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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Lo xipamide è un principio attivo diuretico di indicazione specifica contro l'ipertensione, che fa parte della categoria dei sulfonamidi. È della classe dei tiazidi-simili, essendo un benzamide-sulfonamide-indolo, ma mancando dell'anello tiazidico.

Xipamide
Nome IUPAC
4-cloro-N-(2,6-dimetilfenil)-2-idrossi-5-sulfamoilbenzammide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H15ClN2O4S
Massa molecolare (u)354,8086 g/mol
Numero CAS14293-44-8
Numero EINECS238-216-4
Codice ATCC03BA10
PubChem26618
DrugBankDBDB13803
SMILES
CC1=C(C(=CC=C1)C)NC(=O) C2=CC(=C(C=C2O)Cl)S(=O)(=O)N
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeuticadiuretici, antiipertensivi
Modalità di
somministrazione
orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità73%[1]
Emivita7 ore[1]
Indicazioni di sicurezza

Meccanismo di azione

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Come i diuretici tiazidici strutturalmente correlati, la xipamide agisce sui reni per ridurre il riassorbimento del sodio nel tubulo distale contorto. Ciò aumenta l'osmolarità nel lume, provocando la riassorbanza di acqua da parte dei condotti di raccolta. Ciò porta ad un aumento della produzione urinaria. A differenza dei tiazidici, la xipamide raggiunge il suo bersaglio dal lato peritubulare (lato del sangue).[senza fonte]

Inoltre, aumenta la secrezione di potassio nel tubulo distale e nei condotti di raccolta. In dosi elevate inibisce anche l'enzima anidrasi carbonica che porta ad un aumento della secrezione di bicarbonato e rende alcalina l'urina.

A differenza dei tiazidici, solo l'insufficienza renale terminale rende inefficace la xipamide.[2]

Indicazioni

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È utilizzato come medicinale in cardiologia contro l'ipertensione, e più genericamente contro la formazione di edemi.

Controindicazioni

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Malattia di Addison, ipocaliemia refrattaria, iponatriemia.

Dosaggi

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Farmacodinamica

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I diuretici favoriscono l'eliminazione del liquido in eccesso nella circolazione sanguigna, attraverso la riduzione del cloruro di sodio e diminuendo di conseguenza la massimale e il precarico.

Effetti indesiderati

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Alcuni degli effetti indesiderati sono ipocaliemia, cefalea, iponatremia, disturbi gastrointestinali, vertigini.

  1. ^ a b Hans-Dieter Kuntz, Hepatology: principles and practice: history, morphology, biochemistry, diagnostics, clinic, therapy, 2ed., Birkhäuser, 2006, p. 307, ISBN 978-3-540-28976-0.
  2. ^ (DE) Dinnendahl, V e Fricke, U, Arzneistoff-Profile, vol. 10, 21ª ed., Eschborn, Govi Pharmazeutischer Verlag, 2007, ISBN 978-3-7741-9846-3.

Bibliografia

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  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
  • Lusofarmaco, Farmabank 2006, Salerno, momento medico, 2005.

Altri progetti

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