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Glaucoma acuto

chiusura completa e permanente dell'angolo irido-corneale che determina un aumento improvviso della pressione intraoculare
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il glaucoma acuto è una patologia dovuta a chiusura completa e permanente dell'angolo irido-corneale che determina un aumento improvviso della pressione intraoculare.

Eziologia

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L'angolo irido-corneale è una struttura situata nella camera anteriore dell'occhio, al cui interno si trova il sistema trabecolare deputato al deflusso dell'umor acqueo verso i vasi sanguigni sclerali. La chiusura dell'angolo irido-corneale impedisce l'accesso al sistema trabecolare e quindi il deflusso dell'umor acqueo è ostacolato, con conseguente aumento pressorio intraoculare. L'eziologia non è certa, ma alla base vi dev'essere una struttura anatomicamente predisposta alla chiusura come un'ipermetropia marcata o uno spostamento anterogrado dell'iride.

Sintomi

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I sintomi oculari sono bulbodinia, calo del visus e comparsa di aloni attorno alle fonti luminose, fotofobia, edema palpebrale, chemosi congiuntivale e midriasi. A questi, si accompagna un'intensa sintomatologia sistemica che comprende nausea, vomito, forte cefalea ingravescente e tachicardia.

La pressione intraoculare, che normalmente non supera i 20 mmHg, raggiunge qui valori molto elevati, anche di 40-50 mmHg.

Diagnosi

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Viene fatta in pronto soccorso misurando la pressione oculare. L'ostruzione dell'angolo si può apprezzare alla gonioscopia e alla tomografia ottica a coerenza di fase (OCT).

Terapia

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La terapia ha lo scopo di determinare una decompressione oculare. Si raggiunge ciò attraverso l'uso di diuretici per via endovenosa (mannitolo), farmaci che rallentano la produzione di umor acqueo (ad esempio i beta-bloccanti, o gli inibitori dell'anidrasi carbonica), e farmaci che provocano miosi. Si può anche ricorrere a terapia chirurgica effettuando un'iridectomia, ovvero eseguendo un foro alla periferia irideale, per consentire il deflusso dell'umor acqueo. Lo stesso obiettivo può anche essere raggiunto attraverso l'uso del Laser Nd:YAG, in questo caso non si parlerà più di iridectomia, ma di iridotomia.

Bibliografia

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  • Carlo Sborgia, Nicola delle Noci, Malattie dell'apparato visivo,Padova, Piccin, 2004. ISBN 88-299-1690-0.
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