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Piadineria

chiosco specializzato nella piadina

Una piadineria è un locale commerciale adibito alla preparazione, alla vendita e alla consumazione delle piadine.

Chiosco di piadina a Macerone di Cesena.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Piadina.

Da secoli la piadina è una forma di pane tradizionale della Romagna. Pur tipica della cucina tradizionale contadina, la produzione casalinga della piada si è conservata anche nella seconda metà del Novecento, quando nel cucinare si è passati dal focolare alla stufa e poi ai fornelli a gas, abbandonando, come strumento di cottura, l'antico testo di terracotta per passare alla teglia metallica, in ghisa, ferro o alluminio.

Piadinerie romagnole

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È a metà degli anni Sessanta che nelle città della Romagna si comincia a cucinare e vendere la piada per strada. Col tempo nascono in tutti i centri grandi e piccoli della Romagna i caratteristici chioschi (chiamati baracchine) dove si preparano al momento e si vendono piade semplici oppure farcite con salumi o formaggio, e crescioni (piade ripiegate e chiuse su un ripieno di erbe stufate). Col tempo la stesura a matterello scompare e si passa a utilizzare piccole macchine spianatrici; le piade vengono cotte su ampie lastre di ferro poggiate su fiamme a gas. Le piadinerie passano poi ad allestire spazi riparati con tavoli e sedie per il consumo sul posto, ma non è consentito il servizio al tavolo.[1] [2] Nei diversi comuni della Romagna sono in vigore regolamenti molto dettagliati e rigidi per disciplinare le caratteristiche dei chioschi in cui si vende la piadina, non solo in termini igienico-sanitari e commerciali, ma anche, ad esempio, per quanto riguarda la forma e i colori (di solito è prescritto il bianco con righe o bordi a colori vivaci) della struttura, secondo criteri di uniformità stilistica[3].[4] Ad esempio a Cesena i chioschi sono bianchi bordati di rosso con finestre gialle o verdi, a Cesenatico a righe verticali bianche e azzurre, a Cervia a righe verticali bianche e rosse, a Ravenna a righe verticali bianche e verdi. In tutta la Romagna le piadinerie sono presenti in ogni quartiere cittadino e nelle più diverse frazioni; complessivamente se ne contano circa 500, di cui oltre 200 nella sola provincia di Ravenna.[5]

Fuori di Romagna

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Negli ultimi anni del Novecento la piada, da sempre molto consumata e apprezzata da turisti e visitatori, progressivamente è diventata popolare anche fuori di Romagna e persino all'estero. Sono nati quindi esercizi di ristorazione che vendono piadine, ma con caratteristiche del tutto diverse dalle piadinerie romagnole. [6] In questi locali, in Italia e in paesi in cui è popolare la cucina italiana, vengono generalmente preparati e venduti anche prodotti che non sono collegati alla piadina, come focacce, insalate, dolci e bevande.[7][8][6]

  1. ^ Graziano Pozzetto, La piadina romagnola tradizionale, Panozzoª ed., 2005.
  2. ^ Regolamento Provincia di Forlì-Cesena e Comune di Cesena, su www.piadinaonline.com. URL consultato il 29 settembre 2023.
  3. ^ I chioschi di piadina simbolo della Romagna: Cervia punta alla qualità, su RavennaToday. URL consultato il 7 agosto 2024.
  4. ^ Regolamento per la disciplina dell'attività di produzione e vendita di piadina romagnola esercitata in chioschi (PDF), su comunecervia.it.
  5. ^ Oltre duecento piadinari in provincia di Ravenna: un chiosco può valere anche mezzo milione, su Ravenna&Dintorni, 8 maggio 2018. URL consultato l'11 settembre 2024.
  6. ^ a b Post manager. Da manager a professionisti liberi, FrancoAngeli, 2012, ISBN 978-88-568-4761-1. URL consultato il 29 settembre 2023.
  7. ^ Davide Rondoni, Quasi un paradiso, SEM, 9 luglio 2020, ISBN 978-88-9390-268-7. URL consultato il 29 settembre 2023.
  8. ^ Gianpiero Cito, Antonio Paolo, Mad in Italy Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l'Italia, Etas, 2012, ISBN 9788858635278. URL consultato il 29 settembre 2023.

Voci correlate

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