasferimento. Frequentavo il “Playboy
Club” e giocavo alla roulette. Non mi importava di perdere soldi perché
sapevo dove si trovavano e come averli.
Un bel giorno mi chiesi: “Com’è successo tutto questo? Perché la mia
vita è cambiata tanto drammaticamente?”. Non riuscivo a darmi una
risposta. Non sapevo il motivo. Ero stato cresciuto credendo che se
guadagni molti soldi, allora sei intelligentissimo. Sapevo di non essere
molto intelligente, eppure guadagnavo molti soldi. Ero anche stato cresciuto
credendo che se non studi, non trovi un buon lavoro. Io non avevo studiato:
mi ero limitato a due mesi di superiori. Tuttavia, non solo avevo un buon
lavoro, ero addirittura il padrone dell’intera azienda.
Fu a quel punto che iniziai a verificare quasi tutto quello che ero stato
portato a credere e scoprii che la maggioranza non era vero. Una persona
può essere migliore di un’altra? No. Nessuno è migliore di un altro. I
risultati magari sono un pochino meglio, può guadagnare di più, essere
maggiormente produttiva, in grado di correre più velocemente, in ogni caso
siamo tutti precisamente uguali. Se fossimo bruciati, saremmo ridotti tutti
allo stesso livello. Siamo massa, energia e vibrazione; il colore, le
dimensioni e il genere sessuale non significano niente. Siamo tutti uguali.
Dobbiamo renderci conto che siamo tutti soggetti a leggi esatte e
immutabili. Queste leggi non sono state fatte dagli uomini e, pertanto, gli
uomini non possono cambiarle. Il successo dipende dalla comprensione e
capacità di armonizzare la nostra esistenza con queste leggi.
Un giorno feci un’esperienza particolare e tutto nella mia testa cominciò
a mutare. Non sapevo perché mi comportassi in quel modo. Non sapevo
perché stessi vincendo. Non possedevo alcuna istruzione scolastica, ero
privo di esperienze lavorative. Pensai: “Ho intenzione di capirlo. Voglio
scoprire come ho fatto ad avere successo”.
Mi occorsero nove anni e mezzo di concentrazione conscia e deliberata
per trovare la risposta. Quando la scoprii, non volli fare altro che lavorarci
sopra. Il mio business consisteva nelle pulizie; avevo cominciato a pulire un
ufficio per poi finire con il pulirne un mucchio in varie città. Lasciai
l’attività e andai a lavorare presso la Nightingale-Conant Corporation. Scesi
da guadagnare oltre un milione l’anno a 18.000 dollari l’anno. Cinque anni
dopo ne guadagnavo ancora solo 33.000. Ero perfino disposto a pagare io
loro per farmi lavorare là in virtù del prezioso materiale che possedevano.
Pensavo che Earl Nightingale e Lloyd Conant fossero geni assoluti; ciò che
facevano mi lasciava sbalordito. Non conoscevo altri che lo facessero come
loro. Io volevo imparare e difatti imparai. Li studiai come uno scienziato.
Fu così che iniziai a connettere i puntini.
Ero nato durante la Grande Depressione e quando avevo appena sei anni
scoppiò la guerra in tutto il mondo; ogni cosa venne razionata. Vissi in un
periodo piuttosto particolare, durante il quale ricevevamo solo brutte
notizie. Nessuno era interessato alla formazione mentale di un bambino.
Mia madre ne doveva allevare tre e di conseguenza il problema principale
era tirare avanti.
Nel 1961 cominciai ad ascoltare i dischi di Earl Nightingale con un
registratore a batterie e non potetti smettere più. Non avevo mai sentito
qualcuno parlare come Earl Nightingale. Ho sempre pensato che se Dio ha
una voce, è come la sua. Da allora sono rimasto affascinato da questo
materiale e dal 1961 a oggi non ne ho mai interrotto lo studio.

Acquisire consapevolezza
Questo materiale dovrebbe essere insegnato a scuola e perfino prima di
iniziarla. Puoi addirittura insegnarlo a un bimbo. Tutti siamo ossessionati
dallo sviluppo dell’intelletto e ignoriamo quello della consapevolezza. Puoi
possedere dottorati in due o tre materie ma essere ignaro di come
guadagnare soldi, creare un’attività o sviluppare la tua personalità.
Il segreto sta nella consapevolezza. Vogliamo diventare consapevoli,
credo, della nostra unione con Dio, con l’Intelligenza Infinita. Più
diventiamo consapevoli, più si riflette nei risultati.
Una delle registrazioni famose di Earl era Il segreto più strano, dove
affermava che diventiamo ciò che pensiamo. Più esamini questa idea, più ti
accorgi di quanto sia profonda. Io ho spinto l’interpretazione un poco oltre
aggiungendo che limitiamo noi stessi in base a come scegliamo i nostri
pensieri.
Abbiamo iniziato a comprendere che esiste una sola parte dell’universo
che possiamo cambiare e quella parte siamo noi stessi. Non possiamo
cambiare altro. Non possiamo cambiare le condizioni o le circostanze
intorno a noi. Dobbiamo adattarci a ciò che accade e continua ad accadere,
ma dobbiamo anche capire che siamo più forti delle situazioni esterne che
affrontiamo. Io non dedico poi molto tempo a quelle cose, perché passano e
arriverà qualcos’altro. Se lo permettiamo, c’è sempre qualcosa al di fuori di
noi che ci controllerà. Io non scelgo di permettere di essere controllato da
qualcosa fuori. Io ho il controllo di me stesso.
In aggiunta, non è solo ciò che pensiamo: è quello che interiorizziamo,
perché puoi pensare qualcosa senza interiorizzarla. Devi interiorizzare
questi pensieri, devi caricarli di emozioni, altrimenti non ti serviranno a
niente. Se li mantieni solo a livello conscio, puoi pensare alla ricchezza e
vivere in povertà. Se non hai interiorizzato i pensieri sulla ricchezza,
rimarrai in povertà.
Neville Goddard, autore e oratore motivazionale (di solito conosciuto
semplicemente come “Neville”) lo ha saputo esprimere bene: il futuro deve
diventare il presente nell’immaginazione di colui che ha creato, con
saggezza e consapevolezza, le circostanze. Possediamo facoltà mentali che
non sono state concesse alle altre forme di vita; tutte le altre piccole
creature del mondo sono completamente a proprio agio nel loro ambiente; si
mimetizzano. Noi siamo del tutto disorientati perché ci sono state donate le
facoltà mentali per creare il nostro ambiente; eppure, puoi frequentare tutti i
livelli del nostro sistema scolastico senza apprendere niente al riguardo.
Memoria, percezione, volontà, ragione, immaginazione, intuizione: sono
poteri fenomenali, ma siamo sicuri di capire come funzionano? Come ha
detto Wayne Dyer, autore di vari best-seller: “Quando cambi il modo in cui
guardi le cose, le cose che guardi cambiano”. Se cambi percezione, cambi il
tuo mondo. Possediamo una memoria perfetta; possediamo un’intuizione
perfetta; tutte le nostre facoltà superiori sono perfette. Hanno bisogno di
essere sviluppate, tuttavia non ci insegnano nemmeno che le possediamo,
figuriamoci se ci insegnano a usarle. L’immaginazione non è solo per
giocare. Tutto quello che vediamo nel mondo intorno a noi è stato prima
creato nell’immaginazione e poi trasformato in risultati concreti. Il mondo
opera secondo leggi.
L’ingegnere aerospaziale Wernher von Braun fu esemplare al riguardo.
John Kennedy gli chiese: “Cosa occorrerebbe per costruire un razzo che
porti una persona sulla Luna e poi la riconduca incolume sulla Terra?”. La
risposta fu: “La volontà di farlo”.
La volontà è una delle nostre facoltà superiori. Ci permette di tenere
un’idea sullo schermo della mente con esclusione di ogni altra distrazione.
Quando ti concentri su una sola idea, quell’idea deve muoversi in una forma
reale. Come osservò Andrew Carnegie, ogni idea tenuta nella mente,
enfatizzata, temuta o venerata, inizia subito a rivestirsi nella forma più
pratica e appropriata. Una delle prime leggi dell’universo è la trasmutazione
perpetua dell’energia: l’energia si muove sempre in una forma, passando da
una forma all’altra.

Energia e forma
In una giornata tersa, puoi alzare lo sguardo al cielo e vedere un po’ di
nuvole. È l’energia che si muove in una forma. Poi le nuvole diventano
scure e pesanti… Boom! Scroscia la pioggia. Se tu rimanessi lì abbastanza a
lungo, vedresti che la pioggia torna da dove è arrivata. L’energia torna alla
sua origine: è vero per noi e per tutto ciò che usiamo.
Viviamo secondo le leggi. La maggioranza delle persone non comprende
le leggi e di conseguenza non vive quasi mai in armonia. Comprendendo le
leggi e armonizzando la nostra vita con esse, le cose cominciano ad andare
per il verso giusto.
Ralph Waldo Emerson disse che la legge di causa ed effetto è la legge
delle leggi: quello che facciamo torna indietro. Se fai tanto bene, riceverai
tanto bene, perché ti stai mettendo in armonia con il bene stesso.
The Secret, quando uscì, fu molto utile ma confuse anche tante persone.
Coloro hanno creduto nella legge d’attrazione: se lo pensi, lo attrai.
Tuttavia, la maggioranza di coloro che parlano della legge d’attrazione non
la comprende veramente. La legge d’attrazione è una legge secondaria. La
legge primaria è la legge di vibrazione, che afferma che tutto è in
movimento, niente è fermo. Viviamo in un oceano di emozioni e pensiamo
stando su una determinata frequenza. Il pensiero è energia. La frequenza al
cui livello sei con il tuo pensiero determina cosa attrai perché controlla la
vibrazione che hai. Non puoi attrarre qualcosa con cui non sei in armonia.
Se una persona è povera, non ha denaro, non ha mai avuto denaro e sta
pensando di volersi arricchire, non farà altro che rimanere in povertà. È
nella vibrazione della povertà. Appena lo capisce e cambia, si ritrova in un
mondo diverso e gioca con altre regole.
Crediamo che studiare significhi ficcarsi in testa delle informazioni
quando in realtà non è affatto così. Maria Montessori, la famosa
pedagogista, disse: “Mandiamo i bambini a scuola e pensiamo che siano
vasi da riempire; vogliamo che riempiano il vaso. La verità è che il vaso è
già pieno”. Tutte le conoscenze, ogni potere che ci sia mai stato o mai ci
sarà, sono onnipresenti. Possiedi già ogni conoscenza e potere che ti
potranno servire. Non prendi energia, la rilasci e la rilasci in base al tuo
desiderio. Quando hai un desiderio, hai l’energia per realizzarlo. Il nostro
DNA spirituale è perfetto. C’è perfezione in ciascuno di noi e tale
perfezione cerca di esprimersi dentro e attraverso di noi. Lo spirito vuole
sempre espandersi, per esprimersi; mostra sempre l’essenza di chi siamo
come spirito puro e autentico. Vuole sempre esprimersi in modo più ampio.
Ecco perché desideriamo le cose. In pratica non le vogliamo per il puro
possesso ma per crescere: “Voglio correre più veloce; voglio saltare più in
alto”. Lo spirito vuole esprimersi attraverso di noi. Siamo esseri spirituali.
Sentirai molti dire che vivono un’esperienza spirituale. Non è proprio così:
è il loro spirito che fa un’esperienza fisica.
La perfezione dentro di noi cerca sempre espressione. Ecco perché se
corriamo, vogliamo correre più veloci. Se saltiamo, vogliamo saltare più in
alto. Se vendiamo, vogliamo vendere di più. Non importa cosa facciamo,
desideriamo fare di più. Dovremmo comprendere perché.

Insoddisfazione creativa
Me lo ripeteva sempre mia nonna quando ero un ragazzino: “Devi saperti
accontentare”. La nonna era un angelo e non volevamo dire che sbagliava,
perché come mai poteva sbagliare la nonna? Eppure, sbagliava. Non
dovremmo mai accontentarci di ciò che abbiamo.
L’insoddisfazione è uno stato creativo e, volendo di più, farai di più, non
è questione di ottenerlo. Se pensi che possedere di più ti farà stare bene, ti
prendi in giro da solo. Rimarrai profondamente deluso. Il segreto sta nel
fare di più. Ti metterai maggiormente in gioco. È quello che faccio io ora:
sto portando in superficie più di me stesso. Oggi voglio fare un lavoro
migliore di ieri.
L’idea di andare in pensione sembra suggerire che lo scopo della vita è
avere quel tanto per vivere in modo da non lavorare più. Eppure, non siamo
fatti per lavorare: il lavoro è fatto per noi. Ricaviamo soddisfazione dal
nostro lavoro. Devi lavorare per soddisfazione. Guadagni denaro rendendo
un servizio. Rendi un servizio per guadagnare denaro. Dobbiamo chiarire
una parte di questo discorso. Lo abbiamo frainteso perché le persone che
occupano posizioni potenti lo avevano frainteso e ci hanno insegnato in
modo sbagliato, ma noi non abbiamo mai neanche sospettato che potessero
sbagliare.

Imprese e sistemi
Finora ho parlato di individui, invece adesso applichiamo questa idea a
un ambito più ampio, per esempio un’impresa. Questi principi sono
importantissimi anche se ritengo che non siano ben compresi da persone in
posizioni importanti. Investiamo tanto denaro per i sistemi, gli edifici, gli
oggetti e, al contrario, non investiamo altrettanto per le persone.
Prendiamo, per esempio, un hotel. Se togli il personale dall’hotel, non
hai più un hotel e rimane soltanto un edificio pieno di cose. L’hotel è
costituito dalle persone. Se vogliamo creare un’azienda, dobbiamo formare
le persone.
Ognuno possiede potenziale. Dobbiamo imparare come svilupparlo. Se
vuoi che qualcuno faccia un lavoro migliore, ti conviene scoprire cosa
desidera, perché l’unica occasione in cui proverà a fare di meglio è
impegnandosi per qualcosa che vuole veramente. Devi volere qualcosa per
esprimerti di più.
Diciamo ai dipendenti: “Senti, hai sbagliato. Ti mostro come dovevi
fare”. Eppure, tornano a fare come prima, perché sono programmati a fare
in quel modo. È il paradigma che hanno e una spiegazione non lo cambia.
Magari fanno diverso oggi o domani, ma poi… Boom! Tornano al
paradigma.
Il paradigma è come un termostato: controlla la temperatura della
performance della persona. Se vuoi cambiarla, devi cambiare il paradigma.
Devi cambiare il termostato e puoi farlo solo se sai come funziona. Devi
iniziare a educare le persone affinché inizino a capire chi sono, cosa sono e
cosa li motiva.
Ho insegnato questi principi all’interno delle aziende con risultati
stratosferici. Negli anni Settanta del secolo scorso sono stato presso due
delle maggiori compagnie d’assicurazione: Prudential of America e
Metropolitan. Abbiamo incrementato le vendite di centinaia di milioni di
dollari insegnando ai dipendenti un paio di abitudini nuove. Li avevo fatti
impegnare a presentarsi davanti a un potenziale cliente entro le 9 del
mattino e chiedere la sottoscrizione di una polizza del valore di 100.000
dollari. Spiegai: “Non dovete neanche venderla, solo chiedere se
l’acquistano. Le uniche due cose diverse sono presentarvi davanti a
qualcuno prima delle 9 e chiedere di sottoscrivere una polizza da 100.000
dollari”. Vendettero più polizze da 100.000 dollari in una settimana che in
un anno intero.
Sono andato nelle prigioni e ho riscontrato la stessa cosa. Quando mostri
a qualcuno perché ha i risultati che ha e cosa deve fare per cambiarli, è
molto probabile che provi a cambiare davvero. Non lo farà se sei tu che
cerchi di cambiarlo. Le persone non resistono al cambiamento, piuttosto
resistono all’essere cambiate. Cambi se sei tu che decidi di cambiare. Se io
decido che devi cambiare ma tu non lo vuoi, ti opporrai ai miei sforzi.
Dobbiamo far sì che alle persone piaccia migliorare, cambiare, essere più
produttive. Per farlo, dobbiamo capire cosa desiderano. Dobbiamo
comprendere come funziona la mente. Comprendere come funziona la
mente non è compito riservato agli psicologi. Riguarda tutti, perché la
mente è movimento. Il corpo è la manifestazione di quel movimento.
C’è una storia sul Mahatma Gandhi. Dalla folla avanzò una persona
porgendogli un foglietto con scritto: “Potresti scrivere un messaggio
profondo da portarmi a casa?”. Gandhi scrisse: “Io sono il mio messaggio”.
Se sei il leader, devi operare al livello vibrazionale al quale speri le persone
intorno a te operino. Devi vivere per gli obiettivi della tua azienda.
In maniera analoga, se vogliamo che i dipendenti capiscano sé stessi,
dobbiamo capire noi stessi. Dobbiamo studiare insieme a loro.
Ciò che apprezzai di più lavorando con Earl Nightingale fu il fatto che
studiava sempre. Studiava tutto il tempo, un po’ come Gandhi che diceva
“Io sono il messaggio”.
Earl era il messaggio.
Osservavo quello che faceva e studiava. In un’occasione notai che aveva
un leggio sulla scrivania con un libro di Thomas Troward, autore
motivazionale dell’inizio del XX secolo. Il libro era aperto a una pagina
precisa.
Chiesi: “Cosa c’è di significativo in quella pagina?”.
“La studio da tre mesi”. “Sempre la stessa?”.
“Sì. Appena l’avrò capita, passerò alla successiva”. Iniziai a farlo anche
io: ho preso tutti i libri di Troward e li studio di continuo. Ho iniziato a fare
come Earl. Lui era il messaggio per me. Penso che è quanto dobbiamo fare.
Se vogliamo guidare le persone, dobbiamo fare quello che desideriamo
facciano anche loro. È inutile dire agli altri di fare qualcosa se tu sei il
primo a non avere intenzione di farla.
Comprendere la programmazione

Il paradigma è il concetto più importante che possiamo studiare.


Controlla tutto nella nostra vita. Sebbene ritenga di possedere una
comprensione piuttosto buona del concetto, ho bisogno di capirlo meglio,
perciò continuo a studiarlo. Se vuoi cambiare qualcosa, devi usare la
ripetizione. Se il tuo nome ti fosse stato detto una volta sola, non lo avresti
neanche ricordato. Dovettero chiamarti per nome più volte finché iniziasti a
rispondere sentendolo. Molte idee che controllano le persone adesso sono
assurde e create da qualcuno che magari è vissuto trecento o quattrocento
anni fa, ma sono state trasmesse da allora a oggi attraverso il DNA e ne
sono diventate parte. Questo ha continuato a espandersi per circa 280 giorni
dopo il concepimento fino al momento in cui abbiamo fatto il nostro
debutto sul pianeta. La tua mente era apertissima, tutto quello che avveniva
intorno a te entrava direttamente nel subconscio.
La maggioranza delle persone arriva da situazioni pessime. Non c’è
problema, perché possiamo cambiarle. Io avevo 26 anni quando iniziai a
cambiare; ho avuto un discreto successo, ho aiutato milioni di persone a
crescere, eppure io stesso ho ancora molto da imparare.
Mi ci dedico da molto tempo. Sono stato nelle prigioni, nelle scuole,
nelle aziende. L’essere umano è un’affascinante espressione di vita.
Abbiamo poteri incredibili racchiusi dentro di noi. Se abbiamo intenzione di
cambiare, dobbiamo capire in cosa consiste la crescita. Se vuoi guidare
l’auto, devi capire a cosa serve il cambio. Devi capire qualcosa del
computer se vuoi usarlo per lavorare. Ci sono programmi nel computer e
noi li usiamo. Se vogliamo cambiarli, chiediamo a un programmatore, cioè
a qualcuno che può riscriverne il codice.
Il paradigma è un programma presente nel tuo computer biologico. Le
persone che hanno scritto il codice di questo programma che controlla la tua
vita non sapevano niente della mente. Ti stavano passando quello che
avevano ricevuto. Hanno comunque installato il programma per mezzo
della ripetizione. Ci sono state insegnate le medesime cose più volte: come
usare il cucchiaio, come camminare, come mettere un piede davanti
all’altro.
È stato tutto basato sulla ripetizione: paziente, costante, distanziata.

Atteggiamento: la parola magica


L’atteggiamento è tutto. Quanto utile sarà questo materiale dipende dal
tuo atteggiamento, cioè dall’insieme di pensieri, emozioni e azioni. Questi
elementi sono uniti tra loro come i colori dell’arcobaleno.
Ho ascoltato ripetutamente, forse diecimila volte, una registrazione di
Earl Nightingale, un magnifico saggio sull’atteggiamento, intitolata The
Magic Word (in italiano: La parola magica).
La parola magica è “atteggiamento mentale”. Ascoltando più volte, sono
diventato consapevole di cosa sia l’atteggiamento. Mi sono reso conto che
avevo un atteggiamento sbagliato riguardo a chi fossi e cosa fossi capace di
fare. Per prima cosa dovevo prendere consapevolezza di cosa sia
l’atteggiamento e poi di come cambiarlo. L’ho cambiato nello stesso modo
in cui è stato formato. Qualcun altro lo aveva fatto formare in me per mezzo
della ripetizione. Poiché ciò che Earl aveva da dire riguardo
all’atteggiamento andava contro tutto quello che mi era stato insegnato fino
a quel punto, ascoltavo il disco in continuazione.
Ho una copia di Pensa e arricchisci te stesso di Napoleon Hill rilegata
in pelle nera. La leggo ogni giorno dal 1963. Ho iniziato a leggere il libro
quando avevo ventisei anni. Mia sorella Helen, due anni più grande di me,
aveva un’amica di nome Pat, un’appassionata lettrice. Pat leggeva sempre
dei libri e ne aveva sempre dietro. Credo che abbia letto tutto quello che
c’era nella biblioteca locale. Pensa e arricchisci te stesso fu il primo libro
che lessi io. Quando me lo dettero, risposi: “Non so leggere”. Non era vero.
Non sapevo leggere bene, ma sapevo leggere almeno come la
maggioranza delle persone, al livello di seconda media.
Quando iniziai il libro, mia sorella disse a Pat: “Bob ha iniziato a
leggere”.
Quando la incontrai, Pat chiese: “Helen mi ha detto che hai iniziato a
leggere, è vero?”.
“Sì”.
“Cosa leggi?”
“È un bel libro. Ti piacerebbe: Pensa e arricchisci te stesso”. Pat sorrise.
Qualche mese dopo la incontrai di nuovo. Pat chiese: “Ehi Bob, leggi
ancora?”.
“Sì”, risposi.
“Cosa leggi?”.
“Pensa e arricchisci te stesso”.
“Accidenti, lo stavi leggendo l’ultima volta che ti ho incontrato”.
Risposi: “Sì, lo sto leggendo tuttora”. Mi guardò un po’ stupita.
Qualche mese dopo Pat mi chiese ancora: “Leggi sempre?”.
“Sì”, risposi.
“Cosa leggi?”.
“Pensa e arricchisci te stesso”.
Ho letto quel libro per molto tempo. Facevo ciò che è richiesto per
cambiare un paradigma. Non lo sapevo, non lo facevo di proposito; ero solo
affascinato da ciò che leggevo.
Pat lo considerava un comportamento strano. Lei leggeva un libro e,
finito, passava a un altro. Avendo letto talmente tanti libri, Pat era molto
istruita, ma non conosceva affatto sé stessa. Era una mantenuta; sia lei sia il
marito non possedevano niente. Non erano mai arrivati a concludere niente.
Non avevano mai realizzato niente nella vita. Tiravano a campare. La forma
di creazione più elevata di Dio e tiravano a campare.
Come dico spesso nei miei seminari, “Quando leggi un buon libro la
seconda volta non ci trovi qualcosa che non c’era la prima, piuttosto vedi in
te stesso qualcosa che non avevi prima”. La ripetizione crea
consapevolezza.
Ti fornisco un altro esempio sulla necessità della ripetizione. Quando ero
bambino avevo un amico di nome Jack Gregory. Quando eravamo a casa
sua, io ero solito dire: “Tui venite?”.
La mamma di Jack mi correggeva: “Bob, non è tui, è voi”. Io pensavo
che fosse lei a sbagliare perché se ce n’è più di uno, deve essere “tui”.
Cercavo di continuare a dire “tui” e lei continuava a correggermi. Poi sentii
qualcuno dire: “Voi venite?” riferendosi a più di una persona. Nel
medesimo contesto, sentivo anche qualcun altro dire: “Vieni?”. Cercavo di
correggermi. Iniziavo a dire: “Tui venite?” per arrestarmi subito e cambiare
con: “Voi venite?”. Mi risultava molto scomodo, ma alla fine avevo
cambiato l’abitudine. Ora, ogni volta che sento qualcuno dire “tui”, penso
subito alla signora Gregory. La signora Gregory usava la ripetizione per
creare consapevolezza nella mia mente. Non credo che sapesse di farlo (io
senz’altro non lo sapevo), ma era quello che faceva.
Questo è ciò che dobbiamo fare. Dobbiamo creare consapevolezza che
ciò che stiamo facendo, il nostro comportamento abituale, non produce i
risultati che vogliamo. Dobbiamo diventare consapevoli di come cambiare
il comportamento e dobbiamo cambiarlo nello stesso modo con cui lo
abbiamo formato: attraverso la ripetizione.
Leggi lo stesso libro; ascolta la medesima registrazione. Se ascolti The
Magic Word di Earl per un paio di volte al giorno, per sei mesi, ti garantisco
che sarai profondamente consapevole del tuo atteggiamento e, per quanto
suoni semplice, ti cambierà la vita. Ho ancora il mio vecchio registratore
con i dischi a 45 giri che Earl registrava all’inizio degli anni Sessanta del
XX secolo. Li ascolto ancora più volte, perché so di potere avere un
atteggiamento migliore di quello che ho.
Capitolo 2 - Vivi con il paradigma di un altro?

Come ho detto nel capitolo precedente, è assai probabile che vivi con un
paradigma che non hai creato
tu stesso. Solo in rare occasioni una persona vive con il proprio
paradigma. Quasi tutti hanno avuto qualcun altro che ha costruito il loro
paradigma (un genitore, un tutore, qualcun altro insomma) e quel
paradigma controlla l’intera vita.

Crea il mondo che vuoi


La mente subconscia, che opera secondo il paradigma, è molto aperta e
tutto quello che avviene intorno a te passa al suo interno. È anche
completamente deduttiva. Non ha capacità di dare origine ad alcunché.
Inoltre, è amorale. È come la terra, che non fa differenza secondo cosa
semini. Come disse Earl Nightingale ne Il segreto più strano, puoi seminare
mais e a pochi centimetri belladonna (una pianta velenosa). Entrambe le
piante prospereranno.
Avviene lo stesso nella mente subconscia. Qualsiasi cosa pianti, crescerà.
Al pari della terra, il subconscio non stabilisce cosa è buono o cosa è
cattivo; accetta e fa crescere. Il subconscio si esprime attraverso le azioni.
Molti seminari ti fanno scrivere come vorresti vivere, dove ti piacerebbe
abitare, come dovrebbe essere la tua vita, cosa faresti, quanto vorresti
guadagnare e chi ti piacerebbe frequentare. Quando hai scritto tutto questo
in maniera dettagliata, hai creato un’immagine.
Per la maggioranza, di solito, è la conclusione dell’esercizio. La nostra
immaginazione e la ragione hanno creato l’immagine, ma è soltanto
attraverso la ripetizione che impianterai l’idea nella mente subconscia. Per
farlo devi ricopiare più volte ciò che hai scritto.
Ogni mattina, per tre volte, scrivo nove righe e le registro. Le invio a
Sandy Gallagher, la mia socia in affari. Lei fa uguale; siamo entrambi sulla
medesima frequenza. È questo il modo in cui vogliamo vedere la nostra
azienda e ciò che cerchiamo di ottenere. Rinforziamo questa visione per
mezzo della ripetizione.
Lo faremo per un anno, se non addirittura per quattordici mesi. Stiamo
creando il mondo nel quale vogliamo vivere operando con la nostra
azienda.
Ecco cosa devi fare. Scrivere porta a pensare e pensare crea immagini.
Tu crei un’immagine nella coscienza usando l’immaginazione e la dipingi
per mezzo delle parole per realizzare qualcosa di bello.
Una volta chiesi a un artista come facesse a realizzare i suoi capolavori.
Egli rispose: “Sogno i miei dipinti e poi dipingo i miei sogni”. Questo è, in
pratica, ciò che facciamo: sogniamo i nostri dipinti e poi dipingiamo i nostri
sogni. Ripetendo la scrittura di questa visione, la impiantiamo
nell’intelligenza universale attraverso il subconscio. L’intelligenza
universale della mente subconscia funziona secondo leggi e il
funzionamento è esattamente uguale per tutti, che tu viva in mezzo
all’Africa o nel centro di Chicago. Quando imprimi un’idea più volte sul
subconscio, tale idea deve manifestarsi tramite te per legge. Questo
processo ci porta a fare le cose un poco in modo diverso, affinché quell’idea
sia espressa.
Poco dopo l’uscita di The Secret, ero in aereo e un signore si sedette
dietro di me. Si chinò avanti e mi batté sulla spalla. Io sorrisi e dissi: “Chi è
lei?”.
Si presentò: era un giocatore professionista di golf e stava andando al
torneo FedEx a New York. Aveva appena guardato The Secret e disse:
“Penso che lei possa aiutarmi”.
Risposi: “Probabilmente potrei aiutarla davvero”.
Una chiacchiera tirò l’altra, ma soprattutto gli spiegai come correggere le
idee nel subconscio per creare un nuovo paradigma.
È proprio quello che stai facendo tu ora. Il paradigma è l’immagine che
controlla il comportamento e ti fa ottenere i risultati che vuoi. Non devi
preoccuparti da dove arrivano: arrivano perché sei in armonia con essi.

Vuoi?
Considera questo: niente è creato o distrutto. Lo insegnano scienza e
teologia. Tutto è già qui, in uno stato o in un altro. La gente ha spesso
problemi a decidere perché non sa da dove arriveranno le risorse per
manifestare ciò che vuole. Io spiego che l’unico prerequisito per prendere
una decisione è rispondere alla domanda: “Lo vuoi?”. Denaro, aiuti,
persone… niente di tutto ciò importa. L’unico prerequisito quando prendi
una decisione è: “Lo vuoi?”. Ciò che vuoi è a una frequenza molto più alta
di quella a cui stai operando. Appena decidi e ti impegni a mantenere la
decisione, sposti la mente su quella frequenza. Devi rimanere là; a un certo
punto diventa parte del tuo nuovo paradigma. Devi rimanere a quella
frequenza perché controlla il tuo comportamento oltre a ciò che attrai. La
mente opera come una radio o un telefono. Devi posizionarti sulla
frequenza del bene che desideri.
Avevo quasi quindici anni quando i miei genitori acquistarono il nostro
primo telefono. Era un duplex, condiviso forse da cinquanta persone.
Perché dovevamo avere un duplex? Perché non eravamo consapevoli che
esiste un numero infinito di frequenze. Appena ne siamo stati consapevoli,
tutti hanno potuto avere un telefono. Ci sono milioni di telefoni perché
esiste un numero infinito di frequenze. Il tuo numero di telefono è una
frequenza. Nella mente il paradigma è la tua frequenza. L’immagine nel
subconscio determina la frequenza su cui sei, cosa fai e cosa attrai.
Mentre scrivo questo libro è in corso la pandemia. È triste, ma non mi
rallenterà. Io agisco secondo la legge e so che tutto ciò che mi è necessario
sarà attratto a me. Arriverà quando ne avrò assolutamente bisogno, non
prima (perché la legge funziona in questo modo), quindi devo essere
paziente e fare quanto necessario per rimanere sulla medesima frequenza.

Immaginazione determinata
Voglio più di quanto già abbia non perché desidero più soldi, ma perché
voglio crescere. Voglio essere più consapevole della mia unicità con
l’Intelligenza Infinita, con Dio. Se lo comprendiamo davvero e continuiamo
a impegnarci, accadrà; dobbiamo però continuare a impegnarci. Dobbiamo
dipingere nella mente l’immagine del buono che desideriamo e poi scriverla
su un foglio. Quando hai creato l’immagine nella mente conscia, la imprimi
sul subconscio per mezzo della ripetizione e fai in modo di sentirla
emozionalmente. Si realizza in modo infallibile. Neville l’ha chiamata
“immaginazione determinata”. Pensare partendo dalla conclusione è l’inizio
di tutti i miracoli. Non lavori per l’obiettivo senza prima essere là già nella
tua mente ed esserti lasciato coinvolgere emotivamente. A quel punto è solo
questione di tempo prima che si manifesti a livello fisico. Devi vivere nel
momento attuale. Io ottengo il risultato nel momento attuale: nell’istante
che lo vedo nella mia mente, nello stesso istante che sono coinvolto
emotivamente, è lì che lo ottengo.
Tutti penseranno che sei un po’ pazzo, lascia correre. Lo pensano lo
stesso. Non sanno e non sanno neanche di non sapere. Tu stai andando
avanti mentre loro no, quindi ti vedranno come un folle; penseranno che stai
commettendo un errore. La verità è che tu stai iniziando a fare le cose nella
maniera giusta, eppure solo una piccola percentuale della popolazione le fa
nel modo giusto. Il 95% ci prova, solo il 5% vince.
Una donna in Germania mi ha insegnato qualcosa che già sapevo
intuitivamente ma non avevo mai sentito esprimere a parole: “Il successo è
5% strategia e 95% mindset”. Proprio vero.
Siamo stati programmati e parte della nostra programmazione consiste
nel vivere da fuori a dentro. Ci hanno insegnato a vivere attraverso i sensi:
“Ascolti cosa ti dico?”. “Guarda cosa ti faccio vedere”. Ho due cagnolini a
casa; possono vedere, ascoltare, annusare, gustare e toccare, ma non
possiedono le facoltà intellettive che ho io: percezione, volontà, ragione,
immaginazione, intuizione, memoria.

Obiettivi A, B e C
Per di più, gestiamo le situazioni nel modo sbagliato. Io classifico gli
obiettivi in tipo A, B e C. Un obiettivo di tipo A consiste nel volere fare
qualcosa che già sappiamo come fare. Gli obiettivi non servono per avere le
cose; avere le cose è un risultato secondario dell’obiettivo. Gli obiettivi
servono per crescere. Gli obiettivi ti permettono di attingere a questo
meraviglioso potere che hai racchiuso dentro di te.
Una volta chiesi a una persona durante un seminario: “Qual è il tuo
obiettivo?”.
Egli rispose: “Voglio un’auto nuova”. Domandai: “Che modello?”.
“Una Pontiac”.
“Cosa guidi ora?”. “Una Pontiac”.
“Capito. Di quanti anni fa è?”. “Quattro”.
“Da quando ce l’hai?”. “Quattro anni”:
“Mi stai dicendo che hai acquistato una Pontiac nuova quattro anni fa,
giusto?”.
“Sì”.
“Allora non è un valido obiettivo. Sai come acquistare una Pontiac nuova
da quattro anni, perciò non c’è crescita. Questo non vuol dire che non devi
comprare una Pontiac nuova, ma non è un obiettivo valido. Sai come
acquistarla già da quattro anni. Recarsi in un negozio per acquistare del
pane non è un obiettivo, per quanto lo devi pur sempre fare, ma non
comporta una crescita”.
Poi ci sono gli obiettivi di tipo B. Un obiettivo di tipo B è qualcosa che
una persona pensa di riuscire a fare: “Se questa persona mi restituisce i
soldi che mi deve, se accade questo e quest’altro, allora potrei fare quello”.
È l’obiettivo di tipo B: puoi vedere come farlo. Se un mucchio di
condizioni, circostanze e cose accadono in una certa maniera, allora puoi
farlo.
L’obiettivo di tipo C consiste in qualcosa che non hai idea di come fare a
ottenere. Brancoli nel buio. Va al di là di tutto quello che puoi avere fatto
nel passato, ma è ciò che vuoi. È la casa che vuoi. È il lavoro che vuoi. È
l’attività che vuoi. È il risultato che vuoi. Non hai idea di come fare per
averlo. Non hai il denaro, non hai il tempo e non hai il necessario per farlo
accadere, tuttavia lo vuoi. Questo è l’unico prerequisito per un obiettivo:
devi volerlo veramente. I desideri provengono dall’essenza di chi siamo,
dalla perfezione al nostro interno. Il DNA spirituale, che è perfetto, ci
motiva, entra nella nostra coscienza dicendoci: “Desidera questo”.
Mi trovavo in una casa di Maplewood Lane a Glenview, nell’Illinois, ed
era il 1973. Avevo appena lasciato il lavoro presso la Nightingale-Conant
Corporation. Ero solo, a parte la mia famiglia. Presi una penna e scrissi:
“Costruirò un’azienda che opera in tutto il mondo”. Non avevo
assolutamente idea di come avrei fatto. Non disponevo senz’altro di denaro
sufficiente per farcela. Non avevo aiuti e dipendenti, però possedevo
un’idea.
Come disse Andrew Carnegie, ogni idea che è tenuta presente nella
mente ed enfatizzata, che sia per paura o per apprezzamento, inizia subito a
rivestirsi nella forma più pratica e appropriata possibile. Questo mi ricorda
l’enorme sofferenza di Giobbe nella Bibbia: “Non appena temo un male,
esso mi colpisce; e quel che mi spaventa, mi piomba addosso”. (Giobbe
3:25).
Se hai paura di qualcosa, lo attrai.
In ogni caso non avevo idea di come sarebbe accaduto, eppure lo scrissi:
“Costruirò un’azienda che opera in tutto il mondo”. Oggi la mia azienda
opera in ottantanove nazioni differenti. Ho costruito una stazione televisiva.
Posso trasmettere in tutto il mondo. Quando trasmetto in streaming un
seminario, raggiungo 119 nazioni.
Quella era l’immagine e si è realizzata. Adesso abbiamo circa tremila
consulenti che lavorano con noi. Ne voglio centomila. Sono molto lontano
dal mio traguardo ma mi comporto come se ci fossi già, perché sono già là
con la coscienza.
Attraverso un obiettivo di tipo C arrivi dove non sei mai arrivato. Steve
Jobs disse: “Non puoi connettere i puntini guardando avanti. Puoi solo
connetterli guardando indietro”. Capisci come hai fatto ad arrivare dove sei,
ma non puoi vedere come farai ad arrivare dove hai intenzione di andare.
Eppure, se tieni ferma l’immagine nella mente e rimani coinvolto
emotivamente, si rivelerà. Prima cerca questo regno e la sua espansione con
giustizia: tutte queste cose ti saranno date. Attrarrai tutto ciò che è
necessario. Se tieni presente l’immagine, tutto quello di cui hai bisogno
verrà a te quando ne hai bisogno, ma non prima.

Attrai ciò che ti serve


Oltre quindici anni fa tenni un seminario a Vancouver, nello stato
americano di Washington. Mi si avvicinò una donna che lavorava come
procuratore legale. Qualcuno le aveva detto che l’argomento del seminario
era il management. Non era affatto un seminario sul management; era il
seminario Science to Getting Rich. Questo materiale comunque le piacque
moltissimo. La donna possedeva una laurea in Legge; il suo lavoro
consisteva nell’acquisto e nella vendita di banche, trasformandole da
private a pubbliche. Aveva frequentato le migliori università in America e
nel Regno Unito ottenendo sempre il massimo dei voti.
Questa donna si innamorò di ciò di cui mi occupavo. Acquistò tutto
quello che vendevo. Quasi tre anni dopo divenne mia socia in affari.
Possiede il cinquanta per cento di questa azienda. Lei è la Gallagher del
Proctor Gallagher Institute. Il suo genio ci ha aiutati a crescere. Lei sa usare
il denaro, io no. Io so come guadagnarlo, ma non come gestirlo
correttamente.
Ecco perché ci espandiamo rapidamente e con successo: ho attratto ciò di
cui avevo bisogno. Abbiamo un ragazzo che sa come fare tutto nello studio
di riprese di cui l’azienda dispone. È originario di Manchester (Inghilterra).
Sa fare tutto; se ci fosse bisogno può lavorare addirittura in remoto con il
telefono dall’Inghilterra. Ho un direttore artistico che ha svolto ogni genere
di lavoro in televisione. Abbiamo uno dei team più fenomenali che ci siano.
Tutti i componenti sono stati attratti a seguito di quanto scrissi sul foglio
quel giorno nella casa di Maplewood Lane, a Glenview nell’Illinois,
nell’anno 1973.
Appena scritto quell’obiettivo, cominciai a lavorare come se l’avessi già
raggiunto, perché è così che devi fare. Neville ha detto: “Il futuro deve
diventare il presente nell’immaginazione di colui che, saggiamente e
consciamente, crea le circostanze”.
Neville parlava anche di “pensare partendo dalla fine”. In altre parole,
non avanzi verso un obiettivo perché lo hai già raggiunto nel secondo stesso
che l’hai deciso. Pensare dalla fine è una percezione intensa del mondo del
desiderio appagato. Devi vederti con ciò che vuoi e agire come se ce l’hai
già. Costruisci il tuo paradigma attraverso l’immagine di ciò che vuoi nella
vita. Per ogni aspetto della vita che desideri cambiare, come vuoi che
cambi, come vuoi che sia? Descrivilo in dettaglio e sempre usando il tempo
verbale al presente. Inizia a scrivere ogni volta con: “Sono felice e grato ora
che… “.
Alcuni hanno paura di pensare troppo in grande. Sostengono che
l’obiettivo debba essere un po’ realistico perché se esageri, ti sforzi troppo.
“Realtà” è comunque una parola interessante: fa parte del paradigma. I
fratelli Wright non erano realistici. Ho avuto la grande fortuna di seguire Sir
Edmund Hillary in due o tre occasioni. Adesso è morto, pace all’anima sua,
ma senz’altro non era ragionevole quando fu il primo a scalare il Monte
Everest. Molti sono morti cercando di raggiungere quella vetta.
Non credo ci sia un limite a ciò che siamo capaci di fare. Ad ogni modo è
vero che, se ti sforzi troppo all’inizio, puoi attirarti problemi. Equivale a
forzare le cose. Non sappiamo quanto tempo occorra per guadagnare
milioni di dollari. Sappiamo solo che possiamo farlo. La finestra temporale
può essere diversa da persona a persona.
Il nuovo paradigma è un’idea e tutti i semi hanno un periodo di
gestazione. Per un bambino è circa 280 giorni. In Canada, dove vivo, sono
circa settanta giorni per una carota. Non sappiamo quanto sia il periodo di
gestazione per un seme spirituale, cioè un’idea; nessuno sa quale sia il
periodo di gestazione per un’idea. Cerchi di indovinarlo, ma è un tentativo e
di solito sbagli. Beh, io ho avuto un paio di persone che hanno indovinato e
raggiunto l’obiettivo il giorno preciso in cui lo avevano visualizzato, ma è
raro. Anche così, non penso che ci siano limiti a ciò che possiamo fare,
perché collaboriamo con l’Intelligenza Infinita e con la legge che governa
tutto ciò che accade.
Tutto accade secondo la legge e quando le cose non vanno bene è perché
la violiamo.
Creare o disintegrare
La Bibbia dice: “Il salario del peccato è la morte” (Romani, 6:23).
Quando l’ho sentito dire da bambino, ho pensato: “Mamma mia, non è
troppo severo?!”.
È vero? Sì. Io non sapevo affatto cosa significasse in quel contesto
“morte”. C’è una legge fondamentale della vita che afferma: “O si crea o si
disintegra”. Se non vai avanti, allora vai indietro. Il peccato è quando violi
la legge. Vai indietro, agisci contro la legge, cerchi di forzare le cose.
Quando agisci secondo la legge, avanzi. Quando fai le cose giuste, tutto
fluisce in maniera perfetta. Se devi veramente faticare, allora è probabile
che stai andando contro la legge.
In un periodo collaboravo con un’azienda multimilionaria per un
programma. Mi piaceva il soggetto coinvolto e a lui piacevo io, ma ciò che
cercavamo di fare era troppo stressante. Io me ne resi conto e gli dissi che
ritenevo dovessimo abbandonare la cosa, visto che stavamo faticando.
Commentai: “Ritengo che stiamo andando contro la legge. Ritengo che ci
sia qualcosa di sbagliato in ciò che facciamo. Non so cosa sia, ma credo che
tu ti trovi d’accordo con me. Stiamo faticando e non dovrebbe essere così;
dovrebbe fluire tutto liberamente”. Quando tutto va a posto da sé, stai
procedendo correttamente; stai seguendo la legge.
Robert A. Heinlein, scrittore di fantascienza, una volta ha osservato: “In
assenza di obiettivi chiaramente definiti, diventiamo stranamente fedeli a
eseguire banali azioni quotidiane fino a diventarne, in conclusione,
schiavi”. Collego la frase alla situazione di un neonato. Il bambino è
inondato da banalità: le conversazioni delle persone intorno a lui, le cose
considerate importanti, le preoccupazioni su questo e quello: “Se capita
questo?”. Tutte queste banalità alla fine rendono schiavo il bambino.
Diventano parte del paradigma del bambino. Ciò arreca un danno enorme.

Trova il tuo scopo


Dobbiamo avere uno scopo nella vita: un motivo per alzarci dal letto.
Quando hai uno scopo nella vita e sei guidato da esso, tutte queste banalità
ti scivolano addosso come gocce d’acqua sulle piume di un’anatra, perché
non sei in armonia con nessuna.
Il futurologo Joel Barker, che scrisse un libro intitolato Paradigmi, disse
che per modellare il futuro devi essere disposto e capace di cambiare
paradigma. Volere è importantissimo, ma se non hai uno scopo, è assai
probabile che non vorrai, perché devi fare cose che non vuoi, perché devi
fare cose che, inizialmente, non hanno molto senso per te. Devi iniziare a
fare cose che vanno contro il tuo paradigma.
Ad esempio, parte del mio paradigma è arrivare in studio entro le 5:30
del mattino e dedicarmi ai miei esercizi scritti. L’ultimo esercizio è scrivere
dieci cose per le quali sono grato e lo faccio ogni singolo giorno. Non mi
rimane difficile: ormai sarebbe difficile non farlo perché fa parte del mio
paradigma. Quando inizi a farlo, invece, non solo stai creando una nuova
abitudine, ma ne stai anche perdendo una vecchia e questo non è facile.
Ecco perché le persone a dieta incontrano tante difficoltà: non solo creano
nuove abitudini, ma ne perdono di vecchie. Se non hai uno scopo molto
forte, magari non sei disposto a farlo.
Devi possedere uno scopo che abbia proprio un significato profondo per
te: deve essere ciò che ti fa alzare la mattina. Non siamo qui solo per
guadagnare quel tanto per campare. Il tuo scopo ti predispone a volere
pagare il prezzo per farlo e senza lo scopo, non lo pagheresti.
Come decidi qual è il tuo scopo? Occorre una disciplina a sé stante.
Potresti cominciare sedendoti e domandandoti: “Cosa mi piace veramente
fare?”.
Io credo che siamo tutti predisposti per fare qualcosa molto bene. Io sono
bravissimo in ciò che faccio. Non sono particolarmente bravo in tutto il
resto, ma tanto non voglio fare altro. Mi impegno appunto a diventare
migliore in ciò che faccio.
Ti consiglio questo esercizio da svolgere al mattino presto.
Personalmente sono più creativo di mattina. Ecco perché i chirurghi
operano la mattina presto: la mano è ferma e il paziente maggiormente
recettivo. Siediti, al mattino, e domandati: “Cosa amo veramente fare?”.
Penso che così scoprirai il tuo scopo. È il tuo scopo perché lo ami fare.
Puoi sbagliarti con facilità. Quando tenni un seminario a Phoenix, un
medico mi raccontò di volere abbandonare la professione.
“Perché mai?”, chiesi. “Puoi guadagnare bene”.
Egli rispose: “Oggi la professione medica è un disastro.
Devi lavorare di più, dedicare più ore, guadagnando di meno”.
Io controbattei: “Forse è vero, ma perché scegliesti di fare il medico?”.
“Perché amavo farlo”.
“Faresti meglio a pensare a cosa stai facendo, allora, perché se ami farlo,
non fa differenza se ti pagano o no. Trascorri le giornate facendo ciò che
ami fare. Non vai al lavoro per soldi; vai al lavoro per soddisfazione. Per
guadagnare denaro fornisci un servizio”. Glielo spiegai finché non arrivò a
comprenderlo bene.
Desiderio: il segreto per essere bravi
Chiunque può fare ciò che ha già fatto qualcun altro. Non penso ci siano
limiti a ciò che sei capace di fare, tuttavia è strettamente dipendente dal
desiderio. Se non sai giocare a football come Tom Brady, non vorrai giocare
a football come Tom Brady. Napoleon Hill disse: “Se hai il desiderio, allora
hai la capacità di farlo. Se non hai il desiderio, non hai la capacità. La
capacità viene con il desiderio”. Potresti essere povero e vivere in un
quartiere povero, ma desiderare ardentemente di avere qualche milione di
dollari in banca. Potresti farlo, anche se non desideri essere ricco come Jeff
Bezos.
Se possiedi il desiderio, possiedi la capacità. Non chiedere come accadrà,
perché non lo saprai fino a quando non è accaduto. Hillary non sapeva
come arrivare in vetta al Monte Everest finché non lo fece. I fratelli Wright
non sapevano come fare stare in aria l’aeroplano finché non ci riuscirono.
Il modo verrà mostrato, ma devi sintonizzarti sulla frequenza del buono
che desideri. La maggioranza delle persone è su una frequenza AM pur
volendo ascoltare musica FM. Se vuoi musica FM, devi sintonizzarti su
FM.
Nel caso ti servisse l’esempio di qualcuno che viveva con il paradigma di
un’altra persona ma l’ha cambiato completamente, fai pure riferimento a
me. A ventisei anni ero sottopeso, timido, dotato di scarsa autostima, ero
indebitato con chiunque conoscessi, non avevo mai concluso alcunché di
significativo. Avevo lasciato la scuola superiore dopo due mesi e non ero
una persona gradevole. Esprimevo un brutto atteggiamento mentale.
Oggigiorno ritengo di essere una bella persona. Ho guadagnato milioni di
dollari, ho aiutato milioni di persone, sono al massimo della forma. Non
conosco nessuno che faccia ciò di cui mi occupo io meglio di me. E ritengo
che se io ho potuto farlo, allora ci possono riuscire tutti.
Uscire dall’isolamento
Per anni mi sono recato una volta al mese al Kingston Penitentiary, un
carcere di massima sicurezza in Canada. Avevo un accordo con le guardie:
“Deve potere partecipare chiunque voglia ascoltarmi”.
“Oh,” commentarono le guardie, “è ridicolo.”
“No, non lo è”, risposi. “Chiunque voglia partecipare, deve essere
lasciato partecipare”.
Alla fine, acconsentirono.
C’era un tipo in isolamento da sette anni e mezzo. Aveva sparato a una
persona in una rapina presso Windsor, nell’Ontario. La persona non era
morta, altrimenti il tipo sarebbe stato impiccato perché al tempo la pena per
l’omicidio in Canada era l’impiccagione. Era stato condannato a ventisette
anni di carcere. Si trovava in isolamento da sette anni e mezzo; poteva
uscire in cortile (sempre isolato) per un’ora al giorno. Le guardie lo
definivano un “cane sciolto”. Era un omone: 188 cm d’altezza per 91 kg.
Quando iniziai a insegnare là, il tipo veniva e si sedeva in fondo alla
stanza. Io portavo sigarette, caffè e ciambelle. Lui stava seduto in fondo e
mangiava ciambelle, fumava e beveva caffè, emettendo grugniti da animale,
seduto a un tavolino che barcollava. Se dicevo qualcosa sulla fede, lui
rideva e lanciava battutine. Attirava l’attenzione di tutti. Questa situazione
andò avanti per tre mesi circa. Sapevo che dovevo farla finire oppure avrei
dovuto smettere di andare là.
Non volevo smettere, tuttavia quel tipo mi faceva paura. Allora un
giorno, appena cominciò a comportarsi male, interruppi ciò che stavo
dicendo e molto lentamente mi diressi in fondo alla sala. Mi fermai davanti
a lui ed esclamai: “Credo che tu sia il più stupido bastardo che abbia mai
incontrato”. Si vide bene che irrigidì la muscolatura e arrossì in faccia;
temetti che stesse per uccidermi. Poi scrosciò in una risata; magari aveva
pensato che fossi pazzo. Tutto ciò accadde in pochi secondi, anzi in
millisecondi.
Io dissi: “Sono capace di guadagnare denaro in meno tempo di quello che
serve a te per rubarlo. Tra mezz’ora dirò alle guardie di aprire la porta.
Uscirò, salirò su una bella automobile e me ne andrò da qui. Tu tornerai
nella cella per altre venti ore”. A quel punto si fece silenzioso. Il mese dopo
era seduto in prima fila e se qualcuno faceva rumore coi piedi, si girava e
lanciava un’occhiataccia; divenne colui che manteneva la disciplina durante
le mie lezioni. Alla fine, lo lasciarono uscire con un permesso speciale di
libertà vigilata. Era sposato e aveva due figli maschi, ma mentre era in
prigione la moglie partorì una bambina. Aveva fatto amicizia con un prete
che aveva organizzato come farlo stare con la moglie. Non potevano
lasciare Toronto; ogni mese lui doveva presentarsi alla polizia federale e
ogni settimana ai vigili urbani. In seguito, venne a lavorare da me. Un anno
dopo circa, andai a insistere dal giudice: “Non avete diritto di tenerlo in
libertà vigilata. Vado in Inghilterra e lo voglio portare là”. Strapparono il
documento di libertà vigilata e gli rilasciarono il passaporto, così partimmo.
Non ha mai avuto altri problemi. Da allora condusse una buona vita.
Adesso è morto ma aveva un valore inestimabile. Se ha funzionato per lui,
può funzionare per tutti.
Chi sa imparare, erediterà la Terra
Durante un congresso sulle risorse umane tenuto nel 1969 dalla
Nightingale-Conant Corporation, uno degli oratori fu il filosofo Eric Hoffer.
Era un grand’uomo. Non aveva mai frequentato la scuola e aveva lavorato
come scaricatore di porto, ma era un essere umano molto sicuro di sé.
Hoffer ha scritto diversi libri, il migliore dei quali è stato The True Believer.
Al nostro congresso, disse: “Durante i cambiamenti chi è capace di
imparare erediterà la Terra. Mentre chi non impara si troverà ben
equipaggiato ad affrontare un mondo che non esiste più; chi è capace di
imparare erediterà la Terra”.
L’ho preso come un modo per dire che chi studia continuamente sarà
felice, sano e ricco. A dire il vero non esiste nessuno che abbia già
imparato. O continui a imparare o non impari.
Hoffer disse anche: “Per imparare ti occorre un certo grado di sicurezza:
non troppo, non troppo poco. Se hai troppa poca sicurezza, penserai di non
potere imparare. Se ne hai troppa, penserai che non ti occorra imparare”.
È importantissimo possedere sempre un certo grado di fiducia per potere
proseguire la crescita, espandersi, imparare cose su noi stessi, del mondo di
cui facciamo parte e di cosa siamo in grado di fare.
Ne parlerò nel prossimo capitolo.
Capitolo 3 - Sviluppa
sicurezza per cambiare
paradigma
Nell’ultimo capitolo ho accennato al congresso sulle risorse umane dove
parlò Eric Hoffer. Ero in fondo
alla sala di quel congresso, presso l’hotel O’Hara Hyatt, nel 1969, anche
mentre parlava Bill Gove. Tra il pubblico c’era un migliaio di persone.
Gove stava di fronte e teneva in mano un microfono: “Se voglio essere
libero, devo essere me stesso. Non il me stesso che io penso tu pensi debba
essere; non il me stesso che io penso che mia moglie pensa debba essere;
non il me stesso che io penso i miei figli pensano debba essere. Se voglio
essere libero, devo essere me stesso”. Poi aggiunse: “Sarà meglio che
sappia come essere me stesso”.
Gove teneva il pubblico attento. Io avevo raccolto una tonnellata di
informazioni studiandolo ogni giorno per circa otto anni. In piedi, in fondo
alla sala, pensavo: “Mamma mia com’è bravo! Se potessi fare anch’io come
lui!”.
Nella sua registrazione intitolata Magic Word, Earl Nightingale dice:
“Proprio qui arriviamo a un punto davvero strano. Tendiamo a minimizzare
ciò che possiamo fare e gli obiettivi che possiamo raggiungere mentre, per
qualche altrettanto strano motivo, pensiamo che gli altri possano fare più di
noi”. Earl aggiunge: “Voglio che tu comprenda che non è vero, che hai
dentro di te una notevole dotazione di talento e capacità”.
Se a quella conferenza del 1969 tu mi avessi chiesto: “Comprendi quanto
dice Earl?”, io avrei risposto: “Ovvio che comprendo. Lo ascolto a diritto
da nove anni ogni singolo giorno”. Invece fu come se, tutto ad un tratto, mi
avesse colpito un’illuminazione: “Ecco cosa intende Earl”. Io pensavo di
non potere fare ciò che stava facendo Bill Gove. A quel punto decisi che
non solo avevo intenzione di fare quello che lui faceva, ma volevo pure che
mi insegnasse. Decisi di lasciare un biglietto per Bill Gove chiedendogli di
insegnarmi quello che faceva. Ero pronto a imparare.
La sicurezza viene dalla conoscenza
La sicurezza viene dalla conoscenza. Le persone non hanno
completamente ragione quando dicono di non essere del tutto sicure.
Magari sono sicure di potersi vestire, allacciarsi le scarpe e guidare l’auto.
Sono sicure di potere fare ogni genere di cose. Quando non possiedono la
sicurezza di fare qualcosa che in realtà piacerebbe loro
fare, è perché non sanno come farla. Più impari come farla, più sicurezza
hai. Io decisi che avrei imparato come fare quello che faceva Gove; quindi,
lo andai a conoscere e pagai migliaia di dollari più volte per seguire le sue
lezioni. Non parlo affatto come Bill Gove. Egli non ha mai saputo di essere
colui che mi ha insegnato a tenere dei seminari. Avevo quella capacità
dentro di me. Non ha dovuto insegnarmela. Lui mi ha insegnato come
essere calmo e sicuro davanti a un gruppo di persone. Disse: “Smetti di
preoccuparti di ciò che gli altri pensano di te”. Questo è proprio ciò che ho
imparato. Lo scrittore Terry Cole-Whittaker ha intitolato un suo libro What
You Think of Me Is None of My Business (“Non è affar mio ciò che pensi di
me”). Appunto.
La tirannia delle “altre persone”
Questo mi porta a un argomento collegato: la tirannia di “cosa
penseranno gli altri”. Earl Nightingale mi ha aiutato su questo: “Se sapessi
quanto poco pensano gli altri, non ti preoccuperesti di cosa pensano”. Se la
persona comune raccontasse cosa pensa, non avrebbe niente da dire. Il Dr.
Ken McFarland, grande educatore nel Kentucky, disse: “Il 2% delle persone
pensa, il 3% pensa di pensare e il 95% preferisce la morte a pensare”. Ciò
che pensi di te stesso è importantissimo. Ciò che gli altri pensano di te non
è importante. Ero abituato a preoccuparmi molto di quello che gli altri
pensavano di me; adesso non più, perché mi rendo conto che ciò che gli
altri pensano di me non ha alcun impatto sulla mia vita. È essenziale ciò che
IO penso di me. Se mi impegnassi davvero a essere una bella persona e
ottenere un risultato, sarebbe probabile che piaccia agli altri, ma, se vado in
giro preoccupandomi di cosa pensino gli altri, non otterrò un granché.
Bill Gove mi insegnò a rilassarmi davanti al pubblico. Disse: “Ricorda
questo: parli a una sola persona. Può esserci una stanza piana di gente, ma è
come se c’è una sola persona. Devi fartelo entrare bene in testa ed essere
particolarmente attento a condividere qualcosa di valore con quella persona
che ti ascolta”.
Se concentri l’attenzione su ciò che TU pensi di te stesso, tutto il resto
andrà piuttosto bene. È quanto ho fatto io ed è così che funziona. Mentre
scrivo questo libro ho 86 anni e spero di crescere per altri dieci anni,
comunque so che al momento tutto procede benissimo. Mi piaccio, mi piace
ciò che faccio e come lo faccio.
Un gran parte delle preoccupazioni su cosa gli altri pensano di noi inizia
presto nella vita. Quando siamo piccoli sentiamo i genitori ripetere: “Cosa
penseranno i vicini di casa?”. Sono arrivato a questa conclusione:
“Speriamo che i vicini abbiano capacità di pensare, rimane il fatto che ciò
che pensano non fa alcuna differenza”. La maggioranza della gente è
preoccupata di cosa pensino gli altri. Non è necessario. Dovrebbero
piuttosto preoccuparsi di cosa pensano di loro stessi.
Dobbiamo guardare come viviamo. Abbiamo scelto il nostro percorso?
Operiamo in base all’immagine di un tipo di vita che vogliamo e la
realizziamo, oppure cerchiamo solo di tirare avanti come meglio possiamo
giorno dopo giorno?
Devi sapere a che punto sei. Inoltre, devi sapere dove sei diretto. La
definizione di successo data da Earl Nightingale è la migliore mai sentita:
“Il successo è la progressiva realizzazione di un ideale degno”. Un ideale è
un’idea di cui ti sei innamorato. Diventi progressivamente consapevole man
mano che ti muovi verso il bene che desideri.
Denaro: un bene necessario
Non tutti vogliono creare ricchezza, ma tutti, penso, dovrebbero mettersi
in una posizione finanziaria solida perché il denaro è usato per i prodotti o i
servizi degli altri. Il denaro è un bene necessario nel mondo in cui viviamo.
Tutti possono creare ricchezza.
Una volta ero in volo da Toronto a Kuala Lumpur. La tratta dura
venticinque ore, quindi avevo molto tempo per pensare. Trascorsi il tempo a
scarabocchiare su una tavoletta elettronica. Continuavo a pensare: “Come
posso migliorare il mio business? Come posso avere una nuova idea?”.
Scrissi “1.000.000 di dollari”: il numero 1 seguito da sei zero. Negli anni
Sessanta avevo guadagnato un milione; eppure, non avevo capito bene cosa
avessi fatto. Come ho detto prima, ero sicuro di me in maniera inconscia.
A quel punto pensai chi conoscessi che avesse guadagnato un milione di
dollari. Cosa avevano quelle persone di tanto diverso da me?
All’improvviso mi resi conto che non erano affatto diverse da me. L’unica
cosa era che non avevano un’unica fonte di reddito. Se hai un solo lavoro,
allora la tua fonte di reddito è unica. Non mi importa quanto bravo sei, non
mi importa quanto guadagni in un’ora, hai sempre un’unica fonte di reddito.
Le persone ricche hanno molte fonti di reddito. Storicamente (andando
indietro fino agli antichi Babilonesi), i ricchi hanno sempre posseduto
molteplici fonti di reddito.
Mi venne un’idea. Avrei tenuto un seminario per insegnare come
guadagnare un milione di dollari creando fonti di reddito multiple. Lo
abbiamo fatto con grande successo e abbiamo insegnato come chiunque
possa diventare ricco organizzando molteplici fonti di reddito. Non hai una
unica fonte, ne hai di ogni genere.
Io non desidero essere ricco quanto Jeff Bezos. Non desidero milioni di
dollari; sono felice con due o tre milioni in banca e tenermi impegnato con
il lavoro oltre a creare lavoro, perché mi piace distribuire il denaro e fare un
mucchio di bene agli altri. Io ritengo che la ricchezza serva a questo.
Tuttavia, chiunque (non distinguo chi possa essere) può diventare
ragionevolmente ricco e oggi è più facile che mai grazie a Internet. Ho
fondato un’azienda che si chiama MSI Connect. MSI sta per “Multiple
Sources of Income” cioè fonti multiple di reddito, ossia la collaborazione di
persone nell’aiutarsi a costituire le proprie fonti multiple di reddito, avviare
joint ventures e sistemi di affiliazione.
Ci sono molte cose diverse che le persone possono fare, ma tutto sta nel
cambiare paradigma. Se non lo fossi già, dovresti diventare molto
interessato a guadagnare perché il denaro controlla buona parte della vita.
Se non sei interessato è perché il paradigma sta cercando di fermarti. Il
paradigma è come un poliziotto: è in piedi là davanti a te e non ti lascia
passare. Ma tu devi andare avanti. Devi decidere che quel paradigma non ti
controllerà più. Devi ripeterti: “Non più. Vado avanti, sto andando avanti e
non ho intenzione di fermarmi”.
Quanto vuoi guadagnare? Datti da fare e inizia a guadagnare la cifra che
vuoi. La prima volta che lessi Pensa e arricchisci te stesso, avevo uno
stipendio di 4.000 dollari l’anno (con debiti per 6.000); quindi se avessi
usato lo stipendio per pagare i debiti, in un anno e mezzo sarei finito sul
lastrico senza denaro per la mera sussistenza.
In meno di un anno il mio reddito salì a 14.500 dollari al mese. Qualcuno
mi aveva raccontato che si guadagnava bene pulendo i pavimenti. Io pensai:
“Non sono orgoglioso. Pulirò i pavimenti”. Iniziai a fare le pulizie negli
uffici. Arrivai a pulire uffici in sette città e tre continenti diversi. Boom!
Avevo sfondato.
Devi avere a che fare con persone che sanno come si guadagna; che ti
insegnano il modo. È una materia e, come tutte le materie, deve essere
appresa. La scuola non ci insegna come guadagnare. Una persona può avere
una laurea in Economia e Commercio ma essere al verde perché non l’ha
mai imparato. Magari ha imparato come tenere la contabilità, contando il
denaro, invece occorre imparare come guadagnarlo.
Lloyd Conant ed Earl Nightingale non avviarono un’impresa: fondarono
un intero settore. Nel 1968 ero a cena a casa di Lloyd e gli chiesi come
avesse fondato l’azienda. Rispose: “Leggevo un librettino con la copertina
verde tutti i fine settimana”. A quel punto non mi interessava più la nascita
dell’azienda ma sapere quale libro fosse. Era La scienza del divenir ricco di
Wallace D. Wattles, pubblicato per la prima volta nel 1910. Earl me ne dette
una copia. Non ho mai smesso di leggerlo. È fenomenale.

Il successo e l’ideale degno


Permettimi di tornare alla definizione del successo di Earl Nightingale:
“la progressiva realizzazione di un ideale degno”. Mettiamo che qualcuno
abbia accumulato 5 milioni di dollari e voglia arrivare a 10 milioni. Un’altra
persona è studente e come voti ha la media del C e D ma vuole arrivare ad
A e B. Entrambi stanno progressivamente muovendosi in una direzione
precisa. Sebbene i loro percorsi siano completamente diversi, l’uno ha
altrettanto successo dell’altro perché entrambi avanzano verso un obiettivo
prestabilito.
Il successo non è dove sei, è dove stai andando. È la direzione in cui
procedi, l’obiettivo della tua vita. La legge fondamentale della vita è:
“Nulla si crea, nulla si distrugge”. Se ti stai impegnando verso un obiettivo
predeterminato, stai creando; stai facendo ciò per cui Dio ti ha messo sulla
Terra. Io ritengo che siamo qui per fare il lavoro di Dio. Dicono appunto
che Dio sia il creatore, perciò il lavoro di Dio sarebbe la creazione. Se
siamo stati dotati di facoltà creative, dovremmo metterci all’opera e creare,
perché ne siamo più che capaci.
Molti si trascinano pensando di avere successo solo stabilendo un
obiettivo, scrivendolo su un biglietto e impegnandosi quanto più duramente
possibile. Invece non arriveranno da alcuna parte. Avranno alti e bassi
finché non si stancheranno di avere alti e bassi; poi molleranno e,
rimanendo sempre allo stesso livello, incontreranno alterne fortune. Così
vivranno per il resto della vita. Prendi per esempio le palestre e i centri di
personal training. Chi li gestisce ha guadagnato milioni vendendo gli
abbonamenti. Sanno che quando qualcuno compra l’annuale, ci va per due o
tre settimane e poi si ferma. Questo avviene perché la persona non ha mai
cambiato paradigma. Vogliono cambiare il corpo ma non vogliono cambiare
la cosa che controlla il corpo. Il corpo è lo strumento della mente: riflette le
operazioni della mente, che siano automatiche oppure consce e scelte
deliberatamente.
Devi impegnarti per raggiungere il tuo obiettivo anche se comprendi le
leggi e agisci in armonia con esse: non sarà una scampagnata, però è un
bellissimo percorso. Ti piacerà e continuerai ad andare avanti.
In ogni caso devi capire che andare avanti significa che cambi
paradigma. Tu vuoi cambiare i risultati ma i risultati sono soltanto la
manifestazione delle azioni. Le tue azioni sono causate dal paradigma, non
da quanto sai. Le persone sanno che si fa in quel modo, ma non lo fanno.
Dobbiamo cambiare paradigma se abbiamo intenzione di raggiungere i
nostri obiettivi. È assolutamente essenziale. Nessuno, se privo di una certa
comprensione di cosa sia un paradigma, potrà mai veramente avere una vita
di successo (è piuttosto strano che pochi lo capiscono). Negli anni ho
scoperto che molte persone riscuotono grande successo senza
comprenderne i motivi. Hanno costruito un paradigma molto buono, eppure
non hanno la soddisfazione di sapere perché hanno successo. Ciò che
possiedono non è trasferibile: non possono passarlo a qualcun altro.
Quando comprendi i paradigmi, comprendi come sono costruiti e come
possono essere cambiati. A quel punto sei a cavallo, perché puoi prendere
controllo della tua vita. Ho visto cose meravigliose accadere nella vita delle
persone dopo avere capito questi principi.
Non importa cosa sia successo nel passato o da dove parti. Quello che
importa è dove sei diretto. Quando ho iniziato, avevo cattive referenze al
lavoro e un atteggiamento mentale negativo; non combinavo niente. Alla
fine, non ha avuto importanza tutto ciò. Come dice la Bibbia: “I morti
seppelliscano i morti”. È un valido consiglio nei confronti del passato.
Anzitutto devi prendere in considerazione che hai un paradigma. Io ne ho
uno, tu ne hai uno e il paradigma determina quanto bene faremo oggi,
domani e nell’immediato futuro. Se voglio fare meglio di quanto sto
facendo, devo cambiare paradigma. Sono alle prese con un processo
educativo costante per cambiare il mio stesso paradigma, migliorandolo.
Il paradigma è il tuo abituale modo di vivere. Parte del paradigma è
buonissimo: ti serve, va bene per te, va bene per altre persone e crea del
bene nella tua vita. Quindi un paradigma non è del tutto negativo, è sia
positivo sia negativo. Io voglio trasformare la maggior parte delle idee
negative che ho in idee positive e le abitudini sbagliate in abitudini buone;
quindi, mi impegno a migliorarlo ogni giorno, probabilmente finché vivrò.
Sono stato via per tre giorni circa con un paio di amici per approfondire
lo scopo della mia vita. Ho stabilito che il mio scopo è vivere e lavorare in
un ambiente prospero che incoraggia la produttività e il piacere in modo da
migliorare il servizio che rendo alla famiglia, alla comunità, all’azienda,
alla nazione e, in definitiva, al mondo. È un servizio unico.
Mi sono occorsi oltre tre giorni per capirlo. Anche tu dovresti dedicare
del tempo a elaborare il tuo scopo. È il motivo per il quale ti alzi dal letto e
ti aiuterà a prendere molte decisioni. Mi vengono offerte ottime opportunità
che potrebbero fruttarmi molti soldi. Non sono neanche lontanamente
interessato ad alcune di quelle, perché sono estranee al mio scopo.
Marshall Fields ha detto: “La maniera migliore e più sicura per diventare
ricchi sono gli investimenti immobiliari”. Non sono necessariamente
d’accordo. Molto denaro si guadagna con gli immobili, ma io non sono
neanche lontanamente interessato. Mi porterebbe fuori strada.
Il mio scopo è quello che sto facendo: vivere e lavorare in un ambiente
prospero che incoraggi produttività e piacere in modo da potere migliorare
il servizio che rendo alla famiglia, all’azienda, alla comunità, alla nazione e,
in definitiva, al mondo. È quello che faccio. Lo faccio ogni giorno, dalla
mattina presto fino alla sera tardi.
Se non hai trovato lo scopo della tua vita, ti consiglio di dedicarvi 10-15
minuti ogni mattina. Recati in un posto tranquillo portando carta e penna.
Se ti piace il caffè, fattene una tazza, siediti e chiediti: “Cosa amo fare?”.
Credo che siamo tutti programmati per fare qualcosa di eccezionale nella
vita. A tutti sono stati elargiti talenti e capacità notevoli, oltre quanto
possiamo immaginare. Eppure, se non troviamo il nostro scopo, non usiamo
queste capacità. Potremmo finire con il correre da un’iniziativa di successo
all’altra, costantemente frustrati, perché non è mai quello che volevamo e
non ne ricaviamo sufficiente soddisfazione. Earl Nightingale disse: “Non
vai a lavorare per il denaro. Vai a lavorare per la soddisfazione. Fornisci un
servizio per guadagnare denaro”. Se sei allineato con il tuo scopo, ricaverai
una tremenda soddisfazione da come occupi le giornate. Per me è così,
perché tutto quello che faccio corrisponde al mio scopo.
Ti puoi domandare se il tuo scopo sia creato o scoperto. Io credo che sia
scoperto. Ho visto una volta un’intervista televisiva a una donna che era una
ballerina di un corpo di ballo di Las Vegas. La donna raccontava: “Sapevo
di non essere abbastanza buona per diventare una star del ballo, quindi ho
mollato. Mi piaceva molto la pasticceria, così mi sono trasferita in Francia e
ho trovato lavoro presso una delle migliori pasticcerie francesi”. È diventata
una delle migliori pasticcere al mondo.
A questo punto potresti pensare: “Facendo quello che piace a me non si
guadagna niente”. Quando ami ciò che fai non importa se guadagni denaro.
Quello che importa è se lo ami fare.
Earl Nightingale era solito ripetere che le ricchezze hanno due forme: la
forma tangibile e quella che egli chiamava “psichica”. Il guadagno a livello
psichico è la soddisfazione ricavata da come trascorri le giornate. Il
guadagno materiale, banalmente, è la quantità di denaro che guadagni. È
tutto basato sulla legge di compensazione, che Earl chiamava “la formula”.
Il reddito che guadagni è in misura proporzionale al bisogno per ciò che fai,
alla tua capacità di farlo e alla difficoltà nel sostituirti. C’è un tremendo
bisogno per quello che fai, quindi diventerai molto bravo a farlo e sarai
veramente difficile da sostituire.
Capitolo 4 -Paradigmi e cibernetica
Permettimi di proseguire con la spiegazione del collegamento tra
paradigmi e cibernetica. Sono molto simili. La cibernetica fu scoperta
durante la Seconda Guerra Mondiale da Norbert Weiner e Arthur
Rosenbluth, rispettivamente matematico e fisico. È la scienza del controllo
e della comunicazione negli animali e in alcune
macchine.
Il miglior paragone per comprendere il meccanismo cibernetico è con il
termostato. A casa imposti il termostato per controllare la temperatura nelle
stanze, ad esempio su 21 °C. Io vivo al Nord e d’inverno fa molto freddo.
Magari sei seduto e improvvisamente arriva una corrente fredda sui piedi e
la casa diventa meno calda. Vai a controllare il termostato e scopri che i
gradi si sono abbassati a 19. Ti chiedi cosa sia successo. Poi vedi che
qualcuno ha lasciato la porta aperta.
Un messaggio è passato dal termostato alla caldaia. Si accende il fuoco,
si attivano le ventole ed è spinta l’aria calda nella casa fino a fare tornare il
termostato a 21 °C. A quel punto la caldaia si spegne.
Il pilota automatico degli aeroplani è un meccanismo cibernetico.
Quando l’aereo decolla dall’aeroporto di origine, il pilota aziona
l’automatismo, appunto un meccanismo cibernetico. A quel punto il pilota
può anche venire a mangiare insieme a te. Non lo fa, ma potrebbe, perché è
il pilota automatico che controlla l’aereo. L’aeroplano può essere colpito da
una turbolenza inattesa che lo fa deviare dalla rotta. Il meccanismo
cibernetico interviene e lo riporta sulla rotta. Tutto consiste sempre nel
correggere e riportare l’aeroplano sulla rotta. Un chirurgo plastico di nome
Maxwell Maltz applicò questo concetto alla mente in un libro pubblicato
nel 1960 e intitolato Psicocibernetica.
Un meccanismo psicologico

Un paradigma è un meccanismo cibernetico. Supponiamo che qualcuno


abbia 32 kg in più e voglia perderli. Deve seguire una dieta. Inizia la dieta
e, non c’è ombra di dubbio, la segue. Perde 3 kg, poi 7 kg, poi 10 kg. Poi
inizia a mangiare ciò che non è permesso dalla dieta. Cosa accade? Il
paradigma si attiva e lo riporta a com’era abituato a mangiare. Una dieta è
l’inizio di riscrittura di un nuovo paradigma, ma le persone non la
considerano così. Poiché non sanno come scrivere un nuovo paradigma,
non comprendono la forza contro cui lottano quando cercano di cambiare
le abitudini alimentari. Nove su dieci fallisce.
Ecco il motivo per il quale seguono una dieta yo-yo. Se iniziano a
perdere peso, sono riportate al solito modo di alimentarsi e continuano a
mangiare fino a essere nuovamente 32 kg sovrappeso. Il paradigma agisce
esattamente nel medesimo modo del termostato o del pilota automatico.
Controlla i tuoi schemi comportamentali. Controlla cosa mangi, quanto e
come ti alleni, qualsiasi cosa stai facendo diversamente.
La persona deve comprendere come il paradigma controlla ciò che
mangia. Per questo le diete non funzionano: le persone non capiscono di
essere controllate da questo programma e dal proprio subconscio. Cercano
di contrastare la programmazione senza capire contro cosa lottano. Hanno a
che fare con un nemico invisibile e questo, ovviamente, rende molto
difficile affrontarlo.
Se iniziano a comprendere il funzionamento della mente, allora possono
progredire, perché hanno compreso qualcosa del nemico. Il nemico è il
paradigma. Se non lo comprendiamo, ci sentiamo falliti perché non
possiamo fare ciò che vogliamo. È frustrante darsi un comando ma non
poterlo eseguire.

Comprendere i paradigmi
La disciplina è gran parte della soluzione. La disciplina è la capacità di
darsi un comando e seguirlo. Affinché una persona abbia successo a
disciplinare sé stessa, deve però capire attraverso cosa sta agendo. Deve
capire cosa sono i paradigmi e come funzionano. Se non lo capisce, è un
problema perché lotta contro un nemico invisibile.
Il re Salomone disse: “A costo di tutto ciò che possiedi, acquista la
conoscenza” (Proverbi 4:7). La conoscenza è l’opposto di dubbio e
preoccupazione. Conoscere come i paradigmi ci controllano cambia
completamente le carte in tavola.
Ho registrato molti più progressi dopo avere iniziato a capire perché fossi
cambiato. Quando vivevo in Inghilterra, me la passavo molto bene ma non
sapevo perché. Ero sicuro inconsciamente. Mi chiedevo: “Cos’è successo?”.
Non credevo in un dio capriccioso che da una nuvola diceva: “Mandiamo
un po’ di fortuna a Bob”. Non credevo nella fortuna. Voltaire disse: “La
fortuna è una parola che abbiamo inventato per esprimere gli effetti di cause
sconosciute”; per questo non ho creduto che Dio mi avesse prescelto come
soggetto fortunato.
Rimaneva il fatto che volevo sapere cosa diavolo fosse accaduto: perché
ero passato da essere un perdente (ripe-
to: un perdente, proprio un perdente) fino a 26 anni di età e poi,
all’improvviso, avevo raggiunto, quasi dalla sera alla mattina, un successo
tremendo?
Quando una persona comprende cos’è un paradigma e come ne è
controllata, inizia a seguire una dieta e a mangiare correttamente. Inizia a
controllare il proprio corpo, perché vede che il corpo è strumento della
mente: obbedisce alle operazioni della mente. Nel suo libro As A Man
Thinketh, James Allen ha scritto: “Il corpo è uno strumento delicato e
plastico, che risponde prontamente ai pensieri che vi sono impressi e le
abitudini di pensiero producono i propri effetti, buoni o cattivi, su di esso”.
Se non comprendi questi principi, avrai difficoltà a controllare te stesso e
a mantenerti disciplinato, perché non sai nemmeno contro cosa stai
lottando. Se comprendi contro cosa combatti, usando una combinazione di
disciplina e desiderio, vincerai.

Polarità
Tendi in avanti la mano sinistra e anche la destra. La sinistra è un lato, la
destra l’altro lato. C’è una legge chiamata la legge di polarità. È la legge
degli opposti.
Tutto ha un opposto: destra e sinistra; caldo e freddo; alto e basso:
interno ed esterno. Ipotizziamo che a sinistra ci siano le cose negative:
l’ignoranza; a destra le positive: la conoscenza. A livello conscio
l’ignoranza è causa di dubbio e preoccupazione. Quando internalizzi queste
cose, imposti una vibrazione che si chiama “paura”. Quando la paura è
espressa (e deve essere espressa perché è stata impressa dalla mente) si
esprime nel corpo sotto forma di ansia. L’ansia è questo: l’espressione della
paura causata da dubbio e preoccupazione. Dubbio e preoccupazione sono a
loro volta causati dall’ignoranza.
Sull’altro lato c’è la conoscenza. Come ottieni la conoscenza? Esiste un
unico modo ed è con lo studio. Devi studiare. La conoscenza porta alla
fiducia, che è l’opposto della paura. La fiducia si esprime come benessere e
non come ansia. Il benessere è espresso come allegria.
Tra dubbio e preoccupazione da un lato e conoscenza dall’altro c’è
“l’essere”. Niente è buono o cattivo, giusto o sbagliato; il nostro pensiero lo
rende in un modo o in un altro. Tutto semplicemente è. Il nostro pensiero
determina se è buono o sbagliato.
Penso che le persone dovrebbero studiare. È di importanza vitale
studiare. Con tutto ciò, se non abbiamo uno scopo nella vita e non
possediamo obiettivi, non studiamo; lasciamo la scuola e pensiamo di avere
finito. La scuola purtroppo non ci insegna mai veramente come o cosa
studiare.
Detto questo, quali cose funzionano per imprimere il nuovo paradigma
nel subconscio? Tanto per cominciare, penso che una persona debba
comprendere che lo sviluppo personale non possiede un traguardo preciso.
Siamo abituati a studiare qualcosa e pensare di avere concluso l’argomento.
Non finisci mai di studiare questo materiale. Non conoscerai mai te stesso
tanto bene quanto hai bisogno. Cambierai sempre il paradigma. I tuoi
risultati saranno sempre in continuo miglioramento.

Crescita e fastidio
A questo punto io so che proverò fastidio quando cerco di fare qualcosa
di nuovo. Se mi sento molto a mio agio, so che non ne ricaverò alcuna
crescita; sono in stallo. La differenza sta nel capire cosa accade rispetto a
non capirlo. Se cerchi di cambiare un paradigma, non sai cosa stai facendo.
È assai probabile che perderai; il paradigma vince sempre. Ecco perché le
persone hanno difficoltà con la dieta o con i risparmi o con l’avanzamento
di carriera: non capiscono come viene formato il paradigma e in che modo
le controlla. Quando capisci, non smetti più di cambiarlo. Il potenziale è
perfezione. Conosco un paio di persone che ritengono di essere perfette
(sono piuttosto noiose da frequentare); in realtà nessuno è perfetto. Il
potenziale, peraltro, è perfezione.
Un giorno potrai uscire dal pantano. Continui ad affondare, ma la
possibilità c’è. Tutto è possibile.
Quando capisci davvero il concetto di paradigma, ti muoverai sempre in
una situazione scomoda, perché procedi sempre dove non sei mai stato
prima. Migliori la tua condizione. Devi sapere che questo accade. Quando
io cerco di ottenere nuovi risultati, so che mi causerà fastidio e sono molto
tentato di fermarmi. Potrei sedermi e tirare avanti fino alla fine dei miei
giorni. Potrei stare comodissimo, ma probabilmente sarei molto infelice
perché sarei troppo consapevole di cosa stesse accadendo. Devo continuare
a crescere.
Lo sviluppo personale è un processo infinito. A dire il vero, è anche un
tema relativamente nuovo. Earl Nightingale e Lloyd Conant lo
trasformarono in un business e aiutarono a esserne più consapevoli. Altri
nel settore ingannano, invece Earl e Lloyd erano molto seri e avevano un
approccio professionale. Attrassero molta brava gente e avviarono
un’azienda. La gente iniziò a usare il materiale come doveva essere usato e
a vedere che queste idee funzionano tanto per le aziende quanto per gli
individui. Anche le aziende allora cominciarono a impiegare questo
materiale.
Quando lavoravo presso la Nightingale-Conant, dal 1968 al 1973, non si
parlava di paradigmi. Li chiamavamo “condizionamento subconscio”, ma
non ne comprendevamo davvero la profondità o come nascessero. Dopo
l’uscita nel 1993 del libro Paradigms di Joel Barker, ci dedicammo
veramente al concetto.
Earl Nightingale parlava pure di “insoddisfazione costruttiva”: vuoi
sempre migliorare, avanzare di continuo. È costruttivo ma al tempo stesso è
insoddisfazione. Non ti senti a tuo agio; eppure, sei felice perché sai che stai
facendo ciò che vuoi e andando nella direzione in cui vuoi andare.
Pensa a partire dallo stato desiderato
Quando pensiamo all’intelletto, pensiamo all’emisfero sinistro, alle
funzioni logiche, mentre ciò che imprime il subconscio è più localizzato
verso l’emisfero destro: affermare un obiettivo abbinato a una forte
emozione e visualizzare creativamente quell’obiettivo in modi che lo
imprimono visivamente sulla mente. Queste pratiche aiutano a cambiare
paradigma.
Neville ha trattato questa cosa nel libro The Power of Awareness.
Egli ha parlato di “pensare a partire dallo stato desiderato”, in altre
parole vederti già là. Quella è l’immaginazione, la funzione dell’emisfero
destro. Pensare dallo stato desiderato è vivere in maniera creativa. Ignorare
questa capacità di pensare a partire dal risultato corrisponde alla schiavitù.
Chi utilizza maggiormente l’emisfero sinistro (ad esempio chi ha studiato
Legge, Ingegneria, Economia) talvolta ha difficoltà con questa pratica, ma
quando la capisce, se ne appropria davvero perché chi usa l’emisfero
sinistro possiede la caratteristica di essere molto determinato. Le persone
che usano l’emisfero destro sono meno inquadrate: operano maggiormente
con vibrazioni e sensazioni e poco con i concetti.
Una cosa di sicuro che blocca molti dal cambiare il paradigma è la
logica. Guarda qualsiasi grande avanzamento, come la scalata del Monte
Everest di Hillary con Tenzing Norgay. Nessuno lo aveva mai fatto prima.
Hillary dovette comportarsi in maniera totalmente illogica.
Lo stesso per i fratelli Wright: era davvero illogico credere che qualcosa
più pesante dell’aria rimanesse sospeso. I fratelli erano del tutto irrazionali,
comunque ce la fecero. In ogni grande avanzamento, le persone sfidano la
logica. La gente dice che occorre essere realistici. No, non essere realistico.
Quando io fisso un obiettivo non devo essere realistico. Ho bisogno di
essere del tutto irrazionale. Ogni tanto questo mi crea problemi nella mia
azienda (anche se i miei collaboratori si stanno sempre più abituando a me).
Qualora qualcosa sia fattibile, io non lo voglio fare. Io voglio fare qualcosa
completamente irrazionale.
Era davvero ridicolo per me essere a casa e dire: “Fonderò un’azienda
che opera in tutto il mondo”. Non avevo denaro a sufficienza per qualcosa
di simile. Non avevo idea di cosa avrei dovuto fare, ma sapevo che lo avrei
fatto.
Hillary sapeva che avrebbe raggiunto la vetta dell’Everest. Ci andò nel
1951 e fallì. Ci tornò di nuovo nel 1952 e fallì. Dovette tornarci nel 1953.
Provò per tre anni di fila. Era un apicoltore di Auckland, in Nuova Zelanda.
Altri erano morti tentando la scalata. Quando nel 1952 annunciò
l’intenzione di tornarci, tutti erano adirati: “Non puoi farlo. Hai delle
responsabilità”. Il padre dei fratelli Wright era un religioso in una
congregazione molto conservatrice e disse che sarebbero finiti bruciati
all’inferno per avere osato pensare di volare.
Tutti i grandi avanzamenti sono stati totalmente illogici. Se vuoi
veramente vivere al livello del tuo potenziale e non cerchi di compiacere
chiunque, fissa alcuni obiettivi che ti facciano tremare i polsi. Se sai che li
raggiungerai
e agisci in armonia con la legge, sai che deve accadere. Non accade
quando lo vuoi o quando pensi di averne bisogno. Sai in ogni caso che deve
accadere, perché sei su quella frequenza. Quando sei sulla frequenza del
bene che desideri, quella frequenza deve diventare la tua nuova casa,
diventa il posto da cui vedi il mondo. Sei l’unico che è andato là: non tua
moglie, non i tuoi figli, non il vicino di casa, non i colleghi del lavoro. Di
conseguenza vedrai cose che loro non possono vedere.
Se hai intenzione di onorare davvero il tuo potenziale, devi farti avanti e
scommettere seriamente su te stesso. Io sono fermamente convinto che
abbiamo il potenziale per realizzare tutto ciò che la nostra immaginazione ci
mostra possibile. Come ha detto Neville: “L’immaginazione determinata,
pensando a partire dal risultato, è l’inizio di ogni miracolo”.
Non esistono i miracoli. Tutto accade secondo la legge. Ci sono solo cose
che accadono senza che le comprendiamo. Se accetti l’idea dei miracoli o
della fortuna o ancora di un dio capriccioso che favorisce alcuni e maledice
altri, non ti librerai da alcuna parte.
Capitolo 5 - L’effetto delle credenze sul paradigma

La maggioranza considera le credenze come qualcosa di statico e innato.


In altre parole, “Questo è ciò
che credo e lo crederò per tutta la vita. Io sono così”. In politica si dice:
“Sono liberale” oppure “Sono conservatore”. Riferendosi alla personalità
possiamo dire: “Sono gentile” oppure “Ho una personalità di tipo A”.
Ancora, c’è chi sostiene: “Credo che gli uomini siano bravi in X e le donne
in Y”.
Quasi tutti sono così, ma non è così che dovrebbero essere perché le
credenze modellano ogni singola cosa nella nostra vita. Il paradigma è
formato dalle nostre credenze. Purtroppo, molte delle credenze secondo cui
agiamo sono assolutamente ridicole. Non hanno fondamento. Alla luce
della verità svanirebbero subito. Per di più, quasi tutte queste sciocche
credenze non sono state create da noi. “Credenza” è una parola molto
interessante. Ha rivestito un ruolo importante nella mia vita. Io cercavo di
capire perché avessi successo. Non trovavo qualcuno che mi rispondesse,
che mi spiegasse veramente il motivo. Sapevo che ci sono solo due fonti di
riferimento: la scienza e la teologia. Indagai nelle varie religioni. Lessi il
Corano, la Torah, la Bibbia, il Libro dei Mormoni. Non importava dove
guardassi: ovunque dicevano che dovevamo credere. William James a
Harvard, nel lontano 1900, sostenne: “Credi e la tua credenza creerà il
fatto”. Invece io mi chiedevo: “Come fai a crederlo?”.
Non avevo risposta. Come cambi convinzione? Perché credo in ciò che
credo? Una cosa portava all’altra. Andai avanti per alcuni anni. Non
riuscivo a capirlo e non trovavo chi mi sapesse rispondere.

Credenza e rivalutazione
Un giorno pranzavo con Val Van der Wall, un mio mentore. Parlando del
più e del meno, disse: “Il nostro sistema di credenze è basato sulla
valutazione di qualcosa. Frequentemente, se rivalutiamo una situazione, la
credenza su quella situazione cambia”.
Quando lo disse, fu come se suonasse una campanella nella mia testa e
gli chiesi: “Aspetta un attimo, cos’hai appena detto?”.
Glielo feci ripetere: “Il nostro sistema di credenze è basato sulla
valutazione di qualcosa. Frequentemente, se rivalutiamo una situazione, la
credenza su quella situazione cambia”. Improvvisamente mi resi conto.
Tutto a un tratto sapevo perché e come mai la mia vita fosse cambiata.
Seppi tutto ciò che stavo cercando.
Ero abituato a prendere appunti per ciascuna registrazione ascoltata e
ogni libro letto. Per tutto il tempo non facevo altro che rivalutare chi fossi,
perché tutte le informazioni che questi oratori e autori condividevano
riguardavano me. Parlavano della verità riguardo a me stesso. Io stavo
rivalutando chi fossi. Passai da pensare che non avessi alcun pregio (ero un
carattere inutile e permettevo al mio passato di determinare il mio futuro) a
decidere di volere cambiare.
Questo processo richiede davvero tempo. Non deve essere lungo come fu
per me, dato che mi ci sono voluti anni per imparare ciò che ti sto
spiegando. Sebbene allora non mi rendessi conto, ascoltando ripetutamente
quelle registrazioni stavo cambiando il mio sistema di credenze.
È la ripetizione che altera ciò che avviene dentro di te. È la ripetizione
ascoltando un’idea che cambierà il tuo sistema di credenze. Quando
continui ad ascoltare una registrazione che ti dice quanto sei bravo e te lo
conferma con ogni genere di evidenza tu, appunto perché l’ascolti più volte,
sei destinato a iniziare a crederci.
Se ripeti abbastanza spesso una bugia a una persona, questa ci crederà.
Lo dimostrò Hitler. Egli diceva bugie alle persone ma era talmente
persuasivo che gli credevano. Alcuni credono tuttora che Hitler avesse
ragione. Per quanto ridicolo sia, lo credono perché lo hanno sentito ripetere
molto spesso.
Se senti ripetere la medesima cosa di continuo, la inizi a credere.
Abbiamo sentito dire che se non studi, non hai successo. Non è vero. Molte
persone non hanno mai visto l’interno di una scuola; con tutto ciò, hanno
creato aziende enormi. Ci è stato insegnato che se non andiamo in chiesa
siamo dei peccatori. Neanche quello è vero. Perché lo crediamo? Perché da
bambini lo abbiamo sentito ripetere di continuo. È stato programmato nella
nostra mente. Abbiamo sviluppato tale credenza come conseguenza di
sentirlo ripetere da bambini. Noi lo crediamo dal momento che diventiamo
consapevoli di qualcosa: è parte del nostro sistema di credenze.
Personalmente sono giunto alla conclusione che dobbiamo continuare a
rivalutare le credenze. Ogni volta che credi di non potere fare qualcosa per
una qualsiasi condizione o circostanza, la cosa non regge. Devi arrivare al
punto di credere che c’è qualcosa di assolutamente magnifico in te. C’è
qualcosa di talmente incredibile riguardo noi stessi e lo possiamo studiare
per tutta la vita. Come ha sottolineato Earl Nightingale, il nostro corpo
cambia al ritmo di circa quaranta milioni di cellule al secondo. Siamo in
continua evoluzione perché cambiamo. Il sistema di credenze può cambiare
ed è sempre in trasformazione. Questo cambiamento dovrebbe riguardare la
crescita, l’elevazione, l’espansione, la più piena espressione, perché siamo
esseri spirituali e lo spirito si muove sempre verso l’espansione e la più
piena espressione. È sempre per il bene comune; non solo qualche volta:
sempre. Se lo possiamo carpire, la nostra vita migliorerà di continuo.

Credenza conscia contro inconscia


Talvolta le persone, mentre stabiliscono un nuovo sistema di credenze,
possono sentirsi insicure se non vedono subito risultati. Cosa dovrebbero
fare se la nuova immagine di sé stessi non si riflette sui risultati
nell’immediato?
Per capire il problema, devi renderti conto che qui hai a che fare con due
livelli: conscio e subconscio. Puoi credere qualcosa a livello conscio ma
non a livello subconscio. Ipotizziamo che tu abbia letto Pensa e arricchisci
te stesso e creda di potere guadagnare di più, ma al momento non guadagni
di più. Dov’è il problema? La credenza è solo nel tuo intelletto. Deve essere
integrata nella mente soggettiva. Non manifesterà i risultati finché non è
correttamente impressa nel subconscio.
Le persone sono molto confuse sapendo che credono qualcosa ma non la
vedono manifestarsi nella loro vita. Questo è il concetto della “prassi”, che
è l’integrazione della credenza con il comportamento. Quando dici: “Credo
di potere fare qualcosa” e non la fai, è perché tale credenza non è
correttamente impressa nel subconscio. Attraverso la ripetizione e la
corretta visualizzazione sarà impressa nel subconscio, a quel punto inizierà
a manifestarsi nei risultati.
George Leonard ha scritto un libro intitolato Mastery. Ha detto che
quando inizi qualcosa, incappi in uno stallo dei progressi dopo un certo
tempo. Nondimeno, se continui costantemente, giorno dopo giorno, con la
pratica, un giorno farai improvvisamente un balzo e ti ritroverai a un nuovo
livello. Non sai, comunque, quando quel salto si verificherà.
Appena padroneggi la pratica, i risultati cambiano enormemente. Per me
accadde in modo talmente rapido da scioccarmi quasi. Quando il mio
reddito passò da 4.000 dollari l’anno a 14.500 al mese, fu uno shock per
l’intero organismo. Accade questo quando arrivi a padroneggiare qualcosa.
Probabilmente questo processo richiede tempi diversi secondo la
persona. Io penso che dipenda dalla ripetizione: quanto spesso e quanto
profondamente studi. Il segreto è la ripetizione.
Le persone partecipano ai seminari, leggono i libri e ascoltano le
registrazioni, ma i risultati non arrivano e perciò si sentono molto frustrati.
Non comprendono che accadono cose di ogni genere che non possono
vedere. Siamo parte di un mondo invisibile, in effetti la parte più grande è
quella invisibile. Niente è creato o distrutto; la legge di vibrazione decreta
che tutto vibra secondo frequenze diverse. Ogni frequenza è collegata a
quella sopra e a quella sotto, perciò tutto è connesso. L’invisibile e il
visibile sono connessi. Lo spirito si manifesta attraverso il suo esatto
contrario. Lo spirito collabora con e per mezzo del corpo in cui vivi.
L’individuo comune non sa niente di queste cose oppure le crede
intellettualmente, ma non le vede accadere e questo causa frustrazione.
Molto spesso la gente molla quando si trova, come disse Napoleon Hill, a
un metro dall’oro.
Nel libro You2, Price Pritchett scrive: “L’assenza dell’evidenza non è
evidenza dell’assenza”. Poi aggiunge: “Immagina un iceberg, del quale vedi
solo la punta, eppure altrettanto reali (anche se nascoste alla vista) ci sono
risorse invisibili pronte a determinare una grossa differenza in ciò che puoi
ottenere”.
Abbiamo a che fare con qualcosa che non comprendiamo, qualcosa che è
assolutamente estraneo alla mente della maggioranza della gente. La
persona comune conosce pochissimo di sé stessa. Non impariamo a
conoscere noi stessi a scuola. Perfino chi studia Psicologia, non arriva mai
all’essenza di chi siamo. Tutto è lasciato a livello intellettuale; non
raggiungiamo mai l’essenza spirituale di chi siamo. Davvero una tristezza.
La prima volta che sentii queste idee le considerai sciocche. Invece colui
che me le stava spiegando aggiunse: “Come faccio io funziona, come fai tu,
no. Perché non provi come faccio io?”. Lui era felice, sano e ricco. Io ero
infelice, malato e povero. Disse: “Fai esattamente ciò che ti dico di fare
finché non scopri che mento o non so di cosa parlo”.
Ritenni che fosse sensato, perciò seguii il consiglio. Tutto iniziò subito a
cambiare. È scontato che cambiò il mio sistema di credenze.
Wernher von Braun, considerato da molti il padre del programma
spaziale statunitense, affermò che anni di studio degli spettacolari misteri
del cosmo lo portarono alla sicura fede nell’esistenza di Dio. Disse che le
leggi naturali dell’universo sono talmente precise che non abbiamo
difficoltà a costruire un’astronave, mandare le persone sulla Luna e
calcolare il momento dell’atterraggio con la precisione di una frazione di
secondo. Aggiunse che queste leggi devono essere state stabilite da
qualcuno.
Mi piace. Ho adottato questo modo di pensare. Il trucco sta nel
comprendere le leggi meglio che puoi. Da lì inizierai a capire come le cose
accadono e come possono accadere.
Superare la distrazione
Come ho già accennato, quando il Presidente Kennedy chiese a von
Braun cosa ci volesse a costruire un razzo per raggiungere la Luna e tornare
sulla Terra in tutta sicurezza, egli rispose: “La volontà di farlo”. La volontà
è una delle facoltà superiori e dona la capacità di tenere un’idea sullo
schermo della mente con l’esclusione di tutte le distrazioni esterne.
Purtroppo, siamo sempre distratti. Tu vedi, ascolti, gusti e tocchi, ma i
cinque sensi ti connettono semplicemente al mondo esterno, materiale. C’è
sempre una qualche attività là fuori che insiste per richiamare la tua
attenzione conscia. Con l’uso corretto della volontà, sconnetti i cinque sensi
e porti la mente in perfetta armonia con l’i-
dea su cui ti stai concentrando. I grandi giocatori di golf fanno questo. I
grandi atleti fanno questo. Tutti i grandi venditori fanno questo. Tutte le
persone che si possono definire grandi in una qualsiasi cosa fanno questo.
Si concentrano. Si attengono a quello che stanno creando. Non spaziano qua
e là perdendo tempo.
Come esseri umani condividiamo l’aspetto spirituale con il resto della
creazione; lo spirito, infatti, è presente al 100% in tutti i posti e allo stesso
tempo. Lo spirito è onnipresente. Lo spirito è tutto. Non c’è niente che non
sia spirito. Si manifesta in molte forme ma sempre nel suo esatto contrario:
la forma fisica.
Sebbene abbiamo in comune lo spirito con tutto ciò che esiste, quello che
ci separa dal resto è la coscienza. Siamo coscienti di noi stessi. Ci sono state
date facoltà intellettive che nessuna altra forma di vita, per quanto ne
sappiamo, ha ricevuto in dono: percezione, volontà, ragione,
immaginazione, memoria e intuizione.
Ciascuna di queste facoltà può essere sviluppata in misura tremenda e si
rispecchiano nei risultati: “Li riconoscerete dai loro frutti”. Come ho detto,
la maggioranza delle persone sa molto poco di queste facoltà superiori e
procede basandosi soltanto su ciò che possono percepire coi sensi. Se hai
intenzione di permettere al mondo fisico di controllarti, non avrai mai
niente più di quanto hai già. Tutto nel mondo materiale appartiene alla terza
dimensione. Tu hai bisogno di andare oltre usando le facoltà superiori. Se
siamo creati a immagine di Dio, allora tutto è possibile. Possiamo fare ogni
cosa. Noi non siamo Dio ma siamo un’espressione di Dio e da noi può
essere svolto un ottimo lavoro. Ecco perché Gesù disse: “In verità, in verità
vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di
più grandi di queste…” (Giovanni, 14:12).
Hai a che fare con una potenza infinita; non ci sono limiti a quello che
puoi fare. Non importa cosa sia o quanto buono sia, può diventare ancora
meglio. Penso che “meglio” sia una parola veramente bella.
Le emozioni ti guidano, ti fanno muovere, ma l’intelletto determina cosa
entra nella mente emozionale. La mente conscia ragiona sia induttivamente
sia deduttivamente. La mente subconscia ragiona solo deduttivamente; in
altre parole, può solo accettare, non può respingere alcunché. La mente
conscia possiede una capacità di ragionamento induttivo che ti permette di
scegliere cosa passa nel subconscio. Se non usi la facoltà di ragionamento
induttivo, se sei solo dormiente, qualsiasi cosa accada intorno a te passerà
nel subconscio e controllerà il tuo comportamento.
Come funziona la pubblicità
La pubblicità funziona in tale modo: mette da parte il tuo ragionamento
induttivo e spalanca il subconscio, tanto che diventi totalmente deduttivo ed
esegui qualsiasi cosa ti viene detta. Puoi mettere da parte la capacità di
ragionamento induttivo in una persona per mezzo della suggestione,
dell’accordo o dello shock. È così che una persona viene ipnotizzata.
L’ipnosi non è nient’altro che suggestione. La pubblicità è una forma di
ipnosi. Ti suggestionano, ti scioccano, disattivano la tua capacità di
ragionare in maniera induttiva e… ecco un’immagine che ti balena in mente
e passa direttamente nel subconscio. Non lo fanno una volta sola. Non
vendono una sola inserzione pubblicitaria, ne vendono un pacchetto. Queste
inserzioni sono ripetute più volte e il messaggio entra direttamente nel
subconscio. Alla fine, ti ritrovi a fare quello che loro vogliono tu faccia e ti
domandi come mai. È perché l’idea è stata impiantata nella tua mente.
I pubblicitari sanno che se presentano un’idea abbastanza spesso davanti
a te, quando sei in un certo stato mentale, agirai secondo quell’idea. Ti
conducono in uno stato di suggestione. Guardi un film: c’è qualcuno che
furtivo passa dietro a una persona. Ti batte il cuore, sei sull’orlo della sedia
e improvvisamente… vedi un’automobile bellissima davanti a te. Non lo
fanno una volta. Lo fanno di continuo. Poi tu ti meravigli come mai ti dirigi
all’interno di una concessionaria guardando le automobili in esposizione.
Il subconscio è dove tutto accade. È ciò che ci spinge all’azione. La
mente conscia, però, può stabilire cosa deve entrare nel subconscio. Devi
pensare per farlo, a parte che la maggioranza delle persone non lo fa. Se le
osservi, puoi capire che non pensano.

Rispondere invece che reagire


Il Dr. Viktor Frankl è l’autore di un libro meraviglioso intitolato Man’s
Search for Meaning. Era uno psichiatra ebreo in un campo di
concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale e scrisse: “A parte
l’abuso intellettivo o fisico al quale sei sottoposto, nessuno può farti
pensare ciò che non vuoi pensare”. Sottolineò che in ogni situazione c’è uno
spazio tra la situazione stessa e la tua risposta ad essa. Alle volte tale spazio
può durare un millisecondo, ma al suo interno hai sempre la capacità di
scegliere se reagirai o risponderai.
Se reagisci solamente, hai rinunciato alla tua possibilità di scegliere di
fronte alla circostanza o alla persona. Hai lasciato il tuo potere in mano alla
cosa o persona, qualsiasi sia, contro la quale stai reagendo. Se dici qualcosa
che mi fa arrabbiare, allora ti ho dato il mio potere; ti ho permesso di farmi
arrabbiare. Ho smesso di pensare e ho lasciato agire il subconscio.
Se rispondo, guardo e penso: “Mi domando perché mai lo abbia detto.
Non è, comunque, vero. Al contrario, sono proprio una bella persona. Non
sono obbligato ad accettare ciò che dice”. In quel caso non reagisci, bensì
rispondi. Questo è ciò che dobbiamo imparare a fare. L’ho insegnato ad
alcuni bambini. Ha cambiato la loro vita perché prima reagivano a tutto ciò
che capitava. Spiego loro: “Quando reagisci, tutto ciò che è all’esterno di te
ti controlla; non hai affatto il controllo di te stesso”.
Per rispondere invece di reagire, anzitutto devi diventare consapevole
che stai reagendo. Puoi reagire in maniera davvero fulminea. Infatti, usiamo
l’espressione: “Sa come punzecchiarmi!”. Affinché rispondiamo, dobbiamo
pensare e smettere di preoccuparci di ciò che pensano gli altri. Magari
reagisci se qualcuno dice qualcosa di offensivo. La persona si arrabbia, di
conseguenza anche tu ti arrabbi; tu urli a me, io urlo a te. In quel modo non
vincerà nessuno.
Quando accade qualcosa di simile, fermati a domandarti: perché lo fa?
Perché lo dice?
Il nostro intero sistema è strutturato in modo che noi reagiamo.
Seguiamo sempre la suggestione. Con tutte queste sciocchezze (urlare,
litigare, agitarsi) reagiamo l’uno all’altro; non pensiamo. Poi cerchiamo di
placare con ancora di più di queste stesse cose. Restituire pan per focaccia
non funziona.
Dobbiamo incoraggiare le persone a fermarsi a pensare, tuttavia non ci
viene insegnato a pensare a scuola. Pensare è un argomento che può essere
insegnato, proprio come imparare a dattilografare o a suonare il piano. Puoi
essere allenato all’impiego delle facoltà superiori, del potere del
ragionamento induttivo. Puoi decidere di prendere l’abitudine di rispondere
invece che reagire a ciò che accade all’esterno e puoi anche diventare bravo
a farlo. Non ti dirò che non reagisco mai, perché reagisco. Eppure, quando
mi capita, sono consapevole di farlo e mi fermo.
Non puoi vincere se stai reagendo.

Risolvere i problemi con la scrittura


Io ricorro a un paio di tecniche quando ho un problema. Anzitutto, scrivo
il problema su un foglio, più chiaramente possibile. Poi, lo rileggo ed
elimino quante più parole mi è possibile mantenendo chiara l’idea. Mi serve
farlo perché solo in tal modo, se ti dessi il foglio da leggere, vedresti il
problema come lo vedo io.
Dopo avere illustrato il problema, mi siedo a un posto diverso del tavolo:
se sono a casa, al tavolo in sala da pranzo; se sono in ufficio, posiziono il
foglio al centro della scrivania. Poi mi siedo a un altro posto e chiedo:
“Come considererebbe questa cosa Earl Nightingale?”. Mentalmente cerco
di raggiungere l’energia di Earl. Come la percepirebbe lui? Come potrebbe
considerarla?
Dopo avere giocato con domande del genere, posso sedermi a un altro
posto ancora e chiedere: “Come considererebbe questa cosa Napoleon
Hill?”. Seduto in un altro posto ancora mi domanderei: “Come
considererebbe questa cosa Andrew Carnegie?”. Seleziono circa sei persone
(magari anche Edison o Henry Ford) e mentalmente raggiungo la loro
energia. In poco tempo vedo il problema in una maniera completamente
diversa.
Ho già citato il mio amico Wayne Dyer, ormai scomparso: “Quando
cambi come guardi le cose, le cose che guardi cambiano”. Vuol dire
spostare la tua percezione della situazione. È proprio una cosa che vale la
pena fare ed è magica.
Dopodiché devi lavorare dall’alto al basso. Procedere dall’alto al basso
significa passare dallo spirito fin giù all’intelletto, nel regno fisico. Lavora
sempre dallo spirito all’intelletto e al fisico. Se lavori con l’elettricità, devi
procedere da un potenziale più alto a uno più basso. Se tenti di andare
contro quella legge, non potrai usare affatto l’elettricità.
Lo spirito è a livello del pensiero. Tu procedi da dentro a fuori, non da
fuori a dentro. Non guardi i risultati attuali e permetti che ti controllino,
come fa la maggioranza delle persone. Codesti procedono da fuori a dentro
e dall’alto al basso. Si concentrano sul problema, poi pregano un Dio
invisibile su una qualche nuvola che sistemi il tutto. Siamo esseri spirituali,
perciò, possiamo attingere al nostro sé spirituale, nel mondo del pensiero. Il
pensiero è onnipresente, come lo spirito. Quando viaggiava verso la Luna, il
capitano Edgar Mitchell eseguiva esercizi di trasmissione del pensiero, che
in seguito furono esposti in un articolo su una rivista di Psicologia.
I pensieri sono onnipresenti. Quando pensi utilizzi un potere enorme. Il
pensiero è la forma più potente di energia che esista: fa apparire piccolo un
raggio laser. Inizi dal pensiero per passare all’idea e quindi alla cosa. Non
procedi da fuori a dentro: procedi da dentro a fuori. Io lo faccio da tanto
tempo. Funziona magicamente. Se procedi in armonia con la legge, tutto
fluisce meravigliosamente. Se non lo fai, non è bello; anzi, è piuttosto
faticoso.
Capitolo 6 - Il paradigma da
performance
Adesso vorrei illustrare come usare questa nostra meravigliosa mente per
formare un paradigma adatto alla performance. Una delle qualità primarie è
un ottimo atteggiamento mentale. Come ho detto, il mio mentore Earl
Nightingale definiva “atteggiamento” una parola magica. Come usare la
mente per sviluppare un eccezionale atteggiamento mentale? Quali
abitudini puoi rafforzare quotidianamente utilizzandole?
Io studio di continuo. Tengo questi libri sulla scrivania: You2 di Price
Pritchett; Ask! di Mark Victor Hansen e la moglie Crystal; You Too Can Be
Prosperous di Robert Russell; The Power of Awareness di Neville; Pensa e
arricchisci te stesso di Napoleon Hill. Ho sempre dei libri sulla scrivania.
Sul leggio sistemo dei libri di Thomas Troward. Se non conosci Troward,
prova a leggerlo. Earl Nightingale leggeva le Edinburgh Lectures on Mental
Science di Troward quando gli feci visita nel 1968. Chiesi: “Dovrei
leggerlo?”. Lui mi guardò e rispose: “Sì”. Forse mi occorse fino al 1970 per
comprendere cosa leggessi: leggevo una pagina e non sapevo cosa avessi
letto. Sono, a ogni modo, informazioni fenomenali.
Mantengo un atteggiamento corretto studiando costantemente. L’unico
modo per migliorare è lo studio. Non ce n’è un altro. Cerchi di ottenere una
maggiore comprensione di chi sei e della tua relazione con l’universo
intero. Cerco anche costantemente di migliorare ciò che faccio con
l’azienda. Voglio sempre aumentare le vendite; voglio vendere di più.
Collaboro con l’ufficio vendite per trovare idee. Creo nuovi programmi di
continuo. Proprio ora sto creando una masterclass su Sei nato ricco (il mio
libro scritto nel 1984). Iniziai a studiare nel 1961, quindi erano ventitré anni
che studiavo quando lo scrissi. Gli argomenti sono tutti eccezionali: “Io e il
denaro”, “Lasciate che accada e affidatevi a Dio”, “La legge della
vibrazione”. Sono passati oltre trentasei anni da quando l’ho scritto eppure
riprendo i medesimi argomenti perché adesso li comprendo molto meglio e
posso approfondire di più.
Devi, inoltre, avere degli obiettivi. Devi sempre alzare il tiro per te
stesso, essere consapevole che il tuo atteggiamento determinerà il successo
o il fallimento. Dopo di che, devi continuare a procedere nella direzione
giusta.
Decisione, visualizzazione, disciplina
Ecco alcune semplici regole fondamentali: se le segui, hai successo; se
le violi, fallisci.
Ci sono tre principi che una persona deve assolutamente tenere presenti
se vuole davvero porsi un obiettivo più ambizioso e inseguirlo. Il primo è la
decisione; il secondo è la comprensione della visualizzazione e il terzo è la
disciplina. Io mantengo l’atteggiamento adatto in questo modo; le cose
procedono per il verso giusto per me e per la mia azienda.
Ho accennato a Neville più di una volta e, come molti altri nel settore
dello sviluppo personale, sono stato ispirato da lui e dalle sue opere. Una
cosa che ha cambiato il mio atteggiamento da negativo a positivo è ripetere,
prima di andare a dormire, una domanda che Neville si poneva: “Ora che il
mio sogno si è avverato, come mi sento?”.
Io utilizzo domande differenti, sogni diversi, sempre, e la sensazione è
importantissima. Non è come pensi a quelle cose, è come le senti. Non
diventiamo ciò che pensiamo, ma diventiamo cosa sentiamo perché il
pensare è nella mente conscia, il sentire è nella mente subconscia: è il lato
universale della personalità. Coinvolge la visualizzazione: devi vederlo
realizzato.
Devi procedere a partire dalla fine, non verso la fine. Se lo fai
correttamente, sei sulla strada giusta: è solo questione di tempo prima che
l’obiettivo si manifesti in una forma materiale, perché lo hai già raggiunto
nell’intelletto e nella mente emozionale. Nessuno, ovviamente, sa quale sia
il periodo di gestazione per un’idea. Qui serve la fede.
Voglio accennare ad alcuni altri aspetti di un paradigma per una
prestazione di potenza.
La prima cosa è assumersi la responsabilità per come ti senti e agisci.
L’energia fluisce attraverso di noi e sta a noi dirigerla in
qualsiasi maniera vogliamo.
Potremmo ragionare in questo modo: siamo esseri spirituali. Non
abbiamo un’anima: siamo un’anima. Lo spirito aspetta indicazioni
dall’anima. Ecco perché ci viene detto: “Chiedi e riceverai”. Devi costruire
l’immagine di dove vuoi andare. Lo spirito fluisce sempre a noi e attraverso
noi; noi dobbiamo dirigerlo. L’anima dirige eternamente l’energia che
fluisce a essa e attraverso di essa. Sta a noi. Dio non decide dove stiamo
andando: siamo noi a prendere quelle decisioni. Dio svolge il lavoro, ma
decidiamo noi; Dio fa tutto il lavoro attraverso di noi. Dio, che è in ogni
cellula del nostro essere, opera secondo legge e ordine. Prende la nostra
immagine e la gira sul
piano della manifestazione in forma.
La seconda cosa è decidere cosa vuoi e agire come se lo hai. Cosa vuoi
è già qui, se non in uno stato, è qui in un altro. Quasi nessuno lo capisce.
Non capiscono che niente è creato o distrutto; tutto è già qui. Ecco perché
Wernher von Braun disse al presidente Kennedy che per andare sulla Luna
era necessaria solo la volontà di farlo. I modi e i mezzi per raggiungere i
nostri obiettivi sono già qui. Dobbiamo solo prendervi contatto. Quando
decidi, l’unico prerequisito è: lo vuoi?

Operare su frequenze
Tu stai operando su frequenze. Visualizza una serie di linee davanti a te,
come quelle sulle pagine di un blocco notes a righe. Ogni linea rappresenta
un livello di vibrazione, ossia una frequenza. Se scrivi “R” su una linea di
quelle in basso e dici “R sta per risultati”, allora quello è il punto in cui ti
trovi adesso. Ora procedi in alto sul foglio, verso il margine superiore e il
lato destro, quindi disegna una stella. È su una linea più alta, su una
frequenza più alta. Quello è ciò che vuoi. Devi muovere te stesso e la tua
coscienza su quella linea, su quella frequenza, oppure non raggiungerai mai
il tuo obiettivo. Devi agire come la persona che vuoi diventare. Devi
raggiungere
quella frequenza e vivere là.
Quello è l’unico modo in cui il risultato che desideri arriverà a te. La
maggioranza delle persone sogna solo i propri obiettivi; non li raggiunge
mai. Tu devi agire come la persona che vuoi diventare. Devi esserlo. Ecco
perché Goethe, il filosofo tedesco, disse: “Prima di potere fare qualcosa,
devi essere quel qualcosa”.
Sceneggiatura per una vita di successo
Una tecnica che ho discusso nei miei seminari consiste nello stendere
una sceneggiatura relativa al successo che desideri nella vita e registrarla
leggendola tu a voce alta. Scrivi come vuoi vivere, tutto quello che vuoi,
con quanti più dettagli possibili; usa sempre il verbo al tempo presente e
prova gratitudine: “Sono così felice e grato ora che…”. Devi portare la
mente in quel posto e devi vivere là, cosa non facile da fare. Descrivi cosa
stai pensando, cosa stai facendo, come vivi: questa è la sceneggiatura della
tua vita.
Gli amici al lavoro, il vicino di casa, tuo cognato diranno: “Chi pensi mai
di essere?”. Così non ci piace, quindi non lo facciamo; dobbiamo andare
oltre quello che pensano loro. Se non ti vedi già là, se non parli come se già
ci fossi, se non agisci come se già lo facessi, non ci arrivi mai.
Ecco perché l’immaginazione è uno strumento magnifico.
L’immaginazione non è solo qualcosa con cui giocano i bambini; è qualcosa
che tutte le persone sagge usano per creare il bene (per prima cosa a livello
mentale). Portiamo noi stessi dove vogliamo essere e ci vediamo già là.
Camminiamo come se siamo già là, parliamo come se siamo già là, agiamo
come se siamo già là perché nella nostra mente, siamo già là.
La preghiera è questo. La preghiera è il movimento che avviene tra
spirito e forma, con e attraverso di noi. Tutte le preghiere sono esaudite.
Quasi tutti pensano che pregare consista nell’inginocchiarsi e parlare.
Quello non è pregare, è fare rumore stando in ginocchio. Una volta un
sacerdote mi disse: “Pregare è quello che la maggioranza fa tra una
preghiera e l’altra”. Se ci rifletti, ti rendi conto di quanto sia azzeccato.
Pregare è quando mentalmente vai verso ciò che desideri con lo spirito;
entri nello spirito di quello che desideri. Poi lo lasci passare nel tuo intero
essere; a quel punto inizia a muoversi in forma. Ora è solo questione di
tempo prima che i tuoi sogni si manifestino in forma fisica e altre persone
possano vedere ciò che tu vedevi da un bel po’ di tempo.
Earl Nightingale disse: “Questo bellissimo sogno, questa cosa invisibile
energica e crescente, invisibile a tutto il mondo tranne che alla persona che
la tiene in mente, è responsabile di ogni enorme progresso nell’umanità”. È
una delle mie citazioni preferite.
Un altro vantaggio di scrivere e registrare una sceneggiatura per la vita è
che molti di noi sono abituati al chiacchiericcio e al dialogo interiore della
mente basato sulle nostre paure. Quel dialogo cerca di tenerci ancorati al
vecchio paradigma, rinnovando le paure dentro la testa e facendole
sembrare la tua stessa voce. Se scrivi la sceneggiatura della tua vita di
successo con il verbo al tempo presente, la registri con la tua voce e ascolti
te stesso parlare di questa realtà più volte, riscrivi quella vocina interiore e
la porti a dire ciò che vuoi. È potente perché tu hai fiducia nella tua voce.
Dovrà comunque passare nel subconscio.
Tutti i bravi attori fanno così. Se vuoi veramente capire questo concetto,
leggi il libro di Stella Adler The Art of Acting. Stella Adler è stata
un’eccezionale insegnante di recitazione (“method acting”). Marlon Brando
era suo studente e fu il primo a diventare una star impiegando quel metodo.
Brando ha scritto la prefazione del libro. In verità Stella Adler non scrisse il
libro. Tenne le lezioni e quando ella morì, una persona di nome Howard
Kissel le raccolse in un libro. È bellissimo.
Come ha detto William James: “Agisci come la persona che vuoi
diventare”. Yul Brynner rivestì il ruolo di re del Siam nella versione teatrale
de Il re e io per trecento volte. Ogni volta era come se fosse la prima. Aveva
capito come entrare nella parte.
Quando George C. Scott girava il film Patton, impersonò talmente bene
il generale da spaventare alcuni degli amici di Patton presenti sul set.
George C. Scott era un ottimo attore. Tutti gli ottimi attori incarnano
letteralmente i propri personaggi. Questo è quanto noi dobbiamo fare.
Dobbiamo scrivere la sceneggiatura e vivere la parte. È così che le idee
diventano cose.

Il socio di responsabilità
Un’altra importante idea nel paradigma per la prestazione di potenza è
avere un socio di responsabilità. Diciamo di fare qualcosa e, se lo diciamo,
magari ci crediamo davvero. Poi è frequente che la vita ci intralci e non
facciamo più niente. Perfino quando diciamo di essere impegnati a seguire
qualcosa, finisce che non lo facciamo.
Se prendi un impegno irrevocabile, con un socio di responsabilità, devi
rendere conto a quella persona. Scegli un partner che rispetti e che vuoi che
rispetti te. Tu dici: “Farò questo” e il socio ti ritiene responsabile per quella
cosa. Tu non vuoi deluderlo. Non vuoi passare male ai suoi occhi. Le
probabilità che tu faccia la cosa sono aumentate sostanzialmente.
Ho già discusso i metodi per mantenerci responsabili adottati da Sandy
Gallagher e me. Ogni mattina scrivo le mie frasi per tre volte, poi le registro
e le invio in un messaggio. Non voglio deluderla e farla pensare che non
l’ho fatto, perché voglio che lei mi rispetti e so che lei vuole che io la
rispetti. Adottiamo questo approccio con vari progetti che sviluppiamo;
siamo soci eccezionali.
Sandy è bravissima in quello che io non so fare e io sono bravissimo in
quello che lei non sa fare. Recentemente parlavamo di una persona della
nostra azienda e ho commentato: “Quella persona non è consapevole di ciò
che non è brava a fare e questo le causa problemi”.
È necessario che tu sia consapevole di quello che non sei bravo a fare. È
tollerato non essere bravo in qualcosa. Come ho sottolineato, non devi
essere bravo in tutto. Ci sono alcune cose che so non mi riusciranno mai;
non voglio neppure tentare. Le faccio fare a qualcun altro. Al contrario,
prendo quello che so fare e mi adopero a migliorare ogni giorno. Migliora
ciò in cui sei già bravo, gestisci ciò in cui non sei bravo, e sii il riferimento
per mantenere responsabile qualcuno. Accertati che quando dici che farai
qualcosa, la farai.

Senti l’immagine
Il punto successivo è tenere presente l’immagine e sentirla con
naturalezza. Per mezzo di un condizionamento regolare dei tuoi pensieri e
delle sceneggiature dei tuoi obiettivi, ciò che un tempo avvertivi come
innaturale, alla fine è naturale.
Potresti paragonarlo alla guida di un’automobile. Appena iniziai,
pensavo che non sarei mai riuscito a imparare. Mi insegnava mia madre;
urlava e io le rispondevo urlando. Lei diceva: “Non urlarmi, sono tua
madre!”. Al tempo stesso cercavo di capire come cambiare le marce, usare
la frizione e azionare il freno al momento giusto. Mi risultava molto
scomodo e faceva paura, poi quando hai imparato non ci pensi neppure:
esegui tutto a livello subconscio. Facendo ripetutamente la cosa che senti
scomoda, finisci con il sentirti a tuo agio.
Supponiamo che ci sia un’idea X nella mente subconscia e una Y in
quella conscia. X è la programmazione, il paradigma. L’idea Y è la nuova
idea (tipo, lasciare l’attuale posto di lavoro e iniziare una tua attività). Tu
cerchi di coinvolgerti emozionalmente con l’idea Y, ma l’X cercherà presto
di farla fuori. Ti farà sentire molto scomodo al pensiero di lasciare il lavoro
e iniziare la nuova attività. Un mutuo per l’attività, uno per la casa, tutti i
risparmi a rischio: spaventoso. Eppure, se continui a intrattenerti con l’idea
Y e a coinvolgerti emozionalmente, presto l’idea Y diventa una idea X e la
cosa ti fa sentire perfino a tuo agio.
Dobbiamo fare proprio questo. Dobbiamo continuare a coinvolgerci
emozionalmente con l’idea che causa fastidio e presto diventa più che
piacevole. A quel punto l’abbiamo riscritta in una parte del paradigma.
La zona di comfort non è un bel posto dove stare. Se sei molto a tuo agio
in ogni aspetto della tua vita, sei impantanato, stai svicolando, non stai
crescendo affatto. Devi fare qualcosa che ti causa un certo fastidio e
continuare finché non te lo causa più. A quel punto fissa un altro obiettivo
nei confronti del quale non ti senti a tuo agio. Tale fastidio indica che stai
crescendo; stai andando dove non sei mai stato.

Stabilisci un nuovo standard


Devi anche stabilire un nuovo standard. Questo fa parte del concetto di
autostima. Io tento sempre di emulare le persone che ammiro
profondamente. Voglio comprendere questo materiale altrettanto bene di
quanto lo capì Earl Nightingale. Voglio capirlo altrettanto bene di quanto lo
capì Thomas Troward, altrettanto bene di come lo capì Neville. Seleziono i
giganti di questo settore e tento di emularli.
Non voglio copiarli e basta. Nel saggio Self-Reliance Emerson disse una
cosa intelligentissima: “C’è un momento della crescita in cui ogni uomo
arriva alla convinzione che l’invidia è ignoranza; l’imitazione è suicidio e
che deve, nel bene e nel male, prendere sé stesso per com’è”.
Invidiare un altro corrisponde a guardarlo e dire: “Non sono consapevole
di avere anch’io dentro di me il potere che ha lui. Costui usa tale potere per
ottenere i risultati che ha. Io non so di possederlo, quindi lo invidio. Vorrei
avere i suoi risultati; vorrei potere fare quello che fa lui”. L’invidia è
appunto quello: ignoranza. E “l’imitazione è suicidio”. Non esiste maniera
in cui tu possa essere come un altro.
C’è una bellissima poesia di James T. Moore che ho inserito nel libro Sei
nato ricco:

Tu e solo tu
Ogni singolo filo d’erba E ogni fiocco di neve
Sono un tantinello differenti
Non ce ne sono due uguali, sai.
Da qualcosa di piccolo, come un granello di sabbia, a qualcosa di
gigantesco, come una stella
Tutte le cose sono create con QUESTO in mente; essere proprio ciò che
devono essere!
Che sciocco, allora, imitare…
Che inutile, allora, fare finta!
Poiché ciascuno di noi proviene da una MENTE
Che non è mai senza idee.
Ci sarà solo UNO come ME Per mostrare cosa posso fare
E tu anche dovresti sentirti molto fiero
Che c’è solo UNO come TE. Lì tutto ha inizio
Con te, un meraviglioso, illimitato essere umano.

Autodisciplina
Il principio successivo è sviluppare l’autodisciplina. Non che non sei
disciplinato, è che non hai mai assegnato priorità assoluta al diventarlo.
Impartisciti il comando di fare ciò che dirai.
Penso che tutti siamo disciplinati. Alcune persone però sono disciplinate
per le cose sbagliate: le fanno a prescindere. I tossicodipendenti sono
disciplinati. Hanno trasformato il proprio desiderio in una dipendenza. Io
considero la disciplina come la capacità di darti un comando e poi seguirlo:
“Farò questo”. Se io facessi proprio così, otterrei risultati di gran lunga
migliori.
La disciplina è un comando che dai a te stesso per migliorare tutto ciò
che fai.
Recentemente ho inviato un messaggio a una signora. Aveva iniziato ad
ascoltare una registrazione che avevo fatto per lei; l’ha usata per un poco e
poi si è fermata; quindi, ha cominciato a utilizzarla di nuovo. L’ho scoperto
e per questo ho mandato il messaggio: “Congratulazioni! Ho saputo che stai
usando di nuovo la registrazione. La disciplina che sviluppi ascoltandola
quotidianamente per i prossimi 30-60 giorni avrà un impatto su tutte le altre
aree della tua vita”.
Usa l’autosuggestione
Un’altra tecnica preziosa è la pratica quotidiana dell’autosuggestione.
L’autosuggestione è suggestione da te a te stesso; è un’idea che crei nella
mente conscia e passi alla mente subconscia. La usiamo sempre perché ogni
pensiero che facciamo e con il quale ci coinvolgiamo emotivamente è una
suggestione. È come l’autoipnosi. Nell’ipnosi la suggestione ti arriva da
qualcun altro; qui invece tu stesso ti ripeti il medesimo concetto molte
volte.
Una volta Earl Nightingale fece una registrazione intitolata That’s Good
dove raccontava un aneddoto relativo al suo amico W. Clement Stone.
Stone aveva iniziato con niente. Entro la fine della sua vita, era uno dei più
ricchi al mondo. Egli aveva preso l’abitudine di dire: “Ottimo”. Non
importava cosa accadesse, lui diceva: “Ottimo”. Se cerchi il buono in tutto,
trovi il buono in tutto, perché c’è del buono in tutto.
Il mio caro amico Michael Beckwith ha condiviso un’idea che mi piace
molto. Quando accade qualcosa, puoi adottare il seguente approccio:
1) Guarda la situazione e di’ “È così”. Accettala. Le possibilità sono
due: o la situazione ti controllerà o tu controllerai la situazione.
(Ancora una volta la dicotomia tra reagire e rispondere).
2) Raccogli il buono. C’è del buono in tutto. Più lo cerchi, più ne trovi.
3) Dimentica tutto il resto. Perdona, lascia andare, abbandona
completamente.

Elimina la procrastinazione
Il principio successivo è eliminare la procrastinazione e accelerare il
raggiungimento dei risultati. Ritengo che ci sia un solo modo. Tutto ha un
opposto. L’opposto della procrastinazione è la decisione. Se una persona mi
racconta di avere problemi di procrastinazione, spiego di trovare qualcuno e
mettersi d’accordo per leggere ogni giorno, per sessanta giorni, il capitolo
sulla decisione in Pensa e arricchisci te stesso. È il capitolo più lungo del
libro ed è incredibile.
Non occorre che le due persone, nel periodo dedicato alla lettura del
capitolo, si trovino nella medesima città o posto. Potete telefonarvi. Uno
inizia a leggere, qualche riga, e dice: “Passo”. L’altro parte da lì, prosegue
con alcune righe fino a dire “Passo”. Anche chi non legge a voce alta deve
seguire altrimenti non è pronto quando è il suo turno. Se lo fai per sessanta
giorni, elimini la procrastinazione, che è semplicemente un problema
dovuto al non sapere prendere una decisione.
Capitolo 7 - Le lezioni della
gratitudine in libertà
La gratitudine è un concetto magnifico. È buffo che sia
il capitolo 7 di questo libro perché nella prima pagina del capitolo 7 de
La scienza del divenir ricco Wallace Wattles sottolinea che “l’intero
processo di regolazione e riparazione mentale può essere riassunto in
un’unica parola: ‘gratitudine’”.

Un esercizio per iscritto


Ogni volta che qualcosa ti turba o qualcosa ti disturba, siediti in un posto
tranquillo. Prendi carta e penna, chiediti: “Di cosa devo essere grato?”. Non
considerarlo solo un esercizio intellettuale dove annoti dei pensieri. Per
cosa sei grato? Scrivi tutto.
Sandy Gallagher e io stavamo tenendo un seminario a Phoenix. Io stavo
partendo perché avevo terminato la mia parte. Sandy disse di avere un paio
di problemi personali e mi chiese se potessi sedermi e parlarne. Risposi:
“Certo. Dai, andiamo dall’altra parte della strada”, dove c’era un vecchio
bar. Nel bar presi un tovagliolo di carta dal contenitore. Dissi: “Come prima
cosa, voglio che tu scriva dieci cose per le quali sei grata. Poi pensa a tre
persone che ti stanno infastidendo per qualcosa e invia loro amore. Per terza
cosa, rilassati completamente per cinque minuti, medita e chiedi di ricevere
energia positiva per il resto della giornata”.
Telefonai a Gina, la quale lavora per me da oltre trent’anni (è una
segretaria eccezionale) e chiesi: “Gina, potresti impaginare un librettino e
farlo stampare da Kinko’s?”. Entro un’ora era già pronto. Il librettino aveva
la parola “Gratitudine” in alto su ogni pagina, “Sandy Gallagher” in basso e
i numeri da 1 a 10 sul lato affinché Sandy annotasse dieci cose di cui essere
riconoscente. Poi c’era scritto: “Invia amore a tre persone che ti hanno
infastidito”. E ancora: “Rilassati cinque minuti e chiedi istruzioni per
procedere nella giornata”.
Gina aveva preparato tre librettini per Sandy. Il giorno dopo Sandy
andava alle Hawaii con la mamma e la sorella; quindi, avevano un librettino
per ognuna di loro. La prima mattina la mamma e la sorella pensarono che
Sandy fosse pazza. Poi iniziarono a seguire questa pratica tanto per farle
piacere e infine si innamorarono dell’idea. Cominciarono a seguirla ogni
mattina. Probabilmente la seguono ancora.
La gratitudine è l’atteggiamento che ti collega alla fonte di
approvvigionamento. Invia amore alle persone che ti danno fastidio quando
magari le vorresti vedere schiacciate sotto un treno. Dopo tutto, se qualcuno
mi ha ferito e io invio dei pensieri negativi, chi è nella vibrazione sbagliata?
Deve venire a e attraverso me. Il trucco è controllare il flusso. L’energia
fluisce a te e attraverso te. Devi inviare amore a quelle persone che ti
infastidiscono: ciò ti pone nella vibrazione dell’amore. Il beneficio per te è
enorme. Ama tutti.
Alcune delle storie che Sandy racconta su quella esperienza, tanto dalla
prospettiva del business quanto da quella personale, sono sbalorditive. Le
cambiò la vita. In un caso particolare aveva problemi con alcune persone e
stava per finire in tribunale; quindi, immaginò che la questione si sarebbe
risolta perfettamente, ringraziò in cuor suo e inviò amore a queste persone.
Meno di una settimana dopo il problema che l’aveva afflitta per un paio di
mesi era risolto.
Questa è una delle idee più utili che mai ti potrà essere trasmessa.
Assumiti l’impegno di svolgere questo esercizio sulla gratitudine prima di
andare a letto. La sensazione di gratitudine è una vibrazione incredibile e ti
collega alla fonte di approvvigionamento.
Posizionati su una frequenza di amore
Quando ti posizioni su una frequenza d’amore, non puoi che attrarre
amore. Puoi solo attrarre ciò che risuona con te. È tutto risonanza
dell’induzione. Stai usando qualcosa di elettronico: il corpo è uno strumento
elettronico, è una massa di molecole con una velocità di vibrazione
elevatissima.
Seguire questa pratica ti porta in una vibrazione incredibile e inizi ad
attrarre belle cose nella tua vita. Accadono cose che non avresti mai
immaginato potessero accadere. La tua percezione cambierà e non avrai
brutte sensazioni nei riguardi degli altri. Smetti di reagire. Se inizi a
chiedere indicazioni su come procedere, rimarrai meravigliato di quanto
rapido e bello è quando arrivano (e arriveranno sempre). Puoi fermarti a
farlo ogni volta nel corso della giornata: se sei un pochino preoccupato,
basta che ti fermi, stai in silenzio e chiedi indicazioni. Arrivano sempre.
Chiedi e riceverai.
In aggiunta puoi tenere un diario della gratitudine. Questo diario ha un
valore inestimabile. Penso che il mattino sia un momento perfetto per
improntare il proprio atteggiamento mentale alla gratitudine. Prendi
l’abitudine di annotare dieci cose per qui sei grato, inviando amore a tutti
coloro che ti innervosiscono e chiedendo consiglio su come affrontare la
giornata.
Magari impieghi questa pratica nel corso del giorno. Se affiora un
problema, scrivilo sul diario. Non impiegare questo diario per la gratitudine
tanto per annotare situazioni banali; usalo per ciò che è ideato. Quando sei
un poco agitato, ti senti anche stressato o hai la sensazione che scatterai
reagendo a tutto ciò che può capitarti nella giornata. È a questo punto che
devi tirare fuori il diario per la gratitudine.
Come ha detto Wallace Wattles, la gratitudine è “l’intero processo di
riprogrammazione mentale”.
Se hai un problema, devi aggiustarti a livello mentale perché tutti i
problemi hanno origine nella mente. Una volta un mentore mi disse: “Tu sei
l’unico problema che avrai mai, Bob, e tu sei anche l’unica soluzione”.
Aveva ragione. Tu sei l’unico problema che avrai mai e l’unica soluzione.
Se lo comprendi, inizi a vedere il valore di fermarti a provare gratitudine
ogni giorno tutte le volte che hai qualche problema. È un atteggiamento
davvero fenomenale e ti cambia la vita.

Vattene via
Un’altra idea potente per cambiare paradigma è collegata alla libertà.
Molte volte, quando cerchiamo di cambiare qualcosa nella vita, lo facciamo
per essere più liberi. Talvolta, nei seminari, io e la mia socia Sandy
Gallagher, diciamo: “Rispettati quel tanto da allontanarti da tutto ciò che
non ti serve più, non ti aiuta più a crescere o non ti rende più felice”. Noi
siamo gli unici che possiamo liberare noi stessi. Come diceva Bill Gove:
“Se voglio essere libero, devo essere me stesso. Non il me stesso che penso
tu pensi dovrei essere; non il me stesso che io penso mia moglie pensa
dovrei essere; non il me stesso che io penso i miei figli pensano dovrei
essere. Se voglio essere libero, devo essere me stesso. Sarà meglio che
sappia come essere me stesso”.
Si torna appunto allo studio di noi stessi: comprendere in pratica cosa
significa pensare, come funziona la mente, come la mente conscia funziona
diversamente da quella subconscia, il ruolo dei nostri sensi rispetto alle
facoltà superiori. Se iniziamo a capire veramente tutto ciò, penso che
godremo di un grado superiore di libertà.
La libertà di cui godo oggi è molto distante da quella che avevo la prima
volta che presi in mano, nel 1961, Pensa e arricchisci te stesso. Avevo
ventisei anni. Non avevo mai letto un libro in vita mia e lo guardavo
pensando che avesse tante pagine. Adesso ho librerie meravigliose a casa e
nel mio studio. Adoro i libri. Sono arrivato ad amare la lettura e ritengo che
più leggi, più diventi libero. La libertà si ottiene comprendendo noi stessi e
la nostra relazione con Dio. La mancanza di comprensione ci crea una
prigione. Alcune persone vivono in prigioni che hanno costruito da soli.
Nella commedia The Secret of Freedom, Archibald MacLeish ha inserito un
personaggio che salta su dicendo: “L’unica cosa che contraddistingue un
uomo è la mente. Tutto il resto lo trovi anche in un maiale o in un cavallo”.
Più studiamo, più liberi diventiamo. Più consapevoli diventiamo, più liberi
diventiamo.

Libertà finanziaria
Penso che tutti dovrebbero avere come obiettivo la libertà finanziaria.
Sarai meravigliato di quanto tempo libero hai se non devi mai preoccuparti
del denaro. Non sei libero se devi pensare al mutuo; in quel caso sei in una
prigione costruita da te stesso, perché chiunque può crearsi la libertà
finanziaria in un tempo relativamente breve. Per farlo, deve creare un nuovo
paradigma. Deve chiedere a qualcuno che sa come creare libertà finanziaria
e poi fare esattamente come gli dice quella persona. Io ho preso
quell’abitudine molto tempo fa e funziona benissimo. Quello è l’unico
modo per fare esperienza della libertà. Ecco una citazione che Sandy e io
usiamo nei seminari: “Strappa la maschera dell’illusione, rompi le catene
dell’aspettativa, abbandona gli automatismi appresi, lascia andare le storie
del passato, liberati dalla paura. Non è mai troppo tardi per essere chi sei
veramente”.
La prima volta che veniamo esposti a queste idee, possiamo sentire una
vocina dire: “Ma Bob, ho altre persone che dipendono da me: il coniuge, i
figli, i dipendenti… e si aspettano che io faccia certe cose. Come posso
semplicemente rompere le catene? Come posso abbandonare gli
automatismi che mi sono stati insegnati per venti anni? Ho avuto una
famiglia che mi ha maltrattato. Per anni gli insegnanti mi hanno detto che
non ero intelligente e non avrei combinato niente nella vita. Come posso
liberarmi da tutto questo?”.
Non credo che il processo avvenga dalla notte alla mattina. Assomiglia a
un obiettivo a lungo termine per il quale ognuno potrebbe impegnarsi. Io
sento di avere fatto ciò che dice la citazione di prima, sebbene non sia
facile. Il cambio di paradigma consiste in tutto questo. Abbiamo talmente
tante false credenze alle quali permettiamo di tenerci incatenati.
In un libro eccellente, The Mystic Path to Cosmic Power, Vernon
Howard ha scritto: “Non puoi fuggire da una prigione se non sai di esserci”.
La maggioranza è in una prigione costruita da loro stessi e non lo sanno. Se
una persona analizza quella citazione, si rende conto che ci sono molte cose
nella sua vita che sono false e non hanno alcuna parvenza di verità.
Dobbiamo allontanarcene.
Molti si sentono responsabili per gli altri, ma a dire il vero non siamo
responsabili per qualcun alto. Siamo responsabili per i nostri bambini fino a
quando raggiungono una certa età; poi siamo responsabili di fronte a loro
ma non più per loro. C’è una grossa differenza tra essere “responsabile di
fronte a qualcuno” ed essere “responsabile per qualcuno”. Molti genitori
passano momenti terribili perché sono responsabili per i propri figli e i figli
hanno 34-40 anni. I genitori non sono responsabili per i figli adulti. Lo sono
stati nel passato, ma quel momento è passato da molto.
Tutto sommato, la libertà è una questione molto personale. Non
dovremmo cercare di imporre i nostri pensieri agli altri. In un suo
programma, Earl Nightingale dice: “Non ho intenzione di provare a dirti
come dovresti vivere”. Piuttosto Nightingale offre ottimi consigli e, se li
segui, la tua vita sarà molto buona. Seguendoli al meglio delle mie capacità
per quasi tutta la mia vita adulta, oggigiorno godo di un certo grado di
libertà che non pensavo possibile quando iniziai a studiare la crescita
personale.
E continuo a migliorare.
Siamo nati liberi poi, strada facendo, non lo siamo più. Siamo nati con
tutti gli strumenti per creare la libertà, ma abbiamo anche ereditato molte
false credenze e paradigmi. Qualcun altro le ha create molte, molte lune fa.
Ora sta a noi riconoscere quali credenze usiamo per vivere e se sono false,
allora sta a noi liberarcene. È questo il trucco per vivere. Ho dedicato molti
anni, come anche continuerò a dedicare il resto della mia vita, a farlo.
Capitolo 8 - I vantaggi di
cambiare paradigma
In questo capitolo voglio valutare gli effetti positivi sulla tua vita grazie
al cambio di paradigma.

Cambiare percezione
La prima cosa è la percezione. Fai cambiare il paradigma spostando la
percezione.
Prendiamo la capacità di guadagnare denaro. Oggi, senza alcuna
difficoltà, posso guadagnare più denaro in un’ora rispetto a quanto ero
solito in un anno intero la prima volta che presi in mano Pensa e arricchisci
te stesso. Allora avevo la capacità di farlo, possedevo il talento dentro di
me, ma non ne ero consapevole. La mia percezione della vita mi teneva
bloccato dov’ero. Pensavo che fosse normale per me. Non era affatto
normale, ma lo accettavo, perché non pensavo proprio di riuscire a
cambiare. Invece cambiai sistema di credenze, anche se uno spostamento di
percezione precede il cambio di credenze. Puoi chiudere gli occhi e
cambiare la percezione. La percezione è una facoltà mentale che permette
di cambiare come vedi le cose. Ti permette di diventare consapevole della
potenza e del potenziale che hai ma di cui non sei neanche consapevole.
La percezione è uno strumento della mente. Sta alla mente come l’udito
o la vista stanno al corpo. I nostri sensi fisici ci permettono di comunicare
con il mondo materiale. Le nostre facoltà superiori ci permettono di
comunicare con il mondo invisibile, con il mondo che non abbiamo mai
neanche visto, di cui non siamo nemmeno consapevoli.
Le nostre capacità creative ci permettono di creare il tipo di mondo che
vogliamo. La prima cosa che devi fare è vederlo nella tua mente. Devi
spostare il modo in cui guardi le cose. Quando cambi la percezione di te
stesso e di ciò che sei capace di fare, il mondo inizia a girare in maniera
completamente diversa per te.

Padroneggiare il tempo
Un altro settore della vita che sarà trasformato a seguito del cambio di
paradigma è l’uso del tempo. Ciascuno di noi riceve la medesima quantità
di tempo, quindi è ciò che facciamo col nostro tempo a determinare la
differenza. Dalla prospettiva del servizio, io realizzo adesso più in un
giorno di quanto facevo in un anno prima di studiare una qualsiasi di queste
cose.
Ipotizziamo che un venditore faccia una telefonata in più al giorno.
Quando ha finito, dice: “Faccio un’altra telefonata” e questo si ripete cinque
volte la settimana. Supponiamo che il soggetto non sia un venditore
particolarmente bravo e concluda una vendita ogni cinque presentazioni. In
tal caso farebbe cinquanta vendite l’anno che altrimenti non farebbe.
Ipotizziamo che guadagni 100 dollari per ogni vendita: l’extra ammonta a
5.000 dollari. Earl Nightingale riusciva a fare in un breve periodo di tempo
più di chiunque altro io abbia mai conosciuto. Non l’ho mai visto doversi
affrettare per recuperare. L’ho osservato nei cinque anni durante i quali ho
lavorato per lui. Ripeto: riusciva a fare in un breve periodo di tempo più di
chiunque altro io abbia mai conosciuto.
Un giorno c’era un evento in cui dovevo parlare in pubblico insieme a
Earl nel centro di Chicago. Non avevo mai avuto l’occasione di stare da
solo con lui, quindi la sfruttai. Mentre facevamo colazione prima
dell’appuntamento, gli chiesi: “Earl, come hai imparato a gestire il tempo?”.
Egli mi guardò e rispose: “Cosa diavolo dici? Io non ho mai gestito il
tempo. Nessuno lo fa. Il tempo non può essere gestito. Io gestisco soltanto
le attività”. Tirò fuori dalla tasca un biglietto e disse: “Semplicemente
annoto la sera cosa ho intenzione di fare il giorno dopo. Il giorno dopo mi
sveglio e faccio le cose segnate. È tutto deciso”.
Una volta ho creato un seminario intitolato Il senso d’urgenza. Io noto un
senso di urgenza nella persona che può fare molto in un breve tempo, in
modo calmo e sicuro. Se una persona non ha il senso d’urgenza pur avendo
molte cose da sbrigare, probabilmente causa confusione e panico in tutti
quelli con cui viene a contatto. Con un senso di urgenza fai molto in poco
tempo, in modo calmo e sicuro. Molto di quello che facciamo, non c’è
affatto bisogno di farlo; quindi, già lì potresti risparmiare un sacco di
tempo. Alcune delle cose che pensiamo di dovere fare saranno fatte per
negligenza. Non devono essere fatte per niente. Tu devi anche sapere
delegare.
Una volta mia moglie era sommersa dagli impegni, con una tonnellata di
lavoro da sbrigare sulla scrivania. Chiese: “Mi aiuti?”.
“Va bene”, risposi. “Solo che devi fare come ti dico io”. “Sì”, rispose.
C’era di tutto ammucchiato sulla scrivania. Presi una cosa per volta
dicendo: “Cos’è? Deve essere fatto?”. “Sì”, rispondeva lei.
“Bene, allora, deve essere fatto da te?”.
“Non proprio”. Aveva un’assistente di nome Helen.
Alla fine, mia moglie non aveva tanto da fare, sebbene a
quel punto fosse Helen con molte cose da sbrigare. Mia moglie chiese:
“Come farà Helen?”.
“Problema suo, non tuo”, risposi. “Se Helen non ce la fa, prende un
aiutante ma lo pagherà lei, non tu. Se tu paghi l’assistente, allora questi
lavora per te, non per Helen”. Quel giorno mia moglie imparò tanto.
Divenne più produttiva perché capì che molte delle cose che faceva, non
doveva farle affatto.

Utilizza la creatività
Il terzo settore della vita influenzato dal paradigma è la creatività.
Posso prendere me stesso come esempio assai calzante. Quando conclusi
la terza media, l’insegnante chiese: “Bob, quale scuola superiore hai
scelto?”. “Malvern Collegiate”.
“Oh, Bob, non andarci. Non sarai mai bravo in Economia. Vai alla
Danforth Tech e trovati un lavoro”.
Cosa potevo sapere io? L’insegnante era Dio e quindi andai alla Danforth
Tech. Ci sono resistito un mese. Mi sono tagliato un dito con una sega a
nastro. Me lo hanno dovuto ricucire. Anni e anni dopo, mi fa ancora male
quando è freddo.
Io sono molto creativo. Creo ogni genere di programma meraviglioso e
ho scritto alcuni libri. Sono una persona che predilige l’uso dell’emisfero
cerebrale destro: questo è il tipo di persona particolarmente creativa.
La mia insegnante non lo sapeva; nemmeno le persone che mi seguivano
nella crescita.
Alcuni appaiono più portati alla creatività di altri ma nessuno è più
creativo di un’altra persona. Siamo tutti creativi; è solo che alcuni
utilizzano le proprie capacità creative di più. Siamo tutti veramente
espressione di Dio. Le nostre facoltà superiori sono le capacità creative
seguenti: percezione, volontà, ragione, intuizione, immaginazione e
memoria. Dobbiamo imparare a cosa servono e come utilizzarle; a quel
punto diventeremo molto creativi. C’è una maniera migliore di fare
qualsiasi cosa e, se la cerchiamo, possiamo scovarla.
Una volta una mia collaboratrice disse di non avere mai incontrato una
persona come me: “Ti sei reinventato più spesso di Madonna”. Io mi
reinvento sempre, tuttavia lo concepisco come una maniera migliore per
aiutare le persone a capire cosa devono fare per ottenere risultati.
Esiste un potere pulito e incontaminato che fluisce a noi e attraverso di
noi. Può essere fotografato mentre fuoriesce dal corpo. Semyon Kirlian, il
fotografo russo, perfezionò una tecnica per farlo nel 1934. Quando quel
potere fluisce nella nostra coscienza non ha forma. Noi gli diamo forma.
È qui che la creazione inizia. In verità, niente è creato o distrutto, quindi noi
prendiamo una forma di energia e la facciamo passare a una forma
differente di energia, cosa che non accadrebbe mai se noi non fossimo stati
lì e l’avessimo mossa. Noi rivestiamo un ruolo molto importante nella vita.
Produttività ed efficacia
Produttività ed efficacia sono il quarto settore principale nella vita a
risultare influenzato dal paradigma. La produttività e l’efficacia sono come
l’uovo e la gallina: l’uno causa l’altro. Quando diventiamo più efficaci in
quello che facciamo, automaticamente diventiamo più produttivi.
Possiamo diventare molto più produttivi. Dobbiamo cercare maniere
migliori per fare ciò che facciamo. Per me il 1980 appare relativamente
poco lontano. Al tempo era stato appena diffuso il fax. Oggi è antiquato.
Posso scattare una foto con il cellulare e inviarla in modo che arrivi
immediatamente. Questa è una forma di produttività: utilizzare le nostre
facoltà creative in una maniera più efficace. Consiste nel capire come fare
ciò che facciamo meglio rispetto a come facevamo: più veloce, con meno
costi e meno fatica.
Sono dell’opinione che se fatichi, stai sbagliando. Se sei in armonia con
la legge, sarà un libero fluire. Noi facciamo in modo che le facoltà mentali
facciano fluire queste energie creative in qualsiasi stato o forma noi
vogliamo. Possediamo poteri strabilianti racchiusi dentro di noi con i quali
non siamo poi molto familiari. Alcune persone non ne sono per niente
consapevoli.
Senza guardare a quanto fatichi proprio adesso o quanto difficili siano le
cose, puoi diventare molto più efficace. Se lo diventi, sarai ricompensato.
Logico rispetto a illogico
Il quinto settore a essere interessato dal cambiamento di paradigma è il
nostro uso della logica. La logica è come il precedente: come si è sempre
fatto, il limite di ciò che facciamo. Se qualcuno esclama che non è logico, è
probabile che mi motivi ad andare avanti e farlo.
Non sono interessato se qualcosa è logico o illogico. La domanda è: lo
vuoi? Vuoi farlo? Vuoi che accada? Allora scordati la logica, vai e fallo.
Si racconta che Thomas Edison fu mandato a casa in terza elementare
con una nota in una busta sigillata indirizzata alla madre: “Per favore, non
continuate a mandarlo a scuola. Non possiede le doti per andare avanti”.
Sua madre rimise la nota nella busta e gli disse che non sarebbe tornato a
scuola perché sapeva già le cose che insegnavano. Cominciò a insegnargli
lei a casa.
Dobbiamo renderci conto che c’è un modo migliore per fare qualsiasi
cosa. Non vogliamo che niente ci rallenti. Se abbiamo l’immagine nella
nostra mente, possiamo farlo. Se puoi vederlo nella mente, puoi tenerlo
nelle mani. A quel punto devi accarezzarlo, lavorarci, se vuoi che prenda
forma. Il solo vederlo nella mente non è sufficiente, sebbene sia
un’indicazione che puoi farlo.

Cambia il paradigma del denaro


Il sesto settore principale su cui ha effetto il cambiamento di paradigma è
collegato al denaro. Il tuo paradigma può limitare quanto puoi guadagnare
e, cambiandolo, puoi mutare radicalmente questi limiti. Il paradigma non ti
fermerà da guadagnare meno, ma ti fermerà da guadagnare di più.
Il denaro non è guadagnato lavorando ma fornendo un servizio. Più sei
creativo, più servizio puoi rendere. Io guadagno denaro ventiquattro ore al
giorno, sebbene per buona parte di quelle ore sia a dormire. Tutti possono
farlo. Noi insegniamo alle persone come farlo. Insegniamo ad avere
molteplici fonti di reddito.
Non c’è limite a cosa puoi guardare, nonostante lo si pensi. Una delle
prime cose che chiedo a un cliente quando inizio a lavorare con lui è:
“Quanto è il massimo che hai guadagnato in un anno?”, Non mi importa
molto la cifra che indica rispondendo, eppure la risposta mi svela come è
impostato il suo paradigma.
Il denaro è un buon parametro per i paradigmi perché può essere
misurato con la precisione del centesimo. La salute no. Puoi andare dal
medico e il medico dice che scoppi di salute, poi esci dallo studio e cadi
stecchito. È successo molte volte.
Nei miei seminari insegno come guadagnare. Un editore disse che io ero
il grande maestro della prosperità in America, perché sono molto
specializzato in questo. Mi sono concentrato su questo perché ritengo che
abbia un notevole impatto sulla vita delle persone. Puoi fare talmente tanto
bene con il denaro che senza non sarebbe possibile.
Il denaro non ti renderà una persona migliore, ma accentuerà ciò che già
sei. Se non sei una bella persona, diventerai più meschino. Se sei una bella
persona, diventerai ancora meglio. Il denaro è una lente d’ingrandimento.
Non c’è limite a quanto puoi guadagnare, ma per guadagnarlo devi rendere
un servizio. Questo non vuol dire che devi lavorare, vuol dire che devi
rendere un servizio. Quanti milioni di dollari guadagna in un anno la
cantante Taylor Swift? Non lavora poi tanto faticosamente, sebbene forse ci
siano periodi in cui riversa molte energie nella musica. Ogni volta che uno
dei suoi dischi è ascoltato, lei guadagna e, ovviamente, milioni di persone
ascoltano i suoi dischi. Li intrattiene, merita di essere ricompensata per
quello e difatti lo è.
Il denaro è una ricompensa che riceviamo per un servizio reso. Come ho
già enfatizzato, la quantità di denaro che guadagni è in misura direttamente
proporzionale al bisogno che c’è per ciò che fai, alla tua capacità di farlo e
alla difficoltà nel sostituirti.
Anni fa, in un posto dove lavoravo, andai a chiedere al presidente cosa
dovessi fare per guadagnare di più.
Egli chiese: “Vuoi un aumento?”.
Io risposi: “No, non voglio un aumento. Voglio soltanto sapere cosa devo
fare per guadagnare di più”.
“Quanto vuoi guadagnare?”.
Penso che fosse negli anni Settanta. Dissi: “Non saprei… centomila
dollari”.
“Non puoi guadagnare 100.000 dollari”. “Perché no?”.
“Ho detto che non puoi. È tutto quello che ho da dirti”.
Allora capii che i miei dieci anni là stavano volgendo rapidamente alla
conclusione perché qualcun altro decideva quanto potessi guadagnare.
Non permettere mai a nessuno di decidere quanto tu guadagnerai. È
qualcosa che devi decidere tu. Se lasci decidere a qualcun altro, e non sei
contento della decisione, sai cosa devi fare: andartene per conto tuo.
L’imprenditorialità è incredibile. Personalmente credo che il network
marketing sia una delle migliori idee mai viste. Io non lo faccio. Sono
troppo vecchio per andare a lavorare in un altro settore, ma il network
marketing è dove organizzi automaticamente molteplici forme di reddito.
Le persone ricche, storicamente, hanno sempre avuto molteplici fonti di
reddito.
La capacità di guadagnare denaro è senz’altro collegata al paradigma. Se
lavoro con le persone, quella è una delle prime cose che cambio. Tento
sempre di portare i nostri venditori a stabilire obiettivi di guadagno più
ampi e lo fanno. Alcuni nella mia azienda guadagnano oltre un milione di
dollari l’anno. Un tipo potrebbe arrivare intorno ai 4-5 milioni quest’anno.
Non c’è limite a quanto possiamo guadagnare e dobbiamo capirlo.
Dobbiamo comprendere la legge che governa il guadagno e poi impegnarci
a farlo. Come ho accennato, noi abbiamo iniziato un’azienda, o piuttosto un
ramo dell’azienda: MSI Connect. MSI significa Multiple Sources of Income
(molteplici fonti di reddito). Migliaia di persone in tutto il mondo
appartengono a MSI Connect, collaborano e si aiutano. È un’ottima maniera
per guadagnare. Possono vendere qualcosa che altri acquistano. Abbiamo
un grosso mercato. Ci sono molte persone. Vendere è la professione più
remunerata al mondo. Un venditore che lavora su commissione è la persona
più pagata al mondo. Nessuno può guadagnare quanto guadagna un
venditore. Nessuno può arrivarci vicino.
Dobbiamo renderci conto che tutto ciò che potremmo mai volere è già
qui. Dobbiamo solo entrarci in armonia. Quando pensiamo a qualcosa di
buono che vorremmo avere ma non abbiamo, non siamo in armonia con
esso. La domanda è: come vi entro in armonia? Come elevo il mio livello di
consapevolezza conscia? Lo studio è l’unica maniera. Io non posso farlo per
te e tu non puoi farlo per me. Io non potrei farlo per i miei bambini e tu non
potresti farlo per i tuoi. Tu non puoi farlo per tua moglie e tua moglie non
può farlo per te.
Solo noi possiamo farlo per noi stessi, ma dobbiamo essere coinvolti,
comprendendo tutto il possibile. Questa non è solo una bella affermazione a
sfondo religioso. È un fatto. Io ritengo di esserne un esempio eccellente; se
posso vincere io, possono tutti. Le probabilità per me erano ridicolmente
remote, ma sono accadute, per un buon motivo. Leggevo buoni libri,
ascoltavo registrazioni valide, avevo come insegnanti persone eccellenti.
Scelsi i miei mentori. Non perdo tempo con chi non ha obiettivi, che non sta
andando da alcuna parte nella vita. Non voglio frequentare persone che si
lamentano. Io sottoscrivo il principio di Earl Nightingale: “Non parlare
della tua salute a meno che non sia con un medico”. Se qualcuno inizia a
lamentarsi della sua salute con me, rispondo che non sono un medico. È
qualcosa al quale possiamo lavorare e che possiamo fare, anzi possiamo
farlo bene.
Prendi un bravo insegnante. I bravi insegnanti valgono oro quanto
pesano. Se io faccio da mentore a qualcuno, gli costerà molto ma presto
scopre che io valgo molto. Gli insegno come diventare una persona che vale
molto denaro.
Tutti valiamo molto. È solo che non tutti ci credono. Se ci crediamo, ogni
cosa inizia a cambiare, indipendentemente dalla situazione in cui si trova la
persona. Non importa quanto possa avere faticato, chiunque può cambiare.
Deve sedersi e scrivere ciò che vuole. Non mi importa se crede di poterlo
fare o no. Il primo obiettivo che mi prefissi fu di avere 25.000 dollari. Non
avevo mai creduto di possedere tutto quel denaro. Invece scoprii che se
avessi letto la frase a voce alta, avrei iniziato a crederlo. Se leggi a voce alta
una bugia, inizi a crederci. Arrivai a 25.000 dollari tanto presto da girarmi
la testa.
Chiunque voglia qualcosa che non ha, dovrebbe scriverlo con il verbo al
tempo presente. Non importa se ritiene che sia stupido. Dovrebbe leggerlo a
voce alta più volte. Dapprima inizierà ad accadere qualcosa nella sua mente
e poi nel mondo esterno. Da dentro a fuori.
Capitolo 9 - Il paradigma positivo come abitudine
di vita
In questo capitolo conclusivo voglio raccogliere tutto ciò che è stato
detto per mostrarti come rendere questa idea un modo abituale di vivere.

Ignoranza e conoscenza
Nella vita ci sono due strade. La prima è quella dell’ignoranza. Conduce
inevitabilmente a preoccupazione, dubbio, paura, ansia, depressione e, alla
fine, malattia e disintegrazione.
Ignoranza significa semplicemente “non sapere”, quando
invece la conoscenza è onnipresente.
Non c’è bisogno che una persona rimanga ignorante. Il nostro sistema
scolastico, purtroppo, fa molto poco per insegnare gli argomenti che stiamo
imparando qui. La scuola non insegna come prendere controllo della tua
mente. La scuola non insegna come rispondere invece di reagire. La scuola
non insegna come mantenerti in una frequenza positiva o studiare le leggi
dell’universo. La scuola non insegna niente sui paradigmi.
Dal momento che la scuola non ha mai insegnato quelle cose, sei tu che
devi indagarle per conto tuo. Oggigiorno girano molte informazioni su
questi argomenti. I libri del genere self-help sono nelle classifiche dei best-
seller in quasi ogni nazione. Abbiamo iniziato a comprendere di più su noi
stessi, cosa avviene intorno a noi, come rispondiamo o reagiamo a ciò che
avviene. Quando le idee arrivano nella nostra mente da altre persone, noi
abbiamo la capacità di accettarle o respingerle. Possediamo la medesima
capacità riguardo a idee che creiamo noi stessi. Se abbiamo un’idea
negativa, potrebbe anche essere giusta, ma non c’è motivo di indugiarci
sopra. Esiste un aspetto negativo per ogni cosa. Alcune persone
preferiscono avere ragione invece che essere ricche. È un modo di dire,
tuttavia è vero.
Possiamo iniziare dall’ignoranza, dal dubbio e dalla preoccupazione a
livello conscio; poi, a livello subconscio, dubbio e preoccupazione si
trasformano in paura. L’energia della paura, espressa all’interno e per
mezzo del corpo, determina una vibrazione conosciuta come ansia. L’ansia
è generalmente soppressa. La soppressione si trasforma in depressione. La
depressione si trasforma in malattia e la malattia in disintegrazione.
L’esatto contrario dell’ignoranza è la conoscenza. Quella è la strada
positiva. La conoscenza è qui, davanti a te, e l’unico modo per arrivarci è
studiare, ma devi sapere cosa studiare. Le librerie sono piene di conoscenza,
però la conoscenza di per sé non è potenza. Se lo fosse, tutti i librai
sarebbero multimilionari. Invece la maggioranza non ha niente, è al verde.
La conoscenza deve essere organizzata e diretta con intelligenza. Negli
ultimi cinquanta anni, presso il Proctor Gallagher Institute, ho organizzato e
diretto con intelligenza questa conoscenza.
Comprendere e studiare
L’opposto di dubbio e preoccupazione, su una frequenza positiva, è la
comprensione. Dobbiamo comprendere le leggi del nostro essere, dobbiamo
comprendere noi stessi. Dobbiamo anche comprendere che c’è un potere
che fluisce nella nostra coscienza e questo potere è senza forma. Gliela
daremo noi.
L’unica maniera per sviluppare la comprensione è lo studio. Devi
studiare la mente e le leggi dell’universo. Quando le persone iniziano a
studiare ciò che noi insegniamo, realizzano progressi eccezionali.
Comprendono che devono tenere presente un’immagine di ciò che
vogliono. Se la internalizzano, sviluppano un’emozione chiamata fiducia,
l’esatto contrario della paura. È strano: tanto con la fiducia quanto con la
paura, credi in qualcosa che non puoi vedere. Se puoi scegliere, è sensato
scegliere la fiducia. La fiducia è la capacità di vedere l’invisibile, credere
nell’incredibile e con questo permetterci di ricevere ciò che le masse
chiamano “impossibile”. Tu vedi l’invisibile; lo vedi nella tua mente
conscia con l’immaginazione. Tu credi nell’incredibile. Se prendi ciò che
vedi nell’immaginazione e lo internalizzi, lo passi alla mente soggettiva,
che opera secondo la legge, e immediatamente si muove verso la
manifestazione in una forma. Questo vuol dire credere nell’incredibile.
Ciò deve manifestarsi attraverso il corpo. Passiamo dalla conoscenza alla
comprensione e quindi alla fiducia. La fiducia si esprime a livello fisico
come benessere, che è l’esatto contrario dell’ansia. L’espressione si
trasforma in accelerazione. Accumuli velocità perché sei a tuo agio. Ciò si
trasforma in creazione. L’esatto opposto si trasforma in disintegrazione.
Le abitudini possono portarti in una di queste due direzioni: rinforzare la
parte negativa o quella positiva. Un’abitudine è un’idea impressa nella
mente subconscia. Un paradigma dice: “Non studiare”. L’altra parte dice:
“Studia”. Prendi le tue abitudini e determini se ne svilupperai di buone.

L’abitudine della ripetizione


Da giovane non avevo mai avuto l’abitudine di studiare. Non ho mai
studiato alcunché, a scuola o dopo la scuola. In ogni caso, quando ascoltai
per la prima volta le registrazioni di Earl Nightingale, non riuscii a
staccarmene. Attraverso la ripetizione dell’ascolto della medesima cosa più
volte e di continuo presi l’abitudine positiva di studiare. Quell’abitudine
cambiò non solo il mio paradigma ma anche tutto riguardo a dove fossi
diretto e a cosa facessi. Chiunque può farlo. Se continui a studiare questo
materiale, continueranno ad accaderti belle cose.
Viviamo un’epoca di gratificazione istantanea, ogni cosa subito, ma
questo processo non avviene in un istante. Può (tutto è possibile), ma è raro.
Sviluppare l’abitudine positiva dello studio si scontra con un’altra parte
del nostro paradigma per cui leggi un libro e passi a qualcos’altro. Noi non
facciamo in questo modo qui. Prendi il libro, lo leggi e lo leggi ancora e
ancora un’altra volta. Possiedo tutti i dischi originali prodotti da Earl
Nightingale e li ascolto frequentemente. È un’abitudine, ed è un’abitudine
che mi ha cambiato la vita. Guadagno milioni di dollari oggi mentre in
passato avevo difficoltà a guadagnarne migliaia. Lavoro con tutto il mondo
mentre in passato avevo difficoltà anche solo a trovare un impiego.
L’abitudine di studiare il materiale giusto cambia il paradigma. Ho visto
persone ai margini della società diventare cittadini provetti. Quando cambia
il paradigma, cambia la tua vita perché i risultati nella vita sono espressione
del paradigma. Il paradigma causa l’azione e l’azione determina una
reazione. Quando azione e reazione sono avvenute l’una in risposta
all’altra, le nostre condizioni, circostanze e il nostro ambiente risultano
alterate. Funziona così.
Cosa vuoi veramente?
Se sei convinto di seguire questa strada della conoscenza e iniziare a
ottenere risultati strabilianti nella vita, è fondamentale iniziare dal livello di
base con la domanda: cosa vuoi veramente?
Il problema per molti è che non credono di potere avere ciò che vogliono.
Da bambini corriamo dai genitori dicendo: “Mamma, papa, voglio, voglio,
voglio”. Vogliamo tutto ciò che si trova sotto il sole. I genitori rispondono:
“Non puoi avere tutto quello che vuoi”, oppure: “Come lo puoi ottenere?”.
Non esiste un bambino che possa rispondere alla domanda. Quando
cresciamo, “Non puoi avere tutto quello che vuoi” rimane in una parte del
paradigma. Se comprendiamo che possiamo avere tutto ciò che vogliamo,
non occorre sapere come fare per ottenerlo; dobbiamo solo sapere che lo
otterremo.
Nell’istante che vedi qualcosa sullo schermo della mente, devi renderti
conto dove stai andando. Hai preso l’immaginazione e hai elevato il livello
di coscienza a una frequenza molto più elevata. Adesso puoi rimanere là
solo per alcuni momenti e poi tornare dove sei. Se ci rimani, rimanici per
alcuni minuti, “accarezza” il concetto, giocaci, fallo rotolare nella tua
mente, coloralo in modi diversi, inserisci te stesso, vedilo accadere, fai
esperienza delle sensazioni che darà. Poi ripetiti: “Posso farlo. Non so
come, ma posso”.
Un Oscar, un Emmy e un Tony
Se una persona viene da me dicendo: “Voglio questo”, io posso mostrarle
come ottenerlo. A Los Angeles c’era un produttore cinematografico di
nome Phil Goldfine. Una volta Phil stava parlando a un altro uomo, Ed
Morrissey, e gli chiese: “Hai letto il libro Sei nato ricco?”.
“Sì, conosco l’autore”.
Phil controbatté: “Non lo conosci”. “Lo conosco”.
“Il libro è incredibile”.
Ed rise e commentò: “OK, ora lo chiamo al telefono”. Quindi mi chiamò.
Disse: “Bob, c’è una persona che vuole parlarti”.
Phil prese il telefono e parlò: “Santo Cielo, mi piacerebbe tanto parlare
con Lei. Dove si trova?”.
“Sono a Las Vegas”.
“Io a Los Angeles. Potrei venire a trovarla?”. “Sì, se vuole”.
Venne a trovarmi. Mi sedetti e chiesi: “Cosa vuoi veramente?”.
“Milioni di dollari”. “Quanto guadagni adesso?”.
“Un paio di centinaia di migliaia”. “Che lavoro fai?”.
“Sono un produttore cinematografico”.
“Cos’altro vuoi?”.
Rispose: “Voglio vincere un Oscar. Voglio vincere un Emmy”.
Io dissi: “Posso mostrarti come fare tutte quelle cose, ma devi fare
esattamente cosa ti dico di fare”.
Rispose: “Lo farò”.
Era ventidue o ventitré anni fa circa. Solo ventisei persone avevano vinto
un Oscar, un Emmy e un Tony. Phil mi telefonò nel 2019 e disse: “Sto
andando alla prima di
Tootsie. Vuoi venire a New York?”. “Sì”.
Volai a New York e lo incontrai. Vinse il Tony per il suo musical Tootsie.
Fu la ventisettesima persona a vincere un Oscar, un Emmy e un Tony. Ha
vinto anche delle medaglie d’oro nel nuoto. Ha nuotato con olimpionici che
a loro volta avevano vinto l’oro. Mentre un qualsiasi altro produttore
potrebbe uscire con due film in tre anni, penso che Phil solo quest’anno
lavori a ventiquattro. Ti racconterà che fa esattamente quello che gli dico io
di fare. Gli dissi: “Non mi importa se ci credi o no, voglio che continui a
dirti che questo è ciò che accadrà”.
Un giorno Phil mi inviò una foto di lui con in mano l’Oscar e disse: “Ho
intenzione di vincerne un altro”.
Commentai: “Quella non è la foto giusta. Tieni l’Oscar in una mano,
scatta la foto, poi tieni la foto nell’altra mano e scatta un’altra foto. Fattele
sovrapporre da qualcuno con Photoshop”. Qualche ora dopo mi rimandò la
foto di lui che teneva un Oscar in ciascuna mano.
Phil guadagna milioni di dollari oggi. Mi ha detto di essere arrivato fino
a un milione in quattro ore. Fa precisamente quello che gli dico io. Non gli
dico a che ora mangiare o andare a dormire, ma come ho detto: “Quando ti
siedi e pensi a ciò che vuoi, lascia libera l’immaginazione. Se puoi vedere
ciò che vuoi, annotalo. Non parlarne con nessun altro se non me. Perché
tutti gli altri ti derideranno e non va bene. Non frequentare persone prive di
grandi obiettivi. Non frequentare persone che vogliono parlare del
telegiornale o dei problemi”.
Phil è un esempio eccellente. La mia socia Sandy Gallagher altrettanto.
Devi iniziare a credere nelle cose che sono molto oltre le tue possibilità. Se
puoi vederle, sono là. Niente è creato o distrutto. Tutto quello che richiedi è
già qui. Si tratta soltanto di entrarvi in armonia. Se sei in armonia, lo attrai.
La legge d’attrazione è chiarissima: l’unica cosa che puoi attrarre a te è
ciò che è in armonia con te. Se tieni presente un’immagine di povertà, non
attrarrai mai la prosperità. Devi visualizzarti nella prosperità. Devi
visualizzarti con il bene che desideri. La prima cosa che devi fare è
riconoscere cos’è. Per farlo ti siedi e lasci che la mente si libri. Fai lavorare
l’immaginazione. Phil ripete che l’immaginazione è la forza più
meravigliosa, miracolosa e incredibilmente potente che il mondo abbia mai
conosciuto. Ha ragione. È lo strumento mentale che ci porta in altre zone
temporali, in altri luoghi, nello spazio cosmico, su una frequenza superiore.
L’immaginazione ti porta ovunque. Questa non è una cosa che ti deve fare
ridere, è una cosa
che ti deve riempire di stupore.

Otto principi per la vita


Permettimi di concludere il libro elencando otto principi per vivere la
vita che vuoi vivere.
Sono quelli che presento nei miei seminari.
1. Sviluppa la consapevolezza del tuo potenziale infinito.

Quello è l’inizio di un bene più grande in ogni aspetto della vita.


Permetti che ci sia la luce. È triste vedere un bambino che ha paura del
buio; ho sempre ritenuto che sia molto peggio un adulto che ha paura della
luce. Permetti che ci sia luce. Permetti che ci sia un livello superiore di
consapevolezza conscia. Come inizi a essere più consapevole, inizi a
migliorare la qualità della tua vita, perché è già qui; devi soltanto diventare
consapevole della sua presenza.
2. Agisci per ciò che vuoi.

I nostri desideri provengono dall’essenza di chi siamo. Il nostro DNA


spirituale è perfetto; è nel nostro cuore, nel cuore dei cuori, nell’intelligenza
universale. Tu sei creato a immagine di Dio, al tuo interno hai la perfezione
e la perfezione sta cercando espressione dentro di te e attraverso di te. Lo
spirito vuole sempre l’espressione, l’espansione e il bene supremo. La sua
espressione arriva alla tua coscienza come desiderio: “Voglio questo”. Ti
farai in quattro per ciò che desideri. Farai cose eccezionali per ottenere ciò
che desideri. Correrai quando sei affaticato. Studierai quando sei stanco. I
nostri desideri provengono dall’essenza di chi siamo; è la maniera di Dio o
dello Spirito come per dire “Permettimi di agire attraverso di te per creare
un bene maggiore”. Desiderare non è ottenere; ottenere è un beneficio
collaterale a desiderare. Desiderare è crescere.
3. Decidi.

Tutto quello che ottieni, lo ottieni perché sei programmato per ottenerlo.
Sei in armonia con esso. Non sei in armonia con ciò che vuoi; ecco perché
non ce l’hai. Quando cerchi di avere ciò che vuoi, devi cambiare paradigma.
Hai sentito già il detto “Le vecchie abitudini sono dure a morire”. Il
paradigma non vuole appunto cambiare; vuole continuare a esprimersi
ripetutamente allo stesso modo. Quando inizi ad andare dietro a ciò che
vuoi, il paradigma opporrà una lotta infernale. Ti sentirai davvero a
disagio. Ogni cosa dentro di te vorrà farti mollare. Se non capisci cosa stai
facendo, è probabile che molli. Se lo capisci, ci sono buone possibilità che
tu tenga duro. Forse meno del 10% delle persone insegue obiettivi
veramente grandi. Quasi nessuno lo fa perché non comprende veramente di
poterlo ottenere.
Una bellissima canzone di Nat King Cole anni fa diceva: “Fingi, fingi di
essere felice quando sei arrabbiato”. Procurati le parole di quella canzone,
leggile, studiale, memorizzale.
4. Totale dedizione.

La dedizione separa il professionista dal dilettante. Credo che fu il


motivatore Ken Blanchard a dire che se sei interessato a qualcosa, lo fai se è
facile; quando sei convinto, lo fai comunque. Devi essere completamente
convinto di ciò che ricerchi; non si torna indietro, non si molla. Deve
accadere. Comprendere le leggi rende la cosa molto più facile, lo rende un
percorso più piacevole.
5. Responsabilità.

Earl Nightingale la definisce “la polizza d’assicurazione per il successo”.


Se hai un socio di responsabilità stai predisponendo la garanzia che
continuerai ad andare avanti. Se sei il mio socio di responsabilità e ti
rispetto davvero, voglio che tu rispetti davvero me. Se ti dico che ho
intenzione di fare qualcosa e ti chiedo di ritenermi responsabile per questo,
qualora mi passasse per la testa l’idea di mollare, penserò all’istante a cosa
penserai di me se mollassi. Il socio di responsabilità ti mantiene in
carreggiata. Questa persona ti farà andare avanti quando tutti vogliono che
molli. I soci di responsabilità hanno un valore inestimabile. Sandy
Gallagher è la mia socia. Mio figlio Brian e la sua socia Peggy McColl lo
sono tra loro. Si aiutano in maniera enorme proprio perché l’uno rende
conto all’altra e viceversa. Un socio di responsabilità vale tanto oro quanto
pesa. Sceglilo saggiamente e poi sii responsabile nei suoi confronti.
6. Concentrazione.

La concentrazione aggiunge energia e aumenta l’ampiezza della


vibrazione. Inoltre, indirizza e accresce il potere personale. La sensazione
è la consapevolezza conscia della vibrazione. Se non ti senti bene, sei in una
vibrazione negativa. Quando ti senti bene, è indicazione che sei in una
vibrazione positiva.
Se sei in un centro commerciale e qualcuno alle tue spalle ti sta fissando,
lo senti. La persona ha posato la sua attenzione su di te, è concentrata su di
te. Prende l’energia che fluisce nella sua coscienza e la direziona su di te
come un laser. I suoi pensieri colpiscono il tuo cervello e avviano una
vibrazione. Tu senti l’energia, senti che ti fissa, ti volti e, come previsto,
vedi che ti sta fissando. La concentrazione incrementa l’ampiezza della
vibrazione. Prende l’energia e ne accelera la sua proiezione, conferendole la
concentrazione di un raggio laser. Ecco perché la concentrazione è talmente
importante.
La concentrazione è un atto di volontà. Puoi sviluppare la volontà
mettendo una candela in un candelabro e sistemandolo davanti a dove ti
piace stare seduto. Quando sei solo, accendi la candela, siedi e fissa la
fiamma, continua a fissarla fino a quando diventi uno con la fiamma stessa.
Se la mente vaga (cosa che accadrà senz’altro), riportala sulla fiamma. Ogni
volta che vaga, riportala sulla fiamma; non sentirti in colpa, basta che la
riporti sulla fiamma. Potresti anche disegnare un puntino su una parete di
fronte a dove ti piace sederti e fissarlo. Se la mente vaga, riportala sul
puntino.
Se ti puoi concentrare su una sola cosa, puoi concentrarti su tutto, perché
hai rafforzato la volontà. La volontà è la facoltà mentale che permette di
mantenere un’idea sullo schermo della mente. Come disse Emerson, l’unica
cosa che può crescere è ciò a cui dai energia. Se sei concentrato, stai dando
più energia alla cosa che desideri.
7. Disciplina.

Ti consiglio di dedicarti a leggere questo libro ogni mattina per trenta


minuti nel corso di sessanta giorni. Consiglio anche di coinvolgere
qualcuno in questa pratica. Trova un amico. Se non ha una copia del libro,
acquistala per regalargliela. Scrivi una breve dedica, l’apprezzerà molto. Poi
di’: “Mi piacerebbe studiare questo libro con te ogni giorno per trenta
minuti. Fammi essere responsabile e anche io ti farò essere responsabile. Al
termine dei trenta minuti ci contattiamo e discutiamo ciò che abbiamo
imparato”. Se ti impegni a farlo, otterrai i benefici di cui hai letto in questo
libro perché li meriti; te li sarai guadagnati.
8. Visualizzazione.

La visualizzazione consiste nell’esercitare l’immaginazione per


procedere nella realizzazione di ciò che stai cercando. Essa porta ordine
nella mente e attrae le cose di cui hai bisogno in maniera ordinata. La mente
della persona comune contiene idee in modo caotico e spaziano dappertutto.
Se una persona visualizza, porta un solo pensiero sullo schermo della
mente e si concentra su di
esso. Inizia a viverlo. La persona ha allora portato ordine nella mente.
Troward disse che l’ordine è la prima legge del paradiso; visualizzare è una
cosa celestiale. È meraviglioso farlo. Diventerai bravissimo. Migliorerai
senza dubbio reddito, salute e relazioni.
Implementare le idee di questo libro è questione di prendere una ferma
decisione, scegliere un socio di responsabilità e cominciare
immediatamente. Inizia oggi, non domani; inizia subito. Impegnati
nell’istante che leggi queste parole. Se hai intenzione di dedicare trenta
minuti al giorno, comincia proprio ora. Se hai appena dedicato trenta
minuti, dedicane altri trenta. Poi domani mattina ripeti. Segui questo regime
per 60-90 giorni. Earl Nightingale era solito dire che se fai qualcosa per
novanta giorni, probabilmente la fai per il resto della vita. Sono portato a
dargli ragione, perché diventa un’abitudine.
Studia. Le ricompense ottenute sono astronomiche. Sono assai oltre
quanto potresti mai sperare.
BOB PROCTOR ITALIA
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QUANDO LEGGERE DIVENTA
UN CAMBIO DI PARADIGMA!
“Perché tieni sulla scrivania un libro aperto sempre alla stessa pagina per
settimane? Non lo leggi più?”, domandò al suo mentore Earl Nightingale.
Earl rispose: “Leggo la stessa pagina finché non faccio quello che c’è
scritto”.
Leggi finché non applichi ciò che leggi. Accumulare libri, video e
partecipazioni a seminari non darà risultati finché non FAI quello che i libri,
i video e i seminari ti insegnano.
Leggi e voltata la pagina non ricordi cosa hai letto? Peggio ancora, non
applichi ciò che leggi?
La vera lettura è un modo per il cambio di paradigma.
Se non l’hai mai fatto, hai bisogno di un mentore che
ti aiuta… per dedicarti all’AZIONE che ti porti ai risultati. Un mentore è
un allenatore. Se vuoi, posso essere il tuo per mezzo della pagina dedicata a
BOB PROCTOR in italiano.
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Dott. ssa Rossella Pruneti
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