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Eucaristia

sacramento e rito cristiano

Citazioni sull'eucaristia.

Cristo redentore eucaristico (Juan Vicente Macip, XVI sec.)

Citazioni

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  • Ad un tal banchetto gli uomini tutti diventan UNO, satollandosi di un cibo che è uno, e tutto in tutti. All'intendimento di rendere quanto si poteva ad un certo grado sensibile questa trasformazione nella unità, si compiacquero gli antichi Padri di desumere le loro comparazioni dalla spiga, e dal grappolo, i quali sono i materiali del mistero. Poiché in quella guisa stessa che molti grani di frumento, o di uva non altro formano che un pane, ed una bevanda, così quel pane e quel vino mistici che alla sacra mensa ci vengono somministrati, distruggono l'Io, e ci attraggono nella inconcepibile loro unità. (Joseph de Maistre)
  • Conservo Gesù Eucaristia con me, ed è la mia gioia. (Papa Giovanni XXIII)
  • [L'eucaristia è] dolcezza infinita... il sostegno sovrano della nostra debolezza. (Benedetta Bianchi Porro)
  • Dopo la Comunione, possediamo tutto il cielo nella nostra anima, eccetto la visione. (Elisabetta della Trinità)
  • E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio". Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi". (Vangelo secondo Luca)
  • Gesù nell'Eucarestia è il sole. Tutto è attorno a lui e dietro a lui. È il nostro centro: tutti i nostri pensieri, parole e opere devono partire dal tabernacolo e al tabernacolo ritornare. Felici noi se così faremo. (Giuseppe Allamano)
  • Gesù sapeva benissimo che sarebbe stato conservato nei Tabernacoli anche solitari, senza contorno nella notte, all'infuori di una fiammella che le leggi della Chiesa esigono. Sapeva benissimo che anche nel giorno, secondo il variare della densità di fede nei tempi, cristiani sarebbero andati e non andati a rendere adorazione alla sua ineffabile Presenza, lo sapeva. Forse qualcheduno di noi avrebbe potuto obbiettargli: "Signore, fa' in modo di essere presente quando c'è gente che Ti adora, altrimenti è inutile". Inutile? No. Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non è inutile, perché l'Eucarestia, sia attraverso il Sacrificio – del quale oggi non parlo – sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fondatori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. Non dobbiamo compiangere la solitudine che spesso è intorno ai Tabernacoli e che è sempre da condannarsi. Dobbiamo rimpiangere, dico rimpiangere e a piena ragione, coloro che si dimenticano che Gesù Cristo sta lì ad attenderli, come Egli, narrando la parabola del figliol prodigo, pone per tanto tempo immobile sulla soglia di casa il padre che non si stanca di aspettare il figlio, il quale alla fine ritorna ed è accolto come figlio, non come servo. (Giuseppe Siri)
  • Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. (Paolo di Tarso, Prima lettera ai Corinzi)
  • Il pane ed il vino che sono posti sull'altare sono, dopo la consacrazione, non il solo sacramento ma anche il vero corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo che, in modo sensibile, non solo in sacramento, ma in verità, è toccato e spezzato dalle mani dei sacerdoti ed è masticato dai denti dei fedeli. (Papa Niccolò II)
  • Il re [della parabola del banchetto] aveva di diritto di attendersi che gli ospiti si presentassero con un abbigliamento degno. Il paragone si allarga così all'invito alla Santa Comunione, a cui l'uomo deve presentarsi con un'anima pura, dopo aver ricevuto l'assoluzione. Bisogna indossare un abito degno del Signore, l'abito della grazia. E noi possiamo immaginarci come il Signore guardi i suoi, prima di donarsi a loro nell'Eucaristia. (Adrienne von Speyr)
  • In certe ore di malinconia ricorrere a Gesù sacramentato per conforto, o meglio, per essere forte nelle prove di Dio. (Giuseppe Allamano)
  • Io fragile bimba, nel ciborio vedo | solo il color del latte e la parvenza. | Ma s'addice il Latte dell'infanzia appunto | e l'Amor di Gesù è senza eguali. | O tenero Amore, potenza insondabile, | l'Ostia mia candida è il Latte Verginale! (Teresa di Lisieux)
  • Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me". Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. (Paolo di Tarso, Prima lettera ai Corinzi)
  • L'Eucarestia che non prorompa come bisogno di creare fraternità nel mondo è un rito di consolazione, un rito sacro abusivo. (Ernesto Balducci)
  • L'eucarestia è il colmo dell'amore divino Qui Gesù non ci dà solo i suoi meriti e i suoi dolori, ma tutto se stesso. (Elisabetta della Trinità)
  • L'Eucarestia è la mia autostrada per il cielo. (Carlo Acutis)
  • L'Eucaristia è un atto di amore di Dio, che ha voluto scegliere il pane e il segno della manducazione, cioè della assimilazione, che è la forma più grande con la quale una creatura si può inverare nell'altra, per indicare fino a che punto Dio vuole essere unito a noi e noi uniti a Lui. È per amore! (Giuseppe Siri)
  • L'eucaristia non è mai una cosa privata. La messa è sempre universale. (Maurice Zundel)
  • L'Eucaristia non è una "cena tra amici", è un mistero sacro. (Robert Sarah)
  • L'eucarestia si presenta come fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione. (Presbyterorum Ordinis)
  • La maniera in cui ci viene dato [Gesù] è sotto le specie di cibo, per poter divenire talmente nostro che, come non c'è arte che possa separare dalla nostra sostanza quel nutrimento che si è già diramato per tutto il nostro corpo né forza che ci possa separare da lui, così non vi è né arte né forza che possa separarci da Gesù. (Agostino Roscelli)
  • La nuova Messa ha delle lacune e nasconde dei pericoli. Naturalmente non ogni nuova messa costituisce direttamente uno scandalo, ma la celebrazione ripetuta della nuova messa porta a una fede debole e persino alla sua perdita. Vediamo come ogni giorno sono sempre meno i preti che credono ancora alla Presenza Reale. (Bernard Fellay)
  • La Presenza del Santissimo mi inchioda con pesantezza in un' adorazione che non ha limiti. (Giorgio La Pira)
  • Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non é inutile, perché l'Eucarestia, sia attraverso il Sacrificio – del quale oggi non parlo – sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fondatori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. (Giuseppe Siri)
  • Ma la Comunione cristiana è, in fondo, una nuova soppressione del padre, una ripetizione dell'atto che richiede espiazione. E noi comprendiamo quanto il Frazer abbia ragione, quando dice che «la Comunione cristiana ha assorbito in sé un sacramento molto più antico del cristianesimo». (Sigmund Freud)
  • Mi hanno raccontato che il cardinal Siri, in un viaggio a Lourdes, subito dopo il Concilio, mentre distribuiva le ostie pretendeva che i fedeli si inginocchiassero davanti a lui, in segno di devozione. Tutti sappiamo che nell'Ultima cena Gesù non chiese alcun segno di devozione; la celebrazione eucaristica è un pranzo, una festa: si è insieme per celebrare il vincolo fraterno di una comunità. (Andrea Gallo)
  • Noi parliamo già dell'invalidità di molte Messe. Ma dire che tutte le Messe sono invalide, non corrisponde alla linea della Fraternità. È una cosa che non abbiamo mai detto. Nella discussione con Roma abbiamo sempre sottolineato di riconoscere la validità della nuova Messa, se è celebrata secondo i libri e l'intenzione di fare ciò che la Chiesa ha il mandato di compiere. Bisogna distinguere a questo riguardo tra valido e buono. (Bernard Fellay)
  • Ora, dicevo, verso la metà del medioevo esisteva negli animi cristiani d'Europa una corrente che agiva in profondità; infatti, l'originario senso spirituale della dottrina dell'eucaristia aveva subìto, da parte dell'autorità, una diversa interpretazione, tinta di materialismo. Di fronte alle parole: «Questo è il mio corpo...; questo è il mio sangue», gli uomini non riuscivano più a concepire altro che un processo materiale, una materiale trasformazione di pane e vino in carne e sangue. Ciò che prima era stato concepito spiritualmente, ora cominciava a venire immaginato in modo grossolanamente materiale. Qui dunque il materialismo s'insinua nella vita religiosa, molto tempo prima di conquistare la scienza. (Rudolf Steiner)
  • Pane quotidiano anche l'eucaristia: vero pane quotidiano, che si benedice ogni giorno, che ogni giorno si rinnova perché l'uomo avverta la continua presenza e l'inesausta carità del Signore. (Primo Mazzolari)
  • Prendete un vaso pieno di liquore e tappatelo con cura: solo così conserverete il liquore per tutto il tempo che vorrete. Allo stesso modo, se dopo la comunione custodiste con cura Nostro Signore nel raccoglimento, sentireste più a lungo quel fuoco che divora. (Giovanni Maria Vianney)
  • Prima comunione: i bambini sembrano tutti feriti al braccio sinistro. (Jules Renard)
  • Quando bevo il mio sorso di vino – l'unico vino che bevo – e mangio il mio piccolo cracker, penso che sia un modo di chiedere perdono, e lo faccio più spesso possibile perché mi sento purificato, ok? (Donald Trump)
  • Quando noi celebriamo la Messa, noi non facciamo una rappresentazione dell'Ultima Cena: no, non è una rappresentazione. È un'altra cosa: è proprio l'Ultima Cena. È proprio vivere un'altra volta la Passione e la morte redentrice del Signore. È una teofania: il Signore si fa presente sull'altare per essere offerto al Padre per la salvezza del mondo. Noi sentiamo o diciamo: "Ma, io non posso, adesso, devo andare a Messa, devo andare a sentire Messa". La Messa non si "sente", si partecipa, e si partecipa in questa teofania, in questo mistero della presenza del Signore tra noi. (Papa Francesco)
  • Quanta è la tua umiltà, o divino Re di gloria, nel sottometterti a tutti i tuoi sacerdoti senza fare alcuna distinzione tra coloro che ti amano e coloro che, ahimè, sono tiepidi o freddi nel tuo servizio! Alla loro chiamata tu discendi dal cielo. Essi possono anticipare o ritardare l'ora del Santo Sacrificio; tu sei sempre pronto! (Teresa di Lisieux)
  • Se credessi nell'Eucarestia come dovrei, non farei più fatica a diventar santo. (Giosuè Borsi)
  • Sì: poiché la Santa Eucaristia è il sole della Chiesa, il sole dell'umanità. Essa è la fonte della luce, del calore, della vita, dell'ordine, dell'unità.
    Quando questo sole non splende, regnano le tenebre e l'errore, regnano la discordia, la tribolazione e la morte. (Willem Marinus van Rossum)
  • Siate come farfalle intorno a Gesù sacramentato: lucerne splendenti e ardenti. (Giuseppe Allamano)
  • Sono molto malata, ma tutto diventa più leggero alla presenza di Gesù Eucarestia. Lui è con me. Sempre gli racconto le mie difficoltà e sempre mi rincuoro. (Santa Paolina Visintainer)
  • Tutti hanno bisogno della Comunione: i buoni per mantenersi buoni e i cattivi per farsi buoni. (Giovanni Bosco)
  • È dall'Eucaristia che sgorga la fonte della misericordia che si estende a tutti; è da essa che proviene la forza per amare tutti come Cristo stesso ci ha amato, per dedicarsi ai poveri ed essere servitori degli ultimi.
  • L'Eucaristia rinnova l'unico Sacrificio di Cristo. Essa ha sempre una portata universale.
  • La celebrazione dell'Eucaristia non solo deve essere il dovere più sacro, bensì soprattutto la necessità più profonda dell'anima.
  • Attraverso il Sacramento eucaristico Gesù coinvolge i fedeli nella sua stessa «ora»; in tal modo Egli ci mostra il legame che ha voluto tra sé e noi, tra la sua persona e la Chiesa.
  • Chi avendo ricevuto il Battesimo, la Comunione, la Cresima seppellisce poi tali doni sotto una coltre di pregiudizi, sotto una falsa immagine di Dio che paralizza la fede e le opere, così da tradire le attese del Signore [non porta frutto].
  • Nel Sacramento dell'altare, il Signore viene incontro all'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio (cfr Gn 1,27), facendosi suo compagno di viaggio. In questo Sacramento, infatti, il Signore si fa cibo per l'uomo affamato di verità e di libertà.
  • Se il mondo antico aveva sognato che, in fondo, vero cibo dell'uomo – ciò di cui egli come uomo vive – fosse il Logos, la sapienza eterna, adesso questo Logos è diventato veramente per noi nutrimento – come amore. L'Eucaristia ci attira nell'atto oblativo di Gesù. Noi non riceviamo soltanto in modo statico il Logos incarnato, ma veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione. L'immagine del matrimonio tra Dio e Israele diventa realtà in un modo prima inconcepibile: ciò che era lo stare di fronte a Dio diventa ora, attraverso la partecipazione alla donazione di Gesù, partecipazione al suo corpo e al suo sangue, diventa unione. La "mistica" del Sacramento che si fonda nell'abbassamento di Dio verso di noi è di ben altra portata e conduce ben più in alto di quando qualsiasi mistico innalzamento dell'uomo potrebbe realizzare.
  • Sottolineare il rapporto intrinseco tra Eucarestia e missione ci fa riscoprire anche il contenuto ultimo del nostro annuncio. Quanto più nel cuore del popolo cristiano sarà vivo l'amore per l'Eucarestia, tanto più gli sarà chiaro il compito della missione: portare Cristo. Non solo un'idea o un'etica a Lui ispirata, ma il dono della sua stessa Persona. Chi non comunica la verità dell'amore al fratello non ha ancora dato abbastanza. L'Eucarestia come sacramento della nostra salvezza ci richiama così inevitabilmente all'unicità di Cristo e della salvezza da Lui compiuta a prezzo del suo sangue. Pertanto, dal Mistero eucaristico, creduto e celebrato, sorge l'esigenza di educare costantemente tutti al lavoro missionario il cui centro è l'annuncio di Gesù, unico Salvatore. Ciò impedirà di ridurre in chiave meramente sociologica la decisiva opera di promozione umana sempre implicata in ogni autentico processo di evangelizzazione.
  • Anche quando viene celebrata sul piccolo altare di una chiesa di campagna, l'Eucaristia è sempre celebrata, in un certo senso, sull'altare del mondo. Essa unisce il cielo e la terra. Comprende e pervade tutto il creato.
  • In forza del suo intimo rapporto con il sacrificio del Golgota, l'Eucaristia è sacrificio in senso proprio, e non solo in senso generico, come se si trattasse del semplice offrirsi di Cristo quale cibo spirituale ai fedeli.
  • L'Eucaristia è davvero uno squarcio di cielo che si apre sulla terra. È un raggio di gloria della Gerusalemme celeste, che penetra le nubi della nostra storia e getta luce sul nostro cammino.
  • L'Eucaristia è mistero di fede, e insieme «mistero di luce». Ogni volta che la Chiesa la celebra, i fedeli possono rivivere in qualche modo l'esperienza dei due discepoli di Emmaus: «si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero».
  • La Chiesa vive dell'Eucaristia. Questa verità non esprime soltanto un'esperienza quotidiana di fede, ma racchiude in sintesi il nucleo del mistero della Chiesa. Con gioia essa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsi della promessa: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20); ma nella sacra Eucaristia, per la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, essa gioisce di questa presenza con un'intensità unica. Da quando, con la Pentecoste, la Chiesa, Popolo della Nuova Alleanza, ha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patria celeste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire le sue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza.
  • La natura sacrificale del Mistero eucaristico non può essere intesa come qualcosa a sé stante, indipendentemente dalla Croce o con un riferimento solo indiretto al sacrificio del Calvario.
  • Nell'umile segno del pane e del vino, transustanziati nel suo corpo e nel suo sangue, Cristo cammina con noi, quale nostra forza e nostro viatico, e ci rende per tutti testimoni di speranza. Se di fronte a questo Mistero la ragione sperimenta i suoi limiti, il cuore illuminato dalla grazia dello Spirito Santo intuisce bene come atteggiarsi, inabissandosi nell'adorazione e in un amore senza limiti.
  • L'Eucaristia che è pane della vita e farmaco per le nostre infermità, mentre è riparazione è anche redenzione e salvezza che prosegue in eterno. Essa ci rende capaci di riconoscere nel nostro prossimo il Volto di Cristo, ma nello stesso tempo, se ad essa partecipiamo, ci rende trasparenza credibile del Volto di Cristo.
  • L'Eucaristia intensamente vissuta veramente svela il Volto redentore e riparatore di Gesù.
  • La Chiesa vive dell'Eucaristia e l'Eucaristia edifica la Chiesa.
  • In una cultura che è assuefatta al divertimento, alcune chiese cristiane si sono trasformate in centri di divertimento. Nell'Eucarestia abbiamo qualcosa di ben più importante del divertimento. Abbiamo l'amore portato agli estremi.
  • L'Eucarestia ci dà la forza di affrontare le sfide della vita e di essere consapevoli dell'amore di Dio per noi. Ogni domenica è una "piccola Pasqua" perché ribadisce la Resurrezione, la vittoria di Gesù sulla morte. Questa è la vittoria più significativa nella storia del mondo perché apre la possibilità della vita eterna.
  • L'Eucarestia non è solamente qualcosa di simbolico. Gesù dice: "Io sono il pane disceso dal cielo; chi mangia di questo pane vivrà in eterno; chi mangia il mio pane a beve il mio sangue avrà la vita eterna e abiterà in me e io in lui". Udendo queste parole molti discepoli abbandonarono Gesù, ma egli non li chiamò indietro dicendo "stavo scherzando" o "sono delle espressioni figurative". Invece chiede agli apostoli se anche loro vogliono andarsene. San Pietro risponde a nome di tutti i discepoli fedeli: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna".
  • La verità è che la Chiesa Cattolica è sorta intorno all'Eucarestia. Cristo ci ha comandato: "Fate questo in memoria di me". E da allora l'abbiamo fatto: celebrando l'Eucarestia, cambiando il pane e il vino nel Corpo e Sangue così che il Buon Pastore possa continuare a nutrire il suo gregge.

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