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Maryland

stato federato degli Stati Uniti d'America
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Maryland (disambigua).

Il Maryland (in inglese ascolta, /ˈmɛrɨlənd/) è uno Stato federato degli Stati Uniti d'America, situato sull'Oceano Atlantico (sigla = MD). È uno degli Stati della costa orientale, e generalmente è considerato parte della regione atlantica centrale (Middle Atlantic) ma presenta caratteri che lo possono associare sia alla regione sud-orientale (Southeast) che a quella nord-orientale (Northeast). La sua sigla postale è MD, quella dell'Associated Press Md.

Maryland
stato federato
(EN) State of Maryland
Maryland – Veduta
Maryland – Veduta
Baltimora
Localizzazione
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Amministrazione
CapoluogoAnnapolis
GovernatoreWes Moore (D) dal 2023
Data di istituzione28 aprile 1788
Territorio
Coordinate
del capoluogo
38°58′22″N 76°30′17″W
Altitudine0 - 1 024 m s.l.m.
Superficie32 131 km²
Abitanti6 185 278[1] (2020)
Densità192,5 ab./km²
Contee23 contee+Baltimora
Comuni163 comuni
Stati federati confinantiPennsylvania, Virginia Occidentale, Delaware, Virginia, Washington
Altre informazioni
Prefisso301, 410, 240, 443 e 667
Fuso orarioUTC-5
ISO 3166-2US-MD
Nome abitanti(EN) Marylanders
PIL(nominale) 257.000 mln $
(PPA) mln $
PIL procapite(nominale) 69.272 $
(PPA) $
Rappresentanza parlamentare8 Rappresentanti: 7 D, 1 R
2 Senatori: Chris Van Hollen (D), Ben Cardin (D)
InnoMaryland, My Maryland
SoprannomeOld Line State
Free State (Stato Libero)
Little America (Piccola America)
America in Miniature (America in Miniatura)
MottoFatti maschii, parole femine
Cartografia
Maryland – Localizzazione
Maryland – Localizzazione
Maryland – Mappa
Maryland – Mappa
Sito istituzionale

Confina a sud e ovest con la Virginia, West Virginia e la capitale Washington, D.C, a nord con la Pennsylvania e ad est con il Delaware e con l'Oceano Atlantico. Con una superficie di soli 32 130 chilometri quadrati è l'ottavo stato più piccolo del paese, ma il diciottesimo più popoloso e il quinto più densamente popolato, con circa 6.2 milioni di abitanti. La città più grande e popolosa è Baltimora, mentre la capitale è Annapolis.

Ha uno dei più alti redditi famigliari medi di tutti gli Stati Uniti, l'economia è forte ed altamente diversificata grazie anche alla vicinanza con Washington, D.C.

Nel suo stemma compare il motto scritto in italiano arcaico: fatti maschii, parole femine.[2]

Il Maryland fu una delle prime tra le tredici colonie che si ribellarono al governo del Regno Unito, dando inizio all'indipendenza delle colonie dell'America del Nord, guadagnandosi così il soprannome di Old Line State, lo Stato della vecchia prima linea.[3]

Origini del nome

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La Terra Mariae o Maryland fu così chiamata in onore di Enrichetta Maria, sposa del re Carlo I d'Inghilterra. La colonia inglese del Maryland è stata fondata nel 1634 da Cecil Calvert, secondo signore di Baltimora.

Nel 1632, il cattolico George Calvert, primo barone Baltimore, richiese al re d'Inghilterra Carlo I la patente per creare la Provincia del Maryland. La Carta venne concessa, nominando il Baltimore "assoluto signore ed unico proprietario" della Colonia del Maryland, col diritto di farsi rappresentare da un Conte palatino. George Calvert morì nell'aprile di quell'anno, ma la patente venne rinnovata in capo al figlio, Cecilius, secondo barone Baltimore, il 20 giugno dello stesso 1632. Il nome della nuova colonia (in latino, Terra Mariae) venne scelto nel 1634 non tanto in onore della Vergine Maria - come a volte si dice - bensì in quello della regina Enrichetta Maria di Borbone, consorte di Carlo I.

La colonia venne, infine, fondata il 25 marzo 1634, da un gruppo di circa duecento persone, guidate da Leonard Calvert, fratello di Cecilius.

La nuova colonia, il cui primo governatore fu proprio Leonard Calvert, divenne una delle poche aree del Nord America britannico in cui i cattolici fossero in maggioranza. Il Maryland, con l'Atto di Tolleranza del Maryland del 1649, fu uno dei primi paesi al mondo a consentire in maniera esplicita la libertà religiosa, sebbene unicamente alle varie confessioni cristiane che riconoscessero la Trinità. Gli ebrei e gli unitari vennero ammessi nei pieni diritti politici solo nel 1826. L'Atto di tolleranza è anche stato visto come una delle matrici su cui verrà elaborato il primo emendamento della costituzione statunitense, che garantisce, tra l'altro, la libertà religiosa.

St. Mary's City, il più ampio insediamento originario, fu la capitale della colonia fino al 1708. Quando la Virginia rese obbligatorio il culto anglicano, molti Puritani emigrarono da lì al Maryland, dove fu concesso loro il terreno per un insediamento, Providence (l'odierna Annapolis). Nel 1650, i puritani si ribellarono al governo dei Calvert e presero il potere, mettendo fuori legge cattolici ed anglicani. Durante il governo rivoluzionario dei puritani, la persecuzione dei cattolici portò alla distruzione di tutte le chiese cattoliche del Maryland meridionale.

Nel 1658 i Calvert ripresero il controllo della colonia, ripristinando l'atto di tolleranza.

La regia patente di Carlo I aveva incluso nel Maryland i territori a nord del fiume Potomac, fino al quarantesimo parallelo. Quando, nel 1681, Carlo II concesse a William Penn la colonia della Pennsylvania, sorse una lunga disputa per la definizione dei confini tra le due colonie. La concessione aveva infatti stabilito che il confine meridionale della Pennsylvania coincidesse con quello settentrionale del Maryland, ossia il quarantesimo parallelo. In seguito a nuove misurazioni, si scoprì però che Filadelfia, la città che Penn aveva già scelto come capitale della sua colonia, si trovava a sud del quarantesimo parallelo. La disputa durò per quasi un secolo, portando anche a scontri armati (la Guerra di Cresap, negli anni 30 del Settecento). Infine, nel 1760, i Calvert ed i Penn si accordarono, stabilendo come confine la latitudine di quindici miglia (ventiquattro chilometri) a sud della casa più a sud di Filadelfia. Il compito di apporre concretamente i termini sul terreno venne affidato a due supervisori, Charles Mason e Jeremiah Dixon. Il nuovo confine correrà quindi su quella che venne chiamata linea Mason-Dixon, linea che determinerà anche i confini tra Maryland e Delaware (territorio assegnato nel 1682 a William Penn, mentre in precedenza faceva parte del Maryland). Quando nel 1781 la Pennsylvania abolì la schiavitù, la Mason - Dixon assumerà un forte valore simbolico, dividendo gli stati schiavisti (a sud), da quelli non schiavisti (a nord).

Nel 1708 la capitale della colonia fu spostata a Providence, ribattezzata Annapolis in onore della regina Anna. Di St. Mary's City, rimangono oggi solo resti archeologici.

Nel 1776 dichiara la propria indipendenza dalla Corona inglese, redigendo uno statuto con governo di tipo oligarchico.

Entra nell'Unione degli Stati Uniti d'America il 28 aprile 1788, come 7º stato della Federazione; nel 1790 cede circa 60 miglia quadrate per la costituzione del Distretto di Columbia ove verrà fondata la capitale federale Washington.

 
Zona umida presso la baia di Chesapeake

Istituzioni, enti e associazioni

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Nel sistema federale degli Stati Uniti ciascuno Stato ha competenza esclusiva per ogni materia che interessi esclusivamente il suo territorio, salvo le limitazioni stabilite dalla Costituzione. Il Maryland, come gli altri stati federati, è una repubblica e ai sensi della Costituzione deve mantenere una republican form of government (il significato della frase è, peraltro, controverso).[4] Sempre analogamente agli altri 49 Stati che compongono la federazione, il Maryland ha una sua Costituzione, che ne regola il sistema di governo.

I poteri dello Stato in Maryland seguono la classica tripartizione (legislativo, esecutivo, giudiziario). Lo Stato, a differenza di molti altri stati membri della federazione, garantisce un notevole grado d'indipendenza alle contee.

Gran parte delle funzioni statali si svolgono nella capitale Annapolis. In Maryland, praticamente tutte le elezioni statali e di contea sono tenute in anni non divisibili per quattro, in modo da non confliggere con quelle presidenziali.

Politica

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Fin dai tempi precedenti la guerra di secessione, la politica del Maryland è, in gran parte, controllata dai democratici. Nell'ultimo decennio, d'altronde, i repubblicani hanno conquistato molte posizioni di potere, compresa la poltrona di Governatore, tornata al GOP dopo circa quarant'anni di governatorati democratici. Molti appartenenti alle classi operaie e medio basse, pur iscritti al partito democratico, votano spesso per i repubblicani, soprattutto alle elezioni di rilievo nazionale, similmente a coloro che, negli anni ottanta, erano chiamati "Reagan Democrats". Molti nuovi elettori si dichiarano poi indipendenti.

Nonostante questo, l'elettorato del Maryland è sostanzialmente liberal e fedele ai democratici, soprattutto nelle aree metropolitane. Le elezioni a livello statale sono, infatti, determinate dalle aree intensamente urbanizzate di Baltimora e di quelle contee (Montgomery e Prince George) che costituiscono sobborghi di Washington, dove all'alta percentuale di forza lavoro impegnata direttamente o indirettamente dal governo federale e l'altissima presenza dell'elettorato afro-americano, consegue una maggiore simpatia per i democratici. Di contro, altre zone dello Stato, meno popolate, tendono a supportare maggiormente i repubblicani.

Nelle ultime quattro elezioni presidenziali, in Maryland ha vinto il candidato democratico (nel 2004, John Kerry si aggiudicò i dieci voti elettorali dello Stato con un margine di tredici punti), al Congresso sono democratici entrambi i senatori dello Stato e sei degli otto rappresentanti. D'altronde, poiché le risorse dei partiti nazionali sono spese in altri stati, dal risultato più incerto, l'interesse suscitato in Maryland dalle elezioni a livello nazionale è in genere relativamente basso, così come il numero dei votanti.

A livello statale, il partito democratico controlla con ampie maggioranze sia il Senato sia la Camera dei Delegati.

In base a tutto questo, il Maryland è considerato uno degli stati più liberali, ma è di rado bersaglio delle critiche che si abbattono spesso su altri stati notoriamente democratici, come il Massachusetts.

Economia

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L'economia del Maryland è concentrata nel settore dei servizi e fortemente influenzata dalla posizione in cui si trova lo Stato. Una delle principali attività è quella dei trasporti, concentrata intorno al porto di Baltimora (uno dei dieci più importanti del paese), attraverso cui sono importati prodotti semilavorati e materie prime, che raggiungono poi le fabbriche del Midwest via terra.

Un secondo punto di forza è dato dalla vicinanza con la capitale federale e dal conseguente insediamento di istituzioni governative nelle aree sub urbane di Washington e Baltimora. La prossimità con i centri di spesa pubblica ha poi incoraggiato lo sviluppo di industrie attive nella difesa, nell'aerospaziale e nella ricerca biomedica.

Proprio la ricerca medica e l'istruzione costituiscono un'altra risorsa importante. La Johns Hopkins University ed i suoi laboratori di ricerca medica sono il maggior datore di lavoro nell'area di Baltimora. Insieme, gli impiegati nella ricerca e nell'amministrazione pubblica costituiscono un quarto della forza lavoro, una delle percentuali più alte a livello nazionale.

Il settore primario è importante per l'economia statale. La pesca è concentrata nella Baia di Chesapeake, ma non vengono trascurate le attività d'altura, che partono dalla breve costa atlantica. Le specie più catturate sono il granchio reale blu (blue crab), le ostriche, il pesce persico.

Il Maryland dispone di molti fertili terreni coltivabili nell'area costiera e pedemontana, anche se il loro utilizzo agricolo è sempre più ostacolato dall'urbanizzazione. Il settore agricolo fornisce principalmente le vicine metropoli di prodotti rapidamente deperibili, come il latte ed i suoi derivati, oppure gli ortaggi. Le contee più meridionali, poste sulla costa occidentale della Baia di Chesapeake godono di un clima caldo a sufficienza per consentire la coltivazione commerciale del tabacco, prodotto coltivato fin dai tempi coloniali. Infine ha un certo sviluppo pure l'avicoltura.

L'industria è molto diversificata e nessun settore, da solo, rappresenta oltre un quinto del fatturato complessivo. Il più importante è quello alimentare. Altre industrie di una certa importanza sono quelle dell'elettronica, dei componenti di computer e la chimica. La siderurgia, un tempo dominante (a Sparrows Point si trovava il principale impianto al mondo per la lavorazione dell'acciaio) è stata notevolmente ridimensionata dalla concorrenza estera, dai fallimenti e dalle fusioni tra società.

Nella zona montuosa nell'ovest dello Stato si trovano giacimenti di carbone. L'industria estrattiva ha un altro punto di forza nelle cave di materiali da costruzione. Nella parte orientale del Maryland si trovano numerose cave di arenaria, la pietra brownstone con cui, nella metà del XIX secolo, vennero edificate molte zone caratteristiche di Washington e Baltimora. Un tempo si estraeva l'oro, anche in alcune miniere vicine alla capitale federale, ma queste operazioni minerarie sono ormai abbandonate.

Il Bureau of Economic Analysis[5] ha stimato il prodotto statale nel 2006 in 257 miliardi di dollari. Il reddito pro capite nel 2006 fu di 43.500 dollari, il quinto a livello nazionale.

Società

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Evoluzione demografica

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Nel 2010 la popolazione del Maryland era così divisa:[6]

  • Bianchi - 58,2%
  • Neri - 29,5%
  • Asiatici - 5,5%
    • Indiani - 1,4%
    • Cinesi - 1,2%
    • Filippini - 0,8%
    • Vietnamiti - 0,4%
  • Nativi americani o dell'Alaska - 0,4%
  • Nativi delle Hawaii e delle isole del Pacifico - 0,1%
  • Di due o più etnie - 2,9%

Rispetto al totale vi sono poi:

  • Ispanici - 8,2%
    • Messicani - 1,5%
    • Portoricani - 0,7%
    • Cubani - 0,2%
  Lo stesso argomento in dettaglio: Città del Maryland.

La città più popolosa è Baltimora, tutte le altre sono sotto i 100.000 abitanti.

Dal censimento del 2010 queste sono le prime 10 città per numero di abitanti:[7]

  1. Baltimora, 620.961
  2. Columbia, 99.615 (area metropolitana di Baltimora)
  3. Germantown, 86.395 (area metropolitana di Washington)
  4. Silver Spring, 71.452 (area metropolitana di Washington)
  5. Ellicott City, 65.834 (area metropolitana di Baltimora)
  6. Frederick, 65.239 (area metropolitana di Washington)
  7. Dundalk, 63.597 (area metropolitana di Baltimora)
  8. Bethesda, 60.858 (area metropolitana di Washington)
  9. Gaithersburg, 59.933 (area metropolitana di Washington)
  10. Bowie, 54.727
  11. Annapolis, 36 603 (area metropolitana di Baltimora-Washington)

Religioni

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Religioni in Maryland (2014)[8]
religione   percentuale
Protestanti
  
52%
Nessuna
  
23%
Cattolici
  
15%
Ebrei
  
3%
Altre fedi
  
2%
Buddhisti
  
1%
Hindu
  
1%
Islam
  
1%
Mormoni
  
1%
Cristiani Ortodossi
  
1%

Cultura

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College e università

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Le franchigie del Maryland che partecipano al Big Four (le quattro grandi leghe sportive professionistiche americane) sono le prime 2.

  1. ^ Historical Population Change Data (1910–2020), su Census.gov, United States Census Bureau. URL consultato il 1º maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2021).
  2. ^ Che a grandi linee si potrebbe tradurre in italiano corrente in "fatti decisi, parole gentili".
  3. ^ Maryland Nicknames, su msa.md.gov (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2012).
  4. ^ Article IV | U.S. Constitution | LII / Legal Information Institute, su law.cornell.edu. URL consultato il 18 marzo 2006 (archiviato il 13 novembre 2009).
  5. ^ Bureau of Economic Analysis, su bea.gov. URL consultato il 18 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2006).
  6. ^ (EN) Maryland Profile of General Population and Housing Characteristics: 2010 Demographic Profile Data - American FactFinder U.S. Census Bureau, su factfinder2.census.gov. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 15 agosto 2014).
  7. ^ (EN) Maryland State & County QuickFacts - U.S. Census Bureau, su quickfacts.census.gov. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2015).
  8. ^ Religious composition of adults in Maryland, su Religious Landscape Study, The Pew Forum on Religion & Public Life, 2017. URL consultato il 5 ottobre 2017.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN151255387 · ISNI (EN0000 0004 0509 4077 · LCCN (ENn79029831 · GND (DE4037776-3 · BNE (ESXX455318 (data) · BNF (FRcb11945072r (data) · J9U (ENHE987007559669805171 · NSK (HR000765513 · NDL (ENJA00629327
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