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Governatore di Milano

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Governatore di Milano era una carica politica e militare dello Stato di Milano, titolo spettante ai rappresentanti dei sovrani stranieri che si succedettero nel dominio sul milanese dal XVI secolo sino all'Unità d'Italia. Il primo della serie di Governatori fu lo spagnolo Antonio de Leyva, nominato il 2 novembre 1535 dopo la morte dell'ultimo duca di casa Sforza, Francesco II, sopraggiunta il 24 ottobre di quell'anno.[1]

Governatore di Milano
Castello Sforzesco, sede del governatore
Stato Stato di Milano
TipoCapo politico e militare
Istituito1499
daLuigi XII di Francia
Riforme1545
1581
Soppresso1796
daNapoleone Bonaparte
Nominato daSupremo Consiglio d'Italia (dal 1526 al 1706)
Imperatore d'Austria (dal 1726 al 1800)
SedeMilano
Stato di Milano in chiaro

L'uso del termine di "vicario" come governatore

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In tempi antichi le funzioni del moderno governatore vennero assunte dal vicario imperiale, istituito da Lotario I come suo rappresentante nei domini milanesi e italiani. Tale carica ebbe valenza governatoriale dall'840 al 975 e dal 980 al 1042, cadendo poi definitivamente in disuso. Nel secondo periodo, la carica di Vicario venne mantenuta dagli arcivescovi di Milano che detennero tale funzione sino alla definitiva rottura dei rapporti col Sacro Romano Impero.

Vicari imperiali in carica di governatori

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Periodo imperiale

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  • Leone (840-865)
  • Alberico (865-892)
  • Maginfredo (892-901)
  • Sigifredo (901-918)
  • Berengario (918-962)
  • Oberto (962-975)
dopo cinque anni in cui l'Imperatore del Sacro Romano Impero riprende direttamente le redini del governo a Milano, la carica torna a essere concessa nella persona dell'arcivescovo di Milano.

Periodo arcivescovile

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  • Arderico Cotta (940 - 15 ottobre 948), già arcivescovo di Milano dal 936
Manasse d'Arles non ottiene il vicariato

Il Governatore durante il periodo francese

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La carica di Governatore, abolita durante il periodo della signoria viscontea prima e sforzesca poi, venne ripristinato nel breve periodo di tempo della reggenza francese del Ducato di Milano tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. I governatori, in questo periodo, svolgevano perlopiù la mansione di comandanti militari delle guarnigioni reali a Milano, risiedevano al Castello Sforzesco e avevano il titolo di Castellani.

Governatori del periodo francese

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Dal Al Governatore
1499 1500 Gian Giacomo Trivulzio, marchese di Vigevano
1500 1510 Charles II d'Amboise, signore di Chaumont
25 giugno 1511 11 aprile 1512 Gastone di Foix, duca di Nemours
1512 1515 Completa restaurazione sforzesca (Duca Ercole Massimiliano Sforza)
1516 1516 Carlo III, duca di Borbone
1517 1522 Odet de Foix, visconte di Lautrec Nel 1521 Francesco II Sforza viene restaurato al Ducato di Milano dalle forze imperiali, ma deve esercitare il suo potere confrontandosi costantemente con le forze occupanti del re di Francia e le ingerenze imperiali. Tiene con difficoltà il controllo del Ducato fino alla morte, nel 1535
15 settembre 1524 1525 Michele Antonio di Saluzzo
1525 24 febbraio 1525 Teodoro Trivulzio

Il Governatore durante il periodo asburgico

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Con l'estinzione della casata degli Sforza nel 1535, Carlo V d'Asburgo assunse il controllo diretto del Ducato di Milano in quanto feudo Imperiale. La figura del Governatore Imperiale di Milano era però già stata istituita nel 1526, a seguito della Battaglia di Pavia e del passaggio del ducato dalla Francia agli Sforza sotto la protezione dell'Imperatore.

Dal Al Governatore Note Regnante
6 luglio 1526 21 maggio 1527 Carlo III, duca di Borbone
1 marzo 1531 1532 Alessandro Bentivoglio Luogotenente generale[2] Francesco II Sforza
13 novembre 1535 15 settembre 1536 Antonio de Leyva, principe di Ascoli Prese possesso di Milano il 27 novembre 1535[3], morto in carica nel 1536 durante la guerra in Provenza. Il corpo fu trasportato a Milano e sepolto nella Basilica di San Dionigi. Carlo V d'Asburgo
9 ottobre 1536 28 gennaio 1538 Cardinale Marino Ascanio Caracciolo Fu prima Gran Cancelliere, poi Governatore per gli affari politici ed economici, morto in carica; le funzioni militari erano di competenza del marchese Del Vasto con titolo di Capitano Generale in Italia.[1]
febbraio 1538 31 marzo 1546 Alfonso d'Avalos d'Aquino, marchese del Vasto Governatore militare, ebbe anche responsabilità degli affari politici ed economici. Sotto il suo governo si pubblicarono le Nuove Costituzioni e fu riorganizzata l'attività dei tribunali. Morì a Vigevano alla fine di marzo del 1546.
aprile 1546 ottobre 1546 Alvaro de Luna, castellano del Castello Sforzesco Governò ad interim.
ottobre 1546 19 marzo 1554 Ferrante Gonzaga, principe di Molfetta Entrò a Milano il 19 giugno 1546; fu costretto a lasciare la carica di Governatore nel marzo del 1555 per via di certe accuse mossegli dal Castellano di essere mancante nelle sue funzioni. Fu assolto dalle accuse ma non tornò alla carica di Governatore. Sotto il suo governo perfezionò i Bastioni della città.

Il Governatore durante il periodo spagnolo

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Gride, et ordini pubblicati nel Governo dell'illustrissimo et eccellentissimo signor Don Carlo d'Aragon, Milano 1584
 
Libro delle gride, bandi, et ordini fatti, e publicati nella citta, e Stato di Milano (1645) di Diego Felipe de Guzmán, governatore del Ducato di Milano dal 1635 al 1640
 
Gridario di Juan de Velasco de la Cueva y Pacheco, governatore del Ducato dal 1640 al 1643
 
Gridario (raccolta di gride) del 1647 di Bernardino Fernández de Velasco, governatore dal 1645 al 1647
 
Gridario del 1650 di Luis de Benavides Carrillo, governatore dal 1648 al 1655
 
Gridario del governatore di Milano e cardinale Giangiacomo Teodoro Trivulzio, 1656[4]

Nel 1554, Carlo V lasciava il Ducato di Milano a Filippo II di Spagna (avendolo già investito segretamente nel 1540). Durante il periodo spagnolo il Governatore era nominato dal Consiglio di Stato, presieduto dal Re, su proposta del Supremo Consiglio d'Italia, per tre anni, anche se mancavano norme formali al riguardo. Doveva appartenere alla nobiltà, quasi sempre quella spagnola, ma anche quella lombarda - di solito purché la sua stirpe avesse origini spagnole. All'assunzione dell'ufficio riceveva il giuramento della città di Milano, dei decurioni e dei principali feudatari del Ducato.[5][6]

Il Governatore aveva attribuzioni tipiche di un Capo di Stato, anche se dipendente dal Re di Spagna. Presiedeva il Consiglio generale dei 60 decurioni (il più prestigioso organo dell'amministrazione cittadina milanese). Aveva il potere d'ordinanza (ossia normativo), poteva concedere la grazia plenaria ai condannati e nominare assemblee o commissioni di senatori, vicari e decurioni.[7] Aveva inoltre il compito di nominare molte delle più alte cariche dello stato, inclusi i ministri, i vicari, i magistrati e gli ambasciatori (nominava direttamente le figure annuali e biennali, mentre proponeva una rosa di nomi al Supremo Consiglio d'Italia per quelle di durata superiore o vitalizia).[8] Per bilanciare gli ampi poteri del Governatore, fu istituita la figura del Gran Cancelliere: vertice del potere esecutivo, doveva inoltre ratificare leggi, editti e provvedimenti del Consiglio segreto, del Senato e del Governatore, avendo potere di veto incontrastato su entrambi. Neppure le decisioni del Governatore avevano valore legale o potevano entrare in atto senza l’imprimatur del Cancelliere, che non poteva essere oltrepassato.[2][9][10] Il Governatore era inoltre tenuto a rendere conto del proprio operato al Re, rappresentato dal Governo centrale dell’Escuriale.[4]

Alle sue dipendenze era posto un vasto apparato consultivo, diretto dal Gran Cancelliere, denominato Cancelleria segreta; era inoltre affiancato da un organo collegiale consultivo ed esecutivo, il Consiglio segreto, i cui membri erano di norma interamente nominati dal Governatore e che svolgeva mansioni nel potere legislativo, esecutivo e talora anche giudiziario. Il Governatore poteva nominare - o rimuovere - sia il Vice Cancelliere, capo della Cancelleria segreta, sia il Segretario generale del Consiglio segreto, ma doveva prima avvisare il Re in persona, inoltre era necessaria la ratifica del Senato tramite maggioranza assoluta.[2][11] Poteva anche emettere gride di proprio pugno, ma oltre all’imprimatur del Gran Cancelliere era anche necessaria la firma del Segretario generale.[7][10] Non aveva il comando delle forze armate (che spettava al Castellano, sebbene talvolta le due cariche fossero unite nella stessa persona); ciononostante, non di rado i Governatori erano comandanti e conducevano di persona guerre od operazioni militari, come nel caso di Don Gonzalo Fernández e Ambrogio Spinola, che nel periodo della peste di Milano lasciarono temporaneamente il proprio incarico e i pieni poteri al Cancelliere Don Antonio Ferrer per coadiuvare la guerra di successione di Mantova e del Monferrato.[5][12]

Limitazioni

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Il Governatore era la massima autorità (quantomeno civile) nel ducato, e pertanto poteva esercitare il proprio potere (imperium) impartendo ordini inappellabili alla maggior parte delle altre cariche o istituzioni, purché fossero rispettate le leggi vigenti del ducato e del Re. Tuttavia, alcune figure non erano subordinate alla sua autorità o potevano perfino limitarla:

  • Il sigillo e l’imprimatur del Gran Cancelliere erano sempre necessari perché qualunque provvedimento del Governatore avesse valore o fosse attuato, e non era possibile oltrepassare questo vincolo. Il Cancelliere non era tenuto a giustificare l’eventuale esercizio del proprio potere di veto. Inoltre, egli poteva agire in modo del tutto indipendente dal Governatore, cui non era subordinato.[13][14][15]
  • I senatori e il Presidente del Senato non erano soggetti all’autorità governatoriale. Inoltre, qualora il Governatore violasse le leggi del ducato o commettesse abuso di potere, il Senato poteva porre il veto o bloccare i suoi provvedimenti, o addirittura sospenderlo temporaneamente, cedendo il suo incarico al Gran Cancelliere.[5][13][15]
  • Il Gran Cancelliere Vicario e il Segretario generale del Consiglio segreto, benché la loro nomina fosse proposta dal Governatore, non erano direttamente subordinati alla sua autorità. Il Segretario generale doveva inoltre ratificare (insieme al Gran Cancelliere) gli atti del Consiglio.[6][15]

La dipendenza del Castellano dal Governatore fu invece soggetta a rilevanti variazioni nel corso del tempo.[6]

Vacanza

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In caso di assenza o impedimento del Governatore, le sue funzioni erano svolte in un primo tempo dal Castellano o dal Presidente del Senato (carica che, agli albori del ducato, era presumibilmente unita a quella di Governatore);[6] a partire dal XVII secolo, quest’onere passò invece al Gran Cancelliere. Qualora la vacanza del Governatore fosse prolungata, per esempio a causa di una guerra o di un insediamento particolarmente lungo, il Cancelliere poteva assumere il ruolo di Governatore ad interim o di Reggente (ruolo che in alcuni casi poteva essere confermato), oppure governare il ducato come Presidente della Giunta Interina.[2][11] Era frequente che l’inserimento del Governatore successivo richiedesse numerose settimane, o persino più di un anno.[7][8]

Trattamento

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Come il Gran Cancelliere, il Governatore percepiva una retribuzione di 24.000 ducati annui e riceveva il trattamento di Don e Sua Eccellenza (S.E.). Le ordinanze e gli editti emessi da Cancelliere e Governatore erano caratterizzati dal formalismo Ex Ordine Suæ Excellentiæ (raramente abbreviato in E.O.S.E.).[10][13]

Lista dei Governatori nel periodo spagnolo

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Dal Al Governatore Note Regnante
26 gennaio 1554 25 luglio 1554 Presidente e del Senato e del Grancancelliere di Milano Reggenza in assenza di Ferrante Gonzaga
16 agosto 1554 14 aprile 1555 Presidente e del Senato e del Grancancelliere di Milano Conferma della reggenza Filippo II di Spagna
14 aprile 1555 1555 Fernando Álvarez de Toledo, terzo duca di Alba
8 dicembre 1555 agosto 1557 Cardinale Cristoforo Madruzzo, principe-vescovo di Trento Rimosso dall'incarico[3]
agosto 1557 aprile 1558 Giovanni de Figueroa, castellano di Milano Ad interim
24 aprile 1558 dicembre 1559 Gonzalo II Fernández de Córdoba, duca di Sessa Primo mandato
10 dicembre 1559 settembre 1561 Francesco Fernando d'Avalos, marchese di Pescara
20 settembre 1561 gennaio 1564 Gonzalo II Fernández de Córdoba, duca di Sessa Secondo mandato
18 gennaio 1564 21 agosto 1571 Gabriel de la Cueva, duca di Albuquerque Morto in carica
8 settembre 1571 dicembre 1571 Alvaro de Sande, signore di Valdefuentes
8 dicembre 1571 aprile 1573 Luis de Zúñiga y Requesens, cavaliere di Santiago
aprile 1573 novembre 1573 Andrés Ponce de León y de las Infantas, signore di Sumaria e Mazalquivir Ad interim

Già Gran Cancelliere, Cancelliere Vicario, Cancelliere di Granada, membro del Supremo Consiglio d'Italia e del Consiglio di Stato e Castiglia[3][16]

novembre 1573 20 aprile 1580 Antonio de Guzmán, marchese di Ayamonte Morto in carica
aprile 1580 10 luglio 1580 Juan Vicente Lope de Montenegro y Sarmiento, signore di Sobrano e Trabanca Pro tempore in seguito al decesso di Antonio de Guzmán

Già Gran Cancelliere, Cancelliere Vicario, Cancelliere di Granada e membro del Consiglio di Stato e Castiglia[3][17]

10 luglio 1580 1581 Sancho de Guevara y Padilla, castellano di Milano Ad interim
27 marzo 1581 1581 Alonso Pérez de Guzmán y Sotomayor, duca di Medina Sidonia Non occupò la carica[3]
15 ottobre 1581 maggio 1592 Carlo d'Aragona Tagliavia, principe di Castelvetrano Rimosso per autoritarismo e abuso di potere, che aveva condotto ad uno scontro tra Don Diego Salazar e il conte Giovanni de Salamanca, membro del Supremo Consiglio d’Italia, riguardo l’insegnamento del Gran Cancelliere designato dal Re. Già Capitano Generale[13][15][18]
10 maggio 1592 gennaio 1600 Juan Fernández de Velasco, duca di Frias e connestabile di Castiglia Primo mandato
gennaio 1600 aprile 1600 Diego Salazar, conte di Romanengo Ad interim (primo mandato)

Già Reggente e poi Presidente del Supremo Consiglio d’Italia, Gran Cancelliere e Cancelliere Vicario[19][20][21]

20 aprile 1600 22 luglio 1610 Pedro Enríquez de Acevedo, conte di Fuentes Morto in carica Filippo III di Spagna
22 luglio 1610 2 ottobre 1610 Diego Salazar, conte di Romanengo Pro tempore in seguito al decesso di Enríquez (secondo mandato)

Lasciò in largo anticipo l’incarico per essere nominato Reggente del Consiglio di Stato e Castiglia. Già Reggente e poi Presidente del Supremo Consiglio d’Italia, nonché Gran Cancelliere e Cancelliere Vicario[2][19][22]

2 ottobre 1610 28 dicembre 1610 Diego Portugal y Pimentel, marchese di Gelves Pro tempore come Capitano Generale, Governatore e Castellano, in seguito alle dimissioni di Don Diego Salazar. Già Presidente del Consiglio di Guerra[5][23]
28 dicembre 1610 4 maggio 1612 Juan Fernández de Velasco, duca di Frias e connestabile di Castiglia Terzo mandato
4 maggio 1612 settembre 1615 Juan de Mendoza y Velasco, marchese di la Hinojosa
26 settembre 1615 febbraio 1618 Pedro de Toledo, marchese di Villafranca
13 febbraio 1618 marzo 1626 Gómez Suárez de Figueroa y Córdoba, duca di Feria Primo mandato
31 marzo 1626 ottobre 1627 Gonzalo Fernández de Córdoba, principe di Maratea Filippo IV di Spagna
14 ottobre 1627 marzo 1628 Ferdinando Afán de Ribera y Enríquez, duca d'Alcalà Non occupò la carica
17 marzo 1628 luglio 1629 Gonzalo Fernández de Córdoba, principe di Maratea Mai insediato a causa della guerra di successione di Mantova e del Monferrato. Cedette incarico e pieni poteri a Don Antonio Ferrer. Rimosso per insuccesso militare[5][13][15]
2 marzo 1628 settembre 1629 Antonio Ferrer, conte di Sant Feliu Ad interim (primo mandato)

L’incarico e i pieni poteri gli furono concessi per tutta la durata della guerra di successione di Mantova e del Monferrato. Già Reggente del Supremo Consiglio d’Italia, Gran Cancelliere e Cancelliere di Aragona[5][9][24]

16 luglio 1629 25 settembre 1630 Ambrogio Spinola, marchese di Los Balbases Non esercitò a causa della guerra di successione di Mantova e del Monferrato e della Peste di Milano, quindi morì in carica. L’incarico fu esercitato da Don Antonio Ferrer[5][13][15]
febbraio 1630 novembre 1631 Antonio Ferrer, conte di Sant Feliu De facto e pro tempore come Reggente Governatore fino a settembre 1630, quindi ad interim (secondo mandato)

L’incarico e i pieni poteri gli furono concessi per tutta la durata della Peste di Milano e a causa del protrarsi della guerra di successione di Mantova e del Monferrato. Restituì le mansioni a crisi finita. Già Reggente del Supremo Consiglio d’Italia, Gran Cancelliere e Cancelliere di Aragona[11][12][25]

20 settembre 1630 aprile 1631 Alvaro de Bazán, marchese di Santa Cruz Mai insediato a causa della guerra di successione di Mantova e del Monferrato e della Peste di Milano. L’incarico rimase a Don Antonio Ferrer[5][13][15]
18 aprile 1631 gennaio 1633 Gómez Suárez de Figueroa y Córdoba, duca di Feria Secondo mandato

Inizialmente cedette incarico e pieni poteri a Don Antonio Ferrer a causa della Peste di Milano e del protrarsi della guerra di successione di Mantova e del Monferrato. Fu insediato ed esercitò a partire da novembre 1631[5][13][15]

22 gennaio 1633 23 settembre 1633 Cardinale-Infante Ferdinando d'Asburgo
23 settembre 1633 luglio 1635 Cardinale Gil Carrillo de Albornoz Prima ad interim, poi effettivo dal 6 gennaio 1635
11 luglio 1635 settembre 1635 Ferdinando Afan de Ribera, duca d'Alcalà Non occupò la carica
24 settembre 1635 dicembre 1640 Diego Felippez de Guzman, marchese di Leganés
19 dicembre 1640 giugno 1643 Juan de Velasco de la Cueva y Pacheco, conte di Sirvela
20 giugno 1643 settembre 1645 Antonio Sancho Dávila de Toledo y Colonna, marchese di Velada
18 settembre 1645 settembre 1647 Bernardino Fernández de Velasco y Tovar, duca di Frias e connestabile di Castiglia
30 settembre 1647 giugno 1648 Íñigo Fernández de Velasco, conte di Haro Pro tempore, sostituì il padre
25 giugno 1648 dicembre 1655 Luis de Benavides Carrillo y Toledo, marchese di Caracena
2 dicembre 1655 gennaio 1656 Cardinale Teodoro Trivulzio
13 gennaio 1656 febbraio 1660 Alfonso Perez de Vivero, conte di Fuensaldaña
15 dicembre 1657 21 febbraio 1658 Inigo Velez de Guevara y Tassis, conte di Oñate Morì prima di assumere la carica; rimase governatore il conte di Fuensaldaña
26 febbraio 1660 marzo 1662 Francesco Caetani, duca di Sermoneta
19 marzo 1662 29 marzo 1668 Luis de Guzmán Ponce de Leon, conte di Villaverde Morto in carica
31 marzo 1668 giugno 1668 Paolo Spinola, marchese di Los Balbases Primo mandato Carlo II di Spagna
26 giugno 1668 26 dicembre 1668 Francisco de Orozco, marchese di Olias Morto in carica
1 febbraio 1669 marzo 1669 Paolo Spinola, marchese di Los Balbases Secondo mandato
6 marzo 1669 luglio 1673 (di fatto fino al luglio 1674) Gaspar Tellez Girón, duca di Osuna Antonio López de Ayala y Velasco, IX conte di Fuensalida, viene nominato comandante militare nel 1671.
luglio-agosto 1673 ottobre 1678 Claude Lamoral I di Ligne, principe di Ligne
17 ottobre 1678 gennaio 1686 Juan Tomás Enríquez de Cabrera, conte di Melgar Prima ad interim e poi effettivo dal 26 agosto 1680
22 gennaio 1686 aprile 1691 Antonio López de Ayala y Velasco, IX conte di Fuensalida
1 aprile 1691 gennaio 1698 Diego Dávila Mesía y Guzmán, marchese di Leganés In origine era stato nominato Don Diego Iñiguez de Abarca marchese di Sangüesa, già Gran Cancelliere, ma questi rinunciò al posto per essere nominato Reggente del Supremo Consiglio d’Italia[26]
gennaio 1698 aprile 1698 Vicente Pérez de Araciel y Rada, arcivescovo di Saragozza Pro tempore

Già Reggente del Supremo Consiglio d’Italia e Gran Cancelliere[27]

22 aprile 1698 19 settembre 1706 Carlo Enrico di Lorena, principe di Vaudemont

Milano fu presa dall'esercito austriaco il 26 settembre 1706 durante la guerra di successione spagnola. Il possesso austriaco venne confermato dal trattato di Utrecht.

Il Governatore durante il periodo austriaco

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Durante il periodo della dominazione austriaca, che coprì sostanzialmente tutto il XVIII secolo, il governatorato di Milano rappresentava uno dei punti cardine dell'amministrazione austriaca. Lo stesso imperatore, infatti, si fregiava dell'antico titolo di Duca di Milano e godeva dei benefici di nominare un proprio rappresentante nei domini che egli possedeva nell'Italia settentrionale. La maggior parte dei governatori di questo periodo furono in prevalenza aristocratici di origine austriaca e comunque nessuno fu un lombardo d'origine, fatto rilevante questo per definire la cura degli affari di stato da parte della corte imperiale.

Governatori del periodo austriaco

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Occupazione sarda 1733-1736 (Carlo Emanuele III di Savoia)
Occupazione spagnola 1745-1746 (Filippo di Borbone)
Repubblica francese 1796-1799
  1. ^ a b Bellati, 1776, p. 1.
  2. ^ a b c d e Franco Arese Lucini, Le supreme cariche del Ducato di Milano, in Archivio Storico Lombardo, 1970, pp. 59-156.
  3. ^ a b c d e Franco Arese Lucini, Le supreme cariche del Ducato di Milano, in Archivio storico lombardo, 1970, pp. 59-156.
  4. ^ a b Giangiacomo Teodoro Trivulzio, Gridario dell'eminentissimo e reverendissimo signore il signor Theodoro cardinale principe Trivulzio, Milano, Marco Antonio Pandolfo Malatesta, 1656.
  5. ^ a b c d e f g h i j Serie de' governatori di Milano dall'anno 1535 al 1776 con istoriche annotazioni compilata da Francesco Bellati socio delle accademie de' Fenicj di Milano, e degli Etruschi di Cortona, e regio ufficiale nella Cancelleria di governo della Lombardia austriaca: si aggiunge il catalogo dei gran cancellieri, e de' consultori del governo, Nella Regia ducal corte, per Giuseppe Richino Malatesta, stampatore regio camerale, 1776. URL consultato il 29 marzo 2022.
  6. ^ a b c d Indro Montanelli: Storia d’Italia.
  7. ^ a b c Storia di Milano 2, su books.google.it.
  8. ^ a b Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città, e della campagna di Milano, ne’ secoli bassi, su books.google.it.
  9. ^ a b Giangiacomo Teodoro Trivulzio, Gridario dell'eminentissimo e reverendissimo signore il signor Theodoro cardinale principe Trivulzio, Milano, Marco Antonio Pandolfo Malatesta, 1656.
  10. ^ a b c Dissertazione sul decanato e autenticità de' privilegj del real Collegio de Milano, su books.google.it.
  11. ^ a b c Storia di Milano: continuata fino al MDCCXCII da P. Custodi, Volume 2.
  12. ^ a b Giuseppe Ripamonti, La peste di Milano del 1630: Libri cinque cavati dagli annali della città e scritti per ordine dei LX decurioni dal canonico della Scala Giuseppe Ripamonti ..., Pirotta e c., 1841. URL consultato il 29 marzo 2022.
  13. ^ a b c d e f g h Pietro Verri, Storia di Milano, Presso gli editori, 1824. URL consultato il 31 marzo 2022.
  14. ^ “Il” Fuggilozio: Giornale di amena letteratura contemporanea, Bornoni e Scotti, 1855. URL consultato il 31 marzo 2022.
  15. ^ a b c d e f g h Storia di Milano di S. Carlo Borromeo, Tomo Secondo.
  16. ^ Ayes, John J. Browne., Juan Ponce de Leon : his new and revised genealogy, ISBN 978-0-557-46653-5, OCLC 697276539. URL consultato il 29 marzo 2022.
  17. ^ Ortiz de Zúñiga, Diego., Anales eclesiásticos y seculares de la muy noble y muy leal ciudad de Sevilla, metrópoli de la Andalucia, Guadalquivir S.L. Ed, 1988, ISBN 84-86080-13-4, OCLC 315317560. URL consultato il 29 marzo 2022.
  18. ^ Indicatore, ossia Raccolta periodica di scelti articoli ..., Giacinto Battaglia, 1831. URL consultato il 1º aprile 2022.
  19. ^ a b Giovanni Pietro de' CRESCENZI ROMANI, Anfiteatro romano ... Parte prima, Gio. Battista,&Giulio Cesare fratelli Malatesta, 1648. URL consultato il 2 aprile 2022.
  20. ^ Ambrosio Oppizzone, Informazione Per Modo Di Discorso Di Ambrosio Oppizzone Patricio Pavese A Gio. Angelo Oppizzone Svo Figlivolo, In materia delle Egualanze Terrere, Prouinciali & Generali, Che delli Alloggiamenti de Soldati, & spese di essi si fanno nello Stato di Milano. Con Dve Tavole ... Quello, che nella Quarta Impressione si è aggionto di più delle altresi legge nel fine della Seconda Tauola, Malatesta, 1643. URL consultato il 2 aprile 2022.
  21. ^ Il commercio dell’onore: un’indagine prosopografica della feudalità nel Milanese.
  22. ^ UNIMI: Quattro descrizioni forestiere di Milano tra XVI e XVII Secolo, su riviste.unimi.it.
  23. ^ Diego Pimentel, Don Diego de Portugal, Conte de Ielues del Consiglio Supremo di guerra, & secreto di Sua Maestà, suo Gouernatore, & Castellano di Milano, & Capitano generale in Italia, &c: Perche siamo stati informati, che doppo la mostra pigliata il mese d'Agosto proßimo passato della Infanteria Italiana delli quattro Terzi d'essa alloggiati in questo Stato, ... : [Dat. in Milano adi 2. di Decembre 1610], 1610. URL consultato il 4 aprile 2022.
  24. ^ Pere Molas Ribalta, Noves notícies sobre Antoni Ferrer, gran canceller de Milà, in Estudis del Baix Empordà, 1998.
  25. ^ G.D. Oltrona Visconti, (Recensione di) Lluis Esteva i Cruanas, «Un Guixolenc il. lustre: Antoni Ferrer gran cancellar de Milà de 1619 a 1634», in Archivio Storico Lombardo, 1974, pp. 399-400.
  26. ^ Giuseppe Benaglio, Relazione istorica del magistrato delle Ducali Entrate straordinarie nello stato di Milano, M. A. P. Malatesta, 1711. URL consultato il 1º aprile 2022.
  27. ^ (ES) Fr Thomas MADALENA, Tierna y piadosa memoria en las Exequias del Illmo. Sr. D.Manuel Pérez de Araciel y Rada,Arzobispo de Zaragoza, por Pedro Carreras, 1727. URL consultato il 29 marzo 2022.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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