Trabea
La trabea nell'antica Roma era il mantello o toga con più strisce di porpora che inizialmente veniva indossata solo dai re (il primo fu Tarquinio Prisco[1]), poi anche dagli auguri e dai consoli durante le cerimonie pubbliche, infine anche dai cavalieri (equites) quando si presentavano per il censimento. Era più corta e meno ampia della toga, e veniva fermata con un fermaglio.[2]
Secondo Servio Mario Onorato, esistevano tre tipi diversi di trabea:[3]
- una solo porpora, per gli dei;
- una porpora con un po' di bianco, indossata dai re (tra cui Tarquinio Prisco[1] e Tullo Ostilio[4]);
- una terza, a strisce scarlatte e con un orlo porpora[5] per Auguri e Salii.
Dionigi di Alicarnasso afferma che era indossata anche dai personaggi di rango equestre, ma la cosa non è confermata altrove.
Distinguiamo la trabea triumphalis, un manto grande molto decorato, che si avvolgeva in tutto il corpo, e la trabea imperiale, che mostrava gemme non presenti nella trabea consolare.[6]
Note
modifica- ^ a b Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 5.6.
- ^ Etimologia : trabea
- ^ Maurus Servius Honoratus, "Commentary on the Aeneid of Vergil" - "Servii grammatici in vergilii aeneidos librvm septimvm commentarivs". 188. Citato dal The Dictionary of Greek and Roman Antiquities, alla voce TOGA (online su LacusCurtius).
- ^ The Color Purple
- ^ Isidoro di Siviglia. Origines XIX.24.8. Citato da The Dictionary of Greek and Roman Antiquities.
- ^ porphyra.it ΠΟΡΦΥΡΑ “Reminiscenze Bizantine” (rivista online sul mondo bizantino), n. 1, dicembre 2003.