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Le lingue Minahasa sono un sottogruppo delle lingue austronesiane parlate dal popolo Minahasa nel nord di Sulawesi, in Indonesia. Appartengono al sottogruppo filippino.

Notevole influenza lessicale proviene dallo spagnolo, dal portoghese e dal ternate, retaggio storico della presenza di potenze straniere. Le lingue Minahasan sono da distinguere dalla lingua malese di Manado (detta anche Minahasa Malay), che è di origine malese e ha sostituito le lingue vernacolari dell'area.

Classificazione

Le lingue minahasan sono classificate come un ramo del sottogruppo filippino.

L'olandese Nicolaus Adriani (1925) fu il primo a riconoscere la parentela delle cinque lingue minahasan e a sottolineare che le altre lingue della regione, in particolare il Bantik e il Sangir, che sono lingue sangiriche, e il Ponosakan, che è una lingua del sottogruppo gorontalico delle lingue filippine centrali maggiori, non vanno incluse in questo gruppo. Storicamente e culturalmente, il Bantik e il Ponosakan sono effettivamente inclusi nell'insieme minahasa.[1]

Robert Blust (1991) include le lingue Minahasan nel ramo delle lingue filippine.[2] La composizione di questo gruppo è la seguente:

  • tombulu,
  • tondano,
  • tonsawang,
  • tonsea,
  • tontemboan.

Note

  1. ^ Le lingue Bantik, Ratahan e Ponosakan, sebbene parlate anche nella regione di Minahasa, sono imparentate più alla lontana, quindi non coperte dal termine in senso genealogico.
  2. ^ Robert Blust, The Greater Central Philippines hypothesis, in Oceanic Linguistics, vol. 30, n. 2, 1991, pp. 73–129, DOI:10.2307/3623084.

Bibliografia

  • (EN) J. N. Sneddon, The Languages of Minahasa, North Celebes, Oceanic Linguistics, IX:1, pp. 11-36, 1970.
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