TT211
TT211 (Theban Tomb 211) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][2] ubicate nell'area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
TT211 Tomba di Paneb | |
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Planimetria schematica della tomba TT211[N 1] | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | tomba |
Epoca | XIX dinastia |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli di Tebe |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | no |
Mappa di localizzazione | |
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Paneb in geroglifici |
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Titolare
modificaTT211 era la tomba di:
Titolare | Titolo | Necropoli[N 5] | Dinastia/Periodo | Note[N 6] |
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Rawaben[4] | Servo del Signore delle Due Terre nel Luogo della Verità[N 7][4] | Deir el-Medina[5] | XIX dinastia[6] | più in basso e ad est della TT10 |
Biografia
modificaGenitori del titolare furono, Nefersenut, con lo stesso titolo del defunto, e Iuy. Wabet fu il nome di sua moglie[7].
La tomba
modificaTT211, il cui accesso avviene da un cortile, si presenta con planimetria molto irregolare costituita da un corridoio perpendicolare all'ingresso che immette in una camera funeraria: sulle pareti (1 in planimetria), in alto la barca di Sokar e simboli di Nefertum; più in basso, il defunto con figli e figlie (non ne sono leggibili i nomi) in adorazione di Anubi e dell'Hathor dell'occidente. Su altra parete (2) il defunto con sei figlie (di cui solo due ancora visibili); segue (3), in alto l'emblema di Osiride con due Anubi/sciacalli accucciati ai lati, il defunto e la moglie sono inginocchiati con accanto il nonno del defunto, Kasa (TT10) e sua moglie analogamente inginocchiati; in basso la mummia su un letto (?) con accanto le dee Iside e Nephtys; su altra parete (4) il defunto e i familiari in atto di incensare Osiride. Il soffitto, a volta, presenta quattro scene di cui gran parte andate perse, il defunto adora il sole dell'orizzonte e il pilastro Djed; il dio Thot e lo sciacallo Anubi dinanzi ai quattro Figli di Horo[8].
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ La numerazione dei locali e delle pareti segue quella di Porter e Moss 1927, p. 308.
- ^ La prima numerazione delle tombe, dalla numero 1 alla 253, risale al 1913 con l'edizione del "Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes" di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
- ^ I campi della Duat, ovvero l'aldilà egizio, si trovavano, secondo le credenze, proprio sulla riva occidentale del grande fiume.
- ^ Nella sua epoca di utilizzo, l'area era nota come "Quella di fronte al suo Signore" (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, "Occidente di Tebe".
- ^ le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un'unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
- ^ Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal "Topographical Catalogue" di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione dell'epoca.
- ^ Set-Maat = "Luogo della Verità" era uno dei nomi con cui era noto il villaggio operaio di Deir el-Medina. Il villaggio era anche noto come Pa-demi, ovvero, semplicemente, "il villaggio".
Fonti
modifica- ^ Porter e Moss 1927, p. 307.
- ^ Gardiner e Weigall 1913.
- ^ Donadoni 1999, p. 115.
- ^ a b Gardiner e Weigall 1913, p. 34.
- ^ Gardiner e Weigall 1913, pp. 34-35.
- ^ Gardiner e Weigall 1913, p. 35.
- ^ Porter e Moss 1927, p. 306, confermata in edizione del 1970.
- ^ Porter e Moss 1927, p. 307, confermata in edizione del 1970.
Bibliografia
modifica- Sergio Donadoni, Tebe, Milano, Electa, 1999, ISBN 88-435-6209-6.
- Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto - 2 voll.-, Torino, Ananke, 2005, ISBN 88-7325-115-3.
- (EN) Alexander Henry Rhind, Thebes, its Tombs and their tenants, Londra, Longman, Green, Longman & Roberts, 1862.
- (EN) Nicholas Reeves e Araldo De Luca, Valley of the Kings, Friedman/Fairfax, 2001, ISBN 978-1-58663-295-3.
- (EN) Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5.
- (EN) Alan Gardiner e Arthur E.P. Weigall, Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes, Londra, Bernard Quaritch, 1913.
- (EN) Donald Redford, The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, Oxford, Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0-19-513823-8.
- (EN) John Gardner Wilkinson, Manners and Customs of the Ancient Egyptians, Londra, John Murray, 1837.
- (EN) Bertha Porter e Rosalind L.B. Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian hierogliphic texts, reliefs, and paintings. Vol. 1, Oxford, Oxford at the Clarendon Press, 1927.
- (EN) David O'Connor e Eric H. Cline, Thutmose III: A New Biography, Ann Arbor (Michigan), University of Michigan Press, 2006, ISBN 978-0472114672.
- (EN) William J. Murnane, Texts from the Amarna Period in Egypt, New York, Society of Biblical Literature, 1995, ISBN 1-55540-966-0.
- (EN) Lyla Pinch Brock, The Tomb of Userhat in The Tombs and the Funerary Temples of Thebes West, pp. 414-417, il Cairo, American University in Cairo Press, 2001.
- (EN) Norman de Garis Davies, Two Ramesside Tombs at Thebes, pp. 3-30, New York, 1927.
- (EN) Norman de Garis Davies, The Tomb of Nakht at Thebes, New York, Metropolitan Museum of Art, 1917.
- (EN) Jiro Kondo, The Re-use of the Private Tombs on the Western Bank of Thebes and Its Chronological Problem: The Cases of the Tomb of Hnsw (no. 31) and the Tomb of Wsr-h3t (no. 51), in Orient n.ro 32, pp. 50-68, 1927.
- (EN) Kent R. Weeks, The Treasures of Luxor and the Valley of the Kings, pp. 478-483, il Cairo, American University in Cairo Press, 2005.