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Apricale

comune italiano

Apricale (Avrigâ o Brigar in ligure, Bligal nella variante locale[4]) è un comune italiano di 607 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.

Apricale
comune
Apricale – Stemma
Apricale – Veduta
Apricale – Veduta
Panorama di Apricale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia Imperia
Amministrazione
SindacoSilvano Pisano (lista civica Apricale per tutti) dal 16-5-2011 (3º mandato dal 4-10-2021)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate43°52′49.92″N 7°39′37.74″E
Altitudine273 m s.l.m.
Superficie19,94 km²
Abitanti607[1] (31-3-2024)
Densità30,44 ab./km²
Comuni confinantiBajardo, Castel Vittorio, Dolceacqua, Isolabona, Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, Sanremo
Altre informazioni
Cod. postale18035
Prefisso0184
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT008002
Cod. catastaleA338
TargaIM
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 2 015 GG[3]
Nome abitantiapricalesi
Patronosant'Antonio abate
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Apricale
Apricale
Apricale – Mappa
Apricale – Mappa
Posizione del comune di Apricale nella provincia di Imperia
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il borgo medievale è situato nell'entroterra di Bordighera, nella valle del torrente Merdanzo, affluente del Nervia, a 13 km dalla costa della Riviera di Ponente. Sullo sfondo è visibile il monte Bignone (1.299 m.).

Tra le vette del territorio comunale il monte Gouta (1315 m), il monte Alto (1266 m), il monte Cerciai (1256 m), il monte Campi (702 m), il monte Semoigo (614 m), il monte Foa (611 m), il monte Cianela (585 m), il monte Osaggio (541 m) e il monte Curti (516 m).

Percorso storico

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Mappa del dipartimento delle Alpi Marittime (1793) con Apricale nel cantone di Perinaldo
Mappa dello stesso dipartimento francese (1805) con Apricale nel cantone di Dolceacqua

L'origine del borgo sembrerebbe risalire all'età del bronzo, grazie ai ritrovamenti di tumoli sepolcrali in località Pian del Re (nel dialetto locale Cian deu Re); altri ritrovamenti[5] farebbero risalire una prima frequentazione del territorio al periodo pre-romano. Ufficialmente il borgo venne fondato intorno al X secolo dai conti provenienti da Ventimiglia[5] e furono quest'ultimi ad erigere in tale secolo il castello della Lucertola[5] dove poi si svilupperà e amplierà il borgo apricalese. La prima attestazione scritta è risalente al 1092[5] - con il nome di Aurigallus - mentre al 1210 è attestata una forma di organizzazione comunale, retta da locali consoli.

Dal XIII secolo cominciarono i primi acquisti di terre e diritti da parte di alcuni nobili genovesi[5], per lo più a mo' di riscatto per i debiti contratti dai conti di Ventimiglia verso Genova. Nel particolare, al 1272[5] è menzionata negli annali storici l'occupazione di Apricale e del locale castello da parte di un tal Gianella Avvocato con l'aiuto della locale fazione guelfa e l'appoggio della famiglia Grimaldi; l'anno successivo la fazione ghibellina riuscì, tuttavia, a riprendere il controllo del territorio apricalese e a restituirlo alle dipendenze ventimigliesi[5]. Furono gli stessi Conti di Ventimiglia, nel 1267[5], a concedere nuovi statuti e capitoli alla comunità di Apricale considerati, quest'ultimi, tra i più antichi della Liguria[5].

Al 1287[5] risale l'acquisto del feudo da parte di Oberto Doria - già signore di Dolceacqua dal 1270[5] - che stabilì l'unione amministrativa di Apricale con Isolabona[5] all'interno del Marchesato di Dolceacqua[5]; tale unione con la comunità isolese perdurò fino al 1573[5]. Al 1524 risale il passaggio del marchesato dolceacquese nel Ducato di Savoia[5].

Con l'annessione del contado di Nizza alla Prima Repubblica francese, nel 1793[5], Apricale entrò a far parte del cantone di Perinaldo[5] (distretto di Mentone), poi di Monaco nel dipartimento francese delle Alpi Marittime[5][6].

Nel 1805[5] Apricale restò nel cantone di Dolceacqua (che sostituì Perinaldo come capoluogo), ma passò nel nuovo distretto di Sanremo[5], dello stesso dipartimento, esteso a est per annessione di una parte della Repubblica Ligure[7].

Alla caduta del Primo Impero francese, nel 1815, tornò al Regno di Sardegna[5], come stabilito dal Congresso di Vienna, e successivamente nel Regno d'Italia, dal 1861[5]. La municipalità di Apricale fu sottoposta nel III mandamento di Dolceacqua del circondario di Sanremo della provincia di Nizza[5] (poi provincia di Porto Maurizio dopo la cessione alla Francia del territorio nizzardo).

Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia.

Gli statuti

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Scorcio di piazza Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico apricalese.

Importanti per la comunità apricalese medievale furono gli storici statuti comunali del 1267[5], considerati i più antichi della Liguria, i quali regolarizzarono la vita degli abitanti del borgo con regole ben precise. Ogni aspetto è minuziosamente contemplato, dalla regolarizzazione delle principali attività economiche, al pagamento delle tasse e dei tributi, alle pene per i reati più gravi. Proprio sul tema della giustizia si applicarono svariati e talvolta trucidi regolamenti punitivi, dalla sepoltura dell'assassino (ancora vivo) con la vittima, alla decapitazione delle donne adultere fino all'amputazione di un piede o della mano per i ladri di bestiame. I furti dovevano essere prevenuti dalle due guardie campestri - costrette a dormire tutti i giorni d'estate e due notti in inverno nelle ore notturne nei campi - e obbligate loro stesse al risarcimento materiale a seguito del mancato arresto dei presunti ladri dopo otto giorni dal furto.

Gli statuti prevedevano inoltre il giudizio di Dio: il procuratore di danni o furti a terzi poteva essere dichiarato innocente se riusciva a camminare - per un breve tratto - con un ferro rovente in mano senza ustionarsi[8].

Simboli

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Stemma

«Scudo con veliero, contornato da fronde di querce e d'olivo[9]»

La presenza di un veliero nello stemma comunale, alquanto curiosa per un borgo medievale arroccato nell'entroterra, si spiega con la storica collaborazione tra il paese e i cantieri navali della costa; dai boschi di Apricale proveniva infatti il legname per la costruzione delle navi della flotta della Repubblica di Genova.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa parrocchiale della Purificazione di Maria Vergine di Apricale

Architetture religiose

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Il castello della Lucertola
  • Chiesa parrocchiale della Purificazione di Maria Vergine. La chiesa, eretta intorno al XII secolo, è stata più volte rimaneggiata e ingrandita. Nel 1760 un restauro ha trasformato l'edificio in stile barocco. La facciata neoromanica è stata rifatta nel 1935. Il campanile della chiesa è stato ottenuto dall'antica torre quadrata del vicino castello della Lucertola nella cui sommità è stata fissata una bicicletta rivolta verso l'alto. La singolare e curiosa installazione altro non è che un'opera artistica contemporanea del 2000 di Sergio Bianco: La forza della non gravità.
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli, sita ai piedi del paese, ospita affreschi risalenti al Quattrocento.
  • Chiesa di Sant'Antonio. Risalente al XIII secolo fu edificata nei pressi del locale cimitero sui resti di un antico tempio di epoca romanica.
  • Oratorio di San Bartolomeo cui all'interno è conservato un polittico in legno del 1544.
  • Ruderi della chiesa di San Pietro in Ento, la prima parrocchiale del territorio e risalente all'XI o XII secolo.
  • Cappella di San Vincenzo Ferrer. Risalente al XVI secolo, ma rivista in forme barocche, è situata lungo la strada provinciale per Perinaldo a circa un chilometro dal centro di Apricale. Conserva in una nicchia della facciata la statua del santo.
  • Cappella di San Martino. Forse già antica pieve romanica le prime informazioni sulla cappella risalgono al XVI secolo. Conserva tracce di affreschi cinquecenteschi nel catino dell'abside.
  • Cappella di San Rocco. Edificata lungo la mulattiera per Pigna, nella zona settentrionale del borgo apricalese, è citata in un atto testamentario del 1576.
  • Cappella di Moudena, situato lungo la mulattiera per la regione di Moudena.

Architetture militari

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Società

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Scorcio del centro storico

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Apricale sono 114[11].

Qualità della vita

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Il 29 maggio e 4 luglio 2002 il Comune di Apricale ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norme ISO 14001 e ISO 9001 e un attestato OHSAS 18001 per la sicurezza[12].

Il comune fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia[13] e insignito della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano[14].

Cultura

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Nel centro del paese, lungo una stretta via medievale, ha sede la biblioteca comunale, mentre all'interno del locale castello apricalese si trova il museo della storia di Apricale che conserva documenti e reperti storici tra cui i celebri Statuti apricalesi del 1267.

Ogni anno vengono organizzate mostre fotografiche, scultoree e pittoriche all'interno del castello della Lucertola. L'antistante piazza, cuore del borgo apricalese, è teatro di diversi eventi locali quali la festa dell'olio nuovo, la festa della primavera, la festa di san Valentino nel mese di febbraio e la sagra della pansarola (frittelle dolci) la seconda domenica di settembre.

Dal 1990, ogni estate, le strette vie del borgo medioevale ospitano la rassegna di teatro itinerante … E le stelle stanno a guardare, della compagnia teatrale della Tosse. Ogni agosto attori, registi e maestranze del teatro genovese si spostano ne per mettere in scena uno spettacolo a stazioni sempre nuovo, visto da circa 1200 spettatori a sera[15]. La tradizione, iniziata da Tonino Conte ed Emanuele Luzzati, prosegue oggi con Emanuele Conte e Amedeo Romeo.

Dal 2014 il borgo è sede della manifestazione "Apricale Tango", che nella prima settimana di gennaio richiama numerosi appassionati di tango argentino con eventi, serate danzanti e spettacoli.

Geografia antropica

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Il territorio comunale è costituito dal capoluogo e dall’exclave della gola di Gouta per una superficie territoriale di 19,94 km².

Confina a nord con i comuni di Pigna e Castel Vittorio, a sud con Perinaldo, ad ovest con Isolabona e Dolceacqua, ad est con Bajardo e Sanremo.

Economia

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Si basa principalmente sull'agricoltura e sul turismo. In questo borgo si produce olio di oliva, di origine taggiasca, e dalla viticoltura il vino di uva rossese.

Infrastrutture e trasporti

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Il territorio di Apricale è attraversato principalmente dalla strada provinciale 62 che permette il collegamento con Isolabona, ad ovest, e Perinaldo verso sud; altra arteria stradale è la provinciale 63 per Bajardo.

Amministrazione

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Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 giugno 1985 19 maggio 1990 Roberto Pizzio Democrazia Cristiana Sindaco
12 giugno 1990 24 aprile 1995 Roberto Pizzio Indipendente Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Roberto Pizzio lista civica Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Roberto Pizzio lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Giuseppe Mario Lanteri lista civica Sindaco
8 giugno 2009 31 agosto 2010 Roberto Pizzio Vivere ad Apricale
(lista civica)
Sindaco [16]
31 agosto 2010 16 maggio 2011 Francesco Piano Comm. straord. [17]
16 maggio 2011 5 giugno 2016 Silvano Pisano Apricale per tutti
(lista civica)
Sindaco
5 giugno 2016 4 ottobre 2021 Silvano Pisano Apricale per tutti
(lista civica)
Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Silvano Pisano Apricale per tutti
(lista civica)
Sindaco

Altre informazioni amministrative

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Posizione del comune di Apricale nell'Unione dei comuni delle Valli Nervia e Roja

Apricale fa parte dell'Unione dei comuni delle Valli Nervia e Roja.

  1. ^ a b Dato Istat. - Popolazione residente al 31 marzo 2024 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  6. ^ Alain Otho, "Les divisions anciennes des Alpes-Maritimes (2)", Bulletin de l'Association généalogique des Alpes-Maritimes (PDF), 23, 09/2013
  7. ^ Décret du 15 Messidor an XIII, Bulletin des lois vol. 37, p. 84
  8. ^ Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Villaggi di Pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2002.
  9. ^ Apricale, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 3 aprile 2021.
  12. ^ Fonte dal sito del Comune di Apricale - Certificazioni (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2009).
  13. ^ Fonte dal sito de I borghi più belli d'Italia (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2009).
  14. ^ Fonte dal sito del Touring Club Italiano.
  15. ^ Apricale: 1.200 spettatori a sera per lo spettacolo del Teatro della Tosse al Castello.
  16. ^ Dopo le dimissioni di sette consiglieri la giunta cade per la mancanza del numero legale
  17. ^ Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 9 settembre 2010 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 224 del 24 settembre 2010.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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