This paper examines the remarkable design journey of the Jewish architect Walter Segal and his fi... more This paper examines the remarkable design journey of the Jewish architect Walter Segal and his fifty-year career in London. After his early experiments in Ascona (Switzerland), Segal developed a system of construction in wood that was based on using the modu- lar components of materials in the forms that were available on the market. This method attracted considerable interest, being both simple and economical, and went on to be- come a system of self-build construction. The paper attempts to follow some of the hid- den channels that link Segal’s practice with movements within the complex geography of contemporary architectural design: movements that focus on reclaiming ‘making’, on the sustainability intrinsic in Segal’s principles, and on a pragmatic aesthetic that takes account of events and external circumstances to achieve ‘more’ with ‘less’.
Il presente contributo prende le mosse dalla particolare parabola progettuale dell’Architettodi origine ebraica Walter Segal e dalla sua carriera professionale lunga oltre cinquant’annia Londra. A partire dalle prime sperimentazioni ad Ascona in Svizzera, Segal giunge allamessa a punto di un sistema di costruzione in legno, basato sulla modularità e componibilitàdei materiali nei formati disponibili in commercio. Tale metodo riscuote immediato interesseper l’estrema semplicità ed economicità, fino ad arrivare ad essere auto-costruibile. Il paper si propone di rintracciare alcune delle sotterranee radici che legano la sua pratica progettuale a correnti della complessa geografia del progetto contemporaneo, basate sulla filosofia del ‘fare’, sulla sostenibilità insita nei suoi principi e su un’estetica pragmatica che valorizza eventi e circostanze per ottenere ‘molto’ con ‘poco’.
This paper examines the remarkable design journey of the Jewish architect Walter Segal and his fi... more This paper examines the remarkable design journey of the Jewish architect Walter Segal and his fifty-year career in London. After his early experiments in Ascona (Switzerland), Segal developed a system of construction in wood that was based on using the modu- lar components of materials in the forms that were available on the market. This method attracted considerable interest, being both simple and economical, and went on to be- come a system of self-build construction. The paper attempts to follow some of the hid- den channels that link Segal’s practice with movements within the complex geography of contemporary architectural design: movements that focus on reclaiming ‘making’, on the sustainability intrinsic in Segal’s principles, and on a pragmatic aesthetic that takes account of events and external circumstances to achieve ‘more’ with ‘less’.
Il presente contributo prende le mosse dalla particolare parabola progettuale dell’Architettodi origine ebraica Walter Segal e dalla sua carriera professionale lunga oltre cinquant’annia Londra. A partire dalle prime sperimentazioni ad Ascona in Svizzera, Segal giunge allamessa a punto di un sistema di costruzione in legno, basato sulla modularità e componibilitàdei materiali nei formati disponibili in commercio. Tale metodo riscuote immediato interesseper l’estrema semplicità ed economicità, fino ad arrivare ad essere auto-costruibile. Il paper si propone di rintracciare alcune delle sotterranee radici che legano la sua pratica progettuale a correnti della complessa geografia del progetto contemporaneo, basate sulla filosofia del ‘fare’, sulla sostenibilità insita nei suoi principi e su un’estetica pragmatica che valorizza eventi e circostanze per ottenere ‘molto’ con ‘poco’.
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Il presente contributo prende le mosse dalla particolare parabola progettuale dell’Architettodi origine ebraica Walter Segal e dalla sua carriera professionale lunga oltre cinquant’annia Londra. A partire dalle prime sperimentazioni ad Ascona in Svizzera, Segal giunge allamessa a punto di un sistema di costruzione in legno, basato sulla modularità e componibilitàdei materiali nei formati disponibili in commercio. Tale metodo riscuote immediato interesseper l’estrema semplicità ed economicità, fino ad arrivare ad essere auto-costruibile. Il paper si propone di rintracciare alcune delle sotterranee radici che legano la sua pratica progettuale a correnti della complessa geografia del progetto contemporaneo, basate sulla filosofia del ‘fare’, sulla sostenibilità insita nei suoi principi e su un’estetica pragmatica che valorizza eventi e circostanze per ottenere ‘molto’ con ‘poco’.
Il presente contributo prende le mosse dalla particolare parabola progettuale dell’Architettodi origine ebraica Walter Segal e dalla sua carriera professionale lunga oltre cinquant’annia Londra. A partire dalle prime sperimentazioni ad Ascona in Svizzera, Segal giunge allamessa a punto di un sistema di costruzione in legno, basato sulla modularità e componibilitàdei materiali nei formati disponibili in commercio. Tale metodo riscuote immediato interesseper l’estrema semplicità ed economicità, fino ad arrivare ad essere auto-costruibile. Il paper si propone di rintracciare alcune delle sotterranee radici che legano la sua pratica progettuale a correnti della complessa geografia del progetto contemporaneo, basate sulla filosofia del ‘fare’, sulla sostenibilità insita nei suoi principi e su un’estetica pragmatica che valorizza eventi e circostanze per ottenere ‘molto’ con ‘poco’.