Druso Cesare
Druso Giulio Cesare Germanico (in latino Drusus Iulius Caesar Germanicus; 7 – Roma, 33[1]), meglio conosciuto semplicemente come Druso Cesare o Druso III (per distinguerlo dal nonno Druso maggiore e dallo zio Druso minore),[2] è stato un nobile romano, membro della dinastia giulio-claudia.
Druso Cesare | |
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Druso Cesare e la madre Agrippina maggiore (Dettaglio dal Gran Cammeo di Francia, Cabinet des médailles, Parigi) | |
Nome completo | Drusus Iulius Caesar Germanicus |
Nascita | 7 |
Morte | Roma, 33 |
Luogo di sepoltura | Mausoleo di Augusto, Roma |
Dinastia | Giulio-Claudii |
Padre | Germanico |
Madre | Agrippina maggiore |
Consorte | Emilia Lepida |
Origini familiari
modificaDruso era il figlio secondogenito di Germanico e Agrippina maggiore.[3] Il nonno paterno era Druso maggiore, a sua volta figlio di Tiberio Claudio Nerone e Livia Drusilla, moglie dell'imperatore Augusto, mentre la nonna materna Antonia minore, figlia di Marco Antonio e di Ottavia minore, sorella di Augusto.[4] Germanico fu poi adottato dallo zio Tiberio.[4] Agrippina maggiore, madre di Druso, era invece figlia di Marco Vipsanio Agrippa, (generale e amico di Augusto) e di Giulia maggiore, unica figlia naturale del primo imperatore.[5] Druso era quindi fratello dell'imperatore Gaio Cesare "Caligola" e di Agrippina minore, moglie dell'imperatore Claudio e madre dell'imperatore Nerone.[5] Suoi altri fratelli erano Nerone Cesare, Giulia Drusilla e Giulia Livilla.[5]
Biografia
modificaNacque nel 7 e nel 19 il padre Germanico morì, forse fatto avvelenare dallo stesso Tiberio con l'aiuto di Gneo Calpurnio Pisone, che si suicidò poco dopo.[6] Nel 23 prese la toga virilis con gli stessi privilegi concessi al fratello Nerone.[7] Druso fu fidanzato da piccolo con la sorella di Marco Salvio Otone[8] ma infine sposò Emilia Lepida, figlia di Marco Emilio Lepido (figlio di Cornelia Scipione, figlia a sua volta di un precedente matrimonio di Scribonia, prima moglie di Augusto), e di Vipsania Marcella (figlia di Agrippa e della sua seconda moglie Claudia Marcella maggiore).[9] Lo storico latino Tacito riferisce che, durante l'unione, "lei perseguitò il marito con continue accuse". Nel 36 fu accusata di aver commesso adulterio con uno schiavo e si suicidò, "poiché non c'era alcun dubbio sulla sua colpevolezza".[10]
Insieme al fratello Nerone, fu l'erede di Tiberio, suo nonno adottivo e prozio naturale,[4] dopo la morte del figlio naturale dell'imperatore, Druso minore, nel 23. I due fratelli ebbero il compito di pronunciare l'elogio funebre e Tiberio decise subito dopo di affidare i figli di Germanico direttamente al Senato.[11] Per tre anni ci fu un periodo di splendore per gli eredi di Germanico, che vennero nominati principes iuventutis e che videro la loro popolarità aumentare in tutto l'impero.[12] Nel 26, però, Druso iniziò a frequentare il prefetto del pretorio Lucio Elio Seiano, che sfruttando la sua gelosia verso il fratello, lo mise contro Nerone e la madre Agrippina, la quale favoriva il figlio maggiore.[13] Entrambi i fratelli, i più vicini alla successione di Tiberio, venivano spiati giorno e notte da Seiano, che mirava al potere imperiale.[14]
A questo scopo Seiano usò la moglie di Druso, Emilia Lepida, per controllare il marito e riferirgli ogni sua mossa.[15] Nel 29 la madre e il fratello Nerone, furono accusati di tramare contro Tiberio e vennero imprigionati, esiliati ed infine uccisi.[16] Druso venne allora chiamato a Capri da Tiberio, che voleva tenerlo vicino a sé.[17] Nel 31 Tiberio, iniziando ad essere sospettoso, nominò Druso quale suo erede, poiché aveva paura di cadere vittima di qualche sommossa.[18] Neanche questo salvò il figlio di Germanico che, infatti, dopo pochi anni dalla sua partenza, venne richiamato a Roma, arrestato ed infine incarcerato nelle segrete del Palatino.[19] Morì di fame dopo nove giorni di segregazione, imprigionato negli scantinati del Palazzo Imperiale, ridotto a masticare l'imbottitura del letto.[20] Dopo la sua morte Tiberio fece esporre in pubblico il corpo e infierì sul defunto, presentandolo come folle e depravato sessuale.[21]
Nel 37, subito dopo la morte di Tiberio, il nuovo imperatore Caligola pose le ceneri di Druso nel Mausoleo di Augusto concedendogli tutti gli onori.[22]
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Pretore Tiberio Claudio Nerone | Druso Claudio Nerone | ||||||||||||
Claudia | |||||||||||||
Console Druso maggiore | |||||||||||||
Livia Drusilla | Pretore Marco Livio Druso Claudiano | ||||||||||||
Alfidia | |||||||||||||
Console Germanico Giulio Cesare | |||||||||||||
Console Marco Antonio | Pretore Marco Antonio Cretico | ||||||||||||
Giulia Antonia | |||||||||||||
Antonia minore | |||||||||||||
Ottavia minore | Pretore Gaio Ottavio | ||||||||||||
Azia maggiore | |||||||||||||
Druso Cesare | |||||||||||||
Lucio Vipsanio Agrippa | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Console Marco Vipsanio Agrippa | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Agrippina maggiore | |||||||||||||
Imperatore Augusto | Pretore Gaio Ottavio | ||||||||||||
Azia maggiore | |||||||||||||
Giulia maggiore | |||||||||||||
Scribonia | Pretore Lucio Scribonio Libone | ||||||||||||
Sentia | |||||||||||||
Note
modifica- ^ Tacito, Annales, VI, 23.
- ^ Nony 1988, I, 20.
- ^ Cassio Dione, LVII, 22; Svetonio, Gaio Cesare, VII.
- ^ a b c Svetonio, Gaio Cesare, I.
- ^ a b c Svetonio, Gaio Cesare, VII.
- ^ Svetonio, Gaio Cesare, II.
- ^ Tacito, Annales, IV, 4; Nony 1988, I, 115.
- ^ Svetonio, Otone, I.
- ^ Nony 1988, I, 123.
- ^ Tacito, Annales, VI, 40.
- ^ Tacito, Annales, IV, 8; Nony 1988, I, 116.
- ^ Nony 1988, I, 119.
- ^ Tacito, Annales, IV, 60; Nony 1988, I, 125; Sampoli 2003, XI, 178.
- ^ Sampoli 2003, XI, 179.
- ^ Nony 1988, I, 124.
- ^ Tacito, Annales, V, 4.
- ^ Spinosa 1991, III, 170.
- ^ Svetonio, Tiberio, LXV.
- ^ Nony 1988, I, 128; Spinosa 1991, III, 170.
- ^ Tacito, Annales, VI, 23; Spinosa 1991, III, 170.
- ^ Tacito, Annales, VI, 24.
- ^ Svetonio, Gaio Cesare, XV.
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- (GRC) Cassio Dione, Historia Romana, libro LVII. ((EN) Roman History — traduzione in inglese su LacusCurtius).
- Svetonio, De Vita Caesarum.
- (EN) The Lives of the Twelve Caesars — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
- Tacito, Annales.
- (EN) Annals — traduzione in inglese di Alfred J. Church e William J. Brodribb.
- Fonti moderne
- Daniel Nony, Caligola, traduzione di C. De Nonno, Collana Profili, Roma, Salerno Editrice, 1988, ISBN 978-88-8402-001-7.
- Furio Sampoli, Le Grandi Donne di Roma Antica, Roma, Newton & Compton, 2003, ISBN 978-88-8289-885-4.
- Antonio Spinosa, Tiberio, l'imperatore che non amava Roma, Milano, Mondadori, 1991, ISBN 978-88-04-43115-2.
Altri progetti
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