Chiesa di San Michele (Bevagna)
La chiesa di San Michele è la parrocchiale di Bevagna, in provincia di Perugia e arcidiocesi di Spoleto-Norcia; fa parte del vicariato del Clitunno.
Chiesa di San Michele Arcangelo | |
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Facciata e campanile | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Località | Bevagna |
Coordinate | 42°55′58.44″N 12°36′27.47″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | San Michele Arcangelo |
Arcidiocesi | Spoleto-Norcia |
Stile architettonico | Romanico-barocco |
Inizio costruzione | 1070 |
Rappresenta un bell'esempio dell'architettura romanica della regione.
Storia e descrizione
modificaLa chiesa venne costruita nel 1070 sul luogo di un antichissimo oratorio[1] dai maestri Binello e Rodolfo[2], che sono citati da un'iscrizione posta all'ingresso. La facciata venne realizzata in blocchi di travertino all'inizio del XIII secolo[3] riutilizzando, nelle decorazioni del portale, materiale romano di reimpiego rilavorato. Il giro dell'arco esterno presenta una decorazione a mosaici cosmateschi. Il campanile cuspidato è gotico. Si presenta con pianta basilicale a tre navate e coro absidato sopraelevato sulla cripta.
Elevata ben presto a collegiata, con le distruzioni del 1248 ad opera di Federico II di Svevia, cessò di esserlo anche se mantenne sempre un priore[1]. Venne ristabilita come collegiata solo nel 1618 per volere di papa Paolo V ed ulteriormente elevata di importanza nel 1741 da papa Benedetto XIV che concesse ai priori di Bevagna la stessa vestizione degli arcivescovi di Spoleto[1].
Nel 1741, in quest'occasione, si procedette a un rinnovamento profondo dell'edificio secondo le nuove tendenze dello stile barocco. I capitelli interni delle colonne vennero mutilati per poter essere ricoperti di stucchi, la navata ebbe volte settecentesche e la facciata perse il suo rosone originale.
Con il periodo Napoleonico la collegiata venne nuovamente e definitivamente soppressa, restando una delle tre parrocchie di Bevagna.
Tra il 1951 e il 1957 si procedette a una grande campagna di restauro dell'edificio, volto a liberarlo dagli apporti settecenteschi e riportarlo all'aspetto medioevale[4], anche se molto dell'originale è andato perduto e il restauro venne spesso eseguito secondo interpretazioni. In stile barocco, si lasciò solo la cappella della navata destra.
Note
modifica- ^ a b c Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni pag. 392
- ^ Sito ufficiale del Comune di Bevagna.
- ^ Sito www.stradadelsagrantino.it, su stradadelsagrantino.it. URL consultato il 7 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
- ^ "Umbria", Guida TCI, 2002, pag. 122.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni[collegamento interrotto], Venezia 1858, vol. IV, pp. 392
Voci correlate
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