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BDSM

dinamica interpersonale ispirata a dominanza e sottomissione sia intrapresa come gioco di ruolo che come stile di vita
Disambiguazione – Se stai cercando i pick up BDSM, vedi B.C. Rich.

Il termine BDSM identifica la vasta gamma di pratiche relazionali e/o erotiche che permettono di condividere fantasie basate sul dolore, il disequilibrio di potere e/o l'umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti che da queste traggono soddisfazioni e piacere.

Collare, tipico simbolo BDSM

BDSM è infatti una sigla che sta per:

Molte sono le pratiche che possono essere ricondotte a queste macrocategorie e ogni persona potrebbe essere interessata solo a una o a molte di esse: per questo motivo, chi ha l'intenzione di cominciare a fare BDSM con un nuovo partner solitamente avvia un aperto confronto sui reciproci gusti, arrivando in alcuni casi a dettagliate contrattazioni su quanto si andrà a fare.

All'interno della comunità BDSM non mancano momenti di pura convivialità e socializzazione, attraverso incontri chiamati munch ospitati in luoghi pubblici. I munch, che non prevedono lo svolgimento di alcuna attività BDSM e non richiedono nessun dresscode, rappresentano anche un'opportunità per curiosi e neofiti per familiarizzare con i temi e la filosofia cari a questo ambiente.

Ruoli nel BDSM

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Un rapporto BDSM, che sia un incontro occasionale (detto anche sessione) o una vera e propria relazione strutturata nel tempo, prevede una parte che abbia il controllo sull'altra. La prima cosa che ogni persona interessata al BDSM è quindi chiamata a scegliere è se vuole essere la persona dominante o la persona sottomessa. Le persone che sono interessate a entrambi i lati del rapporto sono chiamate switch. Uno o una switch può scegliere di avere un rapporto nel ruolo di dominante con una persona e di sottomesso con un'altra (contemporaneamente o in momenti diversi della sua vita), oppure scegliere di cercare un (o più) partner switch con cui vivere una fluidità di ruoli.

Il rapporto tra un dominante e un sottomesso viene chiamato D/s.

In realtà, però, Ds è solo una parte della sigla e alcune persone sono interessate solo ad alcuni degli aspetti. Le persone interessate a realizzare pratiche BDSM ma senza creare dinamiche di dominazione o sottomissione vengono chiamate "top" [1] (se apprezzano il ruolo attivo) o "bottom", per chi preferisce essere passivo. I cosiddetti Dom e sub (dominante e sottomesso/a) possono essere sia top che bottom o perfino switch, senza un ruolo fisso.

Al contrario si chiamano master o mistress, in italiano padrone o padrona, le persone con una relazione continuativa nel tempo in cui la parte Ds è preponderante. Il loro corrispettivo è slave, ossia schiavo o schiava.

Consenso

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Donna incatenata a un muro

Il BDSM ha come sua regola base il consenso pieno di entrambe le parti. Si tratta di pratiche erotiche che anche se talvolta a uno sguardo esterno possano apparire come atti di violenza sono invece desiderate da tutti i coinvolti. Nel BDSM, perché si possa chiamarlo tale, non c'è costrizione, coercizione o plagio.

Viene instaurato un accordo paritario tra persone consapevoli e anche se successivamente questo accordo può venire a sancire la sottomissione di una parte all'altra, deve restare sempre la possibilità di cambiare idea in qualunque momento e per qualunque motivo. A questo scopo, è molto utile accordarsi sull'uso di una specifica parola di sicurezza, safeword, che funga da segnale inequivocabile per l'interruzione della dinamica.

Il fine ultimo resta il benessere di tutti. Benessere che non sempre o non necessariamente equivale a un soddisfacimento sessuale, dal momento che in alcune persone è proprio la frustrazione, la sofferenza o il dolore a procurare un intenso piacere mentale o l'idea che il proprio piacere non sia garantito ma dipenda dall'arbitrio di un'altra persona.

Nel corso del tempo in tanti si sono cimentati nel tracciare il quadro etico dentro il quale inserire il BDSM. Tra tutti va menzionata la famosa formula coniata dall'attivista David Stain nel 1984: "Safe, Sane and Consensual" (SSC), che può essere tradotta in italiano con Sicuro, Sano e Consensuale, con lo scopo:[2]

«di distinguere il tipo di S&M consensuale a cui ero interessato da quello abusivo, criminale, nevrotico e autodistruttivo generalmente associato con il termine sadomasochismo

La sigla SSC ebbe un enorme successo fino a diventare una bandiera.

Nel 1999 un altro attivista del BDSM, Gary Switch, notò come molte persone si nascondessero dietro una definizione di sano e sicuro falsamente assoluta, invece di riflettere di volta in volta su questi concetti in realtà sempre dubbi e approssimati (niente può essere sicuro al 100%).[3] Così propose la sigla RACK "Risk Aware Consensual Kink" traducibile come "gioco erotico consensuale con consapevolezza del rischio".

Note legali

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In Italia, l'art. 5 del codice civile permette di disporre del proprio corpo entro certi limiti stabilendo che

«Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume.»

L'importanza del consenso diretto, che deve essere necessariamente dato da una persona capace di intendere e di volere, oltre che di agire, viene sottolineata dall'art. 50 del codice penale il quale afferma che

«Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto, col consenso della persona che può validamente disporne.»

comprendendo quindi anche il diritto all'integrità fisica della persona che presta consenso.

Una sentenza della corte di cassazione del 2015 ha ribadito che le pratiche sadomasochistiche sono una forma di espressione sessuale ammissibile purché non si leda la normale vita quotidiana del soggetto, rimarcando inoltre la necessità che il consenso iniziale perduri anche durante l'intero evolversi dell'atto.[4]

Considerazioni psicologiche

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Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato alla dinamica del potere che intercorre fra sottomesso e dominante. L'umiliazione e la libertà di disporre del sottomesso esalta e gratifica il senso di potere del dominante, mentre il sottomesso è gratificato dall'assenza di potere (al quale è associato una certa quota di stress, come ad esempio quella legata all'azione e al dover prendere decisioni) e dalla sensazione di impotenza dinanzi al partner dominante.

In un rapporto BDSM non mancano mai però momenti di grande tenerezza, in cui non c'è né dolore né tensione emotiva, ma solo grande rilassamento per entrambi i partner. Solitamente al termine di un rapporto BDSM il partner dominante pratica l'aftercare nei confronti del sottomesso, ovvero si dedica con affettuosa attenzione alla sua cura elargendogli spesso anche dei "premi". Nei rapporti non continuativi è la "riappacificazione" alla fine di un gioco di dominazione, mentre nei rapporti 24/7 questi momenti possono essere più casuali e non collegati a qualche specifica situazione.

Secondo una ricerca le persone che praticano BDSM sanno cosa vogliono davvero in termini sessuali e non hanno paura di "soddisfarsi”: questo li rende molto più propensi all'apertura mentale e a fare nuove esperienze[5].

Il sesso nella sua forma tradizionale è presente in misura minoritaria nel rapporto BDSM, se non addirittura completamente sublimato; ciò nonostante, i normali rapporti di coppia sono chiamati con il termine anglosassone vanilla (dal gusto piacevole ma non particolarmente saporito della vaniglia) che sottolinea la minore intensità emotiva rispetto ai rapporti BDSM.

Simboli del BDSM

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Bandiera della subcultura leather
 
Emblema BDSM a forma di triscele

Esistono diversi simboli convenzionali utilizzati dalla comunità BDSM per riconoscere i propri membri o per chiarire immediatamente il ruolo interpretato.

I più comuni sono:

  • Il collare per il "sottomesso".
  • La triscele del BDSM. Ideato nel 1994 nel tentativo di dare a tutta la comunità un simbolo univoco (non legato a un particolare gruppo all'interno della comunità BDSM) sotto cui riconoscersi. Questa trischelion prende ispirazione da alcuni simboli celtici e dalla descrizione che viene fatta nel romanzo Histoire d'O dell'anello dato alla protagonista come simbolo della sua servitù. Dato che l'unica forma libera di questa trischelion è quella digitale, ha una certa diffusione internazionale all'interno delle comunità virtuali e come decorazione su anelli e simboli.
  • L'anello d'O (con le due versioni, una tratta dalla descrizione sommaria presente nel romanzo "Histoire d'O" e l'altra, probabilmente più comune, tratta dalla versione cinematografica).
  • La bandiera dei "Leather Pride".
  • Lo head harness.
  1. ^ Stefano Laforgia, Top, su BDSM Italia, 27 novembre 2021. URL consultato il 25 luglio 2023.
  2. ^ (EN) SCENEprofiles Interview with david stein, su sensuoussadie.com (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2009).
  3. ^ (EN) Origin of RACK: RACK vs. SSC
  4. ^ Marina Crisafi, Sesso sadomaso? Lecito solo se c'è il consenso, su studiocataldi.it, 24 aprile 2015. URL consultato il 10 giugno 2015.
  5. ^ Andreas A.J. Wismeijer e Marcel A.L.M. van Assen, Psychological Characteristics of BDSM Practitioners, in The Journal of Sexual Medicine, vol. 10, n. 8, agosto 2013, pp. 1943-1952, DOI:10.1111/jsm.12192.

Bibliografia

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  • Ayzad, BDSM - Guida per esploratori dell'erotismo estremo, Castelvecchi, 2004. ISBN 88-7615-025-0
  • Jean-Manuel Traimond, PIACERE DOLORE POTERE. Un approccio anarchico al sadomasochismo, traduzione di Alberto Panaro, Eleuthera, Milano, 2007, ISBN 978-88-89490-28-0 (Titolo originale: Dissection du sadomasochisme organisé. Approches anarchistes, prima edizione ACL, Lyon, 2005).
  • Robert Stoller, Pain and Passion: A Psychoanalyst Explores the World of S & M, Plenum Press, New York, 1991.
  • Collettivo "Samois", Coming to Power. Writings and Graphics on Lesbian S/M, Alyson Publications, Boston, 1987, ISBN 0-932870-28-7.
  • La quarta corda, Linee guida su consenso e negoziazione nel BDSM, Streetlib, 2020. ISBN 979-1220809450

Voci correlate

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Altri progetti

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