Criochirurgia
La criochirurgia è un tipo di chirurgia fondato sull'impiego di temperature estremamente basse per distruggere tessuti anormali o patologici. Crio deriva dal greco antico k'yos, che significa freddo o ghiaccio.[1]
Metodologia
modificaSolitamente s'impiega azoto liquido alla temperatura di -196 °C. In dermatologia la criochirurgia è oggi largamente impiegata per numerosi motivi: non richiede solitamente anestesia, non determina solitamente la comparsa di cicatrici e non richiede medicazioni difficoltose né lunghi periodi di recupero dopo i trattamenti.
Utilizzo
modificaLa patologia che più spesso viene trattata con criochirurgia è rappresentata dalle verruche, ma l'impiego di questa pratica può essere esteso a molte altre patologie dermatologiche.
In ambito chirurgico generale, la crioterapia selettiva permette di affrontare e risolvere il problema delle emorroidi trattando con la sonda criogenetica solamente i noduli evidenziati ed isolati dalle mucose del retto. In questo modo l'applicazione crioterapica limitata alle emorroidi evidenziate permette di non coinvolgere le pareti del retto e quindi garantire che non si formino cicatrici retraenti o lesioni sfinteriali. Non rimarranno punti di sutura interni né graffe metalliche. Questa metodica permette ai pazienti di riprendere immediatamente le proprie attività senza la necessità di riposo.
Note
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su criochirurgia
Collegamenti esterni
modifica- (EN) cryosurgery, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 28654 · LCCN (EN) sh85034425 · BNF (FR) cb11964883s (data) · J9U (EN, HE) 987007535959105171 |
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