Nahid Norozi
Nahid Norozi PhD, Ricercatrice a tempo determinato (senior), SSD L-OR/15 - Lingua e Letteratura persiana presso il Dip. Lingua letteratura e Culture moderne, è abilitata con giudizio unanime della commissione a professore associato per il settore L-OR/15. Dal 2017 al 2020 assegnista di ricerca (L-OR/15), è membro del Centro di Ricerca FIMIM (Filologia e Medievistica Indo-Mediterranea) e del Progetto IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro). Dal 2011 ha pubblicato 10 volumi, una quarantina di articoli e numerosi interventi minori in tre lingue. Membro dalla fondazione nel 2011 del comitato scientifico di Quaderni di Meykhane, rivista di Studi iranici di cui è condirettore e di Rivista di studi Indo-Mediterranei, nonché della collana Quaderni di Studi Indo-Mediterranei (Mimesis). Relatrice e/o organizzatrice di numerosi convegni e simposi internazionali in Italia e all’estero. Dirige per l'edizioni WriteUp Books la collana "Ferdows. Collana di studi iranici e islamici", ed è coordinatrice del Progetto internazionale IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro). I suoi interessi scientifici riguardano principalmente l’epica e il romanzo persiano medievale e la trattatistica mistica arabo-persiana; si occupa inoltre di poesia sia come autrice sia come traduttrice dal persiano e dall’italiano. Tra le sue monografie: Esordi del romanzo persiano. Dal "Vis e Ramin" di Gorgani (XI sec.) al ciclo di Tristano, Edizioni dell'Orso (2021, riedizione 2022); Il cavallo selvaggio dell’ira. Introduzione alla poesia di Ahmad Shāmlu (2017); Prestiti arabo-persiani nella lingua spagnola (2014). Ha inoltre curato la traduzione dei seguenti autori: Najm al-Din Kubrā, Gli schiudimenti della Bellezza e i profumi della Maestà (2011); Sohrāb Sepehri, Sino al fiore del nulla (2014); Khwāju di Kerman, Homāy e Homāyun. Un romanzo d’amore e avventura dalla Persia medievale, presentazione di Johann Christoph Bürgel, introduzione, traduzione e note a cura di N. Norozi, presso Ed. Mimesis (Collana “Simorgh” diretta da Antonio Panaino) 2016, pp. 396; e al-Sahlajī, Il libro della Luce. Fatti e detti di Abū Yazīd al-Bisṭāmī (2018), pp. 386. Fakhr al-Din Gorgani, Dieci lettere di Vis a Ramin sulla crudeltà. Il più celebre epistolario amoroso del medioevo persiano, a cura di N. Norozi, con una prefazione di Mario Mancini (Collana "Biblioteca Medievale"), Carocci, Roma 2022, pp. 229.
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quattrocentocinquanta distici del poema Gol o Nowruz di Khwāju Kermāni (XIV sec.). La sintesi è introdotta, dopo la
presentazione dell’Autore e l’opera, da una breve discussione sui rapporti del Gol o Nowruz con il Vis o Rāmin di Gorgāni, il Khosrow e Shirin di Neẓāmi, il Khosrow-nāmé o Gol o Hormuz attribuito ad ‘Aṭṭār e la storia di “Goshtāsp e Katāyun” dello Shāh-nāmé di Ferdowsi. In tale disamina si evidenzia come il modello di Khwāju non sia soltanto Neẓāmi, come tradizionalmente è stato ritenuto, e si rileva che analogie anche più calzanti e pervasive sono riscontrabili piuttosto con il Khosrow-nāmé di ‘Aṭṭār e soprattutto con la storia ferdowsiana degli amanti Katāyun e Goshtāsp.
of Kerman (XIV sec.), best known as one of Hāfez’s masters. After a short summary of this mathnavi, the author treats and comments on the main images of the garden, the female body and the love scenes that culminate in the lovers’ physical conjunction. Then the author tries to give a reading that shows on one side the coexistence in this mathnavi of earthly and spiritual values and, on the other hand, the intention of Khwāju to push through a basically mystical speech under the outer garment of a catchy "love and adventure story".
quattrocentocinquanta distici del poema Gol o Nowruz di Khwāju Kermāni (XIV sec.). La sintesi è introdotta, dopo la
presentazione dell’Autore e l’opera, da una breve discussione sui rapporti del Gol o Nowruz con il Vis o Rāmin di Gorgāni, il Khosrow e Shirin di Neẓāmi, il Khosrow-nāmé o Gol o Hormuz attribuito ad ‘Aṭṭār e la storia di “Goshtāsp e Katāyun” dello Shāh-nāmé di Ferdowsi. In tale disamina si evidenzia come il modello di Khwāju non sia soltanto Neẓāmi, come tradizionalmente è stato ritenuto, e si rileva che analogie anche più calzanti e pervasive sono riscontrabili piuttosto con il Khosrow-nāmé di ‘Aṭṭār e soprattutto con la storia ferdowsiana degli amanti Katāyun e Goshtāsp.
of Kerman (XIV sec.), best known as one of Hāfez’s masters. After a short summary of this mathnavi, the author treats and comments on the main images of the garden, the female body and the love scenes that culminate in the lovers’ physical conjunction. Then the author tries to give a reading that shows on one side the coexistence in this mathnavi of earthly and spiritual values and, on the other hand, the intention of Khwāju to push through a basically mystical speech under the outer garment of a catchy "love and adventure story".
DEADLINES AND CONTACTS Interested parties should submit a title and an abstract of no more than 10-12 lines (and keywords), accompanied by a concise scientific profile, by 31 July 2024, and deliver their contribution of no more than 11,000 words in total, in final form and dual format (word and pdf) by 30 november 2024. Contributions may be written in Italian, German, French, Spanish, English.
INFO and CONTACTS
carlo.saccone@unibo.it nahid.norozi2@unibo.it
Il presente volume è la prima documentata monografia italiana su un poema centrale nel panorama della letteratura persiana medievale, il Vis e Rāmin, titolo che riprende i nomi degli amanti protagonisti del romanzo composto da Fakhr al-Din As‘ad Gorgāni (m. 1080 ca). La trama è incentrata su una storia d’amore triangolare a sfondo incestuoso, che si presenta come un significativo esempio di romanzo in versi agli esordi della tradizione letteraria persiana, un po’ come accade per il Tristano e Isotta nella tradizione europea, con il quale l’opera palesa diverse affinità strutturali e tematiche che hanno attirato l’attenzione di non pochi iranisti e filologi romanzi. L’Autrice dedica ampio spazio, con numerose citazioni dai testi originali (circa 1300 versi persiani in traduzione), alla ricezione dell’opera sul versante persiano per poi concentrasi nell’ultima parte sui parallelismi e i presunti rapporti del Vis e Rāmin con il ciclo di Tristano.
Indice: Introduzione 1. Gorgāni e la sua opera; 2. Aspetti linguistici e narrativo-stilistici del Vis e Rāmin; 3. Il VR nelle antologie, nella tradizione manoscritta, nelle edizioni e traduzioni; 4. Dinamiche del desiderio femminile e strategie di legittimazione del peccato; 5. Il giardino dell’incontro amoroso nel VR; 6. Magia, donne e demoni nel VR; 7. Ricezione del VR nelle lettere persiane; 8. Un tema di comparazione tra il VR e i posteriori poemi persiani: l’incontro amoroso al balcone; 9. Misoginia e ginofobia nel mathnavi romanzesco persiano a partire da Gorgāni; 10. Episodi paralleli nel Tristano e nel VR; 11. Lettere di Vis e di Isotta e altri parallelismi notevoli tra il VR e il Tristano; 12. Atteggiamenti autoriali nel VR e nel Tristano. Bibliografia. Indice dei nomi.