Gabesato
Il gabesato è una molecola che appartiene alla categoria delle serpine, cioè degli inibitori delle proteasi seriniche, che in ambito medico viene utilizzato nella forma di gabesato mesilato, nel trattamento della pancreatite, della coagulazione intravascolare disseminata, e come anticoagulante nell'emodialisi.[1][2] In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Sanofi Aventis con il nome commerciale di Foy, nella forma farmaceutica di flaconcino per infusione endovenosa. Il farmaco è inoltre prodotto e commercializzato anche da altre società farmaceutiche come medicinale equivalente.
Gabesato | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C16H23N3O4 |
Massa molecolare (u) | 321.37 g/mol |
Numero CAS | |
PubChem | 3447 |
DrugBank | DBDB12831 |
SMILES | CCOC(=O)C1=CC=C(C=C1)OC(=O)CCCCCN=C(N)N |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | Serpine |
Modalità di somministrazione | Infusione endovenosa |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- |
Farmacodinamica
modificaIl gabesato si è dimostrato molto efficace come inibitore della tripsina, della fosfolipasi, della plasmina, callicreina e trombina;[3] ha inoltre un'azione interferente sul sistema della fibrinolisi, della coagulazione e delle chinine. A ciò si aggiunge anche una potente azione rilassante dello sfintere di Oddi.[4][5] Per queste sue caratteristiche il gabesato ha un'azione positiva nella risoluzione della sintomatologia associata alla pancreatite acuta in particolare in presenza di una esagerata o incontrollata liberazione di enzimi proteolitici.
Farmacocinetica
modificaDopo somministrazione per via endovenosa il gabesato raggiunge il picco di concentrazione plasmatica entro 5-10 minuti e viene rapidamente metabolizzato in due metaboliti inattivi, l'acido guanidinocaproico e il parabenzoato. L'emivita plasmatica è di circa un minuto. Il composto viene quindi eliminato dall'organismo nell'arco di 24 ore principalmente per via urinaria, mentre solo una minima quota viene eliminata per via biliare.
Usi clinici
modificaSulla base di alcuni studi clinici, il gabesato è stato autorizzato per il trattamento della pancreatite acuta.[6] La molecola sembra dare una riduzione di mortalità in pazienti con pancreatite acuta moderata-grave.[7] In Italia il farmaco è anche utilizzato per la prevenzione del danno pancreatico correlato alla esecuzione della colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP).[8][9]
Dosi terapeutiche
modificaIl trattamento deve essere iniziato ad un dosaggio di 100-300 mg, pari a 1-3 flaconcini al giorno, che vengono somministrati attraverso un'infusione endovenosa lenta. Successivamente il dosaggio può essere ridotto in relazione alla risposta del paziente al trattamento. È sempre bene diluire il farmaco in almeno 500 ml di soluzione Ringer lattato o glucosata al 5%. La somministrazione del prodotto a dosaggi elevati può causare un danneggiamento della parete vascolare provocando quindi una flebite superficiale.
Effetti collaterali ed indesiderati
modificaAlcuni degli effetti indesiderati che possono comparire durante il trattamento con gabesato sono: flebite ed ulcere necrotiche nel sito di iniezione, dolore ed arrossamento locale. Il paziente può sviluppare una tendenza alla diminuzione della pressione arteriosa. Possono comparire sintomi gastrointestinali quali nausea e vomito, che talvolta sono associati ad un aumento delle transaminasi. Molto più raramente possono comparire reazioni anafilattiche,[10][11] leucopenia, granulocitopenia, trombocitopenia e aumento della tendenza al sanguinamento. In alcuni pazienti si associa una certa quota di danno epatico che può comportare non solo un incremento delle transaminasi, ma anche un aumento della bilirubina totale e quindi la comparsa di ittero.
Note
modifica- ^ Yuksel M, Okajima K, Uchiba M, Okabe H, Gabexate mesilate, a synthetic protease inhibitor, inhibits lipopolysaccharide-induced tumor necrosis factor-alpha production by inhibiting activation of both nuclear factor-kappaB and activator protein-1 in human monocytes, in J. Pharmacol. Exp. Ther., vol. 305, n. 1, aprile 2003, pp. 298-305, DOI:10.1124/jpet.102.041988, PMID 12649382.
- ^ Taenaka N, Shimada Y, Hirata T, Nishijima MK, Takezawa J, Yoshiya I, Kambayashi J, Gabexate mesilate (FOY) therapy of disseminated intravascular coagulation due to sepsis, in Crit. Care Med., vol. 11, n. 9, settembre 1983, pp. 735-8, PMID 6411432.
- ^ Tamura Y, Hirado M, Okamura K, Minato Y, Fujii S, Synthetic inhibitors of trypsin, plasmin, kallikrein, thrombin, C1r-, and C1 esterase, in Biochim. Biophys. Acta, vol. 484, n. 2, ottobre 1977, pp. 417-22, PMID 143965.
- ^ Yamasato T, Mori M, Mimura H, Hamazaki K, Kashino H, Gouchi A, Okabayashi T, Tsuge H, Miyake J, Suga H, [Effects of gabexate mesilate (FOY) on the gallbladder, sphincter of Oddi and duodenum of the normal and gastrectomized dogs], in J Smooth Muscle Res, vol. 27, n. 2, aprile 1991, pp. 87-96, PMID 1840863.
- ^ Di Francesco V, Mariani A, Angelini G, Masci E, Frulloni L, Talamini G, Passaretti S, Testoni P, Cavallini G, Effects of gabexate mesilate, a protease inhibitor, on human sphincter of Oddi motility, in Dig. Dis. Sci., vol. 47, n. 4, aprile 2002, pp. 741-5, PMID 11991602.
- ^ Bang UC, Semb S, Nojgaard C, Bendtsen F, Pharmacological approach to acute pancreatitis, in World J. Gastroenterol., vol. 14, n. 19, maggio 2008, pp. 2968-76, PMC 2712160, PMID 18494044. URL consultato il 21 febbraio 2018.
- ^ Seta T, Noguchi Y, Shimada T, Shikata S, Fukui T, Treatment of acute pancreatitis with protease inhibitors: a meta-analysis, in Eur J Gastroenterol Hepatol, vol. 16, n. 12, novembre 2004, pp. 1287-93, PMID 15618834. URL consultato il 21 febbraio 2018.
- ^ Manes G, Ardizzone S, Lombardi G, Uomo G, Pieramico O, Porro GB, Efficacy of postprocedure administration of gabexate mesylate in the prevention of post-ERCP pancreatitis: a randomized, controlled, multicenter study, in Gastrointest. Endosc., vol. 65, n. 7, giugno 2007, pp. 982-7, DOI:10.1016/j.gie.2007.02.055, PMID 17531632.
- ^ Pelagotti F, Cecchi M, Messori A, Use of gabexate mesylate in Italian hospitals: a multicentre observational study, in J Clin Pharm Ther, vol. 28, n. 3, giugno 2003, pp. 191-6, PMID 12795778. URL consultato il 21 febbraio 2018.
- ^ Matsukawa Y, Nishinarita S, Horie T, Naruse S, Anaphylaxis induced by gabexate mesylate, in BMJ, vol. 317, n. 7172, dicembre 1998, p. 1563, PMC 28736, PMID 9836656. URL consultato il 21 febbraio 2018.
- ^ Matsukawa Y, Nishinarita S, Sawada S, Horie T, Fatal cases of gabexate mesilate-induced anaphylaxis, in Int J Clin Pharmacol Res, vol. 22, n. 3-4, 2002, pp. 81-3, PMID 12837044.