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Pauline von Metternich

principessa di Metternich-Winneburg

Pauline Clémentine Marie Walburga Sándor de Szlavnicza, principessa von Metternich-Winneburg zu Beilstein (nata contessa Pauline Clémentine Marie Walburga Sándor de Szlavnicza; Vienna, 25 febbraio 1836Vienna, 28 settembre 1921), è stata una nobildonna e socialite austriaca, principalmente attiva a Vienna e Parigi. Nota per il suo grande fascino ed eleganza, nonché per il suo impegno nel sociale, fu una importante promotrice delle opere del compositore tedesco Richard Wagner e del compositore ceco Bedřich Smetana. Favorì fortemente, inoltre, la creazione dell'industria dell'alta moda[1].

Pauline Sándor de Szlavnicza
La principessa Pauline di Metternich ritratta da Franz Xaver Winterhalter nel 1860
Principessa di Metternich-Winneburg zu Beilstein
Stemma
Stemma
In carica1859 –
1895
PredecessoreMelanie Zichy de Zich et Vásonykeö
SuccessoreMelania Zichy-Ferraris de Zich und Vásonykeö
Nome completofrancese: Pauline Clémentine Marie Walburga
italiano: Paolina Clementina Maria Walburga
Altri titoliContessa Sándor de Szlavnicza
NascitaVienna, Impero d'Austria, 25 febbraio 1836
MorteVienna, Austria, 28 settembre 1921 (85 anni)
DinastiaSándor de Szlavnicza per nascita
Metternich per matrimonio
PadreConte Moritz Sándor de Szlavnicza
MadrePrincipessa Leontine von Metternich
Consorte diRichard, II principe di Metternich-Winneburg zu Beilstein
FigliSophie
Antoinette
Klementine
ReligioneCattolicesimo

Biografia

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Pauline nacque a Vienna nella nobile famiglia ungherese dei De Szlavnicza. Suo padre, conte Móric Sándor (1805–1878), descritto come "un cavaliere furioso", era conosciuto in tutto l'impero asburgico come un cavaliere appassionato. Sua madre, principessa Leontine von Metternich-Winneburg (1811–1861), era una figlia del famoso cancelliere austriaco, principe Klemens von Metternich, autore dell'ordine europeo voluto dal Congresso di Vienna. Fu nella sua casa di Vienna che Pauline trascorse l'intera infanzia.

Nel 1856, sposò suo zio, principe Richard von Metternich (1829–1895), suo nonno principe Metternich diventò anche suo suocero.[2] La loro vita coniugale fu relativamente felice, nonostante le liaisons amorose di Richard con ballerine e cantanti d'opera ed ebbero tre figlie, la loro primogenita Sophie nacque nel 1857 e sposò Albrecht, principe di Oettingen-Oettingen und Oettingen-Spielberg; la seconda figlia, Pascaline (nata nel 1862), sposò il conte Georg von Waldstein-Wartenberg, un aristocratico ceco pazzo e alcolista che si diceva l'avesse uccisa nel delirio a Duchcov (attuale Repubblica Ceca) nel 1890. La figlia più piccola, Klementine (1870), fu gravemente ferita dal suo cane da bambina e decise di non sposarsi mai a causa del suo viso sfregiato.

Vita mondana

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Pauline accompagnò il marito nelle sue missioni diplomatiche nella corte reale di Dresda e nella corte imperiale di Parigi, dove vissero per undici anni, dal 1859 al 1870, alla caduta del Secondo Impero.

 
La principessa di Metternich ritratta da Edgar Degas, 1865 circa.

Pauline giocò un ruolo importante nella vita mondana delle corti sassone e francese e in quella austriaca dopo il 1870. In Francia divenne un'intima amica e confidente dell'imperatrice Eugenia, che all'epoca era considerata la regina incontrastata della moda (fu Pauline che fece incontrare per la prima volta l'imperatrice e Charles Frederick Worth, che divenne sarto personale di Eugenia). Pauline e Richard divennero figure di spicco nella dorata corte delle Tuileries di Napoleone III.

Pauline fu inoltre una grande appassionata di musica e fu patrona di numerosi artisti tra i quali Richard Wagner, Franz Liszt, Charles Gounod e Camille Saint-Saëns. Diffuse la musica di Wagner a Parigi e quella del compositore ceco Bedřich Smetana a Vienna. Fu amica e tenne corrispondenza con Prosper Mérimée e Alexandre Dumas.

Nella sua vita privata Pauline assistette a vari rivolgimenti e crisi. Quand'era bambina vide con i suoi occhi i moti del 1848 e nel 1870 rimase al fianco dell'imperatrice Eugenia durante la Guerra franco-prussiana e lei e suo marito l'aiutarono a riparare in Inghilterra quando la folla assaltò il palazzo imperiale.

La principessa Pauline morì a Vienna nel 1921. Aveva visto l'apoteosi e il declino dei grandi imperi, quello asburgico e quello francese, e divenne un simbolo vivente di questi due mondi decadenti.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Antal, I conte Sándor de Szlavnicza barone Mihály Sándor de Szlavnicza  
 
Terez Bathjay  
Vince, II conte Sándor de Szlavnicza  
contessa Eszter Viczay de Loós et Hédervár Jób Kerestély, I conte Viczay de Loós et Hédervár  
 
baronessa Eszter Ebergényi de Ebergény et Bellatinct  
Móric, III conte Sándor de Szlavnicza  
conte Péter Szápáry de Muraszombath, Széchysziget et Szapár conte Péter Szápáry de Muraszombath, Széchysziget et Szapár  
 
contessa Teréz Balassa de Balassa-Gyarmath  
contessa Anna Maria Szápáry de Muraszombath, Széchysziget et Szapár  
contessa Izabella Batthyány de Német-Ujvár conte Imre Janos Batthyány de Német-Ujvár  
 
contessa Maria Anna Victoria Sauer von Krosiagh zu Ankerstein  
contessa Pauline Sándor de Szlavnicza  
Franz, I principe di Metternich-Winneburg conte Johann Hugo von Metternich-Winneburg  
 
baronessa Klara Luise von Kesselstatt  
Klemens, II principe di Metternich-Winneburg  
contessa Maria Beatrix von Kageneck Johann Friedrich Friedolin, I conte di Kageneck  
 
baronessa Maria von Andlau  
principessa Leontine von Metternich  
Ernst Christoph, II principe di Kaunitz-Rietberg Wenzel Anton, I principe di Kaunitz-Rietberg  
 
contessa Maria Ernestina von Starhemberg  
principessa Maria Eleonore von Kaunitz-Rietberg  
principessa Maria Leopoldine zu Oettingen-Spielberg Johann Aloys I, I principe di Oettingen-Spielberg  
 
duchessa Theresa Maria Anna von Schleswig-Holstein-Sonderburg-Wiesenburg  
 

Onorificenze

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  1. ^ Copia archiviata, su fashionintime.org. URL consultato l'11 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2016).
  2. ^ Paulina Sandor at thePeerage.com Person Page

Bibliografia

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  • Jules Gesztesi, Pauline Metternich. Ambassadrice aux Tuileries, Parigi, 1947.
  • Harold Kurtz, L'imperatrice Eugenia, Milano, Dall'Oglio, 1972, ISBN 88-7718-297-0.
  • Robert Sencourt, L'imperatrice Eugenia, Roma/Milano, Treves-Treccani-Tumminelli Editori, 1932.
  • Theophila Wassilko, Fürstin Pauline Metternich, Monaco, 1959.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN24652247 · ISNI (EN0000 0001 1022 7848 · SBN PUVV252920 · BAV 495/210758 · LCCN (ENnr89006780 · GND (DE118581481 · BNF (FRcb122209925 (data) · J9U (ENHE987007290176405171 · CONOR.SI (SL146565987
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